in
breve I
MOVIMENTI CULTURALI
dell'Et�
Moderna |
ROMANTICISMO
- NATURALISMO - VERISMO - SCAPIGLIATURA
VERISMO E NATURALISMO IN ITALIA
in breve i termini
in breve i personaggi
ROMANTICISMO
1790 - 1870
(VEDI ANCHE IN "RIASSUNTI")
Il termine non era nuovo, nel Seicento l'inglese romantic aveva il significato di romanzesco, per indicare le narrazioni desunte dal romance, romanzo cavalleresco medievale; sinonimo di pittoresco per designare gli aspetti selvaggi e malinconici della natura, sia in senso spregiativo, per definire tutto ci� che � irrazionale.
Ma del "Romanticismo" dell'Ottocento, dato che l'estrema complessit� del movimento interessa tutti gli ambiti della scienza e della cultura, non � possibile formularne una definizione precisa . Quello che � importante sottolineare � il periodo storico in cui nasce. Fra la Rivoluzione francese e la formazione dello Stato Tedesco, con in mezzo tante sensibilit� irrequiete, nella Rivoluzione Francese, nelle guerre napoleoniche, nella Restaurazione, nelle repressioni, nelle lotte liberali indipendentiste, per finire nelle rivoluzioni europee, dentro gli stessi stati assolutisti (vedi Austria), in quelli liberali (vedi Inghilterra), in quelli in lentissima formazione (vedi l'Italia dei piccoli "cortili"), in quelli in accelerata formazione (vedi Russia).
In ognuna di queste fasi, nelle coscienze dei popoli coinvolti nei grandi conflitti, si creano delle profonde fratture; con le varie disillusioni, tradimenti, frustrazioni, miti nella polvere, aspirazioni stroncate, umiliazioni, ritorno a un nuovo tipo di stoicismo che � spesso falso; c'� l'attrazione per la morte, le malattie, le esperienze oniriche, le droghe, le fughe dalla perfezione dell'uomo, le evasioni nel trascendentale infinito o gli autoimposti isolamenti
Dopo il culto della libert� universale, si ritorna con i cocenti insuccessi, al sentimento nazionale, recuperando ogni popolo il suo storicismo partendo dalle origini, alla ricerca della propria identit�.
In Germania si esalta il valore della propria storia (Idealismo tedesco), della religione e dell'arte stessa.
Il Romanticismo � in antitesi all'Illuminismo e vuole sostenere una nuova concezione della vita. Contro il razionalismo dell'et� precedente si afferma il concetto della creativit� dello spirito; all'ateismo degli ideologi si contrappone il ritrovamento dei valori religiosi; contro l'antistoricismo illuministico, che respingeva la storia del passato, ritenendola colma di superstizioni e di errori, viene sostenuto un nuovo storicismo rivalutando le tradizioni; infine viene affermata l'autonomia della fantasia rispetto all'intelletto. Nella letteratura il Romanticismo diventa una bandiera, e sotto di essa respinge tutta la poetica classicistica e aristotelica, il culto dei poeti raffinati, si afferma vigorosamente il concetto di poesia popolare.
Diversi furono gli aspetti del romanticismo letterario nei vari paesi, ma le tendenze erano sempre e solo due: quella lirico-soggettiva, volta all'indagine interiore, da cui scatur� poi i decadentismo; e quella oggettivo-realistica, volta alla rappresentazione della realt� storica, pura narrazione che preparer� il naturalismo di fine secolo.
Le prime esperienze, quindi l'origine, sono da ricercare nell'opera di Herder e nello Sturm und Drang, ove fanno le prime esperienze Schiller e Goethe. L'inizio ufficiale � per� del 1797 quando esce a Berlino la rivista Athenaum, con una tendenza prevalente al misticismo e all'irrazionale (NOVALIS, HOLDERLIN) mentre l'opera di Goethe � volta alla ricerca di un nuovo equilibrio, detto poi classico-romantico.
I generi privilegiati sono il poema (filosofico, epico, idillico), il romanzo (storico, psicologico), il diario, la ballata, la novella.
In Inghilterra sorge ufficialmente l'anno dopo, nel 1798, ad opera di Wordsworth, Coleridge, ed ha come massimi esponenti GEORGE GORDON BYRON (1788-1824); PERCY BYSSHE SHELLEY (1792-1822); JOHN KEATS (1795-1821); WALTER SCOTT (1771-1832) che si afferma nel romanzo storico. In Francia, ove la sensibilit� romantica � stata preannunciata da ROUSSEAU , la data d'inizio � segnata da M.ME DE STAEL (1766-1817) con la pubblicazione nel 1813 di Germania, poi seguirono FRACOIS RENE' DE CHATEUBRIAND (1768-1848); ALPHONSE LAMARTINE (1790-1869); VICTOR HUGO (1802-1885); ALFRED DE VIGNY (1797-1863); ALFRED DE MUSSET (1810-1857); ALEXANDER DUMAS (1802-1870); SAINT-BEAUVE (1804-1869) e altri.
