GUERRA CIVILE SPAGNOLA
( * )
( LA CRONOLOGIA DELLA
GUERRA ANNO PER ANNO QUI )
(QUI un'analisi politica ufficiale
dei Quaderni Fascisti )
(qui 2 articoli su FRANCISCO FRANCO )
qui UN PILOTA ITALIANO IN SPAGNA - F. COZZOLINO
Le condizioni economiche e sociali della Spagna di inizio �900 erano caratterizzate da un grande sottosviluppo e da una forte influenza della Chiesa cattolica . Nel 1923 vi fu il cinquantesimo colpo di stato (calcolati a partire dal 1814) attuato da Miguel Primo de Rivera che si avvalse dell�appoggio del re e del clero.
La dittatura di de Rivera dur� fino al 1930 quando fu costretto ad abbandonare il Paese e si tennero nuove elezioni che videro la vittoria della sinistra (repubblicani e socialisti) grazie al determinate appoggio degli anarchici e dei radicali borghesi. Fu proclamata la Repubblica alla cui guida venne eletto il repubblicano moderato Zamora che affid� la guida del governo al leader repubblicano Azana il cui Ministro del Lavoro fu il socialista Largo Caballero.
Il nuovo governo attu� una serie di riforme laiche e progressiste tendenti a modernizzare il Paese e a ridurre l�influenza del clero e dei proprietari terrieri nella vita della nuova Spagna repubblicana.
Queste riforme alienarono le simpatie dei radicali (per i quali erano troppo avanzate) e degli anarchici (per cui erano, invece, troppo moderate) e il governo venne sconfitto alle Cortes (Parlamento) nel 1933. Il 19 novembre dello stesso anno si tennero le elezioni legislative che videro la vittoria della destra moderata guidata da Lerruox che fu a capo di un governo di centro-destra che godeva dell�appoggio della �falange�, un gruppo fascisteggiante fondato da Jos� Antonio de Rivera, figlio di Miguel Primo).
Nel 1935 il governo conservatore entr� in crisi per le fratture insanabili tra la destra moderata e quella estremista. Il Presidente della Repubblica Zamora scioglie nuovamente le Cortes ed indice nuove elezioni a cui la sinistra, anche in ottemperanza alla �direttiva Dimitrov�, si presenta unita nella forma del �Fronte popolare� che, sull�esperienza francese, vede alleati radicali, repubblicani, socialisti, comunisti, anarchici e alcuni cattolici progressisti. Il 7gennaio il Fronte popolare ottiene il 48 % dei voti (46 % alla destra, 6 % al centro) e, in virt� della legge elettorale maggioritaria, la maggioranza assoluta dei seggi alle Cortes.
AZANA diviene Presidente della Repubblica e il repubblicano QUIROGA forma il governo che attua riforme molto radicali ed incisive. Il 17 e il 18 luglio 1936 le truppe guidate dal generale FRANCISCO FRANCO pronunciano l�ennesimo Alzamineto, ossia il colpo di stato non riconoscendo valido il governo legittimamente eletto dal Parlamento votato dai cittadini.
Inizia una sanguinosa guerra civile in cui i franchisti godono dell�appoggio di Mussolini e di Hitler, invece i repubblicani solo di quello dell�Urss di Stalin e del Messico poich� le grandi democrazie europee (Gran Bretagna e Francia in testa) mantengono una posizione ambigua e di sostanziale neutralit� che finisce per favorire i fascisti di Franco. Lo sdegno per quanto avviene in terra iberica �, invece, ben presente nelle popolazioni (sia proletaria, sia borghese) del mondo democratico: migliaia di volontari accorrono da tutto il mondo per dare vita alle brigate internazionali per difendere la Repubblica spagnola: �Oggi a Madrid domani a Roma, siamo antifascisti poich� non misuriamo la patria a cannoni e a frontiere, la nostra patria corrisponde con quella di tutti gli uomini liberi.� (Carlo Rosselli).
Intellettuali (come ad esempio T. Mann, E. Hemingeay, G. Orwell, A. Malraux, Pablo Neruda e B. Brecht) o politici di primo livello (per l�Italia basti ricordare P. Togliatti, P. Nenni, G. Di Vittorio, i fratelli Carlo e Nello Roselli e Leo Valiani tutti membri della Brigata Internazionale Garibaldi guidata dal segretario del Pri Randolfo Pacciardi).
