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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"

ANNO 1865
L'alleanza con la Prussia
 - La vendita dei beni della Chiesa
Sud - Industria, addio 
-  Debiti Sabaudi?  Lira  a "Corso Forzoso"
LA PULIZIA ETNICA PIEMONTESE NEL SUD

 I Personaggi politici di questo periodo

*** LEGGI SULL'UNIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
*** MANIFESTAZIONI A TORINO PER IL TRASFERIMENTO DELLA CAPITALE
*** ELEZIONI POLITICHE 
*** IL NUOVO MINISTERO
*** L'INDUSTRIALIZZAZIONE DEL SUD E DEL NORD
*** MILANO - PRIMA PIETRA "GALLERIA"
*** TERMINA IN AMERICA LA GUERRA DI SECESSIONE
*** L'ASSASSINIO DI LINCOLN

 L'inizio dell'anno � ancora turbato da molte manifestazioni popolari a Torino per la soppressione della ex capitale del Regno Sabaudo, dopo che � stata trasferita a Firenze il 3 FEBBRAIO. 

Le manifestazioni dei cittadini torinesi  il re le liquida come "una popolazione traviata per eccesso di amore"; poi giudicando gli incidenti come una offesa alle sue decisioni vuole che una deputazione di cittadini gli chieda scusa.
Rispondendo a Muller agente del Mazzini, dopo aver sentito parlare di "tradimento", gli grid� in faccia "Mazzini s'inganna. Glielo dica. Il trasferimento della capitale non significa rinuncia al programma nazionale".
Dobbiamo prendere atto che il Re piemontese firmando addoloratissimo l'invisa Convenzione, salv� la monarchia dal pericolo di rimanere prigioniera del "piemontesismo" e ne riafferm� il carattere di italianit�. Se non altro allontanava i sospetti che mirasse unicamente ad ampliare territorialmente il suo regno.

Ma anche a Firenze (e in altre citt� d'Italia)  si svolgono manifestazioni e incidenti quando (in base alla legge Piemontese) viene nuovamente applicata la pena di morte, che proprio in Toscana era stata soppressa prima dell'Unit�.
Manifestazioni  e disordini (repressi sempre applicando la legge Piemontese) pure per la chiusura (soppressione) di molti ordini e istituzioni religiosi, e ovviamente l'avocazione di tutte le loro propriet� (che verranno poi lucrosamente alienate).
Nonostante la pressione del "partito piemontese" per quanto riguarda la capitale, e senza curarsi delle rivolte o manifestazioni popolari, il Parlamento il 20 marzo, approva il trasferimento della capitale,  la legge di unificazione amministrativa, e riconferma l'estensione nel resto d'Italia del codice penale gi� vigente nell'ex Regno di Sardegna (e che con la repressione che attua non ha la mano di velluto; infatti il Codice Sardo lo sta severamente applicando nel meridione contro i ribelli "briganti". Le esecuzioni capitali sono a migliaia).

Fra le pi� importanti leggi di questa unificazione amministrativa, la pi� lucrosa (che apport� poi enormi benefici nel famoso "triangolo" industriale) � quella sulle opere pubbliche (e parallelamente sulle ex industrie pubbliche degli ex stati, che diventano private con le concessioni). E' la legge che stabilisce i criteri per la costruzione e gestione delle strade, dei porti, dei canali, delle ferrovie (moltissime a capitale privato), e di tutte le altre opere pubbliche di ogni genere.
La gestione per distribuire gli appalti per le costruzioni di tutte queste opere � affidata allo Stato, ai consigli provinciali e a quelli comunali con funzionari di nomina esclusivamente regia. Che hanno la facolt� non solo di gestire le opere esistenti ma anche la facolt� di vendere, o di espropriare terreni per cause di pubblica utilit�.

