SCHED
PERSONAGGI 

ADOLF HITLER 


(5) di 8

MUTA L'INTERA POLITICA TEDESCA


Tutto il sistema politico tedesco dopo questa decisione mut� radicalmente molto prima che Hitler salisse al potere, e che legalmente poi nel '33  di questo sistema, Hitler
si avvalse. 
I cancellieri ora promulgavano tutte le leggi non attraverso il parlamento ma grazie a decreti straordinari concessi dal presidente. 
Il Reichstag poteva vanificare i decreti presidenziali o richiedere la destituzione del cancelliere ma solo attraverso un voto di maggioranza. 
Ma per evitare simili possibilit� Hindenburg poteva emanare un decreto di scioglimento del parlamento poco prima che questo votasse un no a un decreto o destituire il cancelliere. Stratagemma che non poteva certo portare i partiti a nuove elezioni.

Questa era insomma gi� dittatura! La dittatura di
Hindenburg.

La scelta del successore di Muller cadde su Heinrich BRUNING, un parlamentare del Partito cattolico di centro. 
Per circa due anni riusc� a governare grazie al tacito consenso dei socialdemocratici che, seppur non partecipando direttamente al suo gabinetto, non promossero mai una mozione di sfiducia impauriti dalla possibilit� che le nuove elezioni potessero portare al governo di destra altri voti.

1931 MAGGIO -  Crolla il Credit Anstalt tedesco. La crisi economico-finanziaria con il fallimento della banca austriaca coinvolge tutte le economie dell'Europa centrale. In Germania il numero dei disoccupati sale a 4,5 milioni e la produzione industriale scende del 70% rispetto al già misero 1929.

1932 - MAGGIO - Le decisioni viste sopra  non favorirono di certo i socialdemocratici a causa della disastrosa politica economica di Bruning che aggrav� ancora pi� tremendamente la situazione tedesca. Ci� gli alien� il favore delle masse che vedevano la disoccupazione dilagare a dismisura. Anche Hindenburg - riconfermato presidente della Repubblica il 13 marzo, incominci� a pentirsi della sua scelta. Non tanto per gli insuccessi riportati in ambito politico quanto per la riluttanza di  Bruning (che era di Centro) ad allearsi con la destra. 

Sempre consigliato dalla sua cerchia di amici militari, ed in particolar modo dal generale Kurt von SCHLEICHER, il presidente Hindenburg decise alla fine di maggio di destituire Bruning. 
Schleicher si era affermato in ambito militare nello stato maggiore tedesco durante la prima guerra mondiale occupandosi di logistica. Alla fine del conflitto si occup� dei rapporti fra l�esercito ed il governo presiedendo uno speciale ufficio sottoposto solo al ministero della Difesa. Grazie a questa rilevante posizione riusc� nella ristretta cerchia di militari a trovare dei consiglieri per Hindenburg. Fu proprio lui ad influenzare Hindenburg per la scelta del nuovo cancelliere: FRANZ von PAPEN, un aristocratico poco pi� che cinquantenne che ha qualche simpatia per i nazisti e protegge le azioni squadriste. Sicuramente la scelta di Schleicher fu molto opportunistica, lui voleva usarlo come uno strumento. Papen, era solo un vecchio amico del generale, non aveva le conoscenze necessarie per guidare il governo e si sarebbe dovuto quindi affidare ai suoi consigli per le questioni pi� complesse. Inoltre, per assicurarsi un ruolo attivo nel nuovo governo, Schleicher si riserv� la carica di ministro della difesa dopo aver rinunciato al suo grado di generale per poter accedere al ministero.

 Il nuovo cancelliere si mise subito al lavoro per procurarsi una maggioranza parlamentare. Da un lato questa non gli era neppure necessaria potendo sempre contare sui decreti straordinari del presidente per promulgare le leggi. Dall�altro gli avrebbe per� consentito di evitare il pericolo di un voto di sfiducia qualora lo stesso presidente (ormai dittatore) si fosse stancato di lui. Ma il centro cattolico si rifiut� categoricamente di appoggiarlo poich� lo riteneva coinvolto nell�estromissione dal governo del loro collega Bruning. 

