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ANNO 318 d.C.
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riassunto del PERIODO
di COSTANTINO dal 306 al 337 d.C.
* I BENI REGALATI ALLA CHIESA
IL 23 APRILE - Nasce il presunto potere temporale della Chiesa. Con l'editto firmato da Costantino tradizionalmente in questo giorno (verra' questo documento solo in seguito a lui attribuito - ma poi rivelatosi falso) si dichiara che si danno alcune concessioni giurisdizionali ai vescovi cristiani, e fra queste ve ne sono due di particolare importanza di carattere epocale e che dureranno fino alla fine dello Stato della Chiesa avvenuta con la Breccia di Porta Pia nel 1870, l'ultimo baluardo di un potere incontrastato che era riuscito a dominare in alcuni periodi l'intera Europa. Nominando o destituendo imperatori e principi.
Il documento � quello che dava il diritto alla Chiesa di ricevere beni territoriali in eredit�. E' il momento in cui si pongono le premesse iniziali del futuro potere temporale ecclesiastico che conserver� poi per oltre 1500 anni.
In effetti quel documento dove si "donava" l'Italia a Papa Silvestro era un falso che Papa Zaccaria tir� fuori davanti a Carlomanno nel 747. Costui secondo i fatti storici tramandati o inventati dai cristiani, lasci� al papa l'intera penisola, si mise il saio da monaco, fond� sul Monte Soratte un monastero dedicato proprio a papa Silvestro e si ritiro' a pregare. Ma a parte questo documento che non � mai esistito, in effetti di fatto Costantino in questo periodo aveva concesso in realt� molto di pi� che l'Italia. Emigrando a Costantinopoli il disimpegno nei confronti dell'occidente e verso Roma era piuttosto inequivocabile.
Concedeva e confermava che la Chiesa costituiva una corporazione abilitata a ricevere donativi e lasciti, quindi appariva scritto che "le sacre e venerabili chiese cristiane potevano accettare qualunque cosa da chiunque e dovunque". E questo permise in pochi decenni alla Chiesa di possedere e controllare un patrimonio agrario e mobiliare che divent� superiore a quello dello stesso demanio imperiale (e questo fino all'avvento di Napoleone).
Ma il regalo pi� grande (perch� i profitti erano -si disse- finalizzati per i poveri) fu quello di esentare dalle tasse, questi piccoli patrimoni (poi sempre pi� grandi); e come se non bastasse concesse alla Chiesa la libert� di esercitare il commercio e anche questo privilegio senza essere soggetto a imposte.
Ma quello che sconvolse l'impero fu l'istituzione dei tribunali civili e penali episcopali, che divenne col tempo una istituzione tradizionale della Chiesa. Una prerogativa che caus� gravi conseguenze nei secoli a venire, quando ormai nessun altro istituzione che si andr� a formare sia in Italia che nel resto d'Europa riusc� pi� a modificare questa anomala situazione che era diventata dominante e autonoma, slegata da ogni altra autorit� temporale (imperiale, monarchica, feudale). Per un certo periodo storico, fino al XIX il potere papale accorp�, si sostitu�, ed esercit� tutta la sua autorit� su tutti gli stati europei. Sovrintendendo non solo sui beni materiali, ma emanando parallelamente leggi e disposizioni amministrative che condizionarono ogni settore della vita civile e politica; in entrambe esercitando il diritto nelle nomine dei funzionari, conti, principi, e infine perfino quelle imperiali.
In questo 318 non ci si ferm� qui. Venne il dominio anche su altre istituzioni
In quelle culturali, emanando norme per un totale controllo. In quelle ricreative, abolendo manifestazioni artistiche, quindi fu proibito di dipingere, scolpire, poetare.
b) In quelle sportive, come le Olimpiadi che presto, nel 393 da Teodosio, verranno abolite dopo 1169 anni di ininterrotta attivita'. In quelle ludiche, abolendo agresti banali e ingenui giochi e manifestazioni musicali di ogni genere, ritenute tutte pagane, salvo mutuarne poi, opportunisticamente, alcune espressioni, simbologie, riti, ricorrenze temporali, impossessandosi di quell'immaginario collettivo che albergava nella psiche umana dai tempi arcaici.
E infine ci fu la tabula rasa su tutte quelle conoscenze umanistiche filosofiche e scientifiche, distruggendo, bruciando, o seppellendo nei monasteri per oltre 1300/1600 anni i fondamentali testi che riportavano i saggi di tutto lo scibile umano accumulato in tre millenni da quattro civilt�, quella egizia, quella mesopotamica, quella greca e pi� tardi quella araba. Ostracismo, veti, divieti, sanzioni, eresie, negazioni su ogni disciplina: matematica, musicale, astronomica, scientifica, filosofica, letteraria e pi� di ogni altra quella storica che ci impedisce ancora oggi di conoscere esattamente cosa accadde in un intero millennio, e che proprio per questo, il periodo viene chiamato dei "secoli bui".L'obbedienza dei cittadini all'autorit� che si era venuta a creare spazi� in ogni settore della vita pubblica e privata. E gli imperatori d'ora in avanti da avversari, divennero amici potenti della chiesa, e in certi casi nemmeno pi� potenti, anche loro come tutti, dovettero inginocchiarsi, ubbidire, essere servili.