Ovviamente il diritto di voto in questi consigli comunali o provinciali era assai ristretto, era composto normalmente da antichi proprietari terrieri locali e a volte da qualche avvocato o grosso commerciante dello stesso paese o citt�. Tutti soggetti quindi che non avevano la minima intenzione di farsi (paradossalmente avrebbero dovuto colpire se stessi) espropriare le proprie terre, n� volevano perdere gli antichi benefici nelle locali attivit� economiche, industriali o commerciali; ma semmai moltiplicarle allargando il proprio clan.
Poteva quindi capitare, come del resto � capitato che a Ferruzzano (RC) un grande terreno demaniale fu diviso fra 83 "fortunati", e di essi 2 fratelli del sindaco, 17 cugini del sindaco, 2 cognati del sindaco, 2 nipoti del sindaco, 1 fratello del sindaco, 1 fratello del consigliere comunale, 6 consiglieri comunali, 2 mogli dei consiglieri comunali, 3 assessori comunali ecc. ecc.
(Alla data di quest'anno solo nell'Italia del Sud, figuravano gi� venduti 265.000 ettari, e altri 50.000 posti in vendita il prossimo anno (secondo Sereni, erano molti di pi�, ammontavano a circa 400.000 ettari).(Martin Clark, Storia dell'Italia Contemporanea; Bompiani editori)

Non and� meglio alle industrie e a molte attivit� artigianali che esistevano nel Sud.  Ci fu una vera e propria de-industrializzazione del Meridione (cotonerie, seterie, ceramica, cartiere, pastifici ecc).
  (vedi qui LA FINE della storia industriale di una provincia del Sud- SALERNO)
De-industrializzazione, dovuta innanzitutto alla vera e propria chiusura degli opifici, con lo spostamento delle attivit� nel nord (i prodotti del nord sostituirono nel sud quelli che venivano prima prodotti localmente), ma soprattutto fu dovuto a quella liberalizzazione del commercio, che signific� l'abbattimento delle tariffe protezionistiche  (in certi casi ammontanti al 60-80%).

(Che non era una scelta priva di ragioni valide per l'ex Regno Sardo pieno di debiti. Non dimentichiamo che le stesse misure protezionistiche furono poi anche in seguito, applicate dall'Italia nei confronti della Francia e altri Paesi. Basterebbe ricordare il non lontano anno 1950; un italiano che voleva acquistare un'auto francese, doveva sborsare dal 45 al 50 % in pi�, per proteggere l'industria automobilistica italiana; un equivalente tipo di auto francese (la Renault) costava la met� di quella prodotta in Italia. Se non ci fosse stata una dogana cos� pesante in Italia la (protetta) industria automobilistica (o meglio la Fiat di Torino) non sarebbe mai decollata (in sostanza per farla decollare, gli italiani quando acquistavano un auto straniera dovevano pagarla il doppio, oppure acquistare un auto italiana a un prezzo che non corrispondeva alla stessa qualit� del prodotto offerto dagli stranieri).

 Quindi non sempre la liberalizzazione del commercio fa gli interessi di una popolazione (e di un Paese) ma solo l'interesse di un piccolo gruppo di industriali, con la tendenza a creare un proprio monopolio. E proprio questo poi avvenne negli anni seguenti il 1865, nell'industria pesante, nella meccanica, nella chimica, nel tessile. La piemontese Biella ad esempio proprio sul tessile si trov� all'improvviso a vestire tutta l'Italia. Le fabbriche nascevano come i funghi e non erano mai abbastanza per soddisfare la domanda. Non per nulla il Sella (ministro delle finanze) costru� sia il suo privato impero industriale, sia il suo privato impero bancario, sulle sponde del Cervo. Un momento d'oro il suo.