In Italia (pur con il tinanismo dell'Alfieri e il neoclassicismo del Foscolo che presentano entrambi gi� aspetti tipicamente romantici) il Romanticismo inizia nel 1816 con una lettera a una rivista italiana, della gi� citata M.me de Stael, che scatena la polemica classico-romantica; ma il seme � messo a dimora e inizia a germogliare creando nella pianta due rami, due correnti: quella del gruppo pi� realista CARLO PORTA (1776-1821); GIOACCHINO BELLI (1791-1863); GIUSEPPE GIUSTI (1809-1850); IPPOLITO NIEVO (1831-1861) che culmina con MANZONI (1785-1873) e quella del sentimentalismo (TOMMASO GROSSI (1790-1853); SILVIO PELLICO (1789-1854); GIOVANNI PRATI (1814-1884); ALEARDO ALEARDI (1812-1878) che trova la sua pi� alta espressione nella poesia dI GIACOMO LEOPARDI (1798-1837); in parte UGO FOSCOLO (1778-1827).
Altre forti influenze romantiche le riscontriamo nel Teatro, nell'Arte, nell'Architettura, nella Pittura, ma la manifestazione pi� alta della spiritualit� e del sentimento romantico, capace di esprimere l'inesprimibile, pur struggendoci l'anima, la troviamo nella MUSICA strumentale tedesca con i due grandi precursori: WOLFANG AMEDEUS MOZART (1756-1791) e LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827); seguiti da MENDELSSOHN (1809-1847); SCHUMANN (1810-1856); BRAHMS (1833-1897); WAGNER (1813-1883); CHOPIN (1810-1849); LIZT (1811-1886); BERLIOZ (1803-1869); SCHUBERT (1797-1828); BRUCKNER (1824-1896); MEYERBER (1791-1864);
In Italia: CHERUBINI (1760-1842); - SPONTINI (1774-1851); - DONIZETTI (1797-1848); - BELLINI (1801-1835); - VERDI (1813-1901).
L'ARTE del Romanticismo ha una concezione mistica e idealistica; In Inghilterra la PITTURA domina prediligendo i grandiosi spettacoli naturali, spesso con scorci sull'orrido, sulle tempeste, su cieli minacciosi o inondati da raggi di luce fantasmagorici a pi� colori o scegliendo luoghi spirituali; si impone WILLIAM TURNER (1775-1851); indi WILLIAM BLAKE (1757-1827); JOHN CONSTABLE (1776-1837); HEINRICH FUSSLI (1741-1825);
In Francia primeggia EUGENE DELLACROIX (1798-1863);
In Italia: FRANCESCO HAYEZ (1791-1882); ANTONIO FONTANESI (1818-1882); IL PICCIO (1804-1873).
REALISMO - ca. 1830-1879 (Europa)
Prima ancora che termini il periodo del Romanticismo, quasi a met� dello stesso, sorge una corrente che abbandona le enfatizzazioni romantiche e guarda alla vita realistica.
In senso generico (lasciamo stare quello filosofico, un po' pi� complesso, che � quell'indirizzo che sostiene l'esistenza dei concetti universali, indipendentemente dal fatto che tali concetti vengano pensati e dai nomi che vengono loro attribuiti dagli uomini; a partire da Kant in poi, e quindi pi� complesso in questa sede commentare) nel mondo letterario REALISMO � la rappresentazione della vita quotidiana, senza tante concessioni al sentimentalismo e alle interpretazioni soggettive. In senso pi� specifico il termine designa movimenti, tendenze, orientamenti di alcuni precisi periodi della storia letteraria oltre che artistica.
Anche se tutto il romanzo moderno del primo Novecento, tende a forme realistiche, il termine venne usato per la prima volta nella letteratura francese intorno al 1825. Quando HONOR� DE BALZAC (1799-1850) giovandosi di una non comune capacit� d'osservazione e d'una potente immaginazione, pur vivendo una vita tumultuosa e sregolata, d� vita con una fecondit� prodigiosa al pi� compiuto quadro della societ� francese del suo tempo: dell'800, proprio lui che era nato nel 1799, e ha appena intravisto la meteora napoleonica. Siamo infatti in piena Restaurazione, con una Francia in ginocchio dopo la grande avventura sull'intera Europa. Alla corte di Versailles le luci sono spente, ma sulla stessa riva della Senna - il crogiuolo delle idee progressiste- vive una dura realt�. "...se non possiamo far nulla con le armi, facciamolo allora qualcosa con la penna" dicono i seguaci del grande che sta emergendo, che in brevissimo tempo influenzer� l'intera Europa.
Sotto il titolo generale La Commedia Umana, Balzac scrisse ben 96 romanzi, con quell'arte che viene chiamata d'ispirazione "realista", che fanno di lui uno dei pi� grandi romanzieri moderni.
Balzac sceglie di rappresentare le condizioni di vita e i moti interiori (sempre pi� spesso deformanti) di una quotidianit� borghese, secondo i criteri di fedelt� alla realt�, abbandonando il sentimentalismo e le enfatizzazioni romantiche, che non era pi� il caso. Descrive la vita e la societ�, qual'�. Quindi materia della sua opera � la storia contemporanea, mettendo a confronto personaggi delle varie classi sociali (le vincenti come le soccombenti) servendosi di volta in volta di un linguaggio rispondente alle loro diverse realt�. Realt� che sono diverse, come sono diversi gli ambienti dove gli uomini vivono.
