DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 766 d.C.
(Vedi
QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** LE RELAZIONI
DEL PAPA CON I LONGOBARDI
Continuando la sua politica che nel 764 abbiamo visto adottare ambiguamente sia nei confronti dei bizantini sia nei confronti dei longobardi Papa Paolo cerca in tutti i modi di farsi amici i longobardi, invitando perfino il loro re DESIDERIO a recarsi a Roma e pregare con lui sulla tomba di San Pietro, "...a colui che sarebbe fiero, che un valoroso condottiero come lei, faccia omaggio al suo sepolcro di martire".
DESIDERIO nutre forse anche lui l'aspirazione di uscire da una situazione che lo impegna continuamente e che per quanto la si guardi da varie angolazioni non ha nulla di durevole, continua ad avere un regno sempre piuttosto precario. Si accorda così ancora una volta con il papa, ratificando i confini della Toscana e nel ducato di Benevento.
Quest'ultimo è una importante postazione perchè fornisce al papa un punto strategico per controllare una eventuale salita nel nord di bizantini qualora volessero prendere dalla Calabria o dalla Sicilia la strada per andare a minacciare Roma.
Le alleanze del papa con i longobardi più che un motivo di carattere personale o religioso, sono di natura politica e nulla deve essere lasciato al caso.I longobardi da eretici ariani si erano trasformati in devoti cattolici, cosicchè era venuta meno quella difficoltà di carattere religioso che in precedenza li aveva tenuti divisi dai romani.
L' ostilità celata dai vari papi nei loro confronti era quindi piu' di natura politica che religiosa e trovava la sua origine nell'idea profondamente radicata nel papato, che qualsiasi potere supremo secolare in Italia sarebbe stato nocivo agli interessi della Chiesa. Come gli eventi avrebbero dimostrato, si trattava di un'opinione non del tutto ingiustificata.Dato che l'atteggiamento della chiesa romana in Italia era antinazionalistico, era ovvio che il predominio di un singolo popolo fosse considerato incompatibile con quell'ideale di universalità (temporale e spirituale) cui mirava la Chiesa. Per il Papa insomma i longobardi avevano due attributi a sfavore: puntavano sempre alla creazione di uno stato tutto longobardo, ma non ne erano mai stati capaci perché erano barbari. E su queste incapacità bisognava puntare.
Anche come stavano le cose com'erano adesso dopo quasi due secoli di dominazione, il loro territorio era diviso in ducati quasi indipendenti, spesso fra loro in lotta e quasi mai erano lotte controllate dal re longobardo. Ma nonostante queste disunioni, il timore rimaneva, perché se nasceva un grande condottiero capaci di unili a quindi farli diventare più forti, il papato e il suo territorio sarebbe rimasto stritolato in mezzo a duchi; e che prima o poi avrebbero potuto avere l'ambizione di far diventare Roma una carcassa da disputarsi fra di loro.
Era perciò inevitabile che, appena ci si fosse resi conto dell'imminente fine del dominio bizantino in Italia, avvenisse una rottura tra longobardi e papato. Infatti anche se li vediamo essere concilianti, lì davanti alla tomba di San Pietro a pregare con il papa, gli interessi dei primi erano talmente opposti a quelli dei secondi che, o il potere longobardo avrebbe dovuto estinguersi, oppure il papato avrebbe dovuto rinunciare alla ragione stessa della propria esistenza.
La pace di DESIDERIO e la sua sottomissione come vedremo ebbe breve durata, perché uno dei protagonisti ancora una volta non riuscì a portare a termine il progetto che partiva da Gregorio II nel 715.