Anche l'uniformazione delle tasse colpirono pesantemente il Sud, soprattutto quella popolazione di reddito inferiore, e colpirono anche quella a reddito medio, che ne ebbe sempre meno di reddito; eliminando cos� quel piccolo artigianato, che anch'esso -come in tutto il resto d'Italia- stava iniziando a produrre con le nuove tecnologie e con la meccanizzazione degli impianti; ancora semplici ma tuttavia gi� efficienti.
Altro esempio devastatore dell'economia meridionale quello delle bonifiche.
Martin Clark (nella sua Storia dell'Italia Contemporanea; Bompiani editori, pag. 41) riporta alcune cifre. Tra il 1962 e il 1887, si spesero in bonifiche 267 milioni di lire al Nord, 188 milioni nelle regioni centrali, e solo 3 milioni in quelle Meridionali (quasi un centesimo).
Fra spoliazioni, tasse, blocco delle esportazioni, e perfino l'impedimento a produrre il proprio fabbisogno, Clark riporta le conclusioni a cui sono giunti alcuni storici: che l'Unit� italiana ha portato a un sostanziale trasferimento di ricchezza dal Sud al Nord, attraverso il sistema fiscale; oltre al resto accennato sopra.
Buona parte delle entrate ricevute dalla vendita delle terre demaniali e delle propriet� confiscate alla Chiesa e vendute ai nobili meridionali, lo Stato Sabaudo piemontese, utilizz� il denaro per finanziare nuovi lavori al Nord. Del resto il Nord era politicamente dominante, aveva potere decisionale su questioni di tassazione, sulle tariffe doganali e sul commercio. Pi� nessun potere forte era in grado nel Sud di competere n� sul piano nazionale, n� su quello internazionale.

Purtroppo in una fase storica-economica cos� delicata come quella della rivoluzione industriale (in Italia partita con molto ritardo rispetto agli altri Paesi) quelle terre vendute ai nobili, non solo rimasero improduttive, ma essendo una nobilt� poco "illuminata", poca amante del rischio, abituata alla tradizionale atavica "rendita", non diede mai vita a una vera classe imprenditoriale agraria. 

Sempre citando Clark, in Sicilia si annoveravano 208 principi, 123 duchi, 244 marchesi e 104 conti. In Campania (vecchi regno di Napoli) vivevano 172 principi, 318 duchi, 366 marchesi e 81 conti. A Roma c'erano 321 famiglie patrizie, di cui 28 principi.
Che ruolo svolgevano nella societ� questi aristocratici?  Ci viene in soccorso L. Carpi, in L'Italia vivente, Milano, 1878, p. 162. (Citato anche da Clark): Carpi fece questa domanda al prefetto di Napoli, che rispose con la sua inequivocabile conoscenza del luogo "L'aristocrazia antica e moderna � impotente, niente istruita, generalmente povera e poco influente, nulla sotto il rapporto politico, onesta di carattere, ma incapace di qualunque iniziativa, niente laboriosa, rappresentata da largo numero di famiglie bisognose, poche mezzariamente agiate, e con rare ricchezze".
La vendita dei beni demaniali o della Chiesa permise loro solo di estendere i loro domini, ma non � che il loro ruolo cambi� di molto.
Ma questo non significa che il Sud non stava decollando anche sul piano industriale (molto di pi� che nel Veneto, dalla politica sabauda "dimenticato" fino al 1945, nonostante ubicato a Nord e con grandi mercati potenziali interni e quelli di export-import nei vicini confini (austriaci, e questo il Piemonte lo temeva)

Infatti se avete letto la pagina su Salerno (accennata sopra) scopriamo che le attivit� industriali stavano nel Sud decollando per merito di molti stranieri. Come del resto in questi anni  anche in Piemonte, Liguria e Lombardia, dove fino al 1865 i capitali esteri o le grande iniziative industriali erano massicciamente presenti. Le compagnie ferroviarie, il materiale rotabile, la cantieristica e l'industria siderurgica erano quasi interamente gestite da societ� straniere che in Italia (su tutta Italia, compreso il sud) stavano investendo grossi capitali. Per gli Inglesi l'Italia era diventata e si presentava come un vero e proprio "Eldorado".

14 MARZO -  Dopo le terre, viene anche il momento della smantellamento del complesso navale-industriale siderurgico-ferroviario. Quello del sud fu chiuso potenziando quello ligure-piemontese (fino allora in mano inglese). E infine quello ferroviario (quasi interamente in mano inglese).
Il Ministro delle finanze QUINTINO SELLA, in marzo, presenta alla Camera la situazione finanziaria del Regno d’Italia negli anni 1862-1865, denunciando un disavanzo di 625 milioni. Propone di provvedere al pareggio di bilancio con la vendita delle strade ferrate (200 milioni), di emettere un prestito di 425 milioni, oltre ad altre misure fiscali, che anche qui ovviamente vanno a colpire tutte le regioni unificate che prima non avevano nessun debito o ne avevano pochissimo.

