SCHEDE
BIOGRAFICHE PERSONAGGI |
VERISMO |
IL QUADRO STORICO
(vedi anche i "Movimenti Culturali" dell'Età Moderna )
L'Italia era appena costituita in unit� e i problemi esistenti diventavano pi� acuti e pressanti perch� il nuovo stato era prima diviso in tanti staterelli diversissimi tra loro per condizioni politiche, economiche e culturali.
In Italia la questione sociale dei rapporti fra patronato e masse lavoratrici era complicata:
dalle differenze sociali ed economiche fra Nord e Sud (la "questione meridionale"); dalla scarsa partecipazione della plebe rurale al Risorgimento che aveva sentito come un fatto borghese, estraneo ai suoi interessi; dalla riluttanza delle masse contadine alla nuova struttura politicosociale (il "brigantaggio" dell'Italia meridionale); dalle difficolt� di bilancio; dalla tendenza delle classi egemoni e dei gruppi industriali a costituire, a spese delle masse meridionali e contadine, l'accumulazione del capitale per fondare l'industria italiana.DEFINIZIONE
E' un movimento letterario e artistico italiano che ispirandosi al Naturalismo francese e al Positivismo teorizza una rigorosa fedelt� alla realt� effettiva (al �vero�) delle situazioni, dei fatti, degli ambienti, dei personaggi e una corrispondenza con il sentire e il parlare dei soggetti che vengono rappresentati.
Richiamandosi al naturalismo francese delle opere di Emile Zola, ma anche ad Alessandro Manzoni e alla scapigliatura, il movimento tende a descrivere la vita della gente umile, dei reietti dalla societ� che si affannano nella lotta per la sopravvivenza, contro la fatalit� del destino.DOVE e QUANDO
Si sviluppa negli anni successivi all'Unit� e prosegue fino al primo decennio del Novecento, raggiungendo la piena maturit� nell'ultimo trentennio dell'Ottocento. Fu elaborato nell'ambito del vivace ambiente milanese dove erano assai forti gli influssi della cultura europea ma si allarg� a tutta l'Italia diffondendosi in alcune regioni pi� che in altre: Sicilia (de Roberto; Capuana; Verga)
Campania (Serao; Di Giacomo);
Sardegna (Deledda)
Calabria (Misasi)
Toscana (Fucini; Pratesi; Lorenzini)
Piemonte (Cagna; Giacosa; De Marchi; De Amicis)
Friuli e Veneto (Dall'Ongaro, Caterina Percoto) La diversa diffusione del verismo dipende dalla posizione delle regioni in Italia, in quanto la scoperta della realt� dei veristi riguarda le due situazioni socio-geografiche estreme presenti sul piano nazionale: da un lato Firenze, capitale provvisoria fino al 1871 e centro politico italiano, dall'altro la Sicilia arretrata, semifeudale e a un livello ancora rurale. Successivamente a Firenze, dove sono nate le prime pagine dei tanti romanzi veristi, si affianca Milano, che � la citt� pi� importante dell'economia imprenditoriale nazionale. E' assai caratteristico che i maggiori veristi siano siciliani (Verga e Capuana) e, nel contempo, la loro formazione avvenga in ambiente settentrionale, soprattutto a Milano: nel centro culturale pi� attivo della penisola vengono a contatto con le proposte del naturalismo francese e prendono coscienza della loro autentica vocazione di scrittori.LE CARATTERISTICHE
Accettazione delle leggi scientifiche che regolano la vita associata e i comportamenti: lo scrittore cerca di scoprire le leggi che regolano la societ� umana, muovendo dalle forme sociali pi� basse verso quelle pi� alte, come fa lo scienziato in laboratorio quando cerca di scoprire le leggi fisiche che stanno dietro ad un fenomeno. attenzione alla realt� nella dimensione del quotidiano: lo scrittore predilige una narrazione realistica e scientifica degli ambienti e dei soggetti della narrazione; piuttosto che raccontare emozioni, lo scrittore presenta la situazione quotidiana come una indagine scientifica, ricercando le cause del suo evolversi, che sono sempre naturali e determinate (determinismo o darwinismo sociale); anche la vita interiore dell'uomo, spiegabile in termini psicofisiologici, pu� essere oggetto di uno studio scientifico o sociale:
