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ANNO 319 d.C.
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riassunto del PERIODO
di COSTANTINO dal 306 al 337 d.C.
L'ANNO 319
*** LE CONTRADDIZIONI DI COSTANTINO
Salendo Costantino cosi' in alto nella considerazione dei cristiani, l'Augusto LICINIO (lo abbiamo visto nell'anno 316) volle invece appannargli l'aureola, e inizia in questo preciso anno la sua personale persecuzione in Egitto contro i cristiani.
Furono piuttosto severe le sue disposizioni, ma l'Oriente era un'area molto piu' complessa dal punto di vista religioso per la forte tradizione filosofica ellenistica che stava proprio in questo periodo riprendendo vigore dando vita a movimenti ereticali altrettanto complessi e di non facile soluzione, nonostante i vari interventi accademici sia filosofici che teologici.
Li abbiamo visti negli anni scorsi i neoplatonici, i manichei, con Origene, Giustino, Marciano, Valentino, personaggi che abbiamo conosciuto sopra. Costantino per quanto ne dica la storia tradizionale popolare cristiana, non era affatto coerente e chiaro non solo dentro di se' , ma neppure con le sue azioni alla luce del sole, e non lo era ne' con i pagani ne' con i cristiani. Salvava alle volte la forma, ma alle volte neppure quella.
Al ventennale che si celebro' a Roma, rifiuto' di salire in Campidoglio per celebrare i sacrifici, irritando i senatori pagani, ma nello stesso tempo mantenne il titolo di pontefice massimo, cioe' quello di massimo esponente della religione pagana, che era una assurda contraddizione. Voleva mettere i due piedi in una scarpa sola e con quella andare avanti.
Non solo, ma traspose tutta quella ritualita' pagana anche nelle funzioni della nuova religione, e andava in questa sempre di piu' identificandosi, nelle apparenze pero', per precise motivazioni politiche.
Ed ecco quindi trasferire in questa nuova religione -pur rimanendo lui sempre legato al culto del Sole - mutuare dalle religioni precedenti, le vesti, la pomposita', gli attrezzi. Il baldacchino proveniva dalla Orientale Persiana Baghdad, cosi' chiamato perche' il drappo ornato di fregi e frange pendenti sostenuto da quattro e piu' aste per le processioni proveniva appunto da questa citta' persiana che i romani chiamavano appunto Baldac).
Il copricapo Mitra veniva dai sacerdoti orientali di MITRA, Dio persiano dell'impero mesopotamico fin dal 1400 a.C. di cui a Roma vi erano non pochi seguaci. Lo fu Commodo nel 180-192, mentre Giuliano l'Apostata fu l'ultimo imperatore che si fece araldo di questa religione, la quale ebbe tali sviluppi da divenire una pericolosa rivale del cristianesimo. E' storicamente accettato che molta fu l'influenza di questa religione nel cristianesimo (oltre che in precedenza in quella ebrea)
Mitra conosce infatti il battesimo, il pasto sacro consistente in pane e vino che doveva ricordare l'ultimo pasto del maestro, che dopo averlo consumato sali' al cielo portato dal carro del sole.
Il culto veniva celebrato nei cosiddetti mitrei, locali dove l'altare stava davanti all'abside e vi si esponeva il disco solare. In Egitto verso lo stessa data, 1400 a.C., avveniva la stessa cosa, non sappiamo dunque se dalla Mesopotamia il culto del Sole ando' verso l'Egitto o l'incontrario.
I fedeli del Dio persiano Mitra combattevano moralmente contro il male, soprattutto contro la menzogna e le impurita' dei sensi.
All'anima dopo la sua separazione dal corpo, Mitra avrebbe reso possibile l'ascesa al cielo dove veniva garantita l'eterna beatitudine nella resurrezione, fino alla fine dei tempi.
E per il crescente identificarsi di Mitra col dio solare, il suo carattere luminoso si affermo' a tal segno che Mitra si festeggiava come il sol invictus il 25 dicembre. Una data quindi di molto tempo prima che venisse celebrata a Roma nei primi secoli dell'inizio del millennio, e dove proprio in questi anni per merito di Costantino si trasformo' nel Natale dei cristiani.
Abbiamo detto che le stesse funzioni cristiane , con l' ostia e il vino, era una trasposizione in forma simbolica del rito mitriaco del pane e del vino. Roma (lo abbiamo gia' letto) non voleva piu' mangiare la carne delle vittime sacrificali, non voleva piu' berne il sangue, e neppure voleva piu' vederlo il sangue.
La concezione della con-sacrazione ( = dal-sacrificio) era un rituale presente in tutti i riti arcaici delle antiche religione politeistiche, monoteistiche e anche dei riti pagani piu' lontani nel tempo, ed era concepita questa libagione come portatrice di speciali forze che andavano ad agire sui presenti sacrificanti, e per questo chiamata "communio" (partecipazione di alcuna cosa con altri).
