Ieri ho avuto l’opportunità di incontrare il Segretario di Stato, von Weizsäcker, il quale ha ammesso che dal 4 Agosto la situazione si è gravemente deteriorata. L’ultima volta che l’ho incontrato la riteneva meno seria di quanto non fosse l’anno scorso, mentre ora la considera pericolosa e tale da dover essere affrontata urgentemente. Secondo lui questo peggioramento è dovuto innanzitutto all’ultimatum del Governo Polacco presentato al Senato di Danzica il 4 Agosto e secondariamente, sia all’ultima frase contenuta nella risposta Polacca del 10 Agosto al Governo Tedesco che egli ha citato testualmente, sia alla presunta politica di persecuzione e di sterminio condotta dal Governo di Varsavia nei confronti della minoranza Tedesca che vive in Polonia.
Ho fatto presente al Barone von Weizsäcker che la situazione potrebbe anche essere interpretata diversamente e cioè che la nota Polacca del 4 Agosto si sia resa necessaria in seguito alle misure militari adottate a Danzica con l’evidente scopo di indebolire la posizione della Polonia. Inoltre la risposta Polacca del 10 Agosto che definiva come aggressione “gli atti a detrimento dei diritti e degli interessi della Polonia”, è stata provocata dalla nota tedesca del 9 Agosto. Inoltre gli ho fatto presente che il giorno prima, l’Ambasciatore Polacco mi aveva informato dei numerosi casi di persecuzione di cui era stata fatta oggetto la minoranza Polacca che vive in Germania.
Il Segretario di Stato mi ha risposto visibilmente irritato dicendo che sebbene si siano effettivamente verificati degli atti isolati di intemperanza nei confronti della minoranza Polacca, questi non possono essere neanche lontanamente paragonati a ciò che sta accadendo alla minoranza Tedesca in Polonia. Egli ha affermato che finora i giornali tedeschi non hanno posto molta enfasi su questi avvenimenti, ma ha sottolineato che c’è un limite a tutto e che questo limite è stato abbondantemente superato. Il vaso, egli ha detto, è ormai colmo (in altre parole la pazienza di Hitler si è esaurita).
Ha ammesso la militarizzazione di Danzica sostenendo però che essa ha uno scopo esclusivamente difensivo nei confronti proprio di chi avrebbe invece dovuto proteggere la città.
Per quanto riguarda la nota Polacca del 10 Agosto, il Barone von Weizsäcker ha detto che considerare un atto d’aggressione qualsiasi intervento Tedesco a detrimento dei diritti e degli interessi Polacchi a Danzica, significa chiedere alla Germania di disinteressarsi completamente dei propri, dal momento che i precedenti negoziati con la stessa Polonia sono stati interamente basati su un riassetto della città che favorisse la Germania. Egli ha sottolineato che perfino il Governo di Sua Maestà ha riconosciuto la necessità di apportare delle modifiche al Trattato di Versailles.Ho detto al Barone von Weizsäcker che il problema è rappresentato dal fatto che la Germania considera ogni questione soltanto dal suo punto di vista e pretende sempre soluzioni esclusivamente a suo favore. Abbiamo discusso aspramente su questi argomenti senza giungere ad alcuna conclusione comune.
Gli ho comunque fatto presente che è ormai impossibile cancellare ciò che è stato fatto e che ho l’impressione che si stia scivolando rapidamente verso una situazione in cui nessuno sembra disposto a fare un passo indietro per evitare la guerra. Hitler vuole realmente la guerra? Sono portato a credere che la Germania non abbia nessuna intenzione di cedere alle intimidazioni, così come non intende farlo il Governo di Sua Maestà. Se la Germania dovesse ricorrere alla forza noi reagiremo con la forza. Non possono esserci dubbi di sorta su questo. La nostra posizione è stata chiaramente definita sia da Vostra Eccellenza nel discorso pronunciato a Chatham House il 29 Giugno, che dal Primo Ministro con la dichiarazione fatta alla Camera dei Comuni il 10 Luglio. Non possiamo assolutamente modificare tale nostro atteggiamento.
Il Segretario di Stato ha osservato che nella situazione attuale è inutile sperare che la Germania sia disposta a fare il primo passo, come invece sarebbe stata pronta a farlo fino al 5 Agosto. Ha aggiunto che anche se si prescindesse dal recente ultimatum Polacco e dalla nota riguardante l’aggressione, una eventuale iniziativa Tedesca sarebbe difficilmente ipotizzabile dopo il discorso pronunciato da Beck il 5 Maggio in cui il Ministro degli Esteri Polacco si è permesso di dire che la Polonia sarebbe stata disponibile a trattare soltanto se la Germania avesse accettato i principi da lui stabiliti. Questo, egli ha detto, è un linguaggio inammissibile per la Germania. Naturalmente gli ho risposto per le rime. Il Segretario di Stato ha infine ribadito che parlare ora di una iniziativa della Germania per aprire un dialogo è un esercizio puramente accademico.
