Risposta al memorandum Tedesco del 28 Aprile 1939.
Come appare dal testo della Dichiarazione Polacco-Tedesca del 26 Gennaio 1934 e come risulta dai negoziati che l’hanno preceduta, l’obbiettivo dell’Accordo tra la Polonia e la Germania era quello di instaurare un nuovo corso nelle relazioni tra i due Paesi attraverso la condivisione di due fondamentali principi:
(a) La rinuncia all’uso della forza
(b) La composizione amichevole, attraverso liberi negoziati, di ogni divergenza che potesse sorgere tra i due Paesi.
Il Governo Polacco ha sempre interpretato in questo modo i propri obblighi derivanti da tale Dichiarazione ed è con questo spirito che si è dichiarato sempre pronto ad intrattenere delle relazioni di buon vicinato con il Reich Tedesco.
Il Governo Polacco ha per diversi anni sostenuto che le difficoltà incontrate dalla Società delle Nazioni nello svolgere le sue funzioni a Danzica, avrebbero creato una situazione molto confusa che sarebbe stato necessario chiarire nell’interesse sia della Polonia che della Germania.Per anni il Governo Polacco ha fatto capire al Governo Tedesco che sarebbe stato indispensabile incontrarsi per affrontare e discutere questo problema. Il Governo del Reich, tuttavia, ha sempre evitato di intavolare qualsiasi trattativa in merito, limitandosi a dichiarare che le relazioni Polacco-Tedesche non dovevano essere messe in crisi dalla questione di Danzica. Inoltre il Governo Tedesco ha dato più volte al Governo Polacco ampie assicurazioni su Danzica. Basti citare la seguente dichiarazione pronunciata dal Cancelliere al Reichstag, il 20 Febbraio 1938:
"La Polonia rispetta le varie realtà nazionali di questo Stato, e la Città di Danzica e la Germania rispettano i diritti dei Polacchi. In questo modo è stata spianata la strada ad una intesa amichevole; un’intesa che partendo da Danzica e nonostante i tentativi compiuti da certi seminatori di zizzania, ha eliminato il veleno dalle relazioni tra Germania e Polonia, trasformandole in sincera e amichevole cooperazione".
Solo dopo gli eventi accaduti nel Settembre 1938 il Governo Tedesco ha proposto l’apertura di negoziati Tedesco-Polacchi per discutere sia la situazione di Danzica che le eventuali vie di transito tra il Reich e la Prussia Orientale. In relazione a ciò il Memorandum Tedesco del 28 Aprile accenna all’invito rivolto all’Ambasciatore Polacco a Berlino da parte del Ministro degli Esteri del Reich durante il colloquio svoltosi il 21 Marzo 1939. Nel corso di quella conversazione, il Ministro von Ribbentrop sottolineò la necessità di raggiungere rapidamente un’intesa sulle questioni suddette, condizione questa indispensabile perché la Germania mantenesse integralmente valide le sue proposte.
Il Governo Polacco, animato dal desiderio di conservare delle buone relazioni con il Reich, ma al tempo stesso sorpreso per la forma pressante con cui tali proposte venivano avanzate e per le circostanze che le avevano ispirate, non ha rifiutato i negoziati, sebbene considerasse le richieste di Berlino espresse in forma tale da ritenersi inaccettabili.
Per facilitare il raggiungimento di un’amichevole soluzione, il Governo Polacco, in data 26 Marzo 1939, ha formulato per iscritto ed inviato al Governo Tedesco il proprio punto di vista in merito, dichiarando inoltre di annettere molta importanza al fatto di mantenere relazioni di buon vicinato con la Germania. Le controproposte presentate dal Governo Polacco possono così riassumersi:
(a) Il Governo Polacco propone un accordo tra Polonia e Germania a garanzia dell’esistenza della Città Libera di Danzica, della completa libertà della sua popolazione ad amministrarsi autonomamente e del rispetto dei diritti e degli interessi Polacchi.
(b) Il Governo Polacco è pronto ad esaminare con il Governo Tedesco ogni ulteriore possibile facilitazione al transito automobilistico e ferroviario tra il Reich Tedesco e la Prussia Orientale che permetta ai cittadini del Reich di viaggiare liberamente attraverso il territorio Polacco. Il Governo Polacco ribadisce la sua assoluta disponibilità a soddisfare i desideri del Reich in questo senso, alla sola condizione che la Polonia non debba rinunciare alla sua sovranità sulle fasce di territorio attraverso le quali verrà concesso tale libero transito. Infine, il Governo Polacco sottolinea che la sua disponibilità ad agevolare le comunicazioni stradali e ferroviarie attraverso la Pomerania dipenderà dall’atteggiamento che il Reich assumerà sulla questione di Danzica.
Nel formulare tali proposte il Governo Polacco si è ispirato alla Dichiarazione Tedesco-Polacca del 1934 che autorizza ciascuno Stato ad esprimere il suo punto di vista su questioni di interesse reciproco.
Il Governo Polacco non ha ricevuto nessuna formale risposta alle proprie controproposte presentate un mese fa, e solo il 28 Aprile 1939 ha appreso dal discorso del Cancelliere e dal Memorandum del Governo Tedesco che la formulazione di controproposte, invece dell’accettazione senza riserve delle richieste avanzate, è stata interpretata dal Reich come un rifiuto a discutere.
È evidente che un negoziato in cui uno Stato formula delle richieste e l’altro è obbligato ad accettarle senza possibilità di discuterle, sia assolutamente incompatibile con lo spirito della Dichiarazione del 1934 e con i vitali interessi e la dignità della Polonia.