Papen decise quindi di seguire la volont� del presidente schierandosi con la destra e quindi con i nazisti, che non gli dispiacevano. Per ottenere questo appoggio Papen accett� le richieste di Hitler di intercedere con Hindenburg per togliere il bando alle sue camicie brune e di indire nuove elezioni nazionali. Papen ottenne rapidamente il consenso di Hindenburg e approfitt� di alcune sommosse scoppiate in Prussia, il pi� vasto dei diciassette stati federali, per richiedere al   presidente uno dei famigerati decreti straordinari  per sciogliere il governo prussiano. 

1932 - LUGLIO - Le nuove elezioni furono tenute a luglio e sancirono il successo della politica di Hitler ed il crollo dei partiti moderati di centro. Provati da anni di privazioni e di disoccupazione, i tedeschi esasperati per la lunga e difficile crisi economica si dimostrarono disposti a seguire qualsiasi ideologia estremista che promettesse un rapido cambiamento della situazione. Ci� permise ai nazisti ed ai comunisti di schiacciare in modo evidente le forze moderate che persero centinaia di migliaia di voti. 
Il partito di HITLER alle elezioni ottiene 13.745.000 voti e 230 dei 608 seggi del Reichstag,  contro i 133 dei socialisti, i 73 del Centro e gli 89 dei comunisti.

Il partito di Hitler, assicurandosi il 37,4% dei consensi popolari e riuscendo ad occupare ben 230 seggi al Reichstag, divenne il pi� forte della Germania. Il Fuhrer tent� subito di sfruttare i successi elettorali appena ottenuti a suo vantaggio richiedendo la Cancelleria in quanto leader del partito che aveva preso pi� voti. 
Papen non era disposto a perdere la carica appena ottenuta e cerc� di addolcire Hitler offrendogli il posto di vice-cancelliere nel suo gabinetto e alcuni ministeri per i suoi collaboratori pi� stretti. Ma Hindenburg rifiut� la richiesta, nutrendo una profonda avversione per il capo nazista, pur dimostrandosi d�accordo con Papen su alcune eventuali concessioni da offrire al capo nazista per i voti che portava. Ma Hitler, conscio che accettando la proposta dell�anziano presidente non avrebbe
raggiunto nessuna carica di rilievo, rifiut� sdegnosamente.

E senza l�appoggio dei nazisti il governo era in grave difficolt�. Papen poteva contare solo sul 10% dei consensi del Reichstag e si sarebbe trovato subito di fronte ad un voto di sfiducia non appena il parlamento si sarebbe riunito. Per evitare una simile eventualit�, Hindenburg decise di concedere al cancelliere uno speciale decreto che gli avrebbe permesso di sciogliere il Reichstag quando lo avrebbe ritenuto opportuno. Anche le elezioni che sarebbero dovute seguire alla mozione di sfiducia furono annullate. Pur di mantenere in carica Papen, Hindenburg scelse di violare apertamente la costituzione concedendo al gabinetto il potere di governare in modo quasi assoluto, attraverso i suoi speciali decreti. In effetti con tale sistema era lui che governava; da vero dittatore.
(Ed � su questa base che in seguito s'inserisce Hitler. E quando gli daranno il potere, lui non farà null'altro che esercitarlo).