Per Balzac e lo scrive nella sua prefazione "La societ� fa dell'uomo, secondo gli ambienti in cui la sua azione si svolge, tanti uomini diversi quante variet� ci sono nella zoologia".
Abbiamo detto "sceglie", ma Engels giudicando l'opera di Balzac come un capolavoro, afferma che il realismo di Balzac si manifesta a dispetto delle idee dell'autore. Ed in realt� questa sua geniale inventiva in Balzac straripava. Perfino capace non di scrivere, ma di dettare ai suoi scrivani contemporaneamente quattro romanzi, spostandosi da una stanza all'altra, pur essendo romanzi cos� singolari e nuovi per i suoi tempi, uno dall'altro. Pi� che inventare, Balzac sciorinava la realt�; riportava la nuda cronaca, come in un "documentario".
Illusioni perdute � ad esempio un'implacabile fedele "film" analisi non solo dell'800, ma � cos� concatenato alla "commedia dell'uomo", con la sua doppiezza, il suo spregiudicato arrivismo e servilismo, da essere ancora oggi attuale (ma forse � stato sempre cos�, soltanto che prima era tutto camuffato, nascosto, alterato, non raccontato; non era cronaca, ma una vita-fantasia degli autori).
La tendenza si diffonde in tutta Europa: in Francia con STENDHAL (1783-1842); GUSTAVE FLAUBERT (1821-1880); In Inghilterra con GEORGE ELIOT (1819-1880), CHARLES DICKENS (1812-1870), WILLIAM THACKERAY (1811-1863); negli Stati Uniti con HERMAN MELVILLE (1819-1891); in Russia con LEV NIKOLAVIC TOLSTOJ (1828-1910); FEDOR DOSTOEVSKIJ (1821-1881); NIKOLAJ GOGOL (1809-1852); IVAN TURGENEV (1818-1883); MICHAIL LERMONTOV (1814-1841); ALESSANDR PUSKIN (1799-1837): ANTON CECHOV (1860-1904): in Germania con THEODOR FONTANE (1819-1898): GUSTAV FRYTAG (1816-1895); GOTTFRIED KELLER (1819-1890); WILLHELM RAABE (1831-1910); In Italia con IPPOLITO NIEVO ( 1831-1861); RENATO FUCINI (1843-1921); MARIO PRATESI (1842-1921); LUIGIA CODEMO (1828-1888): EMILIO DE MARCHI (1851-1901) e altri.
Con intonazioni gi� naturalistiche in America con THOREAU (1817-1862); WHITMAN (1819-1892), MARK TWAIN (1835-1910).
Nell'ARTE una ventata di realismo in Francia � quella di GUSTAVE COURBET (1819-1877) e quella di JEAN MILLET (1814-1875); in Belgio COSTANTIN MAUMIER (1831-1905); In Germania ADOLF VON MENZEL (1815-1905); In Italia GIUSEPPE PALIZZI ( 1812-1888); DOMENICO INDUNO (1815-1878).
NATURALISMO - 1860-1900 - In Europa
Il movimento � di origine anche questo francese, legato alla cultura positivista e all'evoluzionismo darwiniano; vuole riprodurre con oggettivit� scientifica il comportamento dell'uomo nel suo ambiente sociale. Vuole nella descrizione seguire alcune metodologie scientifiche. Il romanzo diventa uno strumento di indagine che si interessa ai vari ceti, a quelli inferiori, al mondo operaio, mettendolo in relazione alle condizioni ambientali, in quelle del degrado e anche in quelle pi� sordide. Vuole cogliere i fatti nella loro obiettivit�. Lo scrittore fa lo sperimentatore e l'osservatore come lo scienziato, ma diversamente da questo lui diventa anche giudice degli uomini e delle loro passioni.
Non lo fa in prima persona, ma all'interno della trama del romanzo, � lui che da' la parola ai protagonisti, non crea, ma riporta i dialoghi di una realt� scomoda, spesso difficile e ipocrita in lotta con quella semplice e autentica. E quando � dominante una o l'altra, l'autore dentro il suo romanzo diventa il giudice istruttore.
Nel naturalismo c'� gi� il germe che contiene tutta l'evoluzione successiva, perch� � una corrente di opposizione, anche se � lo stile di una piccola minoranza.
La fonte principale, inutile negarlo, � l'esperienza negativa della generazione del 1848; l'insuccesso della rivoluzione, le repressioni, il colpo di stato di Luigi Napoleone, diversamente dal Romanticismo, non c'� il rifiuto di sfuggire la realt� (e mettersi, anzi sono stati messi ma non lo sanno in una gabbia d'oro da quella borghesia che ha fatto proprio il principio dell'arte per l'arte, esaltando la natura ideale dell'arte e la posizione dell'artista al di sopra dei partiti politici) ma si sente l'esigenza di una assoluta onest� nel riprodurre i fatti.
