DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 830 d.C.
(Vedi
QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** PIPINO CONTRO IL PADRE LUDOVICO
Ludovico stabilisce e si sta preparando a fare guerra ai Bretoni, e con i figli LUDOVICO il Germano e PIPINO organizza i preparativi militari, quando quest'ultimo, dà il segnale di rivolta al padre che subito divampa appoggiata dall'esercito e da una buona parte della nobiltà frustrata dalle loro ambizioni che vede in questo frangente l'occasione buona per eliminare il potere centrale. Lotario che è un pò l'organizzatore, ( vuole subito sedersi sul trono) è ancora in Italia ed già d'accordo con i fratelli, ma sta un pò in attesa di come sarebbero andate le cose, si tiene in disparte, per poi arrivare a cose fatte.
L'Imperatore si rende conto che non può certamente resistere ai due eserciti dei figli, mette in salvo la moglie Giuditta con il piccolo Carlo il Calvo, che si rifugia nel monastero di Notre Dame di Laon, e si consegna ai due figli, prigioniero, e questi già stanno facendo le loro divisioni senza LOTARIO che temendo appunto una nuova spartizione a lui sfavorevole ( lui che ha già assicurata la successione ad imperatore) si precipita a Compiegne e messosi subito sulle spalle frettolosamente i nuovi gradi di monarca, cerca di convincere suo Padre Ludovico a cedere subito lo scettro e a farsi monaco, (lui che ha sempre avuta una certa inclinazione alla vita religiosa), e ai fratelli impartire l'ordine di mettersi a sua disposizione come era stato scritto nell'817. Ma questi gli fanno notare che prima del suo arrivo già si erano messi d'accordo con il padre, come del resto temeva lo stesso Lotario, poichè i due preferiscono esseri fin che è in vita, sudditi del padre che non del fratello. La figuraccia Lotario con quel correre subito con i gradi di sovrano, convinto che il padre era stato scalzato e destituito, la fa e come, e Ludovico gle la farà pagare. Come la farà pagare a Pipino, quello che effettivamente aveva condotto la rivolta contro di lui.
Si convoca comunque subito dopo una dieta familiare, dove Lotario accettò il perdono offertogli dal padre e si fece vedere accanto all'imperatore, in veste di figlio rispettoso, Pipino invece che era stato l'esecutore materiale della rivolta, non si fece vedere, ma arrivò a dieta chiusa, forse per la vergogna.
Ma Ludovico non ha dimenticato, l'anno prossimo ad Aquisgrana emana una sentenza definitiva dei ribelli condannandoli a morte e lo stesso Lotario fu costretto a sottoscrivere la condanna dei suoi sostenitori. Poi fa scomparire il nome di Lotario dalle pergamene imperiali; gli conserva solo il titolo di re d'Italia, mentre aumenta ai due figli più giovani le quote di territorio a loro promesse, senza però assegnarle, si riservò di farle diventare operative le sue volontà solo alla sua morte.
Ma rimaneva il problema di Carlo, il ragazzino di Giuditta che aveva scatenato inizialmente tutta la questione dinastica. E qui l'imperatore architetta il piano di vendetta verso l'altro suo figlio Pipino. Con la scusa di sedare alcuni ribelli in Aquitania ( terra appunto di Pipino) vi ri reca ma fa in modo di mandare con alcune operazioni strategiche sbagliate in disgrazia il figlio, gli chiede poi la piena sottomissione, lo destituisce dalla carica, trova così il pretesto di dare i territori al piccolo Carlo.
Ludovico non fa in tempo a tornare in patria, che apprende che i due figli temendo di fare la stessa fine di Pipino, hanno chiesto l'appoggio di Papa Gregorio IV come potenza spirituale mediatrice, cosa che il Papa fa invitando tutte le chiese di Francia e Germania a pregare affinchè l'mpresa di un accordo pacifico sfociasse in un esito felice, e recandosi lui stesso sul Reno vicino a Colmar nella pianura di Rothfeld, invitò tutti i nobili a schierarsi per una soluzione pacifica, cioè quella che i figli dovevano ognuno comandare di persona il proprio territorio, senza interferenze del potere centrale imperiale.
Una soluzione che in sordina era stata sempre appoggiata dai nobili, contenti di dipendere da un signore locale, per fare i propri affari.
Anticipando il nostro racconto, tanto per far finire questa scabrosa fase, visto che siamo già nell 833, Ludovico acconsente di incontrarsi con i figli per un colloquio di persona, presente il Papa, i nobili e gli ecclesiastici. Ci dovevano essere a quell'incontro secondo i suoi calcoli tutti quelli a lui favorevoli, quelli che lui aveva dato loro a suo tempo, le cariche di marchesi, conti, duchi e vari titoli imperiali, insomma tutto l'apparato feudale doveva essere fedele alla corona, e altrettanto le cariche ecclesiastiche che lui aveva distribuito.
Sta di fatto che ci fu una defezione generale. Si trovò solo, abbandonato anche da quei prelati franchi e germanici che gli erano stati fedeli fino all'ultimo. Tutti contro. Lui, la moglie e il giovane Carlo, furono subito destituiti da ogni carica, e LOTARIO dichiarò detronizzato il padre e proclamò che l'impero era suo di diritto. E di questo diritto fece subito uso: distribuì subito le nuove cariche ai seguaci che l'avevano appoggiato, e sotto scorta mandò Giuditta in un monastero e Carlo in un altro.