Simbolo della guerra civile fu la famosa foto di R. Capa che immortalava un miliziano repubblicano che cade morendo sotto i colpi dei fascisti: � il simbolo grafico del motto dei repubblicani coniato dalla segretaria del Partito Comunista Spagnolo, Dolores Ibarrurri (detta la Pasionaria) per cui era �meglio morire in piedi che vivere in ginocchio.� Le barbarie attuate dai franchisti e dai loro alleati italo-tedeschi e i bombardamenti ai danni dei civili da questi perpetuati sono rappresentati dai colpi di pennello intrisi di dolore da cui � scaturito quel grande capolavoro della pittura che � Guernica.
-------------------------------( * )
INTERVENTO DI UN LETTORE
"""Questo testo è pubblicato nelle news della pagina culturale web: http://www.photographers.it/cultura/index.cfm
www.photographers.it/cultura/index.cfm ed è stato inviato a Cronologia"In data 15 dicembre 2002 ho inviato una e-mail all'Archivo General de la Guerra Civil Espanola per chiedere conferma dell'esistenza di un incartamento su tale Federico Borrell Garcia, identificato dallo storico Mario Brotons come il famoso "Miliziano che cade" immortalato da Robert Capa nel 1936.
Rendo pubblica la risposta ricevuta.
Risposta inviatami il 16/12/2002 h.12:20
"Muy señor mío: Le confirmo que en este archivo no aparece fichado el fallecimiento de Federico Borrell e igualmente mi extrañeza al ver que un dato tan relevante no se confirme con la copia del documento o con la referencia al mismo en
el archivo en que se ha encontrado.
Respecto a la solicitud de localización el nombre de los otros milicianos
de la foto debo decirle que con la imagen no nos es posible localizarlos.
Le saluda atentamente.
Miguel Ángel Jaramillo Guerreira - Director
Archivo General de la Guerra Civil Española
C/ Gibraltar 2. 37008 Salamanca (ESPAÑA) Tel. 923 21 28 45 - 923 21 25 35 - Fax 923 26 47 30 _______________________________________TRADUZIONE: "Caro signore - Le confermo che in questo archivio non risulta schedata la morte di Federico Borrell e egualmente mi sorprende di vedere che un dato tanto rilevante non trovi conferma con la copia del documento o con la referenza (relazione, riferimento) al medesimo nell'archivio in cui è stato trovato.
Rispetto alla richiesta di individuare il nome degli altri miliaziani della foto le debbo dire che con (in base) all'immagine non è possibile localizzarli". - traduzione di Lucio Valerio Pini (Roma)Stranamente molti critici e storici della fotografia, non solo italiani, hanno riportato la notizia della scoperta fatta da Mario Brotons, senza cercarne un riscontro documentale. Il saggio sull'argomento e' pubblicato alla pagina web sotto indicata
--------------------------------------------------------------------------------------
Quello sotto riportato e' il Lancio ANSA della notizia. La documentazione ufficiale sul Miliziano di Capa e' pubblicata alla pagina http://www.photographers.it/articoli/capa.htm
Sono a disposizione per chiarimenti ed ulteriori approfondimenti.
LUCA PAGNI - Curatore della pagina web:
http://www.photographers.it/cultura.cfm
FOTOGRAFIA: CAPA, NON FU VERA GLORIA
SECONDO RECENTI RICERCHE LA MORTE DEL MILIZIANO ERA UN FALSO
(Di Gianni Catella)
(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Tutti hanno ben presente la foto che ritrae il miliziano della guerra civile di Spagna mentre cade, a braccia aperte, centrato da un proiettile, ma nessuno ne ha mai visto il cadavere e ora si scopre che non c'e' neppure un pezzo di carta che certifichi il decesso.
Le ricerche fatte da un appassionato italiano di fotografia, Luca Pagni, gettano nuove ombre sul mito di Robert Capa, all'anagrafe Endre Erno' Friedmann, autore fra le altre della celebre immagine del ''miliziano colpito a morte'', divenuta l'emblema della Guerra Civil.