Il sociologo direbbe che il Naturalismo comincia come movimento del proletariato artistico, e che il suo primo maestro fu GUSTAVE COURBET (1819-1877), uomo del popolo; il maestro del Realismo del secolo; � lui che dipinge vigorose e incisive opere di contenuto sociale, come Lo spaccapietre, Funerale a Omans, L'atelier del pittore (1849).
Quello che turba nel Naturalismo, nell'arte e nella narrativa, � l'oggetto dell'imitazione. Courbet riporta fedelmente nelle sue tele la deformit� dei contadini e la volgare corpulenza dei borghesi; � quindi una protesta contro la societ� esistente.
Lo segue JEAN FRANCOIS MILLET (1814-1875) che ritrae anche lui con un realismo pervaso di sentimento romantico, che sembra una sincera espressione della umile e onesta vita dei contadini, ma nei suoi quadri c'� anche la desolazione e la miseria.
Nel Naturalismo, quel che � veramente nuovo � la tendenza politica, il messaggio sociale, la vita del popolo ritratta o raccontata; anche se cerca la critica (di potere) di dissimulare sotto un manto dell'estetica i pregiudizi sociali e politici che determinano il suo negativo atteggiamento. Loro parlano di una consolidata estetica violentata, resa gretta, miserabile. Alcuni forse pensano ancora all'opulento barocco di stucchi e lustrini doratiNATURALISMO-VERISMO IN ITALIA
Nella letteratura, queste forme di naturalismo si evolvono in Europa, ancora con FLAUBERT, con i fratelli EDMOND (1822-1896) e JULES DE GOUNCOURT (1830-1870); ALPHONSE DAUDET (1840-1897); GUY DE MAUPASSANT (1850-1893): ed EMILE ZOLA (1840-1902) che � il caposcuola del Naturalismo, il suo interprete maggiore, che eserciter� una grande influenza su tutta la cultura letteraria italiana, come testimonia l'opera critica di Capuana e il massimo critico dell'Ottocento italiano Francesco De Sanctis. Infatti, in Italia, pur guardando al naturalismo francese, questo movimento prende per� il nome di VERISMO per il fatto che l'interesse dello scrittore italiano � prevalentemente rivolto solo alla societ� contadina e non al mondo operaio non essendoci ancora in Italia uno sviluppo industriale.
Primo teorico ma anche primo autore � LUIGI CAPUANA (1839-1915) che nella sua Storia della letteratura italiana del 1882 (dopo aver letto con molto interesse Balzac e Zola) egli afferma che l'artista deve richiamarsi direttamente al "vero"; "il valore dell'arte nello scrivere consiste nella sua efficacia documentaria"; "il linguaggio deve essere fedele ai personaggi, riflettendo il loro mondo culturale e umano e non quello dello scrittore". Engels parlando di Balzac aveva dunque ragione!
Capuana segna il primo momento consapevole del VERISMO italiano che con GIOVANNI VERGA (1840-1922) conosce i suoi esiti pi� alti; poi RENATO FUCINI (1843-1921); MARIO PRATESI (1842-1921); infine FEDERICO DE ROBERTO (1866-1927) che con il suo Vicer�, � un antecedente del Gattopardo di Tommaso di Lampedusa.
Perch� anche nel Novecento il Naturalismo trova numerose interpretazioni con quello che viene chiamato "realismo critico" sulla lucida autocoscienza della crisi borghese, come THOMAS MANN (1875-1955); e fra il 1930-1940 ANDRE' MALRAUX (1901-1976); JEAN PAUL SARTRE (1905-1980); ALBERT CAMUS (1913-1960).
Mentre nel quadro italiano si possono aggiungere gli "spaccati" di vita umana e sociale di ITALO SVEVO (1861-1928); LUIGI PIRANDELLO (1867-1936); MATILDE SERAO (1856-1927); infine GRAZIA DELEDDA ( 1871-1936) che � gi� tra il Verismo e il Decadentismo.
Il NATURALISMO e il VERISMO italiano
LO ESAMINEREMO MEGLIO PIU' AVANTISCAPIGLIATURA (realismo estremo)
1861-1890 (Italia)Parallelo al Naturalismo e al Verismo (gli autori sono della stessa epoca, e quasi anticipano le due tendenze) si sviluppa solo in Italia questo movimento sia artistico che letterario soprattutto nell'ambiente Milanese. Prende il nome dal francese boheme (che significa appunto scapigliato), ed � una rivolta contro la morale corrente, la religione, la retorica risorgimentale, in una parola vogliono essere anticonformisti. Prediligono osservare e lavorare sui temi funebri e su quelli ossessivi, sugli erotici e gli ironici, sull'alcol e la droga. Si interessano alla vita quotidiana di una popolazione emarginata. Si aprono anche alle espressioni dialettali, polemizzando contro i Manzoni, i Verga ecc., ritenendoli esponenti della tradizione.
Precursore GIUSEPPE ROVANI (1818-1874); poi EMILIO PRAGA (1839-1875); CLETTO ARRIGHI (� lui a pubblicare l'omonimo romanzo del termine Boheme- Scapigliatura); UGO TARCHETTI (1839-1869); CARLO DOSSI ( 1849-1910); ARRIGO BOITO (1842-1918).
