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MILIARDI ALL' 1 A.C. |
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ANNO 31 d.C.
QUI riassunto
del PRINCIPATO DI TIBERIO
dal 14 al 37 d.C.
* TIBERIO -LA CONGIURA DI SEIANO
A TIBERIO, fra le tante lettere, giunse a Capri questa volta una missiva di Antonia, madre di Germanico e cognata dello stesso Tiberio. Non era una lettera anonima, ma era di una persona di cui Tiberio si fidava, e non c'erano ragioni per fare delle riserve. Pur nel dubbio di agire subito, una cosa la fece subito, temeva per la vita sia di Druso e di Gaio. Il primo era in prigione, il secondo ci poteva finire e quindi lo chiam� sull'isola, un posto pi� sicuro di Roma. Altra iniziativa fu quella a maggio di dimettersi dal consolato, di conseguenza Seiano appena nominato lo scorso anno dovette seguirlo. Un'altra ancora fu quella di invalidargli un atto di accusa contro Arrunzio, che in quel momento governava la Spagna; addirittura fece condannare gli accusatori e fece approvare dal Senato un decreto in cui si proibiva di accusare i legati imperiali nel periodo in cui erano in carica.
Insomma a Roma e anche in Senato qualcuno incominci� a dire che Seiano non era onnipotente come si voleva far credere. E se i primi provvedimenti misero in ansia Seiano, i secondi costituivano un regresso ben preciso del suo potere. E lui perse le staffe e la pazienza. Temendo il peggio, incominci� ad accelerare il suo progetto, a mandare ai suoi alleati nelle varie province, messaggi per verificare la loro fedelt� qualora ne avesse avuto bisogno nella circostanza di un Golpe. Una delle lettere, tramite Satrio Secondo, arriv� anche a Tiberio e in quelle righe cap� benissimo le sue intenzioni, che gli facevano -pra non c'era pi� nessun dubbio- crollare un mondo.
Nomin� immediatamente e segretamente il 17 ottobre Prefetto Macrone e lo invi� a Roma con una buona scorta per comunicare con uno stratagemma davanti all'assemblea riunita dei pretoriani le intenzioni future di Tiberio riguardo alla sua successione. Seiano euforico credeva giunto il suo giorno, la tanto sospirata carica portata a conoscenza pubblica. Invece Macrone inizi� leggendo una diabolica lettera fatta ad arte, che all'inizio faceva i complimenti a Seiano, ma poi procedendo nella lettura contenevano sempre piu' rimproveri, che dovevano -questo era l'accorgimento- misurare la tensione degli uomini di Seiano presenti. Questi calmi ascoltavano le disposizioni di Tiberio; poi in crescendo i rimproveri diventarono sempre pi� duri - anche qui nessuna reazione- e alla fine concludevano con l'accusa di cospirazione a Seiano, la destituzione e la sua condanna a morte.
Immediatamente fu arrestato, nella sera stessa strangolato. La moglie divorziata si suicid�, ma non prima di aver rivelato con una lettera a Tiberio che Livilla aveva commesso adulterio con Seiano e che suo figlio Druso era stato da loro due eliminato avvelenandolo in carcere.
Nello stesso giorno Tiberio prov� l'orrore del tradimento dell'unico uomo di cui aveva sempre avuto fiducia e il dolore della perdita del figlio. Si chiuse nel muto dolore per mesi e mesi a Capri senza voler vedere nessuno, mentre Roma e le province festeggiavano la caduta di un sinistro personaggio della storia di Roma, venerando la "previdenza" di Tiberio e dichiarando il 18 ottobre festa pubblica.
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TIBERIO PUNITORE DEI VIZI Tiberio in riposo dorato nella favolosa Villa di Capri non aveva mai cessato di inviare a Roma e alla sua aristocrazia, moniti severi sul comportamento ostentato della ricchezza e ai vizi licenziosi. Valerio Massimo a tale proposito dedica a lui nove libri: e se elenca con piaggeria le virt� dell'imperatore, parlandoci dei vizi che lui odiava li elenca cos� uno a uno; uno dei pi� detestati era quello dell'accumulo delle ricchezze senza meriti; ma quando pero' morir�, lo stesso Tiberio, lascer� lui stesso una fortuna valutata in 2 miliardi e 700 milioni di sesterzi, pari a un bilancio dello Stato di un anno.
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Tiberio con un ordine fece riammettere quest'anno gli Ebrei a Roma.
Nerone invece fu pi� sfortunato, figlio di Agrippina Maggiore e fratello di Agrippina Minore, mandato con la madre in esilio proprio da Seiano, non sopportando la prigionia, poche settimane prima che giungesse la bella notizia, della caduta e la condanna a morte di Seiano, si era suicidato.