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20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
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D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
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STORICI E TEMATICI |
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vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"
ANNO 1826
I
Personaggi politici di questo periodo LA
CARBONERIA
I
MARTIRI ITALIANI DELLA LIBERTA'
una panoramica generale sull'intero anno
L'anno si apre con alcune incrinature all'interno di quel sistema politico che era stato quasi imposto dall'Austria dall'inizio della restaurazione dopo il congresso di Vienna. Le potenze vincitrici di Napoleone, il 9 giugno del 1815, avevano deciso la nuova sistemazione politica dell'Europa e in particolare quella in Italia.
Poi, qualche mese dopo - il 26 settembre - prodotto dal fervore mistico dello Zar (ALESSANDRO I), Russia, Austria e Prussia firmarono il trattato della Santa Alleanza, dichiarandosi "delegati della provvidenza" a governare la "comune nazione cristiana". Cio�, difendere anche con la forza gli accordi di Vienna. Non ader� la Gran Bretagna, l'impero Ottomano, e ovviamente lo Stato Pontificio.
Atteggiamento quello austriaco che fu riconfermato (nonostante i moti di Napoli e del Piemonte del '20 e '21) al Congresso di Verona del 1822 da Metternich, ma con le carte pi� scoperte dell'Austria come intenzioni: quella di fare una unificazione dell'Italia, una specie di Lega di stati italiani sotto il suo controllo - una proposta subito bocciata. L'Austria propose allora di istituire un ufficio centrale di polizia politica austriaca a Verona con i compiti di reprimere militarmente le insurrezioni nella penisola; fu bocciata anche questa proposta; ma Metternich aveva scoperto le sue carte!
L'Inghilterra le vide subito, la Russia di Alessandro era forse distratta, ma non suo fratello Nicola, futuro zar.
La Santa Alleanza delle grandi potenze, se aveva formato un forte blocco con Austria, Prussia, Russia, non aveva per� n� la partecipazione della Gran Bretagna, n� quella della Francia, anche se la seconda non � che potesse reagire imponendo un'altra linea politica, perch� era la nazione che era uscita perdente, e nonostante la restaurazione dei Borboni, la vecchia guardia napoleonica - ma anche il popolo uscito da una stagione abbagliante come quella rivoluzionaria - condizionava pur sempre il governo francese, e alcune concessioni la Francia era costretta a fare se non voleva disordini interni. Non cos� l'Inghilterra, che pur protagonista della guerra, non si era schierata, n� aveva condiviso i progetti reazionari della politica imposta da METTERNICH.
Di unirsi a loro e poi partecipare a degli interventi militari contro i rivoluzionari, non solo non rientrava nei piani inglesi per motivi economici e logistici, ma soprattutto per la sua mentalit� politica che sull'isola, stava mutando profondamente.
E mut� moltissimo in questa seconda met� anni Venti, con i liberali che in Parlamento sono riusciti a modificare l'equilibrio politico battendo i Lords conservatori. (I Tory)
L'affermazione del diritto di autodeterminazione dei popoli era uno dei principi fondamentali dei liberali inglesi. Mentre la strisciante egemonia conservatrice e reazionaria dell'Austria (abbiamo visto lo scorso anno il viaggio in Italia dell'Imperatore, che non era quello di un angelo custode ma di un "padrone" assoluto degli "assolutisti" al suo servizio) se proprio non preoccupava eccessivamente gli inglesi, non � che � fu lasciato in disparte; era un grosso problema. La politica assolutista imposta dall'Austria agli stati italiani direttamente o indirettamente, quella imposta anche alla Spagna, non poco condizionata quella borbonica in Francia (con i suoi debiti di guerra), ed infine perfino una irrazionale ostilit� verso la Grecia che si � resa indipendente lottando con l'impero ottomano (nemico austriaco da secoli) non sfugge alla Gran Bretagna, come non sfugge anche l'egemonia economica, il protezionismo che sta maturando in Germania con l'economista List. Che � una sorta di nazionalismo economico che invoca l'abolizione delle barriere interne, ma intende proteggere con dazi elevati la produzione nazionale dalla concorrenza estera; idea molto diversa da quella liberoscambista intercontinentale che si andava affermando invece in Inghilterra in questi ultimi anni.
La prima inquietudine dell'Inghilterra fu proprio questo turbamento negli ambienti economici, in una fase molto delicata, anche se era nello stesso tempo piena d'ottimismo per la ripresa degli scambi commerciali con l'Europa dopo la grave crisi del blocco napoleonico. E non si sbagliava, inizi� perfino in ritardo a valutarne le conseguenze, ancora convinta (le lotte interne del libero scambio con l'America quest'anno sono accese e sempre in primo piano in Parlamento) di poter guardare oltre l'Atlantico perch�: non � scattato ancora il (clamoroso) protezionismo americano (del 1830), e perch� i mercati europei, nonostante le politiche economiche dei dazi elevati messe in atto dai governi della restaurazione, hanno fatto registrare in questi anni all'Inghilterra incrementi straordinari, sconvolgendo con la enorme produzione e i bassi prezzi i mercati europei; situazione allarmante per gli stati della Santa Alleanza che iniziarono a studiare altre strategie.