Paralleli ai letterati, anche nell'ARTE questo rifiuto alla tradizione accomuna i pittori, che vogliono un pi� diretto contatto con la vita quotidiana, e volendo mettersi al passo con gli europei, desiderano uscire dal quel provincialismo tutto italiano. Troviamo FEDERICO FARUFFINI (1833.1869); DANIELE RANZONI (1843-1889; e troviamo TRANQUILLO CREMONA (1837-1878) con il suo intenso colorismo, che nel dare forma per approssimazione, nel "giocare" con pennellate veloci, nel raffigurare scene di vita e personaggi contemporanei, anticipa quella corrente pittorica che si svilupper� tra il 1860 e il 1880 in Francia: gli impressionisti, che si formano proprio in ambito realista, ma che poi si distaccano dalla realt�, non pi� puntando sul soggetto (pur essendo scene di vita contemporanea, anche la pi� banale) ma sullo stile, e sugli effetti di luce e colore per dare solo pi� "emozioni" e non pi� "raffigurazione della natura".
VERISMO 1870 - 1900
(in Italia - Una ulteriore analisi e le opere)IL QUADRO STORICO
L'Italia era appena costituita in unit� e i problemi esistenti diventavano pi� acuti e pressanti perch� il nuovo stato era prima diviso in tanti staterelli diversissimi tra loro per condizioni politiche, economiche e culturali.
In Italia la questione sociale dei rapporti fra patronato e masse lavoratrici era complicata:
dalle differenze sociali ed economiche fra Nord e Sud (la "questione meridionale"); dalla scarsa partecipazione della plebe rurale al Risorgimento che aveva sentito come un fatto borghese, estraneo ai suoi interessi; dalla riluttanza delle masse contadine alla nuova struttura politicosociale (il "brigantaggio" dell'Italia meridionale); dalle difficolt� di bilancio; dalla tendenza delle classi egemoni e dei gruppi industriali a costituire, a spese delle masse meridionali e contadine, l'accumulazione del capitale per fondare l'industria italiana.DEFINIZIONE DEL VERISMO
E' un movimento letterario e artistico italiano che ispirandosi al Naturalismo francese e al Positivismo teorizza una rigorosa fedelt� alla realt� effettiva (al �vero�) delle situazioni, dei fatti, degli ambienti, dei personaggi e una corrispondenza con il sentire e il parlare dei soggetti che vengono rappresentati.
Richiamandosi al Naturalismo francese delle opere di Emile Zola, ma anche ad Alessandro Manzoni e alla Scapigliatura, il movimento tende a descrivere la vita della gente umile, dei reietti dalla societ� che si affannano nella lotta per la sopravvivenza, contro la fatalit� del destino. Si sviluppa negli anni successivi all'Unit� e prosegue fino al primo decennio del Novecento, raggiungendo la piena maturit� nell'ultimo trentennio dell'Ottocento. Fu elaborato nell'ambito del vivace ambiente milanese dove erano assai forti gli influssi della cultura europea ma si allarg� a tutta l'Italia diffondendosi in alcune regioni pi� che in altre: Sicilia (de Roberto; Capuana; Verga)
Campania (Serao; Di Giacomo); Sardegna (Deledda) Calabria (Misasi) Toscana (Fucini; Pratesi; Lorenzini) Piemonte (Cagna; Giacosa; De Marchi; De Amicis) Friuli e Veneto (Dall'Ongaro, Caterina Percoto) La diversa diffusione del verismo dipende dalla posizione delle regioni in Italia, in quanto la scoperta della realt� dei veristi riguarda le due situazioni socio-geografiche estreme presenti sul piano nazionale: da un lato Firenze, capitale provvisoria fino al 1871 e centro politico italiano, dall'altro la Sicilia arretrata, semifeudale e a un livello ancora rurale. Successivamente a Firenze, dove sono nate le prime pagine dei tanti romanzi veristi, si affianca Milano, che � la citt� pi� importante dell'economia imprenditoriale nazionale. E' assai caratteristico che i maggiori veristi siano siciliani (Verga e Capuana) e, nel contempo, la loro formazione avvenga in ambiente settentrionale, soprattutto a Milano: nel centro culturale pi� attivo della penisola vengono a contatto con le proposte del naturalismo francese e prendono coscienza della loro autentica vocazione di scrittori.LE CARATTERISTICHE
Accettazione delle leggi scientifiche che regolano la vita associata e i comportamenti: lo scrittore cerca di scoprire le leggi che regolano la societ� umana, muovendo dalle forme sociali pi� basse verso quelle pi� alte, come fa lo scienziato in laboratorio quando cerca di scoprire le leggi fisiche che stanno dietro ad un fenomeno. attenzione alla realt� nella dimensione del quotidiano: lo scrittore predilige una narrazione realistica e scientifica degli ambienti e dei soggetti della narrazione; piuttosto che raccontare emozioni, lo scrittore presenta la situazione quotidiana come una indagine scientifica, ricercando le cause del suo evolversi, che sono sempre naturali e determinate (determinismo o darwinismo sociale); anche la vita interiore dell'uomo, spiegabile in termini psicofisiologici, pu� essere oggetto di uno studio scientifico o sociale:... l'oggetto sono i "documenti umani", cio� fatti veri, storici; e l'analisi di tali documenti dev'essere condotta con "scrupolo scientifico" ... (G. Verga)
