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CRONOLOGIA

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ANNO 772 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** Muore Papa STEFANO IV - Elezione di ADRIANO I

Il 27 gennaio muore Papa Stefano III - I conclavi si succedettero ininterrottamente dopo la morte del papa, cosicchè dopo soli 15 giorni, il 9 febbraio fu eletto il diacono ADRIANO I, figlio del nobile romano Teodulo, dux romanorum della fazione a favore dei franchi.
Durante i 15 giorni del conclave si registrò un po' di calma, ma appena avvenuta l'elezione la città tornò nel clima incandescente.

La prima volontà del nuovo papa fu espressa attraverso un editto mediante il quale riconvocò a Roma tutta la nobiltà ed i loro seguiti esiliati durante il pontificato di Stefano III e governato dalle milizie di Afiarta dux romanurm.
Il secondo passo fu quello di intimare a Desiderio la restituzione delle terre di San Pietro ancora occupate e non ancora consegnate al papa precedente e di smobilitare da fuori le mura il suo esercito, che però aveva già lasciato in parte il Lazio.
Fin dal primo giorno dell'elezione, iniziò tutta una serie di conflitti che riuscirono a minare gli equilibri anche tra le più forti famiglie dell'epoca: da Pavia a Ravenna e Ferrara; quelle signorie furono tutte percosse da faide, guerriglie e vere guerre guerreggiate, fino a produrre un tentativo di omicidio a scapito di Desiderio sfruttando il ricatto nei confronti dello stesso stesso Afiarta che avrebbe dovuto essere la mano armata del papa e dei franchi.
Mancato l'omicidio per mano papale l'opera fu completata da Leone pentarca di Ravenna, il quale riuscì ad intercettare l'ex dux romanorum con le sue truppe, di passaggio sui territori di San Pietro e a farlo trucidare assieme a non pochi altri cristiani.

Tuttavia la vicenda non ebbe risvolti prettamente esterni e la materia pur essendo estremamente complessa si può sicuramente ricondurre ai primi tentativi di nepotismo, soprattutto quando si volge lo sguardo agli assi famigliari degli ultimi pontefici, dei loro discendendi e dei loro ascendenti.
Giustappunto il terzo passo fu rivolto allo zio Teodato, anch'egli di nobile famiglia romana il quale fu nominato primicerio.

Infine nel fare il quarto passo Papa ADRIANO I invocò aiuto a CARLO, chiedendogli di liberare i territori della Chiesa dai "barbari".
Il contezioso sulle terre di San Pietro (ex pentarcato) con l'aggiunta dei nuovi territori occupati ponevano i longobardi ormai in aperto contrasto con il papato ed i suoi alleati franchi. Nulla valsero molteplici incontri di riconciliazione.

CARLOMAGNO è costretto a temporaggiare perché ha appena iniziato la sua prima guerra contro i Sassoni, che si concluderà nel 776 con la vittoria dei Franchi.
La questione non era dovuta a una aggressione dei sassoni, ma questi avevano semplicemente smesso di pagare i tributi imposti da suo padre Pipino.
Carlomagno in terra sassone fa non solo una campagna punitiva, ma si porta su Ehresburg, distrugge la quercia Irminsul, importante luogo sacro venerato dai Sassoni, poi avanza fino al Weser, e qui oltre che fare prigionieri si fa consegnare degli ostaggi.

DESIDERIO approfittando degli impegni del re franco, per tutta risposta non solo ignora l'intimazione del papa, ma forte di un buon esercito va addirittura alla conquista di altre città cercando di impadronisene. Attacca Faenza, si prende Comacchio, saccheggia Ferrara e il Ravennate, conquista Senigallia, Montefeltro, Urbino, Gubbio poi scende nella Toscana meridionale e la mette a ferro e fuoco. Non è più una marcia di conquiste, ma una forsennata e irrazionale corsa continua che semina solo distruzione. La situazione in Italia iniziò ad essere particolarmente grave. Infatti Desiderio dopo le scorrerie rientra a Pavia ma già pensa di attaccare definitivamente Roma una volta per tutte.

Papa ADRIANO I, questo nuovo papa che manterrà il pontificato durante l'intero periodo carolingio, è ancora uno della vecchia guardia, ha le stesse caratteristiche e agisce nello stesso modo, dunque la condotta politica papale rimane tale e quale quella dei suoi predecessori.
Invia continui messaggi, imploranti CARLOMAGNO di intervenire, di comportarsi come i suoi predecessori, di onorare la parola data da suo padre Pipino, che davanti San Pietro aveva giurato di essere il difensore del vicario di Cristo per sempre.

Carlo non si precipitò immediatamente per due motivi, il primo lo abbiamo già accennato, era impegnato con i Sassoni, il secondo motivo era che voleva rendersi conto esattamente della situazione e inviò in Italia messaggeri con il compito di vedere se si poteva per via diplomatica fare ragionevoli proposte al re dei longobardi per evitare una guerra totale. Che è quella che il re Franco ha intenzione di fare per chiudere una volta per sempre la questione con i longobardi.

Ma prima di muoversi, vuole sapere tutto, quanti soldati ha il re longobardo, da quali passi si può entrare in Italia senza subire grosse perdite, quali quelli meglio difesi da scartare, dove sono le città che si presume si debbano conquistare per prima, com'è l'equipaggiamento e qual'è la consistenza del nemico. Insomma da buon stratega vuole una relazione dettagliata e una cartina geografica la più precisa possibile. Non vuole fare un'avventura in Italia; sa che si può rimanere intrappolati in quella lunga striscia che è la penisola, dentro quelle montagne appenniniche che presentano strozzature pericolose per qualsiasi esercito.

Il Papa può anche aspettare.... Carlomagno non vuole correre rischi.
Il prossimo anno in luglio a Ginevra, organizza il consiglio dei dodici pari, chiamato anche dei paladini dei franchi, forma due corpi di spedizione e la campagna militare in Italia a settembre potè iniziare.



CONTINUA ANNO 773 > >