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"RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"
ANNO 1929
SECONDA
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CRISI
'29 ? - C'E BENEDUCE (Cuccia) - IL
CROLLO DI WALL STREET
Scoperte/Scienza
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PERSONAGGI DEL PERIODO
INTANTO IN USA PER NON PENSARE ALLA GRANDE DEPRESSIONI
SI BALLA E SI SUONA. E' IL GRANDE MOMENTO DEL JAZZ
Il grande fatto dell'anno che influir� non poco sul consenso della popolazione italiana al fascismo, sono i PATTI LATERANENSI. Con grande abilit� Mussolini ha lavorato quasi tre anni (ma va affermando ora, che ci pensava da otto) per smussare le rivendicazioni della Chiesa. La "Questione romana" si trascinava dal 1870. La soluzione di questa annosa vertenza costitu� per il regime fascista una preziosa legittimazione.
(VEDI AMPIA DOCUMENTAZIONE IN "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"Questa soluzione promossa e infine resa operativa proprio da Mussolini � molto singolare. Nel rileggere i suoi passati interventi sui giornali trentini, romagnoli e liguri - a proposito del suo anticlericalismo estremo - non si pu� non sottolineare che il Patto fu una delle sue pi� stupefacenti e abili operazioni politiche. Un romagnolo rimase incredulo e condens� in una frase tutto quel passato "Ma come, proprio tu vai a fare queste cose, tu che ti mangiavi un prete a colazione, un curato a pranzo e una suora a cena!".
Ora era tutto diverso, tanto che il cardinale MERRY DEL VAL espresse un altrettanto lapidario giudizio "Mussolini con chiara visione della realt� ha voluto e vuole che la religione sia rispettata, onorata, praticata". Ma non si ferm� qui, espresse anche un giudizio politico "Visibilmente protetto da Dio, Mussolini ha sapientemente rialzato le sorti della nazione accrescendone il prestigio in tutto il mondo". Durante la cerimonia della firma, il Cardinale GASPARRI che ha condotto tutta l'operazione, regal� a Mussolini la penna d'oro che era servita per firmare i protocolli, e nello stesso tempo non trattenne le lacrime dalla gioia.
Oltre a Gasparri, gli artefici furono altri due personaggi, l'avvocato PACELLI e suo fratello, il Nunzio EUGENIO PACELLI. Sar� lui, dopo pochi mesi, ad essere nominato Segretario del nuovo Stato del Vaticano e successivamente Papa Pio XII, dopo la morte dell'attuale Pio XI.
Proprio Pio XI, anche lui visibilmente emozionato alla firma dei Patti, disse che per il compimento di un'opera cos� alta che aveva ridato Dio all'Italia e l'Italia a Dio
"forse ci voleva un uomo come quello che la provvidenza ci ha fatto incontrare".La data e il luogo non fu una scelta a caso. Il luogo era San Giovanni in Laterano dove erano state sparate le ultime cannonate (c'erano ancora i segni) nel 1870 e il Papa a invasione compiuta si era proclamato prigioniero non riconoscendo il nuovo Stato Italiano formato da un nugolo di usurpatori.
Il giorno della firma del patto fu mantenuto in gran segreto, doveva avvenire improvvisamente, l'11 febbraio, nella ricorrenza del miracolo della Madonna di Lourdes. Questo doveva essere ricordato in futuro, ai posteri, come un altro miracolo che la Madonna alla Chiesa aveva fatto.Il miracolo l'ha fatto Mussolini! Il "mangiatore di preti" ora � indicato in tutto il mondo cristiano, dalla pi� alta autorit�, dal successore di san Pietro, dal Vicario di Cristo: "l'uomo della provvidenza". E soprattutto l'uomo che ha reso possibile il "miracolo".
Mussolini ha compiuto il suo capolavoro politico, dove tutti i liberali in settant'anni, da Cavour in poi avevano fallito.Il patto si articolava in tre documenti: Un trattato politico. Una convenzione finanziaria. Un concordato ecclesiastico.
La Santa Sede riconosceva il regno d'Italia sotto la dinastia di casa Savoia con Roma capitale dello Stato italiano, e l'Italia riconosceva lo Stato della Citt� del Vaticano (su mezzo chilometro quadrato) sotto la sovranit� del Sommo Pontefice. L'Italia riconosceva inoltre la religione cattolica come la sola religione di Stato. Sanciva e riconosceva al "matrimonio cattolico" gli effetti civili e lasciava ai tribunali ecclesiastici la competenza per le cause di nullit�. Infine si prevedeva l'introduzione dell'istruzione religiosa nelle scuole, ma si vietava all'Azione cattolica di svolgere qualsiasi attivit� politica.
La Chiesa rivendic� il diritto all'educazione dei giovani; il Papa per perorare la causa pubblic� perfino un'enciclica; ma Mussolini per evitare o per non innescare polemiche - e peggio ancora una guerra di religione - non la fece mettere in risalto sui giornali. Poi, dopo pochi giorni non risponde direttamente al papa, ma si fa ugualmente capire, scrivendo "Il principio totalitario dell'educazione giovanile". Spiega in modo chiaro che ai giovani ci penser� lui, non il Papa, e formalizza il tutto con alcune disposizioni in ogni contrada d'Italia. Una, era palesemente indirizzata alla Chiesa
Con quell'ultima disposizione la Chiesa fra l'altro accettava l'obbligo per i vescovi di giurare fedelt� allo Stato Fascista con alcuni condizionamenti. Decisivo quello di procedere subito alla selezione di tutti gli ecclesiastici che operavano nell'ambito di uffici, impieghi statali, o si occupavano di insegnamento religioso nelle scuole o in altri luoghi. In pratica, compresi tutti i curati nelle parrocchie urbane e fino all'ultimo paese di campagna, che dovettero subito adeguarsi alle nuove disposizioni fra cui quella di benedire ogni gagliardetto e presenziare ad ogni inaugurazione delle Casa del fascio e altre opere pubbliche realizzate dal regime, o partecipare a collaterali manifestazioni d'ogni genere.
Per Mussolini la " pace" con la Chiesa gioc� indubbiamente a favore delle elezioni che si svolsero dopo 35 giorni dalla firma dei Patti: quelle del 24 marzo, in forma di plebiscito: Anche se un milione di elettori non vi parteciperanno, l'immagine che ne viene fuori, � una singolare Italia, compatta, riunita attorno al capo del fascismo.
Diritti al voto 9.460.737
Votanti 8.661.820 (89,63 %)
votano SI 8.517.838 (98,4 %)
votano NO 135.773
nulli 8.209.