IN APRILE c'� poi la legge che promulga il Nuovo Codice Civile  e il Nuovo Codice del Commercio su tutto il territorio italiano (di concezione Piemontese entrambi)
Due codici che non saranno in seguito pi� modificati nemmeno dal fascismo fino al 1943; ma anche dopo -con la Repubblica- molti articoli non saranno n� modificati e altri fondamentalmente mai applicati.
Come quello del matrimonio civile, del divorzio, dell'adulterio, o la comunione dei beni dei coniugi; ed insignificante e sempre disatteso quello sulla tutela del lavoro dei minori e dei lavoratori stessi.
Il contenuto pi� obbrobrioso in questo codice fu quello di ribadire l'inferiorit� giuridica delle donne, che il "regio" fascismo nei suoi venti anni riconferm� (ricordiamo che il voto alle donne in Italia � stato concesso solo il 31 gennaio 1945).

IN MAGGIO sempre a Torino (dove c'� ormai il "centro" dominante e dove si decide l'economia italiana) si svolge il primo congresso delle banche popolari d'Italia. Trenta sono i rispettivi rappresentanti riuniti per darsi non solo uno statuto nazionale, ma per formare (ti pareva!) un comitato che dovr� in seguito decidere dove e quando far nascere nuovi istituti di credito.

Il 1� AGOSTO a Milano assistiamo anche alla nascita del primo quotidiano economico IL SOLE.
Il 20  AGOSTO a Firenze nasce invece IL PROLETARIO settimanale a orientamento socialista.

LUGLIO-AGOSTO - UNA ESTATE MOLTO calda contribuisce a far esplodere una tremenda epidemia di colera. Fra le citt� pi� colpite quella di Ancona che registra oltre 1326 casi, con 515 morti, ma soprattutto semina il panico quando dalla citt� fuggono via quasi tutti gli abitanti. Molti focolai dell'epidemia anche nel resto delle Marche (2660 morti), in Puglia, Calabria e a Napoli. Solo quando sopraggiunger� la stagione fredda, in dicembre, finalmente non si registreranno altre vittime.
Purtroppo riesploder� virulento il prossimo anno e ancora l'anno seguente  portandosi nelle citt� settentrionali, soprattutto in Lombardia.

OTTOBRE - Nuove elezioni politiche generali per la nuova legislatura a Firenze.
Diritti al voto 504.265, ma si recano alle urne solo 276.523 elettori. Circa lo 0,9% della popolazione.
Con 250 rappresentanti sono i moderati a vincerle, mentre la sinistra ottengono 120 deputati, i conservatori 20, e altri 50 vanno a vari raggruppamenti politici.
Il 18 Novembre il Re inaugura la nuova Camera. Primo ministro sempre Alfonso La Marmora, che per� � costretto a dimettersi il 19 dicembre non ottenendo fiducia su un regio decreto che affidava alla Banca Nazionale il servizio della tesoreria di Stato.
Nell'ultimo giorno dell'anno, il 31 dicembre  si costituisce un nuovo ministero; vi ritorna La Marmora con un rimpasto nei vari ministeri, degli interni, finanze, guerra, lavori pubblici, istruzione e giustizia.

