DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICi |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 657 d.C.
(Vedi
QUI i periodi dei ***
ARABI: PRIMA GUERRA CIVILE
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** FRANCIA: CONGIURE DI "PALAZZO" E REGNO INCERTO
ALI' era il genero di Maometto avendo sposato sua figlia Fatima, ed era riuscito - dopo essere stato sempre messo da parte- lui che apparteneva alla famiglia Quarayshiti, a essere nominato califfo nel 656 (vedi), dopo l'assassinio di Othman, della potente famiglia meccana Omayyadi sempre stata in contrasto con quella di Al�.
MUAWIYA � invece il generale, l'abile condottiero degli eserciti vincenti di questi ultimi anni, l'uomo che si � inventato e ha allestito la prima flotta navale che sta collezionando uno dietro l'altro successi. Ma fa parte anche lui della famiglia degli Omayyadi, ed � quindi lui che si � proposto di vendicare la morte di Othman. Pur pur vincendo su tutti i fronti esterni, deve lottare invece all'interno per scalzare Al� dal califfato e far ritornare gli Omayyadi al governo di questo impero islamico che � ormai in ascesa vertiginosa.
Essendo un militare non fa congiure, preferisce schierare contro quello di Al� il suo esercito, e scontrarsi sul campo. E' insomma la prima guerra civile che scoppia dentro lo stesso Islam, solo per conquistare il potere, i benefici del potere, la ricchezza dei bottini.
�ALI e MUAWIYA si affrontano in Mesopotamia sulle rive dell'Eufrate, a Siffin. La battaglia ha scontri durissimi e molti morti da entrambe le parti, ma sempre con un esito incerto. Finch� stanchi di vedere questa carneficina, sono gli stessi soldati che decidono a un segnale convenuto di mettere fine a questa guerra civile; in cima alle loro lance mettono una copia del Corano ponendo termine alle ostilit�, poi invitano i due contendenti a pervenire a un arbitrato pacifico, pregandoli di trovare fra le pagine del Corano la volont� di Allah.
A iniziare questa singolare protesta erano stati i soldati di Muawiya. Ma Al� che secondo lui stava per vincere la battaglia, e lo prese come uno stratagemma del suo avversario, accett� l'arbitrato ma chiam� alcuni giudici a lui un po' troppi favorevoli; a quel punto molti soldati di entrambi i due schieramenti che veramente stava a cuore una vera pace, biasimando di aver scelto dei giudici uomini anzich� la volont� di Allah, parecchie migliaia indubbiamente i pi� pii, disertano le file del genero di Maometto.
Si riuniscono e costituiscono un campo separato ad Harura, dal quale presero poi questi gruppi il nome di Haruriti o secessionisti (Kharigiti). Purtroppo da Al� furono sconfitti e tutti dispersi quando con un forte esercito li affront� il 7 luglio 658 presso Nahrawan
Dopo questi due successi Al� si insedia definitivamente nel califfato a governare, anche se a Medina, appartenenti alle trib� a lui ostili (oltre quelle dei Omayyadi) si stanno organizzando per reagire e scatenare un'altra offensiva contro di lui.
Un'offensiva purtroppo fallita l'avevano gi� organizzata l'anno precedente. Ed erano le trib� guidate da Zubaie e Tahla, un tempo ex alleati di Al�. Ed erano state appoggiate addirittura dalla vedova del Profeta, A'isha, che era sempre stata nemica di Al�.
I due eserciti si scontrarono a Basra, con quella che � passata alla storia come La battaglia del Cammello combattuta il 9 dicembre 656, che vinse Al� uccidendo i due condottieri e mettendo in rotta anche questo esercito.
Tuttavia dopo questa battaglia, e anche dopo quella del "Corano sulle lance", pur Al� vincendo militarmente non era finito lo scontro sul piano politico e religioso; dalle ceneri di quelle trib� disperse a Nahrawan e a Basra, sorsero innumerevoli sette, che uniti agli Omayyadi daranno parecchio filo da torcere ad Al�. Anche perch� le due forze in campo a un certo punto si eguagliavano.
In tutte queste trib� viveva ancora il senso dell'indipendenza e gli ideali dei predoni cavalieri, pervasi da una loro etica, che aveva sempre animato fino allora gli antichi arabi; e volevano conservare questo desiderio di indipendenza e quest'etica, anche nell'unione islamica pur accettando di mettersi sotto la protezione divina cos� universalista della religione di Maometto.�
Di questi gruppi ne sopravvivono ancora oggi, che vivono in sud Africa e nell'Africa orientale e in parte in quella settentrionale, sono gli Ibaditi.
Tuttavia abbiamo detto non era finita la questione di questo arbitrato; tutto rimase in sospeso; nessuno era soddisfatto n� i perdenti ma neppure i vincenti, soprattutto i soldati dei due eserciti, che dovevano scontrarsi con altri fratelli che fino a pochi giorni prima combattevano sotto lo stesso esercito; avevano in comune lingua, costumi, tradizioni e la stessa religione, avevano in mano lo stesso Corano, ma in battaglia a chi dovevano ora chiedere protezione visto che avevano tutti in comune il Profeta?
La questione si trasciner� - non risolta - per tutto il prossimo anno e in quello successivo, perfino quando fra Medina e Damasco, ad Adruh, si riunirono i saggi per addivenire a chi doveva guidare il califfato se Al� o Muhawiya (vedi anno 659). E anche qui la soluzione non accontent� nessuno. Gli arbitri li vollero entrambi deporre. Ma Al� pur avendo contro oltre che la vedova A'isha anche suo figlio Hasan, non si dimise. E Muhawiya a Gerusalemme si fece proclamare califfo.
Sei mesi dopo Al� finiva assassinato. Il califfato rimase a Muhawiya, che abbandon� Medina, e a Damasco and� a fondare la nuova capitale e la sua dinastia: degli Omayyadi.
Finiva la teocrazia medinese, iniziava l'impero nazionale arabo.
Non � che la religione pass� in secondo piano, ma in questa prima fase, la lotta per la supremazia fu politica (e anche militare, del pi� forte, e del pi� astuto); poi ben presto la religione serv� a conferire autorit� al governo al potere. E serv� anche per imporre una disciplina senza la quale (ma questo lo dicono i capi di tutte le religioni) non � possibile organizzare con successo una vita sociale.
Ma abbiamo anticipato troppe cose. Questi eventi infatti li ritroveremo nei prossimi anni.
*** FRANCIA - Nel 656 era avvenuto un altro colpo di mano da un altro Maestro di Palazzo. Morto uno dei re fannulloni, SIGIBERTO III re di Austrasia, il suo maggiordomo GRIMOALDO, invece di far avere la successione al figlio del re morto, Dagoberto II, tent� di far salire sul trono il proprio figlio Childeberto. I nobili che vigilavano, si arrabbiarono, lo arrestarono e lo mandarono in Neustria, da CLODOVEO II, che non � che fece molto: mise in galera Grimoaldo e riun� un'altra volta il regno franco; ma seguit� a fare il re fannullone, visto che a governare era anche qui il suo maggiordomo, ECHINOALDO.
A complicare le cose, ci fu poi quest'anno la morte dello stesso Clodoveo. IL Maggiordomo Echinoaldo si comporter� per� meglio del suo collega arrestato in Austrasia, nominando re uno dei figli di Clodeveo, CLOTARIO III. Gli altri due erano TEODORICO III, e CHILDERICO II, tutti avuti da Clodoveo con la schiava BATILDE. Che appena morto il marito, lei che non era una fannullona, ha per� rivendicato subito il regno d'Austrasia per il figlio Childerico, piuttosto non gradito dai nobili.
Il recluso maggiordomo Grimoaldo -liberato dalla prigione- tenter� nel 662 di ritornare a galla, ma i nobili dell'Austrasia stettero al gioco, lo attirarono in un tranello poi a Parigi lo giustiziarono.
Le complicazione per i due fratelli diventati grandi, nasceranno poi nel 673, quando morir� Clotario III.
*** A ROMA muore papa EUGENIO I, il 2 giugno, gli succede VITALIANO.VITALIANO, di Segni (pontificato 657-672)
Nativo di Segni, un centro a circa 60 km da Roma sui monti Lepini settentrionali dove si estraeva e lavorava il calcare. Fu consacrato papa il 30 luglio del 657 a nemmeno due mesi dalla morte del suo predecessore, anche perchè nel frattempo Costante II cambiò la propria linea strategica nei confronti della Chiesa romana.
Il cambiamento, solo dal punto di vista teologale, dell'imperatore fu dovuto essenzialmente ai dissapori interni all'impero stesso e scaturiti in particolar modo dopo aver fatto assassinare il fratello Teodosio.
Mentre sul piano temporale continuò ad imporre la propria volontà con la forza e tutta la sua bizantina arroganza infatti, in "visita" a Roma nel 663, al papa tolse la diocesi di Ravenna e depredò gli arredi di quasi tutte le chiese, fino ad impadronirsi delle tegole di bronzo dorato del Panteon ( divenuto tempio cristiano).
Il buon papa Vitaliano sicuramente non ebbe strumenti per contrapporsi a quella ferocia sul piano militare, potè solo opporre una buona diplomazia.
Il 17 luglio, Costante II ed il suo esercito lasciarono l' urbe e diresse verso la Sicilia e a Siracusa, eresse la sua dimora. Il 1° maggio del 666 inferse un nuovo colpo alla Chiesa romana dichiarando con un editto che a partire dalla stessa data la Chiesa di Ravenna e quindi quella d' oriente doveva essere considerata autonoma ed indipendente da Quella romana. Nel 668 Costante II trovò la morte per mano di un inserviente di corte, mentre stava facendo il bagno.
La rivincita del pontificato romano non si fece attendere e rivoltò le proprie sorti imponendo quale imperatore Costantino IV Pagonato, figlio legittimo di Costante II, in contrapposizione con la volontà dell' esercito bizantino che aveva già proclamato imperatore il generale Mesecio.
Per Vitaliano ed il suo pontificato si aprì un periodo di serenità. Costantino IV, con eterna gratitudine, rivolse le attenzioni del suo esercito alle scorribande saracene, mentre il papa potè dedicarsi al suo magistero, portando in seno a Roma la Chiesa anglosassone che adottò la liturgia cattolica.
San Vitaliano si spense il 27 gennaio del 672 e fu sepolto a San Pietro. Viene ricordato il 16 luglio.