In questo contesto occorre sottolineare che il Governo Polacco non è al momento in grado di esprimere la propria opinione sulla garanzia Tedesco-Polacco-Ungherese riguardante l’indipendenza della Slovacchia di cui si accenna in termini generici nel Memorandum Tedesco e più esplicitamente nel discorso del Cancelliere del 28 Aprile 1939, poiché una proposta di questo tenore e in questa forma non è mai stata avanzata prima d’ora. È inoltre difficile immaginare come tale garanzia possa conciliarsi con il protettorato politico e militare del Reich sulla Slovacchia, annunciato pochi giorni prima che il Reich stesso formulasse le proprie proposte alla Polonia.
Il Governo Polacco non può accettare una tale interpretazione della Dichiarazione del 1934 poiché equivarrebbe a rinunciare al diritto di concludere accordi politici con Stati terzi e conseguentemente rinunciare alla propria autonomia in politica estera. La politica Tedesca degli ultimi anni ha chiaramente dimostrato che il Governo del Reich, per quanto lo riguarda direttamente, non ha mai dato interpretazioni di questa natura alla Dichiarazione del 1934. Gli obblighi assunti dal Reich nei confronti dell’Italia e l’Accordo Tedesco-Slovacco del Marzo 1939 ne sono la prova. Il Governo Polacco fa notare che nelle proprie relazioni con altri Paesi concede e richiede reciprocità; unico e irrinunciabile presupposto nelle relazioni tra Stati.
Il Governo Polacco respinge, perché prive di ogni fondamento, tutte le accuse riguardanti la dichiarata incompatibilità tra l’Accordo Anglo-Polacco dell’Aprile 1939 e la Dichiarazione Polacco-Tedesca del 1934. L’Accordo Anglo-Polacco ha un carattere puramente difensivo e in nessun caso minaccia il Reich Tedesco, così come non lo minaccia l’Alleanza Franco-Polacca, la cui compatibilità con la Dichiarazione del 1934 è stata riconosciuta dallo stesso Reich.
La Dichiarazione del 1934 nel suo paragrafo introduttivo, stabilisce inequivocabilmente che entrambi i Governi “decidono di basare le reciproche relazioni sui principi indicati nel Patto di Parigi del 27 Agosto 1928”. Il Patto di Parigi, che prevede la rinuncia alla guerra come strumento di politica nazionale così come la Dichiarazione del 1934 la prevede nelle relazioni bilaterali tra la Polonia e la Germania, contiene l’esplicita norma secondo la quale “ad ogni Potenza firmataria che d’ora in avanti tenterà di sviluppare i propri interessi nazionali ricorrendo alla guerra, verranno negati i benefici previsti da questo trattato”.
La Germania ha accettato questo principio sottoscrivendo il Patto di Parigi e ne ha riaffermato il valore firmando la Dichiarazione del 1934. Si evince da ciò che la Dichiarazione del 1934 non sarebbe più vincolante per la Polonia qualora la Germania ricorresse alla guerra in violazione del Patto di Parigi. Gli obblighi della Polonia previsti dall’Accordo Anglo-Polacco scatterebbero solo nel caso in cui la Germania minacciasse l’indipendenza della Gran Bretagna e cioè nella circostanza in cui, per effetto delle norme contenute nella Dichiarazione del 1934 e nel Patto di Parigi, la Polonia sarebbe di fatto svincolata dai suoi obblighi verso la Germania.
Il Governo Tedesco nel contestare al Governo Polacco gli impegni assunti nei confronti della Gran Bretagna considerandoli una violazione della Dichiarazione del 1934, dimentica i propri obblighi verso l’Italia di cui il Cancelliere ha parlato il 30 Gennaio 1939 e in particolare quelli sottoscritti nell’Accordo del 18 e 23 Marzo 1939 con la Slovacchia. Le garanzie Tedesche alla Slovacchia coinvolgono anche la Polonia dal momento che, secondo le clausole contenute nel suddetto Accordo relativamente alla distribuzione dei presidi e delle fortificazioni militari nella Slovacchia Orientale, sono principalmente dirette contro la Polonia.
Da quanto sopraesposto risulta evidente che il Governo del Reich Tedesco non ha alcun motivo che giustifichi la propria unilaterale decisione di non considerare più vincolante la Dichiarazione del 1934. Il patto è stato sottoscritto per la durata di 10 anni e non prevede la possibilità di denunciarlo prima della sua scadenza naturale. Occorre anche sottolineare che la decisione di non considerare più vincolante la Dichiarazione del 1934 è stata presa dal Governo Tedesco dopo aver precedentemente rifiutato di esaminare le spiegazioni che il Governo Polacco intendeva fornire al rappresentante del Reich a Varsavia in merito alla compatibilità tra l’Accordo Anglo-Polacco e la suddetta Dichiarazione del '34.
Sebbene il Governo Polacco non condivida la tesi del Governo Tedesco secondo la quale il Trattato del 1934 sia stato violato dalla Polonia, esso si dichiara comunque disponibile, qualora la Germania lo ritenga importante, a rinnovare attraverso un nuovo trattato le reciproche relazioni, a condizione che si tengano in debito conto le osservazioni contenute nel presente memorandum.
Fonte del documento:
THE BRITISH WAR BLUEBOOK
Reso pubblico dal Governo Britannico nel 1997
© 1996 The Avalon Project
Traduzione di UGO PERSIANI