DICEMBRE - L'anno termina con una ennesima crisi di governo con le dimissioni di La Marmora a causa di un legge respinta dalla Camera che affidava alla Banca Nazionale la Tesoreria dello Stato.
Il 31 Dicembre, si ricostituisce il nuovo ministero, di nuovo guidato da La Marmora con un rimpasto nei vari ministeri.
Si disse che la nuova Camera era la Camera del malcontento: malcontento finanziario, religioso, amministrativo; che c'era il vecchio mondo scombussolato e il nuovo non c'era ancora. Vita parlamentare disorganica, mediocre; una piena sconfitta della massa parlamentare cavouriana, che l'Astuto aveva abituati a gridare libert�, ma poi pronta a subire i voleri ferrei del Dittatore.
Per la prima volta trionfava invece la monarchia, l'abilit� del Re, e la Camera lasci� che governassero gli uomini che godevano la fiducia del Re. Che riusc� perfino ad attirare gli elementi di sinistra. Riusc� ad accattivarsi finanche il mazziniano Crispi che arriv� a pronunciare le famose parole "La monarchia ci unisce, la repubblica ci dividerebbe". Mazzini violentemente sulla Unit� Italiana lo accus� di diserzione e di opportunismo, e dichiarava la monarchia sabauda corruttrice.
Crispi gli rispose per le rime "No caro Mazzini, le colpe e gli errori di questi ultimi anni (e si riferiva a Napoli, Aspromonte, Convenzione) debbono amputarsi ai partiti non alla monarchia, i delitti non sono suoi. E' ora di affratellarci e metterci sulla medesima via per compiere il riscatto nazionale"
Fu cos� che Crispi ader� alla monarchia, e con lui affluiranno negli anni seguenti molti ex mazziniani e garibaldini.
Ma anche perch� al Re non gli era pi� possibile dominare il partito d'azione come aveva fatto per il passato. E bisognava affrettarsi per la questione di Venezia, prima che sorgesse un altro rovinoso Aspromonte, che avrebbe finito per suscitare in Italia la rivoluzione.
Era perci� necessario riprendere i buoni rapporti con l'Imperatore. E per farlo questa volta incaric� il Nigra che per� non � che fece molto a Parigi. Ma a salvare la situazione ci pens� invece  il ministro di Prussia Usedom con una prudente manovra diplomatica (Che era poi di  Bismarck.  La tensione tra Austria e Prussia per il possesso dei ducati dello Scheswig-Holstein era al culmine, e Bismarck cerc� di stabilire dei contatti con l'Italia mirando ad averla alleata nel conflitto che si delineava per tenere impegnato l'avversario al Sud.
Usedom voleva conoscere che atteggiamento avrebbe assunto l'Italia di fronte ad un conflitto austro-prussiano.

Manovre segrete ma non tanto da non farle arrivare a Vienna, che si affrett� a fare sondaggi a Firenze per un accomodamento, piuttosto moderato. L'idea era di scambiare il Veneto con alcuni principati danubiani. Ma il re oltre che mandare a Berlino il generale Govone per le trattative, contemporaneamente mand� a Parigi questa volta Arese per chiedere il parere a Napoleone III; non gli pareva prudente impegnarsi con la Prussia senza avere il suo consenso; e l'Imperatore all'Arese fin� per dire di aiutare Bismarck a spingere il re di Prussia alla guerra con l'Austria.

Inutile dire che Vittorio Emanuele aspett� con impazienza la guerra, contro un nemico costretto a combattere su due fronti contemporaneamente.
Cos� sicuro  del successo, che l'inviato segreto di Bismarck fece una relazione a Berlino molto entusiasta "E' dotato di energia, di intelligenza fine, pronta, sana. Sa ci� che vuole e ha una volont� determinata". E a Berlino si decisero!
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Bibliografia:
Francesco Cognasco -Vittorio Emanuele II - Utet, 1942


DUE IMPORTANTI AVVENIMENTI IN AMERICA

Il 9 APRILE termina la Guerra di Secessione con la resa di Richmond capitale della Confederazione degli Stati del Sud. Il generale LEE si arrende ad Appomattox.

Alle ore 22.07 di venerd� 14 aprile 1865 un colpo di pistola metteva fine all'esistenza terrena di Abraham Lincoln, presidente degli Stati Uniti d'America, consegnandolo, pi� che alla storia, al mito.
vedi Abraham Lincoln

Il 18 DICEMBRE il Congresso degli Stati Uniti approva il tredicesimo emendamento della costituzione, con il quale viene abolita la schiavit�.