Per Papen invece fu comunque tutto inutile. Quando a settembre si riun� il parlamento i comunisti promossero un voto di sfiducia. Papen tent� di opporsi utilizzando il suo speciale decreto ma la votazione and� avanti. I risultati furono terrificanti: 512 voti contrari e solo 42 a favore dell�attuale gabinetto; nemmeno il 10 per cento. Hindenburg tent� lo stesso di opporsi -volendo salvare l'amico- all�evidenza, affermando che il parlamento era stato sciolto prima che la votazione fosse terminata. Una vera e propria ipocrisia, degna del pi� losco dittatore!
Ma Papen di fronte ad una simile opposizione non trov� il coraggio di violare la costituzione e furono immediatamente indette nuove elezioni per l�inizio di novembre.

 1932 - NOVEMBRE - Hitler poteva ritenersi pi� che soddisfatto dell�andamento della situazione. Era riuscito a scalzare von Papen  e aveva la possibilit� di incrementare la forza del suo partito grazie alle nuove elezioni. Ovviamente l�obiettivo era la Cancelleria, come Hitler ammise ai suoi aiutanti pi� fidati. Ma le cose andarono ben diversamente e le speranze del Fuhrer si trasformarono ben presto in un miraggio. I nazisti persero molto terreno rispetto alle elezioni di luglio. Molti degli elettori che avevano appoggiato la causa nazista erano rimasti molto delusi dal fatto che Hitler non fosse riuscito ad occupare nessun ruolo di prestigio pur avendo 230 seggi in parlamento; per alcuni era perfino inconcepibile; nemmeno un pivello si sarebbe comportato cos�. 
Addirittura si diceva che aveva rifiutato la carica di vice-cancelliere (ed era vero) che agli occhi del popolo rimaneva comunque un ruolo importante e non privo di potere.  Complessivamente i nazisti ottennero 196 dei 584 seggi del Reichstag, perdendone quindi 34 rispetto alle elezioni precedenti di luglio. L�unico partito che seppe approfittare della situazione fu quello comunista che forte dei 100 seggi ottenuti divenne la terza forza politica della Germania. In molti alti ambienti inizi� a suonare il campanello d'allarme.


La situazione al Reichstag rimaneva praticamente immutata. Solo i socialdemocratici persero effettivamente molti voti e i loro seggi scesero a 121.
 La situazione si fece quindi precaria per von Papen. Anche se il suo partito aveva incrementato la sua forza alle nuove elezioni, quasi il 90% della popolazione dei votanti era decisamente contraria al suo gabinetto. Il cancelliere decise quindi di presentare le proprie dimissioni pur rimanendo in carica fino alla nomina del suo successore. Hindenburg cerc� comunque di far cambiare idea a Papen cercando di formare una coalizione che potesse ottenere la maggioranza al Reichstag. 
Hindenburg con molto ottimismo pur con riluttanza contatt� Hitler su una sua possibile partecipazione al gabinetto Papen. Ovviamente non ci fu alcun accordo perch� Hitler riavanz� le sue pretese, persisteva nella sua linea del "tutto o niente", voleva che la carica di cancelliere venisse affidata a lui. Assicur� anche al presidente che avrebbe pensato a cercare la collaborazione di altri partiti per appoggiare la sua candidatura. Hindenburg, offeso da simili richieste, rispose che gli avrebbe concesso solo tre giorni per cercare degli alleati che lo sostenessero in un governo parlamentare. In pi� -in caso positivo- si riserv� il diritto di scegliere personalmente i ministri degli Esteri e della Difesa.

 Erano per Hitler condizioni impossibili. I due ministeri su cui il presidente aveva messo il proprio veto erano fra i pi� importanti. Inoltre tre giorni non sarebbero mai bastati per riuscire a discutere qualsiasi genere di accordi con altri partiti. Hitler, temendo che Hindenburg ancora una volta mirasse a screditarlo davanti al popolo, rifiut� l'offerta. 