GLI ARIANI - Inizia proprio quest'anno la controversia ariana che prende il nome da Ario, un prete di Alessandria che va predicando semplicemente questo: Cristo nella sua natura divina non � simile al Padre, ma � solo il pi� nobile degli esseri che Dio ha creato e che anche Cristo come uomo sarebbe rimasto suscettibile di uno sviluppo etico, cio� un Cristo quale modello umano.
Le dispute furono grandi, Costantino nel Concilio di Nicea del 325 vi partecip� come "vescovo dei laici", attribuendosi un diritto in nome del potere secolare, e volle intervenire, pur non capendo nulla di teologia, lui pagano, adoratore del Sole, in spinose vicende religiose, quelle che poi diedero origine a notevoli conseguenze in campo teologico.
Comunque non trov� con gli altri vescovi immediatamente una soluzione, ma nel frattempo, questa dottrina, l'Ariana, si diffuse rapidamente fra i Goti e i Vandali e in seguito in tutte quelle zone dove c'erano i "barbari" germani, per mezzo di uno straordinario monaco ariano (lui stesso goto) che presto conosceremo: ULFRID. (o Wulfrid).
Il motivo era molto semplice: questi popoli "barbari" "senza un Dio cristiano" accettarono la concezione che un figlio di Dio (quello goto era Odhinn) era come loro, figlio eletto ma in posizione subordinata, e vi si confaceva proprio l'apostolato che esercit� Ulfrid, perch� vicino alle idee delle loro credenze, un panteismo mistico dove Dio, l'universo e la natura si confondono. Una "religione" poco evoluta fin che si vuole, vista da noi non universale, ma nella sua essenza plurimorfa e mobile, una "religione" come tutte le altre, quanto la stessa vita.
Questa "religione" primordiale, per loro "naturalistica" e nella loro ottica anch'essa sentita come universale, non aveva sacerdoti che celebravano divinit� astratte, ma adoravano solo gli esseri di cui era percettibile l'esistenza (un grande eroe del presente) o quello che era effettivamente esistito (un grande eroe del passato) e sul cui intervento favorevole avevano prove certe e manifeste (inoltre era la incrollabile loro fede che dava la certezza, come in tutte le religioni).
Il merito di conciliare le arcaiche credenze germaniche con la figura di Cristo fu di quel monaco che presto conosceremo al Concilio di Nicea. Il suo nome: Wulfrid (o Ulfrid). Una leggenda e un mito per l'intera Europa del nord che gli � debitrice perfino della lingua tedesca e in buona parte di quella inglese. La storia di questo leggendario monaco la ritroveremo, come gi� detto sopra, pi� avanti.
La "religione" delle popolazioni "barbare" non era dogmatica, rivelata, e nemmeno una saggezza filosofica come quella orientale, ma piu' semplicemente era una identificazione a un uomo modello, virtuoso di quel preciso momento o poggiava su un uomo di un certo passato periodo storico la cui leggenda veniva trasmessa con dovizia di particolari oralmente dagli anziani, fino a quando il carisma di quel modello non era venuto meno rispetto a un altro ancora pi� eroe e carismatico del precedente.
Come potrebbe essere oggi un eroe televisivo, sportivo, musicale, politico che trascina non solo il singolo ma la moltitudine che lo canonizza come idolo a tutti gli effetti (perfino imitandolo in tutto e per tutto) con isteriche manifestazioni collettive; lo celebra una grande moltitudine di gente fino a trasformarlo in culto riunendosi a migliaia per ascoltarlo e vederlo, spesso percorrendo come in un pellegrinaggio migliaia di chilometri per essere presente alla sua "preghiera", alla sua "dottrina", a un suo discorso, canzone o semplice presenza. (anche Hitler proiett� su di s� i desideri dei tedeschi applicando lo stesso metodo; la incessante ripetizione di concetti semplici, che diventano poi espressioni di una idea fissa, dopo che per migliaia di volte sono state ripetute le nozioni pi� semplici.
Non cadiamo affatto nel profano e nel pagano. Visto che ultimamente (anno 2000) nei piccoli e grandi raduni religiosi, compresi quelli cattolici degli ultimi tempi, sostituendo il rock dinamico col mistico canto gregoriano, si cerca di incanalare e conciliare queste (non nuove) esaltazioni musicali di natura interiore che hanno alla base le stesse motivazioni profonde delle antiche religioni popolari arcaiche o di quelle orientali.
I giovani infatti trovano in queste espressioni musicali la liberazione del dolore, un'azione salutifera, una vera gioia spirituale, ed entrano subito in relazione con il loro idolo che viene "sentito" come "assolutamente altro" pur essendo universale. Infatti a differenza delle religioni nazionali, questa "religione" musicale non � chiusa dentro le frontiere di una nazione o di un popolo, ma da' un valore universale al suo messaggio di felicit� che trasmette con un doppio aspetto, soggettivo e oggettivo e con un linguaggio persuasivo sia individuale che collettivo.