*** A MILANO il 7 MARZO viene messa la prima pietra della GALLERIA Vittorio Emanuele (dallo stesso Vittorio Emanuele) a Piazza Duomo.
L'architetto progettista � GIUSEPPE MENGONI, che si ispira agli esempi delle galeries francesi ma anche a quelli che gli inglesi hanno realizzato con i loro padiglioni  nelle varie esposizioni.

*** A Monaco WAGNER rappresenta il suo TRISTANO E ISOTTA. Un'opera rivoluzionaria nella sua concezione tecnica. Per il forte pathos poetico, intriso di pessimismo schopenhauriano, � definito "il canto dell'amore sovrumano della morte".
Seguir� poi due anni dopo I maestri Cantori di Norimberga, un opera molto diversa, pi� idilliaca che lo lancia nel firmamento degli amanti della musica pi� "serena". Wagner approfitter� molto di questo successo, fino a farsi dileggiare dai suoi nemici (Marx "� diventato il music
ante di corte")  ma anche dagli amici, come Nietzsche, che lo accusa di essersi trasformato in  "uno stregone e di trattare la musica come un allucinogeno sonoro".

*** SCIENZA -  RUDOLF CLAUSIUS introduce nella termodinamica   il concetto di  ENTROPIA.  La funzione di stato di un sistema che misura il suo grado di disfacimento o degradazione o disordine. La variazione di entropia - afferma - dipende solo dallo stato iniziale e dallo stato finale del sistema e, in un complesso concomitante di trasformazioni, gli aumenti sono sempre maggiori delle diminuzioni. Ci� significa che  tutte le trasformazioni che avvengono in natura seguono una determinata direzione di svolgimento per cui, pur mantenendosi costante la quantit� di energia totale dell'Universo, la frazione di questa trasformabile in lavoro diminuisce sino a che non sar� pi� possibile trasformare energia: si avr� la "morte termica" dell'Universo.

*** SCIENZA - L'abate GREGOR MENDEL, naturalista,  l'8 febbraio, presenta alla Societ� delle Scienze di Brunn, dopo esperimenti condotti per molti anni, uno studio sull'ibridazione delle piante. Quello che vuole evidenziare Mendel � che nelle piante ma anche in tutti gli organismi degli esseri viventi deve esistere un codice che si trasferisce attraverso la combinazione dei due organismi; e che attraverso i rapporti (lungo un asse ereditario) si trasmettono alcune caratteristiche (i caratteri morfologici e fisiologici) dei "genitori".  La teoria di Mendel (fatta solo di osservazioni)  segna a prima vista l'inizio dello studio della GENETICA, ma ci vorranno ancora 50 anni per comprendere meglio la sua legge (o teoria), detta dell' EREDITARIETA'. Infatti, solo dopo  la scoperta dei cromosoni e dei geni  si appurer� che l'eredit�  � assai pi� complessa di quanto non appaia dalle leggi di Mendel. Cio� che di tanto in tanto possono verificarsi per cause diverse (termiche, da virus o da tempeste magnetiche) improvvisi cambiamenti ereditari di alcuni caratteri dette mutazioni, che possono essere geniche, cromosoniche e del genoma (cio� di tutto il patrimonio ereditario).

***  SCIENZA e MECCANICA - L'anello che tutti noi oggi vediamo ruotare dentro ogni motore - il magnete - lo inventa un italiano; si chiama anello di PACINOTTI (in nome gli � rimasto). Un invenzione che Pacinotti pubblica su una rivista ma non la brevetta. In breve tempo la geniale soluzione � ripresa da GRAMME che si avvale di altre informazioni presso lo stesso Pacinotti, e successivamente � proprio Gramme a realizzare la DINAMO nel 1869 e a brevettare la sua invenzione.
La consolazione di Pacinotti � quella che l'ANELLO porta ancora il suo nome.

*** SCIENZA - IGNAZIO PORRO a Milano fonda una curiosa societ� che si occupa di FILOTECNICA, cio� studia e realizza i primi strumenti GEODETICI e TOPOGRAFICI. Da questa societ� nasce a Milano la SALMOIRAGHI, in breve tempo leader mondiale del settore.

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