RELAZIONE DELL'AMMIRAGLIO
ERNEST J. KING
Comandante in Capo della
Flotta degli Stati Uniti e Capo delle Operazioni Navali
LA CAMPAGNA DEL PACIFICO CENTRALE
La nostra unica operazione nel Pacifico centrale dopo la Battaglia di Midway era stata un'incursione a scopo diversivo sull'Isola di Makin, nelle Gilbert, effettuata da un piccolo reparto al comando del capitano di vascello j. M. Haines, della marina americana. La notte del 17-18 agosto i sottomarini Nautilus ed Argonaut trasportarono ufficiali e soldati del Secondo Battaglione d'Assalto della fanteria di marina sull'isola di Makin, dove annientarono la guarnigione giapponese e danneggiarono gravemente gl'impianti nemici.
Verso la fine d'agosto 1943, mentre le forze alleate nel Pacifico sud-occidentale avanzavano sulle basi giapponesi di Rabaul e Truk e mentre altre forze nelle Aleutine consolidavano le loro posizioni, l'ammiraglio Nimitz organizzò unità importanti della Flotta del Pacifico per una serie di attacchi contro le' basi avanzate nemiche nel Pacifico Centrale. Esse riuscirono ad occupare alcune isole sul lato occidentale delle difese nemiche ed a distrarre i Giapponesi dalle Salomone Settentrionali e dalla Nuova Guinea. Queste operazioni costituivano inoltre una preziosa esperienza per le nuove unità di superficie e per l'aviazione.
OCCUPAZIONE DELLE ISOLE GILBERT
Le Isole Gilbert sono un gruppo di atolli corallini situati a cavallo dell'Equatore. Esse erano state in mano dell'Inghilterra fino allo scoppio della guerra, nel dicembre 1941, quando furono occupate dal Giappone. La loro posizione ha una grande importanza strategica, perchè sono situate a nord e ad ovest di altre isole in nostro possesso, e immediatamente a sud e ad est di importanti basi giapponesi nelle Caroline e nelle Marshall. L'occupazione delle Gilbert appariva quindi come una necessità imprescindibile per qualsiasi attacco in forza contro l'Impero giapponese.
Durante i mesi di agosto, settembre, ed ottobre numerose incursioni di apparecchi lanciati da navi porta-aerei su Marcus, Tarawa, Apamama e Wake servirono ad indebolire le installazioni nemiche ed a tenere i Giapponesi nell'incertezza circa l'obiettivo del nostro prossimo attacco in grande stile. Specialmente l'attacco su Wake fu molto efficace, perchè la base, oltre ad essere attaccata dall'aria, fu anche bombardata dal mare. Riuscimmo a vincere la resistenza nemica, ed abbattere numerosi apparecchi in aria e a distruggerne sul terreno. Durante il mese di ottobre ed ai primi di novembre gli aeroplani della nostre basi attaccarono i Giapponesi nelle Gilbert ed anche nelle Marshall. I Giapponesi risposero effettuando un'incursione sui nostri impianti delle Isole Ellice.
Durante i mesi di ottobre e novembre varie unità della flotta del Pacifico furono poste al comando del vice ammiraglio (ora ammiraglio) R. A. Spruance, che fu fatto comandante delle forze navali del Pacifico centrale. Il vice ammiraglio Spruance aveva comandato una delle nostre formazioni nella Battaglia di Midway e più recentemente era stato Capo di Stato Maggiore del Comandante in Capo della flotta del Pacifico. Al contrammiraglio (ora vice ammiraglio) R. K. Turner, che aveva comandato le forze di mare nella campagna della Isole Salomone, fu assegnato il comando delle forze anfibie ed al maggiore generale (ora tenente generale) H. M. Smith della fanteria di marina fu affidato il comando delle truppe di sbarco. Altre unità furono poste agli ordini del contrammiraglio H. W. Hill. Tutta la formazione era composta di corazzate, incrociatori, Travi porta-aerei, cacciatorpediniere e caccia di scorta, navi da trasporto di truppa ed ausiliarie, e naviglio da sbarco. L'aviazione di base terrestre era comandata dal contrammiraglio j. H. Hoover.
Nella seconda settimana di novembre, mentre si stavano svolgendo le operazioni nella zona di Bougainville e gli attacchi a Rabaul, la formazione al comando del vice ammiraglio Spruance si diresse verso occidente. Il 19 novembre i nostri incrociatori bombardarono Tarawa, e la mattina del 20 i nostri gruppi di assalto erano presso le isole di Tarawa e di Makin.