Quella foto scattata da Capa nel 1936 e' alla base del mito del primo ''fotoreporter di guerra'', che all'ingombrante macchina a soffietto aveva sostituito un'agile Leica gettandosi nella mischia per documentarla attraverso l'obiettivo.
Ma l'autenticita' dell'istantanea e' controversa: i primi dubbi risalgono agli anni '70, quando si accerto' che di miliziani che vengono colpiti e cadono al suolo, nello stesso identico posto, Capa ne fotografo' piu' d'uno, e con la macchina sul cavalletto. In seguito, un giornalista britannico, O' Dowd Gallagher, riferi' che lo stesso Capa aveva ammesso con lui che la foto era il risultato di una compiacente sceneggiatura. Piu' recentemente, testimoni hanno raccontato che il miliziano presunto morto era vivo e vegeto ben dopo il '36.
Contro l'ipotesi di un falso e a difesa della reputazione di Capa si sono pero' schierati in molti. Primo fra tutti il suo biografo ufficiale, Richard Whelan, che a titolo di prova ''definitiva'' dell'autenticita' della foto e della morte cita il libro ''Retazos de una epoca de inquietudes'' dello storico spagnolo Mario Brotons Jorda', in cui si riporta che l'uomo ritratto da Capa era stato riconosciuto dal fratello Evaristo come Federico Borrell Garcia, nato ad Alcoy.
Brotons aggiunge che negli archivi governativi è registrata la morte di Borrell Garcia, membro fondatore del movimento anarchico sindacalista Juventudes Libertarias, avvenuta nel luogo e nella data indicati da Capa, ovvero a Cerro Muriano, il 5 settembre 1936.
LUCA PAGNI, fotografo e storico della fotografia, si e' preso la briga di controllare la veridicita' di queste affermazioni, e si e' messo in contatto con Miguel Angel Jaramillo Guerreira, direttore dell'Archivio General de la Guerra Civil Espagnola.
Il direttore ha recisamente negato che la morte di Federico Borrell Garcia risulti schedata e ha manifestato per iscritto la sua meraviglia per la ''leggerezza'' con cui e' stata diffusa una notizia priva di riscontri.
Ricorda Pagni che ''sulla foto del 'miliziano colpito a morte' e' stato detto piu' volte, nel corso degli anni, che 'vera o falsa che sia, comunque non cambierebbe il suo significato, ne' il suo potere concettuale. Ma accettare questa affermazione per vera e' come voler confondere un documentario con la fiction''.
''Se infatti il 'falso' venisse spacciato ed accettato come 'vero', noi - conclude l'indignato Pagni - avremmo perso quella cognizione del 'distinguo' che e' uno degli elementi che caratterizzano la specie umana''.
I 'trucchi fotostorici' sono peraltro ben noti: si va dai bersaglieri di Porta Pia, 'clonati' in stampa e capovolti, ai soldati in Bosnia che sparano a beneficio del cameraman, dall'issa bandiera di Iwo Jima nel 1944 al celeberrimo 'bacio' di Robert Doisneau.
Gli estimatori del grande fotografo francese rimasero molto delusi quando - nel dicembre del 1992 - scoprirono che i due fidanzatini ritratti nel 1950 mentre si scambiano un bacio appassionato davanti all'Hotel de Ville di Parigi non erano li' per caso.
Lo spiego' lo stesso Doisneau, per difendersi in una causa intentatagli da una coppia che sosteneva di essersi riconosciuta nella foto e chiedeva un risarcimento di mezzo milione di franchi. Esibendo una serie di fotografie analoghe, realizzate in diversi punti della capitale, Doisneau dimostro' che non si trattava di un'istantanea rubata.
Perse la causa anche la vera protagonista del 'bacio', l'ex attrice Francoise Bornet, che chiedeva il pagamento di diritti d'autore, perche' Doisneau dimostro' che la sua prestazione era stata remunerata".----------------------------------------------------------------
Gli scontri tra gli anarchici e i comunisti (nel 1936 vi erano solo 15 deputati del Partito Comunista, nel 1937 ben 12 mila miliziani erano comunisti!) mineranno alla base la stabilit� della repubblica che, tra l�indifferenza e l�accondiscendenza dei governi di Londra e di Parigi, verr� travolta dalle truppe franchiste nel 1939 dopo 3 anni di dura e sanguinosa lotta che � costata a tutta la Spagna, sia di parte franchista, sia repubblicana, oltre un milione di morti.
