nuova sezione
AVIAZIONE
STORIE DI AEREI, DI EROI e di... IMPRESE AVIATORIE (belle
e brutte)
( nelle due guerre, e di tutte le parti belligeranti )
( e qualcosa anche di PARACADUTISMO
- anche se personale )
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PARACADUTISMO
( Franco, l'autore di "Cronologia" sulle nuvole )
La famosa torre di addestramento a Viterbo (sede del CMP)
l'imbarco ancora con i Savoia Marchetti della
guerra
( la famosa "vacca" )
in volo, "pronti al lancio", nella trepidante attesa della "lucina verde" del "Via!"
sotto alla porta
il tuffo
Si cominciò in pianura (qui alla
porta con sotto Guidonia)
Si salì poi nelle valli Alpine (qui sotto Dobbiaco)
e poi sempre più in alto, in alto, verso
i LANCI IN ALTA MONTAGNA
Sopra e sotto: Le Alpi di Siusi in Inverno
- Sullo sfondo il Gruppo del Sassolungo
Alpe di Siusi in inverno - Gruppo dello
Sciliar
sotto, L'Alpe di Siusi in estate
sotto - Madonna di Campiglio - Passo Carlo Magno - Sullo sfondo le Dolomiti di Brenta
Qui Franco Gonzato, l'autore di Cronologia
GRUPPO DEL M. BIANCO
Sopra: Gruppo del M. Bianco - Le
due immagini sotto, campo d'atterraggio: il Ghiacciaio
SUL GRUPPO CEVEDALE-ORTLES
Sopra e le tre immagini sotto - Ghiacciao
del Cevedale - Sullo sfondo il Gran Zebrù
La zona di atterraggio (Ghiacciaio del Cevedale) vista dal Gran Zebrù
Qui Franco Gonzato, l'autore di Cronologia
Sotto - Sass Pordoi - Sullo Sfondo il Catinaccio e le Torri di Vajolet
sopra e sotto - Al Piano del Chers (Corvara)
sullo sfondo il Piz Boè
GRUPPO DEL MONTE ROSA-CERVINO
Sopra e sotto - Il Monte Cervino
Qui Franco Gonzato, l'autore di Cronologia
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foto storica:
un omaggio a tre carissimi amici
* FRANCO (primo a sx) , l'autore di questa cronologia.
* Il capitano BALDESSARI, il mitico arrampicatore che con Cesare MAESTRI ("il ragno delle Dolomiti"), in un' impresa leggendaria, insieme, aprirono la via direttissima
alla Roda di Vael (Catinaccio).
(la memorabile scalata a "goccia d'acqua" - la prima in artificiale - durò 6 giorni )
Baldessari alla Tridentina di Bressanone costituì il primo plotone paracadutisti alpini.
Seguito poi dal Plotone Paracadutisti Brigata Orobica a Merano, comandato all'inizio dal mitico ERNESTO CAIAZZA, poi da LUIGI TELMON.
I lanci furono - come abbiamo visto sopra - tutti arditi e spettacolari, mai più ripetuti.
I plotoni delle Brigate alpine poi si sciolsero per creare prima un unico Battaglione, poi nel 1990 formarono un Reggimento (il famoso IV R.to "Monte Cervino").
* Il mitico capitano RINALDI, campione mondiale di paracadutismo alta quota (8000 m.)
* Il mitico Colonnello MAUTINO, Comandante del 1° Centro Militare di Paracadutismo poi trasferito a Livorno indi a Pisa e ancora a Livorno. Un sopravvissuto della mitica "Folgore" ad Al- Alemein, decorato con Medaglia d'oro al valore militare per ferite di guerra.
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Infine un tristissimo ricordo
ORESTE LEONARDI
mio istruttore oltre che amico,
alla Scuola Sabotatori Carabinieri del Centro Militare di Paracadutismo di Viterbo.
Oreste era un uomo eccezionale, di una gentilezza straordinaria.
E guardate sopra che lanci mi ha fatto fare, i più belli del mondo !
Un uomo cos�, quando si ha la fortuna di incontrarlo lo si vorrebbe avere amico per tutta la vita. L'on. Moro una volta conosciuto lo capì subito e lo volle sempre accanto a se, fino alla morte.
Capo Scorta dell'On. Aldo Moro, Oreste fu massacrato dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978
con altri quattro colleghi.
Con Oreste ebbi un incontro fortuito sul Passo Sella in Val Gardena a fine 1963. Accompagnava i figli di Moro a sciare, e a causa di una slavina sulla strada erano rimasti bloccati a monte. Io che sopraggiungevo da valle, feci il trasbordo, il dietrofront e li riportai a Santa Cristina, dove alloggiavano in una villetta messa a disposizione dell'Hotel Posta.
Leonardi, ancora giovanissimo nel 1963 era appena diventato l'"angelo custode" di Moro. Parlammo a lungo dei felici tempi passati e del suo nuovo impegno. Mi propose di affiancarmi a lui, perchè Moro era in procinto di diventare Presidente del Consiglio e occorrevano altri uomini per la scorta.
Io però dopo quattro anni passati nei Paracadusti mi ero nel 1961 congedato ed ero in procinto di diventare da lì a poco (cosa che poi avvenne per circa 10 anni) Ispettore per tutto il territorio nazionale per conto di una grande multinazionale tedesca: la Henkel.
Ovviamente rifiutai la sua proposta anche se mi sarebbe piaciuto accettarla.
Ma se accettavo, quindici anni dopo sarei stato massacrato con lui.
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