Le corazzate e gl'incrociatori eseguirono potenti bombardamenti prima dello sbarco a Makin; le unità da sbarco dell'esercito incontrarono dapprima scarsa resistenza, e se pure più tardi i Giapponesi si difesero strenuamente, l'esito finale della battaglia non fu mai incerto. La presa di Makin fu annunciata il 22 novembre.Tarawa invece fu aspramente contesa. Tarawa era assai fortificata e c'era una guarnigione di circa 2500 Giapponesi a Betio, l'isola principale del gruppo. Questa era stata ripetutamente attaccata dall'aria per parecchie settimane prima dell'attacco ed il giorno precedente era stata bombardata in forza. Nonostante questi attacchi, che misero fuori combattimento i grossi cannoni nemici; distrussero tutti gl'impianti non sotterranei ed uccisero circa la metà delle truppe giapponesi, i loro appostamenti in calcestruzzo per mitragliatrici, le trincee ed i ricoveri a prova di bomba erano ancora parzialmente intatti.Il nemico concentrò naturalmente le sue forze sull'unica spiaggia che offrisse una possibilità di sbarco. Nonostante l'appoggio aereo e quello delle artiglierie navali, le nostre perdite furono gravi.
I combattimenti che seguirono furono considerati da molti come i più violenti di tutta la guerra, e le truppe della Seconda Divisione della fanteria di marina al comando del maggiore generale Julian C. Smith e quelle delle unita navali che le accompagnarono nello sbarco, diedero prova meravigliosa di coraggio e di indomita tenacia. L'attacco durò quasi quattro giorni, e alla fine l'isola fu nostra.
Mentre si stavano effettuando gli attacchi a Tarawa e Makin, le nostre navi da trasporto di truppa, protette dalle unità di scorta, erano ancorate al largo delle isole per le operazioni di scarico. Talvolta le navi poterono penetrare nei "lagoon" per scaricare i materiali. Durante questo periodo tutti gli attacchi di sottomarini al largo di Tarawa furono vittoriosamente respinti, ma il Liscome Gay, un cacciatorpediniere di scorta, fu silurato ed affondato al largo di Makin. Il contrammiraglio H. M. Mullinnix ed il comandante della nave, capitano di vascello I. D. Wiltsic, con numerosi ufficiali e marinai perirono nell'affondamento. Intanto gli attacchi aerei nemici venivano respinti dalla nostra aviazione.
Terminata la fase di assalto, le nostre formazioni navali si ritirarono nelle loro basi a word ed a sud. Formazioni di navi portaaerei al comando dei contrammiragli C. A. Pownall ed A. E. Montgomery attaccarono le basi nemiche nelle Marshall il 4 dicembre: l'obiettivo principale fu l'atollo di Kwajalein, dove navi da guerra e mercantili nemiche, nonchè impianti aeronautici e costieri furono gravemente colpiti da siluri e bombe. Fu effettuato anche un attacco secondario sull'isola di Wotje. Un'altra squadra al comando del contrammiraglio W. A. Lee, procedendo verso sud dalle Gilbert attaccò l'Isola di Nauru. Aeroplani da navi porta-aerei bombardarono l'isola, ed alcune corazzate la sottoposero ad un violento bombardamento, provocando gravi incendi e distruggendo un notevole numero di aeroplani.
Durante il resto dell'anno, aeroplani di base terrestre dell'esercito e della marina effettuarono ripetuti attacchi sulle posizioni nemiche nelle Isole Marshall ed a Nauru, infliggendo danni considerevoli alle navi ed agli impianti costieri. Anche il nemico attaccò dall'aria le nostre nuove basi nelle Gilbert, ma senza arrecare danni rilevanti.LE OPERAZIONÍ NELLE ISOLE MARSHALL
IL 30 gennaio, la più potente offensiva mai lanciata nel Pacifico fu diretta contro le Isole Marshall da vari gruppi di unità al comando del vice ammiraglio (ora ammiraglio) Spruance. In quel giorno furono sferrati vari attacchi simultanei, cioè le navi portaaerei al comando del contrammiraglio F. C. Sherman attaccarono Kwajalein, quelle del contrammiraglio A. E. Montgomery attaccarono Roi, quelle del contrammiraglio J. W. Reeves attaccarono Taroa e quelle del contrammiraglio S. G. Ginder, attaccarono Wotje. Inoltre gl'incrociatori agli ordini del contrammiraglio E. G. Small bombardarono Taroa e Wotje, mentre l'aviazione di base terrestre comandata dal contrammiraglio J. C. Hoover bombardava tutte e quattro le isole, oltre a Mille e Jaluit.
Il 31 gennaio le navi porta-aerei al comando del contrammiraglio Reeves ripresero gli attacchi su Kwajalein, mentre l'isola veniva anche bombardata dalle nostre corazzate. Roi fu ancora attaccata dalle porta-aerei del contrammiraglio Montgomery, e inoltre fortemente bombardata da corazzate. Taroa e Wotje furono attaccate nuovamente dalle unità porta-aerei agli ordini del contrammiraglio Ginder e bombardate da incrociatori. Unità comandate dal contrammiraglio Small parteciparono al bombardamento di Wotje e Malcolap. Le navi porta-aerei al comando del contrammiraglio Reeves attaccarono Ebeye, mentre quelle del contrammiraglio F. C. Sherman attaccarono Eniwetok. Le isole di Mille, Jaluit e Wake furono colpite da aeroplani di base terrestre.