Francisco Franco proclam� la dittatura che, fino alla sua morte ha governato la Spagna moderna uccidendo, fino agli anni �50, 150 mila antifranchisti.
L�esperienza e la tragedia della guerra civile spagnola, ben testimoniata nelle indimenticabili pagine del romanzo Per chi suona la campana di Emingway, insegnano che, per usare la parole di Leo Valiani �La democrazia � sacra e va difesa a tutti i costi, anche con le armi se necessario. �By Luca Molinari
il contesto
Dai tempi in cui era crollato il suo impero coloniale, la Spagna viveva in una condizione di arretratezza economica e politica. Durante la prima guerra mondiale il paese era rimasto neutrale, traendone grandi benefici commerciali; ma questo non aveva attenuato la tensione sociale. Il governo era nelle mani di un gruppo di politici reazionari e corrotti, rappresentanti dell�aristocrazia terriera, e godeva dell�appoggio dell�esercito e della Chiesa, potente e fedele agli interessi dell�aristocrazia. Poche erano le regioni industrializzate e in queste si erano rafforzate le organizzazioni dei lavoratori.
la repubblica
La monarchia dur� fino al 1931, quando il successo dei repubblicani e dei socialisti alle elezioni costrinse il re ad andare in esilio: venne allora proclamata la repubblica e il nuovo governo promosse una politica di moderate riforme. Tuttavia il nuovo governo repubblicano fu presto intralciato dalle forze reazionarie. Lo scontro tra i partiti si intensific� � aggravato da scioperi, da insurrezioni, dalle spinte separatiste dei Paesi Baschi e della Catalogna � e presto sfoci� in frequenti crisi di governo e in delitti politici.
Nel 1933, anno di fondazione della Falange, le destre vincono le elezioni e conquistano il potere grazie al sostegno dei proprietari terrieri e della Chiesa allarmati dalle timide riforme del nuovo governo.
la vittoria del fronte popolare
Nel febbraio del 1936 il Fronte popolare vince le elezioni grazie anche all�apporto degli anarchici, influenti sulle masse contadine e operaie spagnole, che speravano in una rivoluzione sociale. Il Fronte popolare cerc� di realizzare moderate riforme (importante quella agraria in favore dei contadini poveri, ai quali vengono concesse libert� politiche e aumenti salariali in un paese per molti aspetti semifeudale). Ma Chiesa, possidenti terrieri e caste militari, terrorizzate dalle iniziative politiche, animano la ribellione latente dell�esercito e finanziano la Falange, un�organizzazione fascista, affinch� schiacci il governo legittim� e la Repubblica.
Da una parte stava il Fronte popolare, composto da democratici borghesi, socialisti, comunisti e anarchici, la cui politica mirava:
- a togliere la propriet� della terra ai proprietari terrieri e alla Chiesa, contro i quali provavano un fortissimo odio dato la loro situazione di povert�
- a trasformare le strutture sociali ed economiche del paese con forme di autogestione nelle fabbriche e nelle miniere, con l�esproprio e la collettivizzazione dei latifondi, con l�abolizione dei privilegi della Chiesa cattolica, protetta tradizionalmente dallo stato e alla quale appartenevano consistenti propriet� terriere e l�istruzione.
dall'altra parte, i proprietari terrieri (latifondisti) e la Chiesa cattolica si allearono alla Falange, un movimento che puntava a stabilire la dittatura fascista per garantirsi il controllo dello Stato e per affermare la supremazia del fascismo nei confronti degli stati democratici.
la guerra civile
Il 17 luglio 1936 le truppe spagnole di stanza in Marocco, agli ordini del generale Francisco Franco, detto il "caudillo" (pi� o meno come l'italiano "duce" e il tedesco "fuhrer"), insorsero contro il governo repubblicano e, sbarcate sul territorio metropolitano con l�aiuto dell�aviazione italiana, si unirono ad altri insorti.