Infatti si stanno buttando le basi di quella filosofia economica che si chiamer� della ZOLLVEREIN: le aspirazioni della borghesia tedesca che si concentreranno (fra breve) su una Unione doganale fra tutti gli stati della confederazione. Concepita in questo periodo con una esplosione della domanda di beni, il 22 marzo 1833 si cre� appunto la Deutscher Zolleverein, che entrer� poi in vigore il 1� gennaio 1834.
Lo Zollerverein sar� una realt� rivelandosi un fattore di primo piano nella promozione dello sviluppo economico tedesco; e anche se non furono immediate le conseguenze politiche, essa poi costitu� - bisogna riconoscerlo - indubbiamente la prima tappa nel processo di unificazione della Germania moderna dopo la caduta di Metternich.
Se questo era lo scenario visto sotto il profilo economico, che preoccupava gli inglesi, causando qualche frattura nei rapporti con le tre grandi potenze, anche nell'aspetto politico all'interno della stessa Santa Alleanza si avvertiva gi� qualche crepa. Proprio la morte dello zar ALESSANDRO I, avvenuta lo scorso dicembre ( il 1�) , ha aperto un delicato problema di successione in questi primi mesi dell'anno. Un problema risolto con un interregno, con un potere vacante che ha favorito lo sviluppo di un complotto organizzato da una societ� segreta di tendenza liberale. A Pietroburgo scoppia una rivolta non popolare, ma militare (moto decabrista), sventata dal fratello di Alessandro, NICOLA, reggente zar. E' un segnale, che non � legato, ma precede un altro fatto, un vero e proprio colpo di scena.
Non � che Nicola difenda i liberali, anzi diventer� un campione dei reazionari e rafforzer� l'autocrazia schierandosi contro tutti i fermenti liberali. I dubbi e i timori di Nicola sono invece ben altri. Ed � il potenziale pericolo predominante dell'Austria sui Balcani. Schierandosi contro la Grecia che si era resa indipendente dai turchi, e non contro i turchi (suoi costanti nemici, che erano arrivati quasi fino a Vienna) Metternich scopriva un'altra carta delle sue oscure intenzioni.
Ed eccoci al colpo di scena! Gran Bretagna e Russia, firmano un protocollo (di Pietroburgo) modificando l'atteggiamento assunto al Congresso di Vienna e a quello di Verona; la Russia quindi "rompe" quello della Santa Alleanza.
Le due potenze s'impegnano con le armi ad imporre alla Turchia il riconoscimento dell'indipendenza della Grecia. E subito dopo - il prossimo anno - altro colpo di scena. Quando, i due alleati Russia e Inghilterra sbarcheranno nel mar Egeo, si allea clamorosamente la Francia (firmando il trattato di Londra) per difendere i greci dai turchi.
Ma sar� ancora pi� clamoroso quando all'inizio del prossimo anno truppe inglesi sbarcheranno a Lisbona per appoggiare i costituzionalisti.
Uno smacco per la politica austriaca, non militare, ma psicologica. Non dimentichiamo che in Grecia, in Spagna e in Portogallo, avevano partecipato migliaia di esuli dei moti rivoluzionari italiani, che erano emigrati in varie Paesi, e che pur essendo gruppi variegati, erano sempre sensibili ai richiami della lotta degli indipendentisti in qualsiasi parte d'Europa. Perfino ad organizzarne la lotta. Il generale SANTAROSA (ex bonapartista, e promotore della rivoluzione militare piemontese) lo scorso anno � morto proprio guidando gli indipendentisti nella lotta di liberazione della Grecia.
Con queste novit�, la lotta in nome di tutte le nazionalit� oppresse, sostenuta dalle mille sette, dai movimenti repubblicani, liberali, monarchici costituzionali (modello inglese), si aprono nuovi spiragli e si creano nuove speranze ai liberali di tutta Europa. Ma soprattutto fanno allargare i movimenti, creati o tenuti insieme dai molti esuli riparati nelle "isole felici" della democrazia, in Inghilterra, Svizzera, Belgio; che non solo qui si sentivano al sicuro nello svolgere la loro attivit� politica verso la Madre Patria, ma vivendoci in questi "paradisi" avevano davanti quotidianamente la testimonianza cos'erano queste democrazie, e questo rinvigoriva la lotta.
Tutto questo mentre la cronaca in Italia, registrava atteggiamenti assolutistici che non lasciavano ai coraggiosi piccoli gruppi di rivoluzionari nessuna speranza di successo. La repressione continuava; e quella dello Stato Pontificio