ESTRATTO DEL DISCORSO DI HITLER AL REICHSTAG

28 Aprile 1939

(2a PARTE)

Non c’è molto da dire riguardo alle relazioni Tedesco-Polacche. Anche in questo caso il Trattato di Pace di Versailles ha intenzionalmente inflitto alla Germania una ferita profonda. Lo strano modo con il quale è stato delineato il Corridoio per dare l’accesso al mare alla Polonia, ha di fatto impedito il raggiungimento di un’intesa tra la stessa Polonia e la Germania. Come ho già sottolineato più volte, questo è il problema più doloroso per la Germania anche se non ho mai cessato di sostenere che il diritto dello Stato Polacco ad avere uno sbocco sul mare non può essere ignorato.

Come principio generale applicabile a questa come ad altre situazioni simili, le Nazioni che la Provvidenza ha destinato o condannato a vivere fianco a fianco, dovrebbero evitare di rendersi l’esistenza ancora più difficile senza che ve ne sia motivo. Il compianto Maresciallo Pilsudski era della mia stessa opinione e fu proprio per questo che cercò di rasserenare l’atmosfera delle relazioni Tedesco-Polacche concludendo un Accordo con il quale la Germania e la Polonia si impegnavano vicendevolmente a rinunciare a considerare la guerra come strumento per risolvere le proprie divergenze.

Questo accordo prevedeva una sola condizione che fu in pratica una concessione fatta alla Polonia, e cioè che i Patti di Mutua Assistenza già stipulati in precedenza dai Polacchi, come quello sottoscritto con la Francia, non sarebbero stati influenzati dall’accordo con la Germania. Era però ovvio che questa condizione riguardava i Patti sottoscritti precedentemente all’accordo e non a quelli che potevano essere conclusi successivamente.

È comunque un fatto che l’Accordo Tedesco-Polacco abbia notevolmente attenuato la tensione in Europa. Ciononostante, tra Germania e Polonia è rimasta aperta una questione che presto o tardi dovrà essere risolta: Danzica!

Danzica è una città tedesca che desidera appartenere alla Germania, ma purtroppo esistono degli accordi con la Polonia che ci sono stati imposti dai dittatori della Pace di Versailles. La Società delle Nazioni, che da allora non ha fatto altro che sollevare problemi, è ora rappresentata nella città da un Alto Commissario che incidentalmente è un uomo di straordinario tatto. Ma il problema di Danzica dovrà in ogni caso essere affrontato, al più tardi dopo la graduale estinzione di questa calamitosa istituzione internazionale.

Io considero la soluzione di questo problema indispensabile per garantire la stabilità e la definitiva rimozione di ogni elemento di tensione in Europa. Questa tensione non può essere eliminata attraverso le agitazioni di insani guerrafondai, ma annullando le vere cause che la determinano.

Dopo aver affrontato nei mesi scorsi innumerevoli discussioni sul problema di Danzica, ho presentato una concreta proposta al Governo Polacco che intendo ora sottoporre alla vostra attenzione in modo che possiate giudicare voi stessi se non rappresenti la più grande concessione che si possa immaginare per garantire la pace in Europa. Come ho precedentemente accennato, ritengo indispensabile che la Polonia abbia uno sbocco sul mare e ho di conseguenza tenuto in considerazione questa necessità. Io non sono uno statista democratico ma Nazional Socialista e quindi realista.

Considero tuttavia doveroso far presente al Governo di Varsavia che come la Polonia desidera uno sbocco sul mare, così la Germania ha bisogno di avere accesso alle sue province situate ad Est. Questi sono tutti problemi di difficile soluzione, ma la Germania non ne è responsabile; lo sono piuttosto gli impostori di Versailles che con la loro malvagità e avventatezza, hanno piazzato 100 barili di polvere intorno all’Europa muniti di miccia a lenta combustione. Questi problemi non possono essere risolti con idèe antiquate ma con nuovi metodi.

Lo sbocco al mare della Polonia e una strada Tedesca attraverso il Corridoio, ad esempio, non hanno nessun tipo di rilevanza militare, ma hanno un’importanza esclusivamente economica e psicologica. Assegnare un’importanza militare ad una strada di questo genere significa ignorare completamente la tattica e la strategia militare.

