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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 427 d.C.

(QUI riassunto dell'intero periodo dal 395 al 431)

*** BONIFACIO VENDICATIVO
*** L'INIZIO DI UNA GUERRA DI RELIGIONE 

BONIFACIO, l'ex governatore romano, lo avevamo lasciato esule in Africa, a godersi i suoi vizi e le sue donne, anche se scrive contemporaneamente lettere di contenuto ascetico a Sant'Agostino, che come sappiamo non � molto distante, vive a Ippona. 
Troviamo in quelle affabili e spirituali lettere una velata intenzione di volersi ritirare in un monastero. Quindi il suo orientamento � decisamente filo-cristiano anche se agostiniano-romano e non ortodosso bizantino.

Alle prime missive Sant'Agostino risponde come a un peccatore pentito della sua condotta. Infatti le intenzioni dello scrivente in questi rapporti epistolari sembrano buone, ma la sua vita Bonifacio la continua a condurre non certo con delle aspirazioni religiose, e neppure come un pentito, ma la vive come una dei tanti mollicci liberti gozzovigliando nell'immoralit�.

Il fondo lo tocca, e ogni fibra morale la perde quando dopo essersi sposato in un arco di breve tempo un paio di donne e per di pi� l'ultima ariana, fa scandalizzare non solo Agostino nell'unirsi a un'altra ancora, ma mette in condizione proprio FELICE -(il suo ex sottoposto) che Bonifacio ora odia perch� quell'incarico di reggente del piccolo Valentiniano doveva essere suo- di metterlo alla porta. 
Gli invia l' ingiunzione a lasciare il paese per il suo comportamento morale indegno; lo invita a lasciare immediatamente l'Africa e fare ritorno in Italia o dove vuole lui, ma non in un luogo dentro l'impero d'Oriente che lui sta disonorando.

A BONIFACIO non mancava che questo per renderlo furioso; non solo contravviene all'ingiunzione e non lascia il paese, ma mette insieme un migliaio di corrotti come lui e fa scoppiare una guerra civile sfruttando lo scontro religioso fra ariani e ortodossi.
Entrambi fanatici i due gruppi non aspettavano altro che qualcuno si facesse paladino delle proprie ipocrite rivendicazioni; insomma lui accende la miccia delle agitazioni. Una prima ondata di questi disordini � favorevole a lui, un'altra repressione ordinata da quel Felice che ormai odia a morte, gli fa invece perdere la battaglia, Bonifacio deve fuggire, andarsi a nascondere. Ma nell'occasione ha scoperto quanto fanatico rancore esiste fra ariani e ortodossi, e non solo vuole vendicarsi su  FELICE, ma anche di quell'Agostino che ritiene essere lui l'ispiratore di quel bando; e  Bonifacio medita la sua grande vendetta. Tutti i Vandali che sono in Spagna, i Goti in Gallia, i Franchi in Germania, gli Unni sparsi un po' ovunque, sono Ariani, lui li ha conosciuti bene quando era da quelle parti; si d� dunque da fare per far risorgere antichi rancori fra cristiani e ortodossi, tra ariani e ortodossi, che secondo lui in occidente stanno creando danni. (Sant'Agostino, che sta scrivendo, De Civitate Dei, ragioni della decadenza dell'impero romano) qui gli viene proprio utile per i suoi scopi - quello di scalzare i Bizantini ortodossi dall'Africa e anche da Ravenna).

Strumentalizzando la sua "missione" con motivazioni religiose da anni sopite dal popolo, Bonifacio  ne approfitta per scatenare una guerra utilizzando le discordie tra le dottrine religiose; e per iniziare queste guerre, basta molto poco (una prova Bonifacio l'aveva gi� fatta). Basta tramare, poi bandire una specie di crociata, una guerra santa e il gioco � fatto. L'irrazionalit� della plebe permette di fare questi giochetti che servono ai progetti politici di qualche ambizioso personaggio, che quando vince, subito fa circolare la voce che � stato mandato da Dio, rafforzando cos� il suo potere nell'immaginario collettivo di quella massa incolta, che � di facile presa.

Ma BONIFACIO non si appoggia solo su questi fanatici. Trova il sistema di farsi appoggiare anche dai "barbari" ariani, dai Vandali, con motivazioni diverse, e i barbari stanno al suo diabolico gioco perch� anche loro stanno tramando qualcosa, ma non per motivi religiosi, n� per fanatismo, del resto l'accettazione della dottrina ariana � troppo recente, non ha ancora provocato dei grossi problemi n� di unione n� di divisione "politica", la religione cristiana ariana che si � diffusa nelle regioni germaniche ha solo sostituito alcuni culti dei personaggi mitologici delle loro tradizioni, Wulfila aveva infatti operato verso questa direzione (sostituzione) presentando un Cristo come uomo modello non come una divinit� astratta e immateriale. Le dispute teologiche dei cristiani i barbari del resto non potevano certo n� saperle e neppure comprenderle; non le capivano nemmeno gli addetti, visto che autorevoli teologi venivano condannati da altri altrettanto autorevoli teologi .

Qui la storia diverge, sapevamo prima da alcuni testi, che BONIFACIO chiese aiuto i Vandali (che avevamo lasciato in Andalusia in Spagna) e ad altri Goti, per combattere gli ortodossi (cio� i bizantini in Africa) facendo credere che erano i nemici della loro religione ariana; ma per le ragioni dette sopra non poteva certo sollecitare un intervento solo per questi motivi, poco sentiti dai barbari.

Bonifacio quindi dovette aggiungere ben altro, cio� il possesso del territorio in caso di vittoria.

Ma allora Bonifacio a cosa puntava? Forse molto pi� in alto! Forse a Ravenna o a alla stessa Costantinopoli. Ma se lui aveva altri progetti (di che genere li possiamo intuire) anche i vandali avevano altri progetti; e sfruttarono l'occasione. I Vandali con le vere o presunte motivazioni di Bonifacio, pensarono che con il suo aiuto avrebbero potuto, se vincevano, insediarsi sulle coste dell'Africa che sapevano fertili.

Bonifacio dunque puntava sui Goti Vandali in Spagna, ed era convinto che dai Goti in Italia non certo filo-bizantini, non avrebbe avuto fastidi.

Ma sappiamo adesso che i Goti Unni di EZIO, non sapendo quale erano le vere motivazioni di Bonifacio, si erano messi gi� a disposizione di TEODOSIO e FELICE che volevano difendersi da un traditore che voleva insediarsi forse prima in Africa poi magari insidiare uno dei due troni. Inoltre c'era quell'affettivo rapporto di Ezio con Galla Placidia (quando condivisero insieme la prigionia) che, nonostante due matrimoni (uno forzato, l'altro calcolato),  era ancora una desiderabile donna di 37 anni. Ed anche Ezio aveva la stessa sua et�. 
L'impresa di Bonifacio a questo punto non poteva che essere disperata.

CONTINUA CON L'ANNO 428 >