... l'oggetto sono i "documenti umani", cio� fatti veri, storici; e l'analisi di tali documenti dev'essere condotta con "scrupolo scientifico" ... (G. Verga)
l'artista deve ispirarsi unicamente al vero cio� desumere la materia della propria opera da avvenimenti realmente accaduti e preferibilmente contemporanei, limitandosi a ricostruirli obiettivamente ovvero rispecchiando la realt� in tutti i suoi aspetti e a tutti i livelli sociali. necessit� di una riproduzione obbiettiva ed integrale della realt�, secondo quel canone dell'impressionalit� che � l'applicazione in letteratura del principio scientifico della non interferenza dell'osservatore sugli oggetti osservati (deriva dal Positivismo); a causa delle diversit� regionali rappresentate dagli scrittori anche il modo di scrivere cambia nel verismo dando spazio ai dialetti, eliminando tutte le forme di raffinatezza retorica e accademica e introducendo la mimesi linguistica.LE REGOLE
L'artista deve ispirarsi unicamente al vero, cio� deve desumere la materia della propria opera da avvenimenti realmente accaduti e preferibilmente contemporanei, limitandosi a ricostruirli obiettivamente rispecchiando la realt� in tutti i suoi aspetti e a tutti i livelli sociali; � la teoria verghiana dell'impersonalit�: il narratore entra pienamente nei suoi personaggi per raccontare documenti umani. Il narratore � colui che raccoglie il fremito delle passioni, delle sofferenze e lo rivela, impassibile, senza biasimi o esaltazioni, mettendosi in parte per lasciar parlare l'evidenza dei fatti, la logica delle cose: teoria verghiana dell'impersonalit�. L'autore deve mettersi nella pelle dei suoi personaggi, vedere le cose con i loro occhi ed esprimerle con le loro parole. In tal modo la sua mano �rimarr� assolutamente invisibile� nell'opera. Il lettore avr� cos� l'impressione non di sentire un racconto di fatti, ma di assistere a fatti che si svolgono sotto i suoi occhi. Il narratore, nel far parlare i suoi personaggi, usa il loro linguaggio: uno stile stringato, una sintassi semplice e disadorna, una lingua paesana e viva, continuamente intercalata da espressioni popolaresche e proverbiali che mettono in luce l'oggettivit� della narrazione (senza intrusioni autobiografiche). La lingua e lo stile devono essere aderenti ai personaggi, agli ambienti, attingendo possibilmente alle risorse dei dialetti regionali. Il linguaggio � liberato da ogni raffinatezza teorica e accademica. Al riguardo si parla di mimesi linguistica dell'autore (mimetizzazione = nascondersi nell'ambiente circostante in modo da risultare nonvisibile). Capuana respinge la subordinazione della letteratura a scopi estrinsechi quale la dimostrazione "sperimentale" di tesi scientifiche e l'impegno politico e sociale. La "scientificit�" non deve consistere nel trasformare la narrazione in esperimento per dimostrare le tesi scientifiche, ma nella tecnica con cui lo scrittore rappresenta, che � simile al metodo dell'osservazione scientifica. La scientificit� insomma si manifesta solo nella forma artistica, nella maniera con cui l'artista crea le sue figure e organizza i suoi materiali espressivi. Secondo Verga, la rappresentazione artistica deve possedere "l'efficacia dell'esser stato", deve conferire al racconto l'impronta di cosa realmente avvenuta; per far questo deve riportare "documenti umani". Neppure basta che ci� che viene raccontato sia reale e documentato, deve anche essere raccontato in modo da porre il lettore faccia a faccia col fatto nudo e schietto, in modo che non abbia l'impressione di vederlo attraverso la "lente dello scrittore". Per questo lo scrittore deve "eclissarsi", cio� non deve comparire nel narrato con le sue reazioni soggettive e con le sue riflessioni.I TEMI E I SOGGETTI