l'artista deve ispirarsi unicamente al vero cio� desumere la materia della propria opera da avvenimenti realmente accaduti e preferibilmente contemporanei, limitandosi a ricostruirli obiettivamente ovvero rispecchiando la realt� in tutti i suoi aspetti e a tutti i livelli sociali. necessit� di una riproduzione obbiettiva ed integrale della realt�, secondo quel canone dell'impressionabilit� che � l'applicazione in letteratura del principio scientifico della non interferenza dell'osservatore sugli oggetti osservati (deriva dal Positivismo); a causa delle diversit� regionali rappresentate dagli scrittori anche il modo di scrivere cambia nel verismo dando spazio ai dialetti, eliminando tutte le forme di raffinatezza retorica e accademica e introducendo la mimesi linguistica.LE REGOLE
L'artista deve ispirarsi unicamente al vero, cio� deve desumere la materia della propria opera da avvenimenti realmente accaduti e preferibilmente contemporanei, limitandosi a ricostruirli obiettivamente rispecchiando la realt� in tutti i suoi aspetti e a tutti i livelli sociali; � la teoria verghiana dell'impersonalit�: il narratore entra pienamente nei suoi personaggi per raccontare documenti umani. Il narratore � colui che raccoglie il fremito delle passioni, delle sofferenze e lo rivela, impassibile, senza biasimi o esaltazioni, mettendosi in parte per lasciar parlare l'evidenza dei fatti, la logica delle cose: teoria verghiana dell'impersonalit�. L'autore deve mettersi nella pelle dei suoi personaggi, vedere le cose con i loro occhi ed esprimerle con le loro parole. In tal modo la sua mano �rimarr� assolutamente invisibile� nell'opera. Il lettore avr� cos� l'impressione non di sentire un racconto di fatti, ma di assistere a fatti che si svolgono sotto i suoi occhi. Il narratore, nel far parlare i suoi personaggi, usa il loro linguaggio: uno stile stringato, una sintassi semplice e disadorna, una lingua paesana e viva, continuamente intercalata da espressioni popolaresche e proverbiali che mettono in luce l'oggettivit� della narrazione (senza intrusioni autobiografiche). La lingua e lo stile devono essere aderenti ai personaggi, agli ambienti, attingendo possibilmente alle risorse dei dialetti regionali. Il linguaggio � liberato da ogni raffinatezza teorica e accademica. Al riguardo si parla di mimesi linguistica dell'autore (mimetizzazione = nascondersi nell'ambiente circostante in modo da risultare nonvisibile). Capuana respinge la subordinazione della letteratura a scopi estrinsechi quale la dimostrazione "sperimentale" di tesi scientifiche e l'impegno politico e sociale. La "scientificit�" non deve consistere nel trasformare la narrazione in esperimento per dimostrare le tesi scientifiche, ma nella tecnica con cui lo scrittore rappresenta, che � simile al metodo dell'osservazione scientifica. La scientificit� insomma si manifesta solo nella forma artistica, nella maniera con cui l'artista crea le sue figure e organizza i suoi materiali espressivi. Secondo Verga, la rappresentazione artistica deve possedere "l'efficacia dell'esser stato", deve conferire al racconto l'impronta di cosa realmente avvenuta; per far questo deve riportare "documenti umani". Neppure basta che ci� che viene raccontato sia reale e documentato, deve anche essere raccontato in modo da porre il lettore faccia a faccia col fatto nudo e schietto, in modo che non abbia l'impressione di vederlo attraverso la "lente dello scrittore". Per questo lo scrittore deve "eclissarsi", cio� non deve comparire nel narrato con le sue reazioni soggettive e con le sue riflessioni.I TEMI E I SOGGETTI
Lo scrittore verista:
si occupa di situazioni quotidiane reali, vissute cio� nella scottante realt� nazionale: le plebi meridionali, il lavoro minorile, l'emigrazione; cerca il vero attraverso l'analisi delle classi subalterne, per� la verit� non porta al progresso ma svela una condanna a morte; predilige gli ambienti delle plebi rurali perch� non ancora contaminate dai pregiudizi della convenzione sociale; predilige gli ambienti regionali e gli strati sociali piccoloborghesi; gli ambienti sociali sono in maggioranza cittadine di provincia, di campagna, miniere o ambienti di piccola e media borghesia e di aristocratici decaduti. Il verismo italiano ebbe una forte caratterizzazione regionale e, poich� le realt� regionali italiane erano profondamente diversicate, diversi furono pure i temi e gli ambienti rappresentati dai veristi. Al nord, la maggiore articolazione della compagine sociale, con l'affermarsi, accanto ai ceti elitari, di una media e piccola borghesia costituita da professionisti e da ceti impiegatizi legati all'apparato industriale, porta all'ampliamento della "base sociale" della letteratura, cio� al numero degli autori e dei lettori, parallelamente