Von Papen si dimostr� quindi pronto ad accettare nuovamente l�incarico nonostante la sua popolarit� fosse in continuo ribasso. Nei pochi mesi in cui era stato al potere non aveva certo contribuito a ingraziarsi il favore della massa. Anzi, le sue manovre economiche ebbero il risultato di aggravare la situazione disastrosa nella quale milioni di tedeschi si trovavano, aumentando anche il numero dei disoccupati. La sua scarsa abilit� politica era ormai chiara a tutti e il governo, che doveva poggiare sui continui decreti speciali di Hindenburg, appariva agli occhi di molti quasi come una dittatura del presidente della repubblica le cui facolt� mentali - data l'et�, 85 anni -cominciavano a preoccupare. 

L�unico risultato di una nuova riunione della camera sarebbe stato un altro voto di sfiducia. Schleicher cap� subito quanto stava accadendo. Uomo di intrighi, molto abile a muoversi nell�ombra per ottenere i suoi scopi, non era affatto soddisfatto del lavoro compiuto da Papen. Aveva appoggiato la sua nomina sperando di avvalersi di lui come uno strumento per i propri obiettivi ma una volta al potere Papen aveva dimostrato una propria indipendenza e in pi� il cancelliere era anche diventato troppo amico del presidente; Schleicher  ne era geloso e invidioso. 
(Non dimentichiamo che von Papen era l'uomo di fiducia dei capitalisti della Ruhr e dei proprietari terrieri Junger, e lo stesso Hindenburg era diventato (o almeno lui si considerava)  uno Junger quando questi e i capitalisti  nel 1927  lanciarono una iniziativa per  regalare  una grande tenuta (5000 ettari) al generale per farlo smettere di essere un sostenitore di una distribuzione di terre ai reduci).

Schleicher decise di intervenire. Intu� che lasciando Papen in carica, le forze politiche del paese si sarebbero riunite ma contro il governo. Il rischio era la guerra civile, e la Germania attraversando un momento cos� critico ne sarebbe uscita distrutta. Gi� poco prima delle elezioni di novembre un accordo tra nazisti e comunisti riguardo a uno sciopero dei trasporti a Berlino era bastato a paralizzare la capitale.


Ora c�era il rischio di una paralisi totale i cui effetti si sarebbero fatti sentire subito sull�economia del paese. Scheleicher incominci� cos� a dissociarsi dalle scelte politiche di von Papen per mettere in atto il suo piano. 
Intanto cominci� a metter paura. Come ministro della difesa dichiar�, che in caso di guerra civile l�esercito non sarebbe mai riuscito ad opporsi alle truppe paramilitari di nazisti e comunisti messi insieme.
 Con questo stratagemma riusc� a togliere al cancelliere l�appoggio del gabinetto ingraziandosi nel frattempo Hindenburg riguardo ad una sua possibile candidatura alla cancelleria. Von Papen si dimostr� debole di carattere, ed esasperato dalla pressione che la situazione comportava present� le sue dimissioni al presidente che le accett�. Von Papen anche se era l'uomo di governo degli aristocratici ("gabinetto dei baroni") non aveva però i numeri dalla sua parte.
Il giorno seguente la carica di cancelliere pass� nelle mani di Schleicher, l�ultimo a detenerla prima dell�avvento di Hitler.

Kurt von Schleicher questo generale pur noto nell�ambiente politico,  non aveva mai svolto ruoli di primo piano, se si esclude i pochi mesi di ministro della difesa con von Papen, ma era pur sempre una carica militare.  Tuttavia era un abile oratore che riusciva facilmente  ad influenzare le opinioni degli altri. Da molti veniva considerato un freddo opportunista disposto a tutto pur di migliorare la propria posizione. I molti voltafaccia fatti da Schleicher stavano a dimostrarlo. Ma in realt� lui era un militare convinto e gli interessava (e capiva) poco la politica; per lui l�esercito doveva servire da garante al governo per mantenere il controllo dello stato e la sicurezza tedesca nei confronti dei paesi confinanti. Pi� in l� non andava. Infine considerava von Papen un buono a nulla, e Hitler solo un visionario. 