Il Barone von Weizsäcker ha quindi proseguito dicendo che il problema è rappresentato dal fatto che la visione della situazione da parte del Governo Tedesco è totalmente differente da quella del Governo di Sua Maestà. La Germania non può ammettere che i Polacchi rimangano tranquilli e compassati di fronte agli innumerevoli casi di persecuzione di cui è oggetto la minoranza Tedesca. La Germania è convinta che la Polonia stia deliberatamente correndo ad occhi chiusi verso la rovina; che il Governo di Sua Maestà non si renda conto dove la sua politica di accerchiamento e l’assegno in bianco dato alla Polonia condurranno l’Inghilterra e l’intera Europa; e che il Governo Tedesco non può e non potrebbe mai credere che la Gran Bretagna sia disposta ad entrare in guerra per le follie che potrebbero compiere i Polacchi.
Ho fatto presente al Barone von Weizsäcker che quest’ultima teoria è molto pericolosa e assomiglia a quella di von Ribbentrop che non ha mai capito la mentalità Britannica. Gli ho nuovamente ribadito che qualora i Polacchi fossero costretti a ricorrere alle armi per difendersi da attacchi Tedeschi, non vi è ombra di dubbio che la Gran Bretagna garantirà loro il proprio pieno sostegno militare. Ciò è stato chiaramente e ripetutamente affermato e la Germania commetterebbe un tragico errore qualora fosse convinta del contrario.
Il Segretario di Stato ha replicato dicendo che lui vede le cose in modo diverso e cioè che la Germania ritiene che l’atteggiamento dei Polacchi è o sarà tale da liberare il Governo Britannico da ogni obbligo di seguire ciecamente ogni eccentrica iniziativa presa da un lunatico. (Egli mi ha fatto intendere che quest’ultima frase non è sua).
Ho fatto presente al Segretario di Stato che la nostra discussione stava diventando sterile e al tempo stesso gli ho sottolineato che finora il Governo Polacco ha mostrato estrema prudenza e non prenderebbe mai alcuna iniziativa senza consultarsi preventivamente con noi, così come il Governo Tedesco non prenderebbe nessuna decisione irrevocabile senza consultarsi prima con il Governo Italiano con il quale ha sottoscritto un accordo militare in questo senso. Il Governo di Sua Maestà ha dato la sua parola e intende essere l’unico giudice delle proprie azioni. È pertanto ipotetico parlare di “sostegno incondizionato” o di “cieca sottomissione al volere della Polonia”.
Il Barone von Weizsäcker mi ha risposto dicendo che la Polonia non si è affatto consultata con la Gran Bretagna prima che il Signor Chodaki, che non può avere agito senza l’autorizzazione del Colonnello Beck, consegnasse il suo ultimatum al Senato di Danzica, o prima di rispondere alla nota Tedesca del 9 Agosto. Secondo la sua opinione, sono state entrambe queste iniziative ad aver provocato le più serie conseguenze. Egli ha riconosciuto che alcuni Polacchi sono o desiderano essere prudenti, ma sfortunatamente non lo sono i governanti della Polonia di oggi.
Per il Barone la vera politica della Polonia, sulla quale il Governo di Sua Maestà non esercita alcun controllo e che anzi probabilmente ignora, è rappresentata dalle migliaia di casi di persecuzione e dagli eccessi compiuti nei confronti delle minoranze Tedesche. È una politica basata sulla certezza dei Polacchi di avere l’incondizionato sostegno della Gran Bretagna e della Francia. Il Barone mi ha chiesto chi potrà mai indurre i Polacchi ad abbandonare questi metodi i quali, sostenuti dalla stampa Polacca, hanno reso la situazione insostenibile ed estremamente pericolosa. Dal 4 Agosto il problema è diventato talmente grave ed urgente da non poter essere più ignorato.
Non vi è alcun dubbio sul fatto che il Barone condivida il punto di vista del Governo Tedesco, come d’altra parte egli stesso ha voluto darmene solenne conferma. Mi ha confidato inoltre che sebbene non possa darlo per certo, probabilmente Hitler presenzierà alle celebrazioni di Tannenberg del 25 Agosto, sottintendendo però che l’evoluzione della situazione certamente non dipenderà solo dal discorso che il Fürher pronuncerà in quell’occasione. Se fino ad allora non succederà nulla, temo che da Hitler dovremo aspettarci un discorso dai toni bellicosi rendendo improbabile la possibilità che successivamente possa cambiare idea. Come mi faceva osservare lo stesso Barone, la situazione da un certo punto di vista è più grave rispetto a quella di un anno fa, anche perché questa volta Chamberlain non potrebbe tornare di nuovo in Germania come fece nel 1938.
Ciò che mi ha più impressionato di questo incontro, è stata la calma e l’apparente distacco ostentati da von Weizsäcker. Sembrava molto fiducioso, sostenendo che la possibilità di un eventuale aiuto Russo ai Polacchi non solo è remota, ma alla fine l’URSS parteciperà addirittura alla spartizione della Polonia. Mi è sembrato che né la mia insistenza, né la conferma dell’inevitabile intervento Britannico lo abbiano scosso più di tanto.
HENDERSON (Ambasciatore Britannico a Berlino)
*Ministro degli Esteri del Governo di Sua Maestà Britannica.
Fonte del documento:
THE BRITISH WAR BLUEBOOK
Reso pubblico dal Governo Britannico nel 1997
© 1996 The Avalon Project
Traduzione di UGO PERSIANI