RELAZIONE DEL GENERALE GEORGE C. MARSHALL
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti


PARTE PRIMA


RELAZIONE BIENNALE DEL GENERALE GEORGE C. MARSHALL,
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti, al Ministro della Guerra
1° luglio 1939-30 giugno 1941
(segue il successivo biennio)

Egregio Signor Ministro:
Mentre il paese si trova in uno stato di estrema emergenza, il sottoscritto si permette di sottoporle l'acclusa relazione, riferentesi al periodo compreso tra il 1° settembre 1939, data della sua nomina a Capo di Stato Maggiore, ed il 1° luglio 1941.
Nel riassumere gli avvenimenti degli ultimi due anni, la preparazione bellica degli Stati Uniti si può suddividere, ad un dipresso, in due fasi distinte, che rispettivamente coincidono con importanti avvenimenti della guerra europea.

Durante la prima fase, che s'inizia al principio del presente conflitto e si estende fin verso la fine della primavera 1940, l'influenza della guerra europea sugli Stati Uniti non era ancora molto chiara. Tuttavia, lo Stato Maggiore, ben conscio dei possibili sviluppi della situazione, specialmente per ciò che riguardava il fattore tempo, rivolse la sua attenzione soprattutto alla necessità di creare ed equipaggiare un esercito capace di rispondere alle complicate esigenze della guerra moderna. Per ciò riguarda che l'opinione pubblica americana, durante quel periodo essa andava lentamente rendendosi conto della necessità di aumentare le nostre forze armate.

In una democrazia come la nostra il Ministero della Guerra si trova a dover limitare le sue spese, a seconda degli stanziamenti votati dal Congresso ed approvati dal Presidente: voto ed approvazione entrambi motivati dalla volontà popolare. Per conseguenza, la principale caratteristica di questa prima fase fu un crescente interesse rivolto ai problemi della difesa nazionale; ma l'interesse era ancora insufficiente ad evitare le riduzioni degli stanziamenti che il Ministero della Guerra aveva richiesto per raggiungere determinati obiettivi. Questa fase, tuttavia, si chiuse coi decisivi successi dell'esercito tedesco in Francia nel maggio 1940.

La seconda fase, che corrisponde circa all'esercizio finanziario 1941, fu caratterizzata da una crescente consapevolezza dell'opinione pubblica di fronte alla gravità della situazione internazionale, nonchè dall'approvazione di bilanci di parecchi miliardi per la difesa nazionale. Si ebbe una vera e propria mobilitazione civile, organizzata in tempo di pace per le necessità della guerra; contemporaneamente si istituirono numerosi campi militari in vaste zone destinate all'istruzione della forze armate. Tutto ciò richiese un riorientamento dell'industria nazionale, che raggiunse un ritmo di produzione senza precedenti in tempo di pace. Insomma, fu tutto un grande esperimento, in cui le stesse istituzioni democratiche furono messe alla prova; fu messa alla prova altresì la capacità di un governo come il nostro di prepararsi in tempo di pace ad affrontare azione arbitrarie e spietate di altri governi, i cui capi non esitano a prendere qualsiasi provvedimento, e poi colpiscono dove e quando vogliono, con improvvisa ed estrema violenza.


LA PRIMA FASE
STATO DELLE FORZE ARMATE AL I° LUGLIO 1939

Il sottoscritto fu nominato Facente Funzione di Capo di Stato Maggiore il 1° luglio 1939 e Capo di Stato Maggiore il 1° settembre dello stesso anno, Il 1° luglio 1939 l'esercito degli Stati Uniti contava circa 174.000 uomini, sparsi in più di 30 accantonamenti e posti militari.
Entro i confini degli Stati Uniti non avevamo un esercito da campagna; esisteva una semplice intelaiatura di tre divisioni e mezza (quaternarie) col personale a circa il 50 percento dell'organico, che erano sparse in vari accantonamenti. La scarsità di autoveicoli era tale, che l'istruzione divisionale era inattuabile; non c'erano praticamente reparti d'armata e specialisti addetti allo Stato Maggiore, indispensabili al funzionamento di grandi unità tattiche. L'arma aerea consisteva in tutto di 62 squadriglie tattiche. L'ammontare dei fondi autorizzati dal bilancio per l'istruzione militare era inferiore al 5 percento di tutto il bilancio annuale del Ministero, della Guerra. Il nostro esercito era dunque assolutamente inadeguato alle circostanze: l'equipaggiamento, moderno alla fine della Guerra Mondiale, era in gran parte antiquato. In realtà, durante tutto il periodo del dopoguerra, la continua decurtazione dei bilanci della guerra aveva ridotto il nostro esercito allo stato di un esercito di terz'ordine.

Nel febbraio 1939, quando ero sottocapo di Stato Maggiore, la mia relazione alla Commissione Senatoriale per gli Affari Militari (Senate Military Affairs Committee) conteneva un riassunto della situazione, con particolare riferimento ai seguenti punti: l'importanza vitale di provvedere equipaggiamento moderno per l'esercito regolare e la Milizia Statale; le necessità di modernizzare l'artiglieria, di sostituire i nostri fucili vecchi di 34 anni con armi più moderne, di dare il materiale anticarro ed anti-aereo in mano alle truppe, di procurarsi le indispensabili riserve di munizione e soprattutto di considerare tali questioni come assolutamente essenziali alla difesa nazionale.

Durante il periodo del dopoguerra nulla era stato fatto per assicurare la difesa nazionale, se non autorizzare l'aumento dell' effettivo della forza aerea fino a 5500 apparecchi (incluso l'aumento (lei lo luglio 1939), accrescere gli effettivi dell'esercito da 174.000 a 210.000 uomini, ed autorizzare uno stanziamento di 116.000.000 di dollari per materiali e posti di difesa costieri. L'aumento di effettivi militari fu devoluto tutto alla guarnigione della zona di Panamà ed all'espansione della forza aerea.

