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CRONOLOGIA

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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 432 d.C.

( QUI riassunto dell'intero periodo dal 432 al 476 ) >

*** EZIO IN DISGRAZIA CON PLACIDIA
*** ANCORA BONIFACIO!

Dopo il ritorno dalla Gallia come trionfatore, Ezio si adoper�  pure in una spedizione in Pannonia. Anche qui, usando pi� la diplomazia che le armi - "finiamola una buona volta, facciamo anche qui uno stato federale, con Ravenna stato centrale";  questo in sostanza quello che presumibilmente Ezio disse ai suoi nemici; che era poi la stessa proposta fatta in Gallia ai Franchi.

 Il condottiero avversario degli Unni era un certo RE RUA, che accetta anche lui le proposte di Ezio, e fra queste, uno stanziamento definitivo dei suoi uomini in Pannonia, riconoscendo a Ravenna la gestione degli affari militari e politici all'imperatore VALENTINIANO III. (che di fatto erano in mano a Ezio, essendo il sovrano ancora un infante)

Ma a Ravenna qualcuno trama; e chi troviamo? ancora quel generale BONIFACIO, che rientrato in Italia dopo essere fuggito dall'Africa, penitente ritardato, indossando i panni del perseguitato e del mortificato, ha offerto i suoi umili servigi a PLACIDIA; ma alla donna invece di fornire saggezza,  ha sciorinato con malizia i suoi veleni creando dei forti dubbi a Galla Placidia sul conto di Ezio.

Questa vedendo EZIO darsi troppo da fare,  soprattutto perch� sta stringendo amicizie con i barbari, vede nel giovane Ezio un temibile concorrente. L'esercito � quasi tutto nelle mani di Ezio, quindi i timori non sono del tutto infondati, hanno una certa credibilit�, ora  perfino inquietante dopo l'accordo di Ezio con Re Rua. 
Infatti  in Pannonia Ezio con Re Rua aveva di fatto costituito un potenziale esercito che poteva intervenire in Italia a un suo cenno (In realt�, per come vedremo, anche qui non sbagliavano)

E' dell'avviso Placidia (e il suo generale gli insinua questo  dubbio) che bisogna a Ezio spuntargli un po' le ali, altrimenti con cos� singolari appoggi, volera' troppo in alto, visto che quando ritorna dalle sue spedizioni � lui a prendere gli applausi pi� calorosi, � lui a "fare" l'imperatore, � lui infine ad avere in mano l'esercito, che non dimentichiamo � composto essenzialmente da... "barbari", cos� li chiamano con disprezzo gli inetti romani, ormai tutti dei potenziali infidi cospiratori; non coraggiosi uomini d'armi capaci di intervenire per difendere l'impero, com'erano stati i loro predecessori, che pi� che difendersi avevano fatto conquiste. 

Forse anche troppe, ipotecando cos� il precario futuro. Adottando la politica imperialistica con alcuni soggetti troppo autoritari, pur conoscendo la criticit� della difesa, avevano creato al di l� delle Alpi popoli scontenti, amareggiati, con l'orgoglio piegato al volere di Roma ma non spezzato.  In questi anni tutti questi nodi stavano venendo al pettine, con un impero allo sbando, e con un esercito locale inesistente.

 BONIFACIO strumentalizza cos� bene il losco ambiente fatto di inetti, che presto (come aveva gi� fatto quando c'era Onorio) � a capo di un piccolo esercito che nutre delle forti ostilit� contro EZIO. 

Ezio rientrando in Italia, con le sue milizie carenti di uomini (nei vari presidi aveva preferito lasciare alcuni reparti)  trova questo singolare ostacolo non previsto e nemmeno mai immaginato. Cosa pensasse in quel momento Ezio non lo sappiamo. Ebbe comunque la netta impressione di essere stato durante la sua assenza virtualmente sostituito. E che PLACIDIA nonostante la sua devozione l'avesse tradito.

Ma Ezio nonostante questa doccia fredda, non si scoraggia; questo vero grande uomo di stato, questo grande generale, va avanti con i suoi progetti e la sua abilit� di intelligente soldato.
Valuta istantaneamente la situazione.....

CONTINUA CON L'ANNO 433 >