DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1
D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
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ANNO 140 d.C.
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ADRIANO - dal 117 al 138 d.C.
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M. AURELIO ( dal 138 al 180 d.C. )
* ANTONINO PIO - * MARCO AURELIO
- * LUCIO VERO
* POLITICA DI M. AURELIO - * M. AURELIO E IL CRISTIANESIMO
* LE GUERRE DI M. AURELIO - * MORTE DI MARCO AURELIO
L'ANNO
140
*** ANTONINO IMPERATORE
*** TOLOMEO
e il suo "SISTEMA MATEMATICO"
Nel corso di quest'anno � al suo terzo consolato in Roma, AUGUSTO ANTONINO PIO affiancato dal giovane Cesare MARCO AURELIO.
ANTONINO lo abbiamo gi� accennato, inizia subito nei primi mesi di regno a essere rispettoso verso il Senato, ossequioso con gli appartenenti alla vecchia aristocrazia, tollerante con i cristiani ed ebrei, e cerca ad ogni costo la pace interna ed esterna come era nelle aspirazioni dei due precedenti imperatori ADRIANO e TRAIANO, anche se lui usa altri mezzi.
Di loro aveva poco: non era un convinto imperialista come lo era stato Traiano, n� era pieno di interessi, ambizioso e aspirante al divino come Adriano. Il semplice ANTONINO non aveva certo la loro grande energia. Trovarsi a proprio agio nei fermenti della vita provinciale, nella burocrazia e a fare politica come aveva gi� provato quando fu mandato per un breve periodo come governatore in Asia nel 134-135, non era nel suo carattere. Ma quell'esperienza gli fu ora molto utile, aveva visto le gelosie tra i re, le emulazioni dei generali, le congiure e i tradimenti in ogni luogo, pur di raggiungere i contendenti un briciolo di potere. Beghe di Palazzo che -nell'assistervi- gli facevano sempre rimpiangere la sua comoda vita in Italia, senza grande ambizioni se non quella di curare bene le sue terre e le sue fattorie e vivere a fianco di uomini semplici.
ANTONINO, forse, stando al capezzale, quando vide da vicino il crollo di Adriano, quel gigante di argilla lottare strenuamente con la morte, gli pass� davanti la figura di quell'uomo che aveva profuso tanta energia nelle sue imprese su tutto il continente imitando in certi luoghi Satana e nello stesso tempo dal popolo di tante altre contrade adorato come un Divino. Nell'una o nell'altra veste sempre ostentando il suo potere che decideva la vita o la morte di centinaia di migliaia di individui, o il benessere o la desolazione di un paese.
Era insomma rimasto molto colpito da quella scena pietosa dove l'uomo che fino allora era stato considerato il pi� potente della Terra non era altro che un sacco vuoto. Tutte le facolt� intellettuali di Adriano sconvolte dalla pazzia assieme al suo corpo diventato una piaga, che si maceravano insieme in una distruzione totale, in una maleodorante decomposizione mentre lui era vivo e respirava ancora. Una fine indecorosa e umiliante per un essere che si considerava divino.
ANTONINO non era superstizioso e non credeva neppure ai miracoli e tanto meno ai presagi. Non si sent� proprio per nulla chiamato dagli dei per rivestire quell'incarico cos� importante, che accett� semmai con molta riluttanza. Aveva chiesto perfino del tempo per decidere se accettare o no. Poi segu� l'istinto. Mai avrebbe pensato che davanti a lui ci sarebbero stati ventidue anni di regno, e nemmeno chi lo elesse immagin� che il regno di Antonino sarebbe stato uno dei periodi pi� pacifici e sereni della storia di Roma, tanto che per trecento anni, quando si procedeva all'investitura di un nuovo imperatore si facevano gli auguri al nuovo eletto con la formula "che tu possa essere come Antonino il Pio".
Un piccolo faro che aveva illuminato con la sua semplicit� un periodo fosco, difficile, ma che non lo aveva reso chiaro del tutto. Una semplice meteora seguita da altre della sua stessa dinastia, che pur essendo uomini validi (perfino promuovendo una politica culturale illuminata) non riuscirono ad abolire le troppe contraddizioni strutturali dell'impero. Le prime difficolt� esterne misero in evidenza la fragile economia di Roma, perch� priva al suo interno di risorse, che potenzialmente c'erano, alcune in passato anche effettive, ma erano state dimenticate, non curate, incentivate, valorizzate. Una crisi quindi all'interno, che riportarono alla ribalta l'esercito e i conflitti sociali. Conflitti latenti, non risolti, n� con la pia condotta di ANTONINO, n� con l'illuminata filosofia di un MARCO AURELIO che gli succeder�.
-------*** IN PALESTINA dopo la distruzione di Adriano delle citt� ebree, e dopo il suo editto-obbligo di non mettere pi� piede in quelle macerie e dove sta sorgendo la nuova citt� Aelia Capitolina, tutti gli scampati Ebrei e il Sinedrio (supremo consiglio ebraico) si trasferiscono a Usha, nel Libano.
*** TOLOMEO di Alessandria scrive il suo "SISTEMA MATEMATICO" (meglio conosciuto con il titolo di derivazione araba, Almagesto) dove illustra con una teoria la concezione geocentrica secondo cui la Terra � al centro dell'Universo. Costitu� quest'opera il testo fondamentale dell'astronomia fino al contrastato avvento del sistema copernicano. L'universo tolemaico � finito, sferico e geocentrico. I cieli nell'ordine dall'esterno verso l'interno, ruotano come sfere intorno alla Terra immobile al centro, compiendo ogni giorno un giro verso occidente.
Molto importanti sono questi contributi pur empirici di Tolomeo, per la trigonometria piana e sferica che permisero a molti matematici di fare altri importanti passi successivi.
Non meno importante � la sua opera Geografia e sintassi matematica. Qui, oltre che costituire una sintesi delle conoscenze geografiche dell'antichit�, illustra ed espone i principi matematici della cartografia del mondo che in seguito saranno ripresi prima dagli Arabi e poi da Mercatore. In questa stessa opera si occup� anche di astrologia dove propose di elevare alla dignit� di vera scienza anche la dottrina degli influssi degli astri. Altrettanto importanti sono i suoi studi di OTTICA, di ACUSTICA e quelli sulla MUSICA con l'opera L'armonia, illustrando una teoria musicale. Sia i primi sia i secondi, ebbero poi notevole influenza nel medioevo.
*** Nel corso dell'anno � consacrato a Roma PAPA PIO I, originario della provincia di Aquileia. materr� il pontificato per 15 anni; fino al 155.
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