Il governo, abbandonato da gran parte dell�esercito, fu affiancato dalle organizzazioni operaie e da comitati rivoluzionari popolari. Fu l�inizio di una sanguinosa guerra civile, che vide da una parte i nazionalisti, appoggiati militarmente dall�Italia fascista, dalla Germania nazista e dal governo fascista del portoghese Salazar, e dal favore della Chiesa, dall�altra le sinistre, profondamente divise tra loro e moderatamente sostenute dall�Unione Sovietica.
Mentre le potenze democratiche europee proclamavano il "non intervento", accorrevano in Spagna in sostegno della Repubblica molti volontari che costituivano le "brigate internazionali", a prevalente direzione comunista. Fra i numerosi italiani (in larga parte antifacisti fuorusciti) spiccano i fratelli Carlo e Nello Rosselli, il socialista Pietro Nenni e il comunista Luigi Longo, che fu il Comandante delle Brigate.
Nel caos generale il nuovo governo, presieduto dal socialista Largo Caballero, non riusc� a far fronte alle forze franchiste, sostenute massicciamente dall�aviazione tedesca e dalle truppe inviate dal gorverno italiano.
Nel settembre 1936 una Giunta della Difesa Nazionale, costituita a Burgos, proclam� Franco capo dello stato spagnolo.
Era l'inizio della guerra civile che avrebbe insanguinato la Spagna fino al 1939.CRONOLOGIA
1936 feb. |
|
1936 lug. |
|
1936 ago. |
|
1936 set. |
|
1937 feb. |
|
1937 apr. |
|
1937 mag. |
|
1937 giu. |
|
1937 ott. |
|
1938 nov. |
|
1939 gen. |
|
1939 feb. |
|
1939 mar. |
|
ALTRO...
Unite dal medesimo orientamento politico Germania, Italia e Giappone strinsero pi� solidi rapporti di alleanza. Nell'ottobre del 1936 Hitler e Mussolini stipulano un accordo (Asse Roma-Berlino) al quale fece seguito, poco dopo la partecipazione nipponica, l'Asse Roma-Berlino-Tokio, caratterizzato dal comune impegno anticomunista e dal comune disegno di modificare a proprio vantaggio gli equilibri imperialistici preesistenti.
Nel maggio del 1939 l�Italia e la Germania stipularono un altro trattato di alleanza: il cosiddetto "Patto d�acciaio". Esso prevedeva che, nel caso una delle due parti fosse entrata in guerra, l�altra sarebbe stata impegnata ad intervenire in suo aiuto. In questo modo l�Italia, pur essendo del tutto impreparata ad una guerra di grandi dimensioni, era in bal�a dell�aggressivo espansionismo tedesco, che sembrava inevitabilmente portare alla guerra.
DALLE PAGINE DI CRONOLOGIA (ANNO 1938)
... Una follia Mussolini l'aveva gi� fatta in Spagna, mandando un contingente in aiuto ai franchisti, che lo stesso Franco non aveva per nulla richiesto. Stessa cosa fece Hitler che mand� delle squadriglie di aerei da caccia e dei bombardieri che si trasformarono in giustizieri senza scrupoli.
Aprirono un capitolo nuovo nella guerra "moderna" !Gli italiani erano 50.000 uomini (alla fine saranno 74.285 e 5699 aviatori militari e 312 piloti civili) con 763 aeroplani, 141 motori di aerei, 1672 tonnellate di bombe, 9.250.000 cartucce, 1930 cannoni, 10.135 mitragliatori, 240.747 fucili, 7.514.537 proiettili di cannone, 7663 automezzi e 91 unit� navali. Dalla stampa di allora apprendiamo anche che furono fatte 5318 incursioni aeree. Il tutto cost� all'Italia (che stava facendo l'autarchia) la bellezza di 14 miliardi e mezzo di lire che Mussolini fattur� a Franco; ma gli mand� il conto solo quando non volle schierarsi con lui a fianco di Hitler nel 1940. La Spagna di Franco non pag� mai questo debito.