Una potenzialita' enorme queste manifestazioni che hanno il carattere di universalit� come quelle religioni aventi un fondatore e degli apostoli che sono capaci poi di incanalare le coscienze, sia del singolo come quella di una moltitudine.
E siamo forse al punto (in questo 2000) dove alcune religioni stanno impossessandosi di queste manifestazioni sfruttando queste grandi, enormi possibilit� che vanno a estendersi con una potenzialit� senza pari su ogni razza e in ogni angolo del pianeta.
La Festa annuale del Natale del Sole Invicto del 25 dicembre fu sostituita dalla Festa del Natale della nascita di Cristo, prima conciliare, e poi infine far dimenticare la "orribile" festa pagana e il culto del grande astro in cielo. La Domenica fu insistentemente dedicata al Signore per far dimenticare la "orribile" festa pagana del Giorno del Sole. Riusci' in parte l'operazione, perch� sia in Germania che in Inghilterra resistette il Sontag e il Sunday, che continua ad essere ancora oggi il Giorno del Sole, derivante da due etimi babilonesi sun(sole) e tag(giorno) portati presso i germani proprio da Wulfila.
L'Organo che era stato inventato e che lo si usava unicamente nelle "orribili" feste pagane lo si criminalizz� perch� veniva adoperato per le danze e le feste dei pagos (villaggi contadini) dove l'ebbrezza satanica della musica ma anche del ballo "sconvolgeva li menti delli giovini". Per questi motivi ne fu proibito proprio in questi anni sia la fabbricazione e l'uso. Ma poi ci si accorse dopo sei secoli che la sua musica aveva qualcosa di trascendentale, che raccoglieva lo spirito, lo innalzava e univa i cuori in un misticismo collettivo della gente, e che questa con la musica poteva essere guidate ancora meglio. Cos� l'organo lo si mise verso l'anno 900 in chiesa diventandone quasi parte integrante e di uso esclusivo della chiesa stessa; il caratteristico suono divent� subito il simbolo di un rito liturgico particolare, straordinario e quindi pi� idoneo a coinvolgere il fedele nella preghiera o nella funzione rituale.
Oggi siamo tutti propensi ad associare il suono dell'organo al silenzio delle navate di una cattedrale, mentre in origine era uno strumento delle feste popolari, di cui ci � rimasto l'organetto di barberia (cos� poi la successiva fisarmonica) cio� strumento di feste paesane di ogni genere; sposalizi, nascite, feste del raccolto, giochi e sollazzi vari.(facciamo ora una pausa che sembra fuori luogo, ma � pur sempre attinente a quanto abbiamo detto sopra nei riguardi della musica in quanto a modificazione mentale sull'uso di uno strumento e anche di un genere musicale.
Il 10 gennaio 1957, comparve sul palco un certo Elvis Presley, e apr� con altri pi� o meno famosi, un epoca, mandando subito in delirio con il suo ROCK non solo quelli che erano presenti quel giorno, ma anche quelli che non lo erano, tutti influenzati dalla sua musica dinamica e nello stesso tempo romantica, come i Beatles, i Rolling Stone, Bob Dylan e molti altri che ci sono passati davanti in due generazioni.
Quel giorno (leggete la cronaca dell'anno 1957 in questa cronologia - ma anche nel 1951 e seguenti) ELVIS ma soprattutto il suo genere musicale fu criminalizzato dalla Chiesa, messo al bando come il demonio, accusato di rovinare le coscienze della nuova giovent�.
Si levarono anatemi da ogni pulpito per quella musica "pagana", "pornografica", "ossessiva", "bestiale", "pura espressione della corruzione", "estremamente immorale", "satanica",
"Profeta della ribellione" fu chiamato anche Bob Dylan, "sovvertitore di coscienze". Poi come in una rivelazione, proprio lo stesso Bob Dylan (che imprecava contro i preti) venne invece chiamato a cantare nel 1997 a Bologna, nelle manifestazioni dove era presente il Papa e dove si celebrava la grande Festa dell'Eucaristia.
Come il Sole Invicto, la Domenica, l'Organo, ecco il rock entrare in questi anni 2000, come contorno, corollario, sempre piu' spesso come fulcro, calamita e incentivo per far partecipare le masse alle manifestazioni religiose, utilizzando quella gioia che viene da questo linguaggio moderno musicale dei nostri tempi che gode piena salute da oltre un cinquantennio.
Insomma abbiamo visto anche il rock trasformarsi da diavolo in acqua santa.
Un nuovo "miracolo" della Chiesa. E forse ne far� un altro, quando senza tanti forse, diventer� la nuova espressione della preghiera del mondo cattolico, scippando anche questo da una nuova realt� che all'inizio aveva criminalizzato con i pi� bigotti anatemi. Un opportunismo che forse non piacer� molto ai veri amanti del rock, che dopo averlo visto nascere in piena trasgressione e come simbolo della contestazione, lo vedono ora utilizzare paradossalmente come espressione del conservatorismo e sempre di pi� utilizzato impropriamente.