IL PROCLAMA PRESIDENZIALE DI EMERGENZA DELL' 8 SETTEMBRE 1939

Allo scoppio della guerra europea il Presidente dichiarò il paese in stato di limitata emergenza, autorizzando l'espansione dell'esercito in servizio attivo da 210.000 a 227.000 uomini, ed un aumento della Milizia Statale fino a 235.000 uomini. Egli inoltre autorizzava il Ministero della Guerra a supplire a certe deficienze, permettendogli tra l'altro di acquistare autoveicoli per un importo di circa 12.000.000 di dollari. Il lieve aumento di 17.000 uomini, che venivano ad aggiungersi all'esercito regolare, permise la riorganizzazione delle nostre divisioni quaternarie, assolutamente incomplete, e la creazione di cinque divisioni ternarie di nuovo tipo. Fu possibile anche mettere in campo per l'inverno queste divisioni insieme con altre unità. Potemmo anche costituire truppe di corpo d'armata. Lo stato di limitata emergenza permetteva di aumentare le esercitazioni in sede della Milizia Statale da 48 a 60 all'anno, di impartire una settimana supplementare di istruzione autunnale in campo, oltre alle due settimane di esercitazioni estive, e di provvedere all'istruzione delle nuove reclute.
Si imponeva la necessità di eseguire delle manovre con grandi unità militari. Negli ultimi cinque anni, l'istruzione in campo era stata limitata alla chiamata, una volta ogni quattro anni per un periodo di quindici giorni, delle cosiddette armate da campagna, che però esistevano soltanto sulla carta. Di questi quindici giorni, soltanto cinque potevano essere dedicati a limitatissime azioni militari, data l'insufficienza di autoveicoli e l'inesperienza degli uomini facenti parte della Milizia Statale. Questo sistema, aggiunto ad una generale deficienza di truppe di corpo d'armata, di artiglieria pesante, di reparti del genio, di reparti di sanità, di battaglioni del corpo delle trasmissioni, di autocarri per i servizi di intendenza, e ad una completa mancanza di comandi di corpo d'armata, nonchè di esperti comandanti di corpo d'armata e unità superiori, rese virtualmente impossibile la preparazione di reparti mobili dell'esercito regolare e la creazione immediata di contingenti che avessero avuto esperienza di operazione tecniche su vasta scala. Era essenziale dare agli ufficiali superiori ed al personale di Stato Maggiore la possibilità di acquistare esperienza tecnica e tattica e di rendersi conto della necessaria collaborazione tra i vari servizi; era necessario inoltre che le truppe si abituassero ad operare in grandi unità. Gli stanziamenti autorizzati a questo scopo permisero, verso la fine della primavera del 1940, di mettere in campo circa 70.000 uomini dell'esercito regolare e di eseguire le prime vere e proprie manovre' di corpo d'armata nella storia degli Stati Uniti.

Durante questo periodo la guerra europea attraversava un periodo di stasi: la Polonia era stata conquistata, ma la situazione nell'Europa occidentale appariva più o meno stabilizzata. Molti ritenevano che le fortificazioni costruite in Francia ed in Belgio costituissero una difesa sufficiente per quei paesi. Negli Stati Uniti c'era quindi una tendenza a considerare come manovre interventiste le richieste di ulteriori aumenti nel bilancio delle forze armate. Il 23 febbraio 1940, io feci presente alla Commissione per il Bilancio della Camera che, nel caso che l'incendio in Europa divampasse nella primavera o nell'estate, noi avevamo l'obbligo di salvaguardare casa nostra, prima che le scintille di quell'incendio raggiungessero il nostro emisfero. Chiedevamo precisi provvedimenti per preparare la nazione alla possibilità di caotici avvenimenti mondiali. Il nostro Stato Maggiore, pur essendo contrario ad accrescere il personale in modo tale, da diluire troppo i piccoli nuclei di truppe specializzate, era conscio tuttavia della necessità di agire con rapidità e di non aspettare fino all'ultimo momento, per non dover poi tentare l'impossibile.

Un problema grave era quello delle munizioni essenziali, la cui produzione richiedeva molto tempo; era chiaro che non si poteva più oltre indugiare nel supplire alle deficienze di equipaggiamento, almeno per i primi contingenti dell'esercito regolare e della Milizia Statale. Mancava assolutamente il vestiario per equipaggiare l'esercito, che da una piccola organizzazione da tempo di pace era destinato a diventare una organizzazione in piena efficienza.

L'ostacolo principale consisteva nel fatto che il popolo americano non si rendeva conto dei pericoli della situazione. Per esempio, ancora nel marzo 1940 la richiesta presentata dal Ministero della Guerra per la sostituzione di un piccolo numero di aeroplani, fu ridotta dalla Camera a 57 apparecchi; ed una richiesta di 12 milioni di dollari per rafforzare le difese in Alaska fu nettamente respinta.
Durante i mesi di maggio e giugno 1940 la valanga tedesca sconvolse ab imis l'equilibrio del continente europeo: la Francia fu eliminata come potenza mondiale, e l'esercito britannico perdé gran parte del suo equipaggiamento pesante; l'invasione dell'Inghilterra appariva a molti imminente. Fu allora che il nostro popolo si rese improvvisamente conto del pericolo che costituiva una seria minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti; il pendolo dell'opinione pubblica oscillò a tal punto, da toccare l'estremo opposto; si chiedevano a gran voce enormi ed immediati aumenti di equipaggiamento moderno e di contingenti militari. Si iniziò a questo punto quella che può chiamarsi la seconda fase della presente emergenza nazionale.

LA SECONDA FASE


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