In seguito a queste considerazioni ho sottoposto al Governo Polacco le seguenti proposte:

(1) Danzica tornerà a far parte del Reich Tedesco come Città Libera.

(2) Alla Germania dovranno essere concesse una strada ed una ferrovia attraverso il Corridoio aventi entrambe lo status di extraterritorialità come lo stesso Corridoio.

In cambio la Germania è pronta a:

(1) Riconoscere alla Polonia ogni diritto economico su Danzica.

(2) Assicurare alla Polonia un porto franco a Danzica con accesso al mare completamente libero.

(3) Considerare definitivi gli attuali confini tra la Germania e la Polonia.

(4) Concludere con la Polonia un patto di non aggressione della durata di 25 anni, cioè oltre la durata della mia vita.

(5) Garantire l’indipendenza dello Stato Slovacco dalla Germania, dall’Ungheria e dalla Polonia che in pratica significa la rinuncia ad ogni egemonia Tedesca su questo territorio.

Il Governo Polacco ha respinto la mia proposta dichiarando di essere pronti soltanto a:

(1) Negoziare la questione relativa alla nomina del sostituto per la carica di Commissario della Società delle Nazioni.

(2) Prendere in considerazione le richieste tedesche relativamente al transito attraverso il Corridoio.

Sono profondamente amareggiato da questo incomprensibile atteggiamento del Governo Polacco che da solo non sarebbe così preoccupante se non fosse accompagnato da un altro fatto ancor più grave e cioè che la Polonia, come la Cecoslovacchia un anno fa, sotto la pressione di una mendace campagna internazionale, ritenga necessario chiamare alle armi le proprie truppe, nonostante la Germania non abbia compiuto finora alcun atto di ostilità nei suoi confronti.

È una situazione estremamente spiacevole e i posteri un giorno giudicheranno se è stato sensato e giusto rifiutare le proposte da me avanzate. Il mio è stato un tentativo per risolvere una questione intimamente sentita dal popolo Tedesco, attraverso un compromesso vantaggioso per entrambi i Paesi. Sono assolutamente convinto che in questa situazione la Polonia non sia affatto disposta a dare, ma sia pronta soltanto a ricevere, senza rendersi conto che Danzica non diventerà mai Polacca.

La presunta intenzione di attaccare da parte della Germania, inventata dalla stampa internazionale, ha spinto il Governo Polacco a sottoscrivere un impegno con l’Inghilterra in base al quale la Polonia, in determinate circostanze, sarebbe obbligata a prendere le armi contro la Germania in caso di conflitto tra la stessa Germania e un’altra qualsiasi Potenza Europea. Quest’obbligo è in netto contrasto con l’accordo sottoscritto a suo tempo da me e dal Maresciallo Pilsudski che prevedeva che la Polonia mantenesse inalterati i soli impegni assunti in precedenza con la Francia e dei quali peraltro eravamo a conoscenza.

Sottoscrivere successivamente nuovi accordi di questo tipo con altri Paesi non è consentito dai termini del Patto di non aggressione stipulato tra noi e i Polacchi. Se lo fosse stato non lo avrei mai firmato perché non avrebbe avuto senso lasciare aperta la possibilità per uno dei contraenti di assumere unilateralmente impegni di aiuto reciproco con un numero illimitato di partner.

Considero quindi risolto l’Accordo firmato tra me e il Maresciallo Pilsudski, essendo stato unilateralmente infranto dalla Polonia!
Ho già inviato una comunicazione in tal senso al Governo Polacco. Tuttavia, posso ribadire che questa decisione non modificherà il mio atteggiamento nei confronti dei problemi che vi ho appena illustrato. Qualora il Governo Polacco desiderasse proporre alla Germania nuovi accordi , sarò lieto di discuterli, ma naturalmente a condizione che tali accordi impegnino entrambe le parti in ugual misura. La Germania è assolutamente disponibile a sottoscrivere e a rispettare eventuali intese future.

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Fonte del documento:
THE BRITISH WAR BLUEBOOK
Reso pubblico dal Governo Britannico nel 1997

© 1996 The Avalon Project

Traduzione di UGO PERSIANI

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