Lo scrittore verista:
si occupa di situazioni quotidiane reali, vissute cio� nella scottante realt� nazionale: le plebi meridionali, il lavoro minorile, l'emigrazione; cerca il vero attraverso l'analisi delle classi subalterne, per� la verit� non porta al progresso ma svela una condanna a morte; predilige gli ambienti delle plebi rurali perch� non ancora contaminate dai pregiudizi della convenzione sociale; predilige gli ambienti regionali e gli strati sociali piccoloborghesi; gli ambienti sociali sono in maggioranza cittadine di provincia, di campagna, miniere o ambienti di piccola e media borghesia e di aristocratici decaduti. Il verismo italiano ebbe una forte caratterizzazione regionale e, poich� le realt� regionali italiane erano profondamente diversicate, diversi furono pure i temi e gli ambienti rappresentati dai veristi. Al nord, la maggiore articolazione della compagine sociale, con l'affermarsi, accanto ai ceti elitari, di una media e piccola borghesia costituita da professionisti e da ceti impiegatizi legati all'apparato industriale, porta all'ampliamento della "base sociale" della letteratura, cio� al numero degli autori e dei lettori, parallelamente a nuove a variet� letterarie, dal romanzo di consumo al romanzo di appendice. La nuova cultura positivista, i nuovi usi e modelli di comportamento legati alla rivoluzione tecnologica, spostano l'attenzione su nuovi tipi umani e su nuovi problemi: protagonista dei romanzi e del teatro, accanto al contadino e al pescatore, � l'impiegato (De Marchi). Nuovi eroi, come � stato osservato, sono l'industriale, lo scienziato, il medico e il maestro (De Amicis). I nuovi temi sono quelli della famiglia, fondamentale cellula della societ� e quelli dell'adulterio e della prostituzione. Al sud, il verismo, non essendovi un proletariato urbano o i bassifondi di una capitale tentacolare da "studiare", si interess� all'umile vita dei contadini e dei pastori con le loro passioni elementari. Ad un mondo �pressoch� vergine e ignoto, il mondo del meridione e delle isole, delle plebi contadine e artigiane, chiuse nella loro opaca renitenza alle forme e agli statuti della civilt� moderna, affioranti per cos� dire dal buio di una civilt� arcaica, stranamente sopravvissuta dietro le barriere di una secolare solitudine�. Questa fu infine la vocazione del verismo italiano, e nel ritrarre la vita dei contadini e delle plebi il verismo ottenne i suoi migliori risultati. Non a caso gli scrittori pi� rappresentativi della corrente, da Verga a Capuana, da De Roberto alla Deledda, furono meridionali o isolani.LE OPERE pi� SIGNIFICATIVE
Il romanzo Giacinta di Luigi Capuana pu� essere considerato una delle opere pi� rappresentative del Verismo. Narra di un caso di suicidio che viene studiato, dall'autore, con una fermezza scientifica se non addirittura clinica. Altro colosso del verismo � I Malavoglia di Giovanni Verga, opera che tratta la lotta, ai livelli pi� bassi della scala sociale siciliana, per i bisogni primari della vita quando comincia a farsi viva nell'anima delle persone la voglia di benessere. L'ambiente umano � umile, culturalmente lontano dal narratore che lo descrive senza interventi personali cosicch� possa risultare assolutamente veritiero. Altre opere importanti sono: I Vicer� di Federico De Roberto e Canne al vento di Grazia Deledda, che narrano le vicende di miserie, rancori e liti di un ceto aristocratico ormai decaduto.