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20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
DA
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 562 d.C.
(
QUI riassunto dell'intero periodo ( guerra gotico-bizantina) dal 540 al 567
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*** I PRIMI AVARI IN EUROPA
*** Fanno la loro comparsa i primi Avari nella zona Franco-Germanica; nel regno dell'Austrasia dove � salito da poco sul trono SIGIBERTO I. E' lui il primo a doverli affrontare. Dopo una battaglia nella zona delle Ardenne li ricaccia indietro, ma non senza fatica.
Sono i primi gruppi Altaici turchi-avari della seconda ondata che si sono, come abbiamo visto in precedenza, insediati sopra il Lago Balkhash.
Oltre che in occidente anche in Oriente altri gruppi premono sui confini sia dei Persiani come in quelli Bizantini. Impegnati a difendersi da queste turbe Giustiniano e Cosroe dopo i tanti incidenti di frontiera fra i due imperi, da immemorabile tempo sempre in lotta, saggiamente giungono a una pace durevole.
(VEDI IL SUCCESSIVO ANNO - COSA PORTARONO IN EUROPA GLI AVARI)
*** A COSTANTINOPOLI - GIUSTINIANO vecchio e decrepito, quasi ottantenne, ha una amministrazione anch'essa vecchia e decrepita, guidata da soggetti che non sono all'altezza dei compiti a loro affidati.
Pi� volte nelle varie crisi, hanno adottato il sistema pi� semplice per far quadrare i conti per poter mantenere le enorme spese del regno, ricorrendo spesso alla svalutazione. Era il metodo pi� semplice per far diminuire i debiti dello Stato; si acquistava con il denaro con un valore alto solo virtuale, poi si pagava il pi� tardi possibile quando il valore facciale della moneta non corrispondeva pi� al reale potere di acquisto della stessa.
Ci sono poi espedienti vari, come i prestiti forzosi o le confische di beni anche per piccoli reati; beni subito ridistribuiti a servili soggetti pronti a sborsare allo stato cospicue somme di denaro. Tutto questo faceva regnare Giustiniano negli ultimi tempi in mezzo una crescente miseria provocata dall'oppressione fiscale dei suoi aguzzini fiscali; e come se non bastasse la citt� e il circondario ha dovuto anche sopportare la carestia dell'anno 556 e i mesi della peste del 558.
Inoltre nel 554 e 557 due forti terremoti proprio a Costantinopoli distrussero non solo la avveniristica grande cupola di S. Sofia appena costruita e inaugurata nel 548, ma distrusse pure migliaia di fatiscenti case della popolazione pi� misera, oltre molti vecchi edifici pubblici.
Tali situazioni portarono a numerose rivolte e agitazioni di cui sono note quelle del 553, 556, 559, 560, 561, 562, 564. Tumulti, rivolte, incendi provocati da gente inferocita si ammortizzano per� nel "Palazzo" con severi ordini di repressioni sanguinarie, che contemporaneamente si abbinarono alcune volte anche a congiure di palazzo non meno sanguinarie di quelle del popolo.
Un paio di queste hanno avuto come protagonisti sia il generale BELISARIO che lo stesso NARSETE. I due che hanno dato tanto onore e prestigio al proprio imperatore nelle due campagne in Africa e in Italia.
E che entrambi, prima uno poi anche l'altro, non hanno ricevuto alcuna gratitudine da Giustiniano.
Ma dell'"Ingratitudine" � meglio non iniziare a far del bene se non la si conosce fin dall' inizio, inutile poi rimanere amareggiati o scandalizzati (Come Belisario, se leggiamo Procopio).
Come per Belisario che sul punto cruciale della sua conquista in Italia fu richiamato a Costantinopoli temendo Giustiniano un suo insediamento nella penisola come regnante, anche su Narsete presto si solleveranno accuse infamanti, di cospirazione; dovr� - anche lui nel momento pi� cruciale- abbandonare la penisola, rientrare in patria, andare a discolparsi in un processo; difesa che gli serv� a poco visto che fu condannato all'esilio.
Bella ricompensa per un abile generale che aveva riconquistato la penisola.
Molti storici hanno il dubbio che per vendetta Narsete sia stato lui a far invadere dai Longobardi l'Italia.
Si ripeter� cos� il caos e il vuoto di potere, gi� verificatosi nel dopo Belisario. Dopo di lui ci fu infatti la conquista quasi indisturbata della penisola da parte di Totila; e nel dopo Narsete -come vedremo- ci sar� la conquista quasi indisturbata di Alboino con i suoi Longobardi; molto pi� fortunata della prima perch� venne a mancare oltre che la difesa del territorio italico, pure l'imperatore che a quella difesa non aveva dato alcuna importanza; non aiutando ma semmai intralciando (e addirittura punendo) le imprese e le iniziativa dei suoi due valorosi generali, come se temesse di restare lui nell'ombra (e questa � l'opinione di alcuni suoi biografi (Procopio in prima fila, nel raccontarci la vicenda umana di Giustiniano) che giudicano la grandezza di questo imperatore, essere solo un riflesso dell'abilit� politica di sua moglie Teodora, delle grandi capacit� legislative di Triboniano, e delle grandi capacit� militari di Belisario e Narsete.
In effetti Giustiniano negli ultimi 20 anni della sua vita, si disinteress� del tutto delle sorti dell'Italia e del suo stesso impero. Quindi, dopo la sua morte, il dominio bizantino in Italia non era destinato a durare a lungo, e lo stesso impero attravers� quel periodo di decadenza che permise poi agli Arabi di dominare i bizantini come i Longobardi dominarono dal prossimo anno in poi, gli italiani.
In entrambe i due paesi l'ordinamento politico-amministrativo venne modificato sulla base di strutture sociali primitive; in Italia con una rozza aristocrazia di guerrieri primitivi germanici, e in Oriente con una rozza aristocrazia di nomadi primitivi arabi; escludendo cos� dai diritti politici e dal governo i locali, ridotti a fare gli umili servi in casa propria.
Anche perch� ora a Costantinopoli, non essendoci eredi diretti di Giustiniano (che ora ha 79 anni), quattro nipoti nei dintorni tramano gi� la successione. Una successione che dar� il colpo di grazia alla debole opera politica economica e finanziaria di Giustiniano, che tutto aveva fatto per l'ambizione, meno che mettere delle solidi basi al suo impero. Ma vedremo il seguito pi� avanti......