L'ammiraglio Spruance aveva inoltre al suo comando per questa operazione un corpo, misto di spedizione (gruppo meridionale di attacco) agli ordini del contrammiraglio (ora vice-ammiraglio) R. K. Turner. Le forze di difesa e l'aviazione di base terrestre erano l comando del contrammiraglio Hoover. Il contrammiraglio H. W. Hill comandava, un gruppo di attacco ed il contrammiraglio R. L. Connolly ne comandava un altro (gruppo settentrionale di attacco). Le truppe di spedizione erano al comando del maggior generale (ora tenente generale) H. M. Smith. Le formazioni di navi porta-aerei erano comandate dal contrammiraglio M. A. Mitscher.
Il 31 gennaio le unità comandate dal contrammiraglio Hill si diressero verso l'atollo di Majuro, ma non vi trovarono alcun Giapponese. Il giorno seguente sbarcarono delle truppe e l'atollo fu occupato.
Il 2 febbraio furono effettuati degli sbarchi su Roi, Namur e Kwajalein. Roi fu occupata subito, mentre la resistenza nemica a Kwajalein fu ristretta alla parte settentrionale dell'isola. Nel pomeriggio dello stesso giorno la resistenza a Roi ed a Namur cessò completamente, ed il generale comandante della Quarta Divisione di fanteria di marina (maggior generale Harry Schmidt) assunse il comando a terra. Le nostre perdite complessive nelle due isole aumentano a meno di zoo morti e 400 feriti. Furono occupate contemporaneamente anche quattro isole minori. A Kwajalein le nostre truppe (la Settima Divisione dell'esercito) avanzarono considerevolmente, respingendo una forte resistenza nemica.Il 5 febbraio le nostre truppe avevano occupato l'Isola Kwajalein e l'8 tutto l'atollo era in nostre mani.
Taroa, Wotje, Jaluit, Mille e Ponape furono alternatamente e frequentamente bombardate dall'aria e dal mare durante il resto del mese.
Il 17-18 febbraio le forze al comando del vice-ammiraglio (ora ammiraglio) Spruance effettuarono un attacco sull'Isola di Truk.La prima ondata dell'attacco, eseguita da aeroplani delle navi porta-aerei, fu seguita da corazzate, incrociatori e cacciatorpediniere. I danni sofferti dal nemico, in navi danneggiate od affondate ed in aeroplani abbattuti o distrutti sul terreno, furono molto gravi. Questo attacco, che fu eseguito con tremenda violenza, ci diede particolare soddisfazione perchè lo consideravamo come parziale pagamento del debito contratto il giorno del bombardamento di Pearl Harbor.
All'attacco su Truk parteciparono le navi porta-aerei al comando del contrammiraglio Mitscher (alle cui dipendenze erano i contrammiragli Reeves, Montgomery e Sherman), gl'incrociatori comandati dai contrammiragli L. T. DuBose, J. L. Wiltsie e R. C. Giffen, e le corazzate al comando dei contrammiragli O. M. Hustvedt, G. B. Davis ed E. W. Hanson.
Il 17 febbraio un gruppo di spedizione agli ordini del contrammiraglio Hill (le truppe di assalto erano comandate dal generale di brigata T. E. Watson della fanteria di marina) sbarcò sull'atollo di Eniwetok, che era stato precedentemente, e per un periodo di parecchi giorni, sottoposto a bombardamento dall'aria e dal mare. Le forze di appoggio erano composte di navi porta-aerei al comando dei contrammiragli V. H. Ragsdale e S. G. Ginder, e di incrociatori comandati dai contrammiragli J. B. Oldendoff e L. H. Thebaud.
Il 18 febbraio, dopo un intenso bombardamento dal mare e dall'aria, fu occupata l'Isola di Engebi. Con la conquista di Eniwetok, che fu annunciata dal contrammiraglio Hill il 20 febbraio, il dominio delle Marshall, che appartenevano prima della guerra al Giappone, passò agli Stati Uniti. Le operazioni nelle Marshall, eseguite sotto la direzione dell'ammiraglio Spruance furono magnificamente ideate e l'esecuzione dei piano strategico fu caratterizzata dalla perfetta tempestività delle varie azioni. L'operazione onora tutti coloro che vi parteciparono ed offre un ottimo esempio dei risultati che si possono ottenere con un buon lavoro di preparazione.
INCURSIONI SULLE MARIANNE
Il 22 febbraio (data di longitudine est) una formazione al comando del contrammiraglio Mitscher in rotta verso Saipan e Tinian nelle Isole Marianne, allo scopo di effettuare degli attacchi contro quelle posizioni, fu avvistata da apparecchi da perlustrazione nemici ed attaccata da aeroplani da bombardamento e da aereosiluranti. La nostra formazione non sofferse danni, abbattè vari aeroplani nemici e procedette per attaccare il giorno dopo gli obiettivi prefissi. Durante l'attacco, parecchie navi nemiche furono affondate e danneggiate; circa 30 aeroplani nipponici abbattuti ed 85 o più distrutti sul terreno. Fu anche distrutto un numero considerevole di piccole imbarcazioni. Contemporaneamente, la nostra aviazione bombardava Guam.