Schleicher, con queste lacune, appena conquistato il potere, si trov� di fronte al solito problema per ottenere una maggioranza in parlamento che evitasse un voto di sfiducia. La scelta del neo cancelliere ricadde sui nazisti. Con i loro 196 deputati erano la forza di maggior peso nel Reichstag ed ottenere il loro appoggio sarebbe stato un significativo passo in avanti verso un governo pi� stabile. Ma di Hitler, Schleicher non ha nessuna considerazione, inoltre conoscendo gi� le sue pretese ogni contatto sarebbe risultato infruttuoso.
Schleicher avventatamente - e qui dimostra di non avere capacit� di analisi- rivolse la sua attenzione su Gregor Strasser, l'ex farmacista, il numero due del partito nazista, rivale da sempre del numero uno perch� non era mai soddisfatto della linea politica di Hitler, ed ultimamente si era perfino infuriato che il suo collega non avesse accettato almeno una fetta di potere con il suo ostinato "o tutto o niente". Far comprendere alla base queste cose non era facile. Infatti la batosta di novembre alle elezioni, e la perdita di 34 seggi era gi� un brutto segnale, stavano perdendo l'appoggio delle masse scontente e proprio nel momento in cui queste aumentavano di numero.
Se si andava ancora a nuove elezioni il crollo sarebbe stato ancora maggiore. Quindi bisognava  accettare qualche proposta - sosteneva Strasser- per evitare questo effetto che si era gi� fatto sentire.

1932 - 4 DICEMBRE - Schleicher e Strasser si incontrano in segreto  per discutere della situazione (� in effetti un complotto). Ma Hitler venne a sapere della trattativa e il giorno seguente durante un vertice dei leader nazisti all�Hotel Kaiserhof, sede berlinese del partito, lo affront�, ma Strasser espose crudamente i suoi timori. Se il parlamento si fosse sciolto i nazisti non sarebbero stati in grado di reggere ad una ulteriore campagna elettorale ed avrebbero subito altre pesanti perdite. 
Hitler tronc� senza mezzi termini le argomentazioni di Strasser, accusandolo di tradimento. Poi tenne un discorso ai duecento deputati ribadendo innanzitutto la propria leadership nel partito e che sarebbe stato un tradimento del movimento se lui scendeva a compromessi con Hindenburg. Il potere sarebbe stato raggiunto senza nessuna alleanza, e solo riuscendo ad ottenere la carica di cancelliere. Alla fine i deputati si piegarono alla volont� di Hitler, che per� non aveva ancora risolto la questione. Che peggior� quattro giorni dopo con un colpo di scena. Strasser con una banale scusa su una questione amministrativa del partito, dava le dimissioni. Non dimentichiamo che Strasser aveva una grande influenza nei distretti del Nord e che molti deputati al Reichstag, circa 60,  venivano proprio dalle sue file. 

Era chiaro ora cosa sarebbe accaduto. Strasser con la proposta di Schleicher -che gli aveva offerto la carica di vice cancelliere- voleva salire sul "treno" del nuovo governo. I suoi seguaci ed anche una buona parte di quelli Hitler lo avrebbero sostenuto, spaccando cos� l'unit� del partito nazista in due parti. Del resto a Hitler anche i suoi fedeli  gli rimproverano di voler troppo e poi stringere in mano nulla; erano delusi dalla sua inconcludente strategia e gi� simpatizzavano per Strasser considerato un politico pi� concreto, dinamico, pi� realista. Con lui nel Reichstag almeno ci si entrava.

Hitler capisce che se questo accade lui � finito; prima si infuria, poi piagnucola, implora e drammatizza anche: "�Se il partito si sgretola - disse a Joseph Goebbels - mi sparo uno colpo alla tempia"
E lo ribadisce in un discorso ai suoi seguaci minacciando -in caso di disobbedienza di uno qualsiasi dei suoi collaboratori- che si sarebbe suicidato.
Di defezioni non ce ne furono, ma alla fine dell'anno l'unione e anche la sopravvivenza del partito nazionalsocialista era attaccato a un sottilissimo filo. Il futuro di Hitler sembr� chiudersi con l'anno 1932. Molti non rinnovarono nemmeno pi� la tessera, che poi erano le uniche risorse del partito.
Inoltre la grave crisi si era attenuata, c'erano a fine anno le prospettive di un crescita economica, il valore di azioni ed obbligazioni erano in netto rialzo, quasi del 30%; la disoccupazione era leggermente diminuita, e anche se c'erano 6 milioni di disoccupati, la fiducia stava tornando. Tutto ci� andava ovviamente a discapito della politica estremista nazista che puntava molto sulla sfiducia dei cittadini dovuta alla depressione economica.

E' molto importante questo aspetto perch�,  ripartito il volano di tutta l'economia mondiale, dal '29 in crisi, i primi frutti si vedranno gi� con l'inizio del prossimo anno, ma fortuitamente coincidono con la salita al potere di Hitler, e a lui si attribuiscono subito i meriti, la sua bravura, la capacit� di infiammare le folle, e di avere cambiato le sorti della Germania.
Sar� invece il succedersi degli eventi, inaspettati per lo stesso leader nazista, a consegnarli il prossimo gennaio la cancelleria su un piatto d�argento, proprio nel momento di maggior difficolt� per il suo partito, cacciatosi dentro (e lui ne era il principale responsabile - con il tutto o niente) in un vicolo cieco.

A parte questa situazione oggettiva, Hitler nonostante tutto, sulle sue qualit� non aveva dubbi come futuro, a fine anno, ai suoi seguaci aveva confidato che "il 1933 sar� il nostro anno. Glielo posso mettere per iscritto� asser� alla festa di capodanno ad uno dei suoi maggiori sostenitori, Ernst Hanfstaengel. 
Brindando all'ottimismo lui si sente ancora "l'uomo del destino", non ha perso la sua fiducia e soprattutto non ha abbandonato il suo credo, il suo�Mein Kampf�, anche se ha cambiato strategia decidendo di raggiungere il potere nel rispetto della costituzione e della democrazia.  Non dimentichiamo che mentre lui brinda  al Reichstag  il suo partito conta sempre il maggior numero di rappresentanti. Anche se buona parte -ma non tutta- sta passando in mano al "traditore" Strasser. 
Ma se lui fa lo sgambetto al "traditore" - pensa Hitler- l'intera partita � sua.

Brinda ma intanto sta manovrando, complottando, intrigando con avversari e ex avversari. Fa alleanze, promette ricompense, spartisce i ministeri come se li avesse gi� in mano. Imbastisce  insomma una di quelle trame politiche che sono note in tutto il mondo; nulla di illegale ma è solo uno spregiudicato e abile  machiavellico gioco politico; ha dalla sua parte anche molta fortuna, ci sono sempre i decreti di Hindenburg,  ma lui ci mette anche molta prudenza, fa calcoli ed è lungimirante. Non si avventa sulla preda.

Deve spazzare via Schleicher dal Reichstag  e molti amici e nemici pensano - com'� logico- che al primo voto di fiducia i nazisti votino contro. Invece -paradossalmente- l'ordine � di sostenerlo. Non vogliono andare un'altra volta alle elezioni. Il pericolo - qui Hitler diventa realista- paventato da Strasser esiste per davvero, inoltre fare un'altra campagna elettorale (che sarebbe la sesta nell'arco di un anno - due del Reichstag, - due presidenziali e le elezioni  prussiane) significherebbe dissanguarsi, e quindi farla male, col rischio altissimo di perdere altri consensi.

verso il 1933 > >

continua > >

< ALLA PAGINA INIZIALE DELLA BIOGRAFIA

CRONOLOGIA GENERALE  *  TAB. PERIODI STORICI E TEMATICI