Non credo che questa sera parlerò a lungo. E' giunto il momento in cui le parole devono lasciare spazio all'azione. Diciotto mesi fa speravo che la responsabilità di chiedere al nostro Paese di ricorrere alla guerra non ricadesse su di me, ma temo che non sia più possibile sottrarmi a questo dovere. Il Governo non avrebbe potuto fare di più per tentare di trovare una soluzione equa ed onorevole alle divergenze sorte tra la Germania e la Polonia.
Non abbiamo trascurato nulla e siamo ricorsi ad ogni mezzo affinché il Governo Tedesco si rendesse conto che qualora la Germania avesse fatto ricorso alla forza, noi avremmo reagito con assoluta decisione. Ora che tutti i documenti relativi sono stati resi pubblici, risulta chiaro agli occhi della storia che la responsabilità di questa terribile catastrofe è da attribuire interamente al Cancelliere tedesco il quale, per soddisfare le sue insensate ambizioni, non ha esitato a far precipitare il mondo nel dolore e nella sofferenza.
Vorrei ringraziare tutti voi per la comprensione che avete mostrato nei miei confronti, evitando di chiedermi informazioni che sapevate non avrei potuto dare con i negoziati ancora in corso. Ho raccolto tutta la corrispondenza con il Governo tedesco in un Rapporto Ufficiale del quale vi verrà consegnata una copia nel corso di questa seduta. Non ritengo necessario riferire i dettagli di questo rapporto poiché ormai è storia passata. I documenti in esso contenuti dimostrano chiaramente che il nostro obbiettivo era quello di fare in modo che il contrasto tedesco-polacco fosse discusso e risolto direttamente tra i due paesi salvaguardando l'indipendenza della Polonia e che l'osservanza di un eventuale accordo in questo senso fosse assicurata da garanzie internazionali.
Vorrei citare solo una comunicazione datata 30 Agosto e inviata telegraficamente lo stesso giorno sia a Varsavia che a Berlino, per dimostrare quanto sarebbe stato facile evitare che la situazione precipitasse se ci fosse stata da parte del Governo tedesco la pur minima volontà di raggiungere una soluzione pacifica. Il testo del messaggio contenuto nella comunicazione è il seguente:
"Il Governo di Sua Maestà si rende perfettamente conto della necessità di accelerare l'inizio dei negoziati e condivide le apprensioni del Cancelliere nel constatare la mobilitazione dei due eserciti che si fronteggiano. In questa situazione ritiene indispensabile che entrambe le parti si impegnino a non intraprendere alcuna azione militare durante i negoziati. Il Governo di Sua Maestà è fiducioso di ottenere assicurazioni in questo senso sia dal Governo tedesco che da quello polacco".
Questo telegramma ha ottenuto il 31 Agosto una pronta risposta scritta da parte del Governo polacco nella quale si afferma:
"Il Governo Polacco, qualora inizino i negoziati, è pronto a dare formale assicurazione che il suo esercito non violerà le frontiere del Reich a patto che le truppe tedesche si impegnino a non violare le frontiere della Polonia".
Una risposta altrettanto positiva da parte del Governo tedesco avrebbe evitato la catastrofe che si è scatenata questa mattina, ma purtroppo non è arrivata. Ieri sera la radio tedesca, nell'elencare i 16 punti delle proposte avanzate dalla Germania, pronunciava questa frase:
"Date le circostanze, il Governo del Reich considera rifiutate le proprie proposte".
Devo chiarire questa affermazione e spiegare a tutti voi quali sono "queste circostanze". Innanzitutto devo informarvi che il testo di queste proposte non è stato mai consegnato al Governo polacco. Martedì, 29 Agosto, in risposta ad una Nota Ufficiale che avevamo loro inviata, il Governo tedesco affermava, tra le altre cose, che avrebbe avanzato immediatamente delle proposte che potevano ritenersi accettabili e che:
"…..sarebbero state sottoposte all'esame del Governo Britannico prima dell'arrivo a Berlino dei rappresentanti del Governo Polacco".
Esaminando i documenti contenuti nel mio Rapporto Ufficiale, potrete notare che il Governo tedesco contava sull'arrivo a Berlino di un plenipotenziario Polacco per il 30 Agosto; vale a dire il giorno seguente. Nel frattempo, naturalmente, anche noi aspettavamo queste proposte. La sera successiva, il nostro Ambasciatore incontrando il Ministro degli Esteri tedesco, Sig. von Ribbentrop, sollecitò quest'ultimo a farci pervenire quelle proposte non appena fossero pronte, pregandolo anche di convocare l'Ambasciatore polacco per consegnargliele in modo che egli potesse inoltrarle al suo Governo.