Lo stesso ostensorio dove la religione cristiana espone l'ostia, non ha preso il nome da quest'ultima, ma l'incontrario, e' l'ostia che ha preso il nome dall'ostensorio . Ostia - significa infatti mostrare la vittima del sacrificio, ed era la primordiale barbara scena e costumanza di sacrificare alle divinita' i nemici presi in guerra e mostrarli al popolo, e che il Senato di Roma aboli' nel 657 a.C.
Infatti il sacerdote cristiano (ma avvenne molto piu' tardi) nel rito della messa, lui espone, mostra, sull'altare il sacrificio di Gesu', detto il sacramento dell'eucaristia che significa ringraziamento. Quel sacramento dove si rinnova misticamente l'offerta del sacrificio fatto da Gesu' sulla croce.
Lo abbiamo gia' accennato nel 274 (dove vi rimandiamo per altri particolari) ma lo stesso ostensorio che vediamo e' infatti un disco contornato di raggi solari di antica memoria egiziana.
Prima della felice idea di un monaco, il disco solare veniva innalzato dai cosiddetti pagani adoratori del Sole allo stesso modo dell'attuale, davanti ai seguaci dell'astro. I riti egiziani e di Mitra, indicavano che nel momento dell'elevazione non si doveva guardare il sole ma chinare il capo in segno di umilta'. Del resto il Sole pur essendo la fonte della vita di ogni cosa non si fa guardare molto a lungo, abbaglia, e nel fissarlo a lungo ci "punisce", infatti si rischia la cecita'.
Un papa dopo che erano passati gia' trecento anni dal bando del culto solare, scriveva sconsolato "quando i romani entrano in San Pietro rivolgono ancora lo sguardo e chinano la testa in segno di devozione verso il Sole".
Risolse il problema un monaco. Al centro invece del disco in oro luccicante, mise una teca con dentro l'ostia, e "conciliò" in questo modo sia l'adorazione dei pagani che l'adorazione dei cristiani. E rimase anche l'atto di umilta' di chinare il capo.
Costantino non si fermo' nel mutuare solo le ritualita', ma trasferi' ai poteri ecclesiastici, anche l'organizzazione amministrativa periferica che gia' si chiamava DIOCESI, un vocabolo che non ha nulla da spartire con Dio, perche' significava Dis = separato, e oikeo = dimore, cioe' un borgo separato dal centro della citta'; si istituirono i VICARIATI, ma anche questa era la sede periferica che fin dall'antica Roma sostituiva quella dell'imperatore; nacquero i PRESBITERI anch'essi luoghi dove ancora in Grecia e poi a Roma si riunivano i vecchi sacerdoti, e dalla sua radice di presbiteri, previter, venne (poi italianizzato) il prete.
In questo anno Costantino emana tante disposizioni e delega tante funzioni come se dovesse abbandonare e fuggire da Roma.
Mette a disposizione a PAPA MILZIADE gli edifici della basilica del Laterano, dove si celebravano i "plauzi lateranenzi" o feste dei cavalieri dell' imperatore Massenzio, che subito il papa rinomina San Giovanni... in Laterano.
Costantino gli permette inoltre di costituire una residenza come una extra succursale "pontificia". Ricordiamo che la carica di pontefice era di quei sommi sacerdoti che sul ponte Sublicio -ritenuto sacro - solevano fare i sacrifici e altre cerimonie, e che per il momento quest'anno la carica e' ancora di Costantino.
Poi verra' PAPA SILVESTRO (con cui si intendera' per ben 21 anni) che e' posseduto da un tarlo, quello dei possessi temporali particolarmente utili al controllo di tutto l'impero occidentale, visto che Costantino ha intenzione di abbandonare Roma e trasferirsi altrove.
Questa decisione causo' un grosso impatto sulla vita dei cristiani in Italia e in modo particolare a Roma, e contribui' a modificare il carattere del culto. Infatti i riti sfarzosi andarono a sostituire quelle iniziali piccole umili cerimonie che si usavano prima, e modifico' pure la realta' civile politico-sociale che dovette uniformarsi secondo uno schema, che disatteso, porto' ben presto al rovesciamento dei vecchi orientamenti politici e religiosi. Epocali. (e la vedremo attuata questa decisione in accordo proprio con Papa SILVESTRO nel 330 quando Costantino lascio' Roma e si trasferi' nella nuova citta', Bizanzio già esistente da mille anni, che lui fra poco andrà a ingrandire per farne la nuova capitale dell'impero, la Nuova Roma. Solo in seguito fu chiamata col suo nome, Costantinopoli.
ARTE
Una importante costruzione viene finalmente finita ad Aquileia. Iniziata dal vescovo Teodoro nel 308, viene adibita a chiesa il cui vocabolo viene mutuato dal greco ekklesia, (= luogo di riunione) poi in antico italiano chiesia. Di notevole importanza l'edificio e il grande pavimento a mosaico, che viene considerata una delle prime basiliche costruite ex novo dai cristiani in Italia.