DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 804 d.C.
(Vedi
QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** VENEZIA: NUOVO DOGE
*** CARLO M. - LA GRANDE DEPORTAZIONE SASSONE
*** VENEZIA - Viene eletto il IX Doge - OBELERIO ANTENOREO ( 804-810)
Le ambiguit� dei venetici si manifestano a tutto tondo e sono rappresentate in pieno da questa famiglia, probabilmente proveniente da Asolo e stabilita a Malamocco.
Obelerio, filo-franco venne eletto ma gli fu affiancato il fratello Beato, filo-bizantino. Il suo dogado se pur breve fu molto travagliato.
Le dispute territoriali e gli intrighi cortigiani si risolsero con la distruzione di Eraclea e la conquista dell'Istria bizantina.
I franchi di Carlo Magno divennero quindi, sovrani su tutto l'alto Adriatico. Ma Niceforo, Imperatore Romano d'Oriente invi� una flotta, capitanata dal patrizio Niceta che produsse un vero e proprio blocco navale davanti alla laguna veneta.
Obelerio ritorn� sui propri passi, anche perch� i franchi non disponevano di una flotta per fronteggiare il nemico, giur� fedelt� a Costantinopoli e Beato riaccompagn� Nicet� in patria.
La vendetta di Carlo Magno non si fece attendere e nel 809 invio il figlio Pipino che riusc� a costituire una flotta imponente tanto da far capitolare tutte le citt� rivierasche.
Il Consiglio non pi� venetico, ma VENEZIANO da qui in avanti, si ritir� a "Rivoalti" (l'attuale Rialto) e predispose il "ricevimento" della flotta di Pipino in seno alla laguna, attirata da piccole imbarcazione sin dentro a quello che, ancor oggi viene chiamato il "Canale dell' Orfano" e li la flotta fu distrutta.
Il Canale dell'Orfano attraversa la laguna a nord di Burano e probabilmente collegava l'Adriatico ad Altino.
Con Rivoalti si era nel frattempo costituito anche un altro insediamento molto importante, ovvero quello dell'Olivolo", oggi San Giuseppe di Castello che assieme costruirono i primi nuclei abitativi e consigliari di VENEXIA.
Obelerio fu deposto ed esiliato nel 810, probabilmente perch� avvers� la decisione di ritirare il Consiglio all'interno della laguna.
Nel 831 tent� una sorta di rivolta, fu sconfitto e fatto decapitare da suo successore.
LA GRANDE DEPORTAZIONI DEI SASSONICarlo interviene ancora una volta in Sassonia per porre fine alle sollevazioni che ogni tanto le popolazioni di questo territorio irrequieto provocavano. In quest'ultima ribellione iniziata mentre Carlo era in Italia, il Franco la conduce in un modo spietato; spento l' ultimo focolaio di resistenza, Carlo diede l'ordine che la popolazione, circa 10.000 persone, fosse deportato in massa in Francia, in modo da togliere ogni velleità di ribellione. E' una delle tante doportazioni che abbiamo già ricordato, che sono già avvenute e che avverrano ancora. Quella di quest'anno è piuttosto particolare perchè in un'intero paese non fu lasciato neppure un'abitante, questi furono completamenti sradicati dal loro ambiente con donne e bambini e al loro posto insediarono contadini francesi che presero possesso dei loro terreni e delle loro case.
I locali furono inviati in Francia a piccoli gruppi in diverse località in modo tale da non potersi riunire in pericolose assemblee .
Una metodo questo già adottata dai romani e che Carlo fa suo in ogni località dove scoppiano disordini; oltre a procedere nella sua ormai caparbia missione evangelizzatrice; che avviene ovunque dove lui mette piede.
Il re franco ormai si era sollevato al di sopra degli stretti confini della sua nazione, la sua autorità assume un carattere teocratico e universale. Mentre al tempo di Pipino l'idea ecclesiastica, tendente all'autorità universale, aveva rafforzato il papato cercando di conferire al papa una dignità pari al precedente imperatore romano in occidente, sotto il regno di Carlomagno tutti gli elementi di potere connessi con la Chiesa Cristiana erano stati asserviti al re franco, che ne diventa il sostenitore oltre che rappresentante e capo della diffusione della stessa cristianità.
L'obiettivo era che se l'insegnamento cristiano doveva conquistare il mondo, il potere politico andava perseguito insieme con la diffusione della fede. Questo era la concezione carolingia e che Carlo stava applicando e perseguendo.
Con i Sassoni fu durissimo; li evangelizzò con metodi a dir poco disumani. La vicenda rappresenta forse la pagina più buia della storia dell’Impero di Carlo Magno. Decapitazioni e deportazioni erano all’ordine del giorno, a Werden si contarono quattromilacinquecento esecuzioni in un solo giorno. Fu instaurato lo stato di terrore dove il trasgredire anche del più piccolo precetto significava irrimediabilmente la pena di morte. Le poche teste che rimasero sui corpi alla fine, si piegarono e accettarono il battesimo; fu così che l’opera di civilizzazione/cristianizzazione carolingia si potè realizzare senza altri ostacoli.Paradossalmente invece gli ostacoli si moltiplicarono dentro quella stessa struttura che Carlo Magno aveva creato, quando non potendo più finanziare conti e marchesi, questi cominciarono a sentirsi meno legati dal vincolo del giuramento e iniziarono ad esercitare una pressione enorme sugli strati più deboli della popolazione.
In sostanza le forze sociali che spinsero i Carolingi al potere, ora trovavano un nuovo equilibrio con le forze a queste antagoniste. Fu infatti proprio l’equilibrio tra i settori feudali e schiavistici a determinare poi la fine dell’Impero che Carlo Magno aveva creato.Dopo l'intervento in Sassonia, Carlo non tralascia la sua campagna militare verso la Spagna. Vari successi, e la cattura del cadì Zado, inizia a prendere maggiore consistenza la creazione di una marca di Spagna soprattutto quando negli anni successivi i successi militari si estendono fino al corso inferiore dell'Ebro.