a nuove a variet� letterarie, dal romanzo di consumo al romanzo di appendice. La nuova cultura positivista, i nuovi usi e modelli di comportamento legati alla rivoluzione tecnologica, spostano l'attenzione su nuovi tipi umani e su nuovi problemi: protagonista dei romanzi e del teatro, accanto al contadino e al pescatore, � l'impiegato (De Marchi). Nuovi eroi, come � stato osservato, sono l'industriale, lo scienziato, il medico e il maestro (De Amicis). I nuovi temi sono quelli della famiglia, fondamentale cellula della societ� e quelli dell'adulterio e della prostituzione. Al sud, il verismo, non essendovi un proletariato urbano o i bassifondi di una capitale tentacolare da "studiare", si interess� all'umile vita dei contadini e dei pastori con le loro passioni elementari. Ad un mondo �pressoch� vergine e ignoto, il mondo del meridione e delle isole, delle plebi contadine e artigiane, chiuse nella loro opaca renitenza alle forme e agli statuti della civilt� moderna, affioranti per cos� dire dal buio di una civilt� arcaica, stranamente sopravvissuta dietro le barriere di una secolare solitudine�. Questa fu infine la vocazione del verismo italiano, e nel ritrarre la vita dei contadini e delle plebi il verismo ottenne i suoi migliori risultati. Non a caso gli scrittori pi� rappresentativi della corrente, da Verga a Capuana, da De Roberto alla Deledda, furono meridionali o isolani.LE OPERE pi� SIGNIFICATIVE
Il romanzo Giacinta di Luigi Capuana pu� essere considerato una delle opere pi� rappresentative del Verismo. Narra di un caso di suicidio che viene studiato, dall'autore, con una fermezza scientifica se non addirittura clinica. Altro colosso del verismo � I Malavoglia di Giovanni Verga, opera che tratta la lotta, ai livelli pi� bassi della scala sociale siciliana, per i bisogni primari della vita quando comincia a farsi viva nell'anima delle persone la voglia di benessere. L'ambiente umano � umile, culturalmente lontano dal narratore che lo descrive senza interventi personali cosicch� possa risultare assolutamente veritiero. Altre opere importanti sono: I Vicer� di Federico De Roberto e Canne al vento di Grazia Deledda, che narrano le vicende di miserie, rancori e liti di un ceto aristocratico ormai decaduto.
NATURALISMO in Italia
ANALISI DELLE OPEREIL QUADRO STORICO
Grazie ad uno straordinario sviluppo della scienza e all'evoluzione della tecnica, dalla met� del secolo XIX in poi, macchine a vapore, ferrovie, industrie, elettricit� cambiarono la vita dell'uomo. Le condizioni generali di vita migliorarono; un po' ovunque si diffuse una visione ottimistica dell'avvenire e nelle classi borghesi crebbe il senso di fiducia nelle possibilit� creatrici dell'uomo.
In questo periodo la scienza diviene l'unica guida accettata della vita; Charles Darwin propone la teoria della selezione naturale, dando un taglio alla concezione teologica dell'universo e ponendo le basi per una teoria laica e scientifica dell'origine dell'uomo.
Tuttavia non tutto va come sembrerebbe. In lontananza si intravedono gi� nubi che si faranno minacciose. Il problema sociale delle masse operaie � aspro in tutta l'Europa e d� origine ad una serie di problemi difficili da risolvere: nascono cos� scontento, tumulti, disordini; sorgono organizzazioni e partiti operai e contadini; spuntano nuove dottrine economiche e sociali (anarchismo e marxismo) che condizionano la mentalit� e il comportamento di tutte le classi sociali e che influenzano la cultura e la letteratura.DEFINIZIONE
Indirizzo letterario nato in Francia nella seconda met� del XIX secolo, che assegnava all'opera narrativa il compito di attenersi a una descrizione oggettiva e impersonale della materia rappresentata. In altre parole: mentre lo scrittore realista intendeva rispecchiare nella sua opera un'immagine fedele della natura, lo scrittore naturalista sceglie un "caso", una �tranche de vie�, e lo analizza come fa uno scienziato quando lavora in laboratorio.
Il termine fu usato per la prima volta nel 1858 da H.A. Taine in un saggio su Balzac.Il naturalismo, pi� che un movimento, � una corrente di opinione, nata in Francia durante la grande rivoluzione industriale, per l'influenza del pensiero scientifico e filosofico (positivismo) e delle nuove ideologie politiche e sociali.
I massimi esiti della narrativa naturalista si ebbero, ovviamente, essendo il paese dove esso cominci�, in Francia. In Germania il naturalismo giunse pi� tardi, nel 1885, con la rivista Die Gesellschaft fondata a Monaco da Michael Georg Conrad, ma gi� da qualche anno i fratelli Heinrich e J. Hart, a Berlino, si erano schierati a favore del naturalismo. La formulazione teorica del naturalismo tedesco venne data pi� tardi da Arno Holz, che insieme al poeta J. Schlaf, scrisse la raccolta di novelle Papa Hamlet (1889). In Italia il naturalismo giunse alla fine degli anni settanta e si diffuse rapidamente con il nome di verismo.
