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ANNO 127 d.C.
QUI il riassunto del PERIODO DI ADRIANO - dal
117 al 138 d.C.
L'ANNO 127
*** CONDONO DEI DEBITI AI CITTADINI
*** PERIODO DI GRANDE POPOLARITA' PER ADRIANO
A Roma tutta la politica di intervento sociale di Traiano fu, come abbiamo gi� visto, continuata, da Adriano. Alcuni aspetti furono anche migliorati: i donativi alle persone bisognose erano una regola, come pure la distribuzione di pane in forma gratuita.
Si calcola che su una popolazione di circa 1.000.000 di cittadini, ben 200.000 ricevessero gratuitamente circa 1 chilo di pane al giorno. Con Adriano si var� anche un provvedimento che estendeva la distribuzione anche ai bambini piccoli, fino ad allora era stati trascurati. Infine con un atto di generosit� senza pari a favore del popolo (editto che abbiamo gi� ricordato) "...liber� tutti dai debiti, e non solo i cittadini suoi contemporanei ma anche i loro discendenti", cancellando 900 milioni di sesterzi di debito verso l'erario che i sudditi faticavano a pagare.
Uno dei motivi era semplicemente il fatto che burocrati inflessibili, applicando le leggi amministrative con il massimo rigore, avevano fatto giungere grazie alle more i debiti a cifre iperboliche. Si trattava di tasse sulla casa non pagate, di evasione della tassa di edificazione, del commercio fisso e ambulante e di tante altre accumulate in 15 anni. Adriano ordin� di bruciare sulla pubblica piazza tutti i documenti di debito. Alla estemporanea contentezza che ne segu�, Adriano aggiunse anche quella di giochi imponenti, scontri di gladiatori e belve nel Colosseo che durarono settimane e settimane con un tripudio di folla che non si vedeva da anni. Adriano arriv� all'inaugurazione dei giochi (aveva ormai abolito qualsiasi cerimoniale ossequioso) su un'umile portantina, e "la folla dalla gioia grid� pi� delle belve".
E' forse questo il momento di maggiore popolarit� di Adriano. Mite, pio e valoroso comprendeva ancora gli uomini e si sentiva il grande intermediario del favore divino, prodigatore di benessere al popolo e al mondo. Frequentava tutti con semplicit�, Senatori, cavalieri; invitava alla sua tavola anche i liberti, parlava con loro. Visitava gli ammalati, aiutava personalmente i bisognosi e come un padre partecipava al dolore quando le disgrazie arrecavano dei lutti.
Con gli artisti, gli intellettuali che voleva sempre accanto a s�, rivaleggiava con entusiasmo nelle varie discipline, ma dimostrava sempre di voler dare un esempio di umilt�, facendo capire che era guidato da una grande forza di volont�, da una rigida disciplina che doveva essere un messaggio e un chiaro esempio a chi gli era accanto e al popolo.
Sembrava modesto, malleabile, ma deciso e risoluto, portava a compimento ogni azione che faceva, comprendendo bene i desideri degli uomini. Era cosciente dell'esaltazione che gli uomini gli avrebbero riservata ed era cosciente che il motore primo di ogni attivit� era lui, con la sua forza, energia, anima e corpo. Si era preso, subito dopo essere stato eletto, un grande impegno: oltre che aver scelto l'immagine di Augusto, sacra a tutti, voleva essere presente ovunque e conscio di ogni cosa.
Forse, con la sua incessante attivit�, voleva ridurre il mondo ad un solo organismo. Il suo spostarsi continuamente in ogni regione dell'impero forse era prova del suo desiderio di unificare le contraddizioni del mondo. Lo sentiva come una missione divina, prima perch� era stato un favorito degli dei, poi personificando gli dei stessi (e da qui vengono le sue grandi contraddizioni), e infine (con una immaginazione forse misticamente ottenebrata) raggiunto il culmine, divenne un caso clinico, totalmente estraniato agli uomini.
(Un grazie a Manuela Caniato, per avermi curato la pagina)
Muore quest'anno PLUTARCO. Nato a Cheronea nel 46, era vissuto prevalentemente in Grecia dove divenne sommo sacerdote nel tempio di Delfi. Molti i contatti con i personaggi romani. Lasci� numerosi scritti religiosi, filosofici, morali e letterari raccolte sotto il titolo Opere morali, e le notissime Vite parallele. Un'opera che rappresenta il tentativo di trovare una mediazione tra le culture greca e romana, ad eroicizzare i personaggi, dalle quali talvolta � anche trasportato nel campo delle fantasie e fuori dell'esattezza storica. Tranne quattro biografie isolate, essa � costituita da 22 coppie di biografie comparate di un greco e di un romano ; di ciascuna coppia sono trattate le affinit� nel proemio e le differenze nella conclusione. Lo schema seguito per le biografie � quello cronologico con la tendenza a raffrontare i grandi campioni della storia di Roma con quelli della storia greca, soprattutto per mostrare che si poteva opporre Cicerone a Demostene, Cesare ad Alessandro e cos� via, conducendo il lettore alla grandiosa maest� di Roma e alla felicit� dell'et� imperiale. Proprio per questo destarono le sue opere vivo interesse ai romani del suo tempo e a quelli (meno felici) nei secoli seguenti che volevano ricordare con amarezza e nostalgia le passate grandezze di Roma. Con Svetonio (sua la Vita dei Cesari, altro best seller fra i romani nostalgici) entrambi contribuirono inconsapevolmente a far deviare il corso della storiografia latina, alla quale tocc� aspettare oltre due secoli, prima di ritrovare in Marcellino, un continuatore di Tacito, ma entrambi furono i loro scritti sepolti per oltre 14 secoli. Entrambi scomodi ai potenti di turno, entrambi dimenticati.
Giunti a noi di Plutarco sono anche i commenti a Platone, le polemiche contro gli Stoici ed epicurei; trattati di etica, psicologia, fisica, che con Moralia ne fanno comunque un autore fondamentale della cultura classica di ogni tempo.