Dopo la cocente sconfitta a Guadajara, Mussolini e Hitler erano decisi di farla pagare a Franco; terrorizzando i governativi e gli italiani antifascisti che erano andati volontari, causando cos� una guerra di italiani contro italiani su un suolo straniero).Non trovarono di meglio i due dittatori che coordinare una alleanza per fare...... il primo bombardamento della storia su una citt� e su una popolazione civile; a Guernica il 27 aprile 1937. Fu rasa al suolo; dei 7000 abitanti 1650 morirono innocentemente. Il mondo inorrid�, i tedeschi negarono, mentre gli italiani dissero che non vi avevano partecipato, che le case erano saltate in aria da sole perch� avevano dentro delle munizioni. Falsi entrambi. Goring al processo di Norimberga nel 1946, conferm� che era stato lui a fare il bombardamento, dicendo "che era stato un esperimento" e cinicamente aggiunse "perfettamente riuscito".
Anche gli italiani non erano affatto estranei: tre aerei italiani avevano partecipato al grande crimine ed erano tre bombardieri S. Marchetti 79, comandati dal Capitano Castellani, Tenente Porro, Tenente Fracasso. E altri che scopriamo pi� avanti. Poi leggendo un documento che Ciano mand� a Mussolini pochi giorni dopo, abbiamo una conferma in una nota dove troviamo sia gli attriti e le insofferenze delle tre Armi, che la conferma all'eccidio. "Bene in Spagna. Grande vittoria quella odierna. Un colpo duro per la Spagna rossa. L'offensiva continua. Nell'impresa trovo la costante opposizione della marina che fa resistenza passiva. L'esercito, con regolarita'. La Milizia con slancio. Ma � l'aeronautica che va benissimo. Ma io e te Duce ne siamo i responsabili, coloro che ne hanno il merito. Ho dato ordine di bombardare stanotte anche Valenza. Bisogna cogliere il momento per terrorizzare il nemico".
Mussolini si convince e si fa prendere la mano, ordina ai piloti il bombardamento di Barcellona e lo vuole sistematico fatto a tappeto. Proteste in tutto il mondo e dal Vaticano; persino lo stesso Franco e i tedeschi chiedono al Duce meno efferatezza. Ma Ciano non demorde:
"i nostri nove S.79 in un minuto e mezzo su Barcellona hanno polverizzato palazzi, ponti, seminato il panico che diveniva follia; 500 morti, 1500 feriti; era tutto così realisticamente terrorizzante. E' una buona lezione per il futuro".E' insomma la prova generale della Seconda Guerra Mondiale. Non servono altri commenti! Anche se su questi bombardamenti valgono le considerazioni fatte nel precedente anno (folli lo diventarono tutti) Con una nota stonata in coda a questa guerra che finir� con la vittoria dei fascisti il 28 marzo del '39 con la capitolazione di Madrid. Infatti dopo che � morto Pio XI il 10 febbraio del '39, il nuovo Papa, eletto poi il 2 marzo, Pio XII Eugenio Pacelli, riceve il 18 marzo '39 in visita ufficiale proprio Galeazzo Ciano. Il "bombardiere" che "con il terrore e con 500 morti ...dava lezioni per il futuro su Barcellona"!
Pio XII, plaude alla conclusione della guerra in Spagna dove "ora risplende nuovamente la grande tradizione cattolica", "baluardo inespugnabile della fede". Il plauso lo fa personalmente a Ciano e lo fa anche con il Radiomessaggio alla nazione il 16 aprile '39.Ma Ciano fra poco comincer� anche lui a rendersi conto di che "razza" sono gli alleati; inizia fra le quinte a costituire un fronte antitedesco (vedi CIANO CI RIPENSA) in seguito anti mussoliniano, lui che � il genero; fino a votare la sua destituzione, che gli coster� la fucilazione per tradimento. Anche se nel concludere la lettera di sopra (quella da Barcellona) aveva scritto:
"Un giorno si riconoscer� che sei grande". (!!!)
Non immaginava certo di fare la fine che gli ha fatto fare!
( LA CRONOLOGIA DELLA GUERRA ANNO PER ANNO QUI )
"VIVA
LA MUERTE" (corsi e ricorsi)
(QUI un'analisi politica ufficiale
dei Quaderni Fascisti )
(qui 2 articoli su FRANCISCO FRANCO )