In definitiva il naturalismo fu in tutti i Paesi d'Europa, come fenomeno diffuso oppure con dei casi isolati, come Gissing e Bennett in Inghilterra, Palacio-Valdes e la Pardo-Bazan in Spagna, E�a de Queiros in Portogallo. Negli Stati Uniti il naturalismo fu introdotto da E. Watson Howe e accompagn� lo svilupparsi della giovane letteratura americana.
LE CARATTERISTICHE
Concepisce l'arte come studio scientifico e impersonale della natura. E' volto allo studio e alla rappresentazione della realt� umana nei suoi aspetti pi� concreti e a volte brutali (bassifondi delle grandi citt�, l'esistenza miserabile delle classi operaie). Gli autori si sforzano di essere aperti alle realt�, in particolare alla realt� dell'improvviso sviluppo della borghesia industriale che apre le porte al problema sociale delle masse operaie. La natura � assunta non solo come oggetto della riflessione filosofica ma anche e soprattutto come punto di riferimento determinante e assoluto per quanto riguarda la vita e gli interessi dell'uomo. Ripudio della metafisica ma anche del realismo perch� si limita a riprodurre un'immagine fedele della natura, affondando in una visione pessimistica e materialistica del mondo. Il linguaggio deve essere realistico quando non addirittura mimetico. Fiducia nella scienza e nel progresso. I fenomeni psicologici e sociali sono considerati prodotti dall'attivit� biologica fisiologica e psicologica dell'individuo e dei rapporti tra gli individui. Scriveva Hippolyte Taine che l'individuo � la risultante del concorso di tre fattori determinanti:
- l'ambiente (mileu)
- il momento storico (moment historique)
- la razza d'appartenenza (race). Una visione fortemente negativa della realt� sociale attuale (nuova societ� industrializzata) � associata ad un ottimismo fondato sul progresso della scienza.LE REGOLE
Il naturalismo applica alla letteratura il metodo sperimentale che � alla base del movimento filosofico del positivismo: l'opera narrativa diventa cos� un laboratorio per l'osservazione fredda e distaccata della realt�, di cui lo scrittore, al pari di uno scienziato, deve registrare impassibilmente i fenomeni: il narratore non interviene n� si manifesta nel racconto (scompare il suo punto di vista). Si deve limitare ad osservare e a riportare il punto di vista dei suoi personaggi. Questo movimento letterario respinge ogni eccesso della fantasia e del sentimento; l'obiettivo finale � quello di avere un'opera d'arte oggettiva, in cui l'autore si limita ad una narrazione impassibile delle varie vicende della vita quotidiana. Il fattore dominante � quindi rappresentato dal canone dell'impersonalit� dell'opera d'arte. Vi � inoltre una riduzione dell'opera d'arte a documento scientifico: il naturalismo va verso l'identificazione dell'arte con la scienza (la psicologia umana � trattata in letteratura con la stessa imparzialit� e lo stesso rigore con cui le scienze si applicano alla classificazione dei fenomeni). Applicando all'arte i metodi e i risultati della scienza, si pu� riprodurre la realt� con una perfetta obiettivit�. L'opera dello scrittore deve sottolineare la dipendenza dell'uomo dalle condizioni ambientali: l'attenzione � puntata non tanto sulla natura quanto sulla societ�, intesa come meccanismo di sopraffazione e di abbrutimento dei singoli. Fondamentale � la tesi che il male e la malattia siano causa del deterioramento delle strutture sociali. Il romanziere naturalista deve �affondare il suo bisturi� nella societ� umana indagandone le passioni e i comportamenti e risalendo alla cause che li determinano (la descrizione di una condizione � quindi condotta con il rigore dell'analisi clinica). Il naturalismo privilegia il romanzo in quanto solo nel romanzo possono essere distesamente affrontate le condizioni umane. Il romanzo sperimentale mette in luce le manifestazioni passionali e intellettuali dell'individuo e rappresenta l'uomo nell'ambiente sociale che lui stesso ha creato trasformandolo incessantemente e lasciandosi a sua volta trasformare.I TEMI e I PERSONAGGI
Il naturalismo � volto principalmente allo studio e alla rappresentazione della realt� umana colta nei suoi aspetti pi� concreti (tutti fenomeni correlati all'industrializzazione: le metropoli industriali, le plebi cittadine, la condizione miserabile di alcune classi sociali, ecc.).
I protagonisti dei romanzi appartengono in prevalenza alle classi subalterne, alla piccola borghesia e al proletariato, per convenzione sempre trascurati dal dominio della letteratura.
Descrivere l'ambiente � per gli scrittori naturalisti una necessit�, perch� i comportamenti dei personaggi sono "determinati" dall'ambiente stesso, dall'ereditariet� e dalla razza: milieu, moment e race, secondo la teorizzazione di H. Taine.Le vicende della vita sociale e collettiva, che costituiscono il tema dominante della narrativa naturalista, sono osservate e narrate secondo i pi� rigidi canoni dell'oggettivit�: lo scrittore rimane distaccato e impassibile dinanzi alla storia che racconta.
DECADENTISMO
- SIMBOLISMO - IMPRESSIONISMO -
AVANGUARDIE ST. -ESPRESSIONISMO - FUTURISMO > > >
I
PERSONAGGI
TABELLA DEI MOVIMENTI CULTURALI