Il Papa disgustato di quanto era accaduto, abbandonò subito Lotario e se ne ritornò a Roma. La piana di Rothfeld fu subito soprannominata quella di Lugenfeld, ovvero la piana della "menzogna".
A Ludovico l'imperatore, gli fu riservata dal figlio una penitenza umiliante. Accusato di vari reati, di sacrilegio, di aver causato la morte di Bernardo e di spergiuro, fu trascinato dagli stessi vescovi con l'abito da penitente a Notre Dame a Compiegne, poi dopo avergli strappato di dosso gli emblemi, e averlo fatto prostrare su un tappeto di crine di cavallo, sul pavimento davanti all'altare, dovette fare una totale confessione, leggendo il testo preparato dove faceva ampia confessione dei crimini addebitatigli. Indi alla fine destituito anche davanti a Dio, fu condotto sotto stretta sorveglianza e imprigionato ad Aquisgrana. I ricchi nobili, il clero, Lotario, avevano vinto, la spartizione della Francia, la sua frantumazione, la perfetta costruzione di Carlo Magno si sgretolava, e il responsabile era lui, Carlo Magno, quando adottò il suo sistema feudale, che ora condizionava autonomamente le scelte dell'imperatore, strumentalizzando e attizzando le discordie della sua famiglia a proprio beneficio. Ma questo Carlo Magno non l'aveva previsto, per grande che fu stato.
Ma non finisce qui, abbiamo corso fino all'833, in questi due anni di cose ne sono successe molte, determinanti nel destino della Francia; riprenderemo in discorso di questi eventi più avanti......con i nuovi sviluppi della situazione......
*** IN DANIMARCA il re dei Danesi GODEFRID, cerca di impadronirsi del territorio della Frisia, e per anni persegue questo obiettivo fino a riuscirci e quindi a fondare un suo stato danese anche nel territorio dei Frisoni. Che conosceremo più avanti......
*** IN SERBIA nel territorio balcanico una tribù di Slavi distaccatisi dall'influenza di Costantinopoli sempre di più debole ad intervenire allo sgretolamento del suo territorio, danno vita ad un regno indipendente, sotto il principe VLASTIMIR. E' la nascita dello Stato della Serbia.
*** IN MORAVIA la situazione non è diversa, come i loro cugini, anche gli slavi di questo territorio fra la Drava e il Danubio , si distaccano dal dominio bizantino e fondano un loro regno indipendente guidato inizialmente da un nobile, MOJMIR.
*** IN DALMAZIA le cose non stanno diversamente, addirittura un capo Slavo, MIROSLAW, che domina nel territorio sempre stato bizantino nella costa dalmata comprensive di tutte le isole, si reca a Venezia a Rialto dal Doge Giovanni Partecipazio, a ricevere il battesimo a mettersi sotto la sua protezione e a stipulare trattati di amicizia che a Venezia d'ora in avanti difenderà col ferro e col fuoco, perchè farà di questa costa e di queste isole nel suo immediato futuro, la sua fortuna, istituendo porti strategici, e insediandovi fondachi, che daranno vita a una radicale trasformazione di queste zone , facendole diventare nella cultura, nell'impronta architettonica, e anche nella lingua, un territorio dalle caratteristiche venete, completamente distaccate anche etnicamente dall'interno.
*** IN ARABIA MAMUN riprende le offensive contro Costantinopoli sempre di più impegnata a doversi difendere dalla perdita totale dei suoi territori; da una parte con gli Abbasidi nella stessa Costantinopoli, dall' altra in Sicilia, dove gli arabi continuano a fare progressi notevoli nell'islamizzazione dell'isola che presto diventerà distaccata completamente da Bisanzio e interamente conquistata e risucchiata dal mondo arabo che sempre di più va insediandosi stabilmente nel suo territorio.
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*** ARTE - Inizia la costruzione della Basilica di San Gallo, il cui progetto sappiamo essere di EGINARDO che su una pergamena ci lascia ( ed è conservata nella biblioteca del convento tutt'oggi) il disegno in inchiostro rosso.
*** ARTE - Di questo periodo sono le miniature del famoso "Salterio di Khludov", oggi a Mosca nel Museo Storico, dove troviamo delle illustrazioni pittoriche straordinarie, con tonalità non più cariche di colore, come in quelli di influenza bizantina o classica, ma morbide, che ci illustrano ( trattandone l'argomento ) per la prima volta le scene delle famose lotte a Costantinopoli tra gli iconoclasti e quelli che erano favorevoli al culto delle immagini. Sono delle piccole opere d'arte d’eccezionale fattura; opera come sempre di un anonimo abate, la cui mano era degna dei grandi pittori del '500.
LETTERATURA - Sempre di EGINARDO ci lascia la monumentale biografia del suo protettore Carlo Magno, scrivendogli per i posteri la sua" Vita karolki" da dove apprendiamo minuziosamente ogni particolare della vita di questo grande imperatore rinnovatore, la sua amministrazione quasi maniacale, le sue idee di carattere religioso, la sua politica di riformatore, e tutte le notizie che riguardano il suo carattere, le sue campagne militari e la sua persona. Uno spaccato della vita della Francia di quel tempo, la unica conoscenza dei costumi e delle usanze che ci sono arrivate di molte tribù che avevano trovato sia in Francia che in Germania il territorio dove insediarsi e vivere con le loro leggi abitudinarie ataviche, con le loro arcaiche forme di vita, con le loro culture, leggi, tribali, miti e leggende. In alcuni casi è l'unica fonte d’informazione di cui possediamo.