A questa richiesta, come ci riferisce il nostro Ambasciatore, il Sig. von Ribbentrop ha risposto in termini molto violenti, dicendo che non aveva nessuna intenzione di mandare a chiamare l'Ambasciatore polacco, ma ha accennato alla possibilità di riceverlo se fosse stato lui a chiedergli un colloquio.
Potrete verificare dal mio Rapporto che ciò avveniva Mercoledì 30 che secondo quanto dichiarato dalla Radio tedesca ieri sera, era l'ultima giorno oltre il quale nessun negoziato con la Polonia era più accettabile da parte tedesca. È chiaro, quindi, che la Germania attribuisce tutte le responsabilità alla Polonia per non aver accettato entro Mercoledì sera di discutere delle proposte che però non le sono mai state formalmente presentate.
Per quanto ci riguarda Mercoledì sera nel corso dell'incontro con il nostro Ambasciatore di cui vi ho appena riferito, Herr von Ribbentrop ha presentato un lungo documento che ha letto in tedesco ad alta voce e molto velocemente. Naturalmente, dopo aver ascoltato questa lettura, il nostro Ambasciatore ha richiesto una copia del documento per poterlo trasmettere al nostro Governo.
Purtroppo, la risposta è stata che era ormai troppo tardi, dato che il rappresentante del Governo Polacco non era arrivato a Berlino entro la mezzanotte come invece avrebbe dovuto. E’ così, signori! Noi non abbiamo mai avuto una copia di quelle proposte e la prima volta che le abbiamo ascoltate è stata la notte scorsa quando sono state trasmesse dalla radio tedesca!
Ebbene, queste sono "le circostanze" per le quali il Governo tedesco ha considerato rifiutate le proprie proposte di negoziato. Non vi sembra sufficientemente chiaro che la loro concezione di negoziato fosse che un plenipotenziario Polacco dovesse andare immediatamente a Berlino e ricevere là una serie di richieste da accettare o rifiutare istantaneamente senza discutere?
Non voglio esprimere alcuna opinione su questi fatti e non mi sento chiamato a farlo, ma l'iter corretto da seguire, a mio parere e credo anche a parere di tutti voi, era che queste proposte dovessero essere sottoposte all'attenzione dei Polacchi, i quali avrebbero dovuto avere il tempo sufficiente per esaminarle e verificare se accettandole, non sarebbero stati lesi gli interessi vitali della Polonia che la Germania si era impegnata con noi a rispettare.
Solo la notte scorsa l'Ambasciatore polacco ha potuto incontrare il Ministro degli Esteri tedesco von Ribbentrop. Ancora una volta gli ha ribadito ciò che il Governo polacco aveva già dichiarato pubblicamente, e cioè che essi erano disposti a trattare con la Germania per risolvere i loro contrasti. Quale è stata la risposta del Governo tedesco? La risposta è stata che stamattina all'alba truppe tedesche hanno attraversato la frontiera Polacca iniziando a bombardare le città.
In queste circostanze non abbiamo scelta. L'Ambasciatore di Sua Maestà a Berlino e l'Ambasciatore francese sono stati incaricati di consegnare al Governo tedesco il seguente messaggio:
"Questa mattina il Cancelliere del Reich ha comunicato con un Proclama all'esercito tedesco, la sua intenzione di attaccare la Polonia. Da informazioni pervenute al Governo di Sua Maestà e al Governo Francese, si apprende che sono in atto attacchi militari contro città polacche. Appare quindi evidente al Governo Britannico e Francese, che con questo atto di aggressione che minaccia l'indipendenza della Polonia, il Governo tedesco abbia creato condizioni tali da richiedere l'intervento del Regno Unito e della Francia in difesa della nazione Polacca. Vorrei pertanto informare Sua Eccellenza che se il Governo tedesco non darà al Governo di Sua Maestà soddisfacenti assicurazioni sulla cessazione di ogni atto di ostilità nei confronti della Polonia e sul ritiro immediato delle truppe tedesche dal territorio polacco, il Governo del Regno Unito adempirà senza esitazione i suoi obblighi verso la stessa Polonia".
Se la risposta a quest'ultimo avvertimento sarà negativa, e non ho motivo di supporre che non lo sia, l'Ambasciatore di Sua Maestà a Berlino chiederà la restituzione del suo passaporto. In questo caso siamo pronti. Ieri, abbiamo adottato provvedimenti per completare la preparazione del nostro dispositivo di difesa. Questa mattina abbiamo ordinato la mobilitazione della Royal Navy, della Royal Army e della Royal Air Force e adottato altre misure che in questo momento non credo desideriate conoscere nei dettagli.
In breve, esse riguardano i preparativi per la messa in atto dei piani stabiliti. Questi ultimi possono essere resi esecutivi rapidamente e quindi possono essere ritardati fino a quando il ricorso alla guerra risulterà inevitabile. Ulteriori passi sono stati compiuti la settimana scorsa, conformemente ai poteri conferitimi da questa Assemblea, per garantire la disponibilità di riserve di merci di vario genere.
I pensieri di molti di noi in questo momento tornano inevitabilmente al 1914 per confrontare la nostra posizione di allora con quella attuale. Questa volta tutte le nostre Forze Armate sono pronte e la situazione generale è di gran lunga più favorevole e più rassicurante di quella di allora, anche perché abbiamo sviluppato dietro alle unità combattenti, una vasta organizzazione di Difesa Civile.
Per quanto riguarda le esigenze immediate di uomini, la Royal Navy, la Royal Army e la Royal Air Force, sono nella fortunata posizione di avere già a disposizione tutte le risorse necessarie. Ci sono tuttavia alcuni reparti in cui si dovrà disporre immediatamente di uomini sia per la difesa Militare che Civile. Queste esigenze saranno illustrate in dettaglio alla Nazione attraverso la Stampa e la B.B.C.
Il principale aspetto da sottolineare è che oggi non vi è alcuna necessità di fare un appello generale al reclutamento come quello al quale Lord Kitchener ricorse 25 anni fa. Quell'appello è stato anticipato di molti mesi e pertanto gli uomini sono già disponibili.
Tutto ciò soddisfa le necessità immediate, ma dobbiamo anche preoccuparci del futuro. È essenziale, alla luce del tremendo compito che ci attende, che si organizzino le nostre forze e le nostre risorse in modo razionale, facendo ricorso anche alla nostra passata esperienza.
Proponiamo perciò di introdurre delle leggi che ci consentano di raggiungere questo obbiettivo. La richiesta per un incremento di spesa straordinario rispetto a quanto già previsto ed approvato dal Parlamento per l’Addestramento Militare, sarà presto sottoposta alla vostra attenzione. Questa operazione prevede che tutti gli uomini tra i 18 e 41 anni di età siano pronti per il servizio militare se e quando sarà necessario.
Ciò non significa che il numero di soldati già disponibile venga considerevolmente aumentato sin da ora. Inoltre sono stati anche adottati provvedimenti per assicurare che il personale necessario all'Industria non venga chiamato alle armi.
C'è un'altra cosa che vorrei dire prima di terminare il mio discorso, e cioè esprimere la mia soddisfazione e quella del Governo di Sua Maestà per tutto ciò che in questi ultimi giorni il Signor Mussolini ha tentato di fare per trovare una soluzione alla crisi.
Ora non ci rimane che stringere i denti e cominciare con determinazione questa battaglia che abbiamo cercato in tutti i modi di evitare. Lotteremo fino in fondo con il sostegno di tutto l'Impero Britannico e con l'approvazione morale di gran parte del mondo. Non abbiamo nulla contro il popolo tedesco, salvo il fatto che acconsenta ad essere governato da un Nazista.
Finché quel Governo esisterà e userà i metodi adottati così insistentemente durante gli ultimi due anni, non ci sarà pace in Europa. Passeremo da una crisi a all'altra e vedremo un paese dopo l'altro attaccato con metodi di cui abbiamo imparato a conoscere la ripugnante tecnica. Siamo determinati a lottare per porre fine a questi metodi. Se al termine di questa battaglia saremo in grado di ristabilire nel mondo le regole della buona fede e della rinuncia all'uso della forza, i sacrifici che dovremo inevitabilmente affrontare saranno ampiamente giustificati.
Fonte del documento:
THE BRITISH WAR BLUEBOOK
Reso pubblico dal Governo Britannico nel 1997
© 1996 The Avalon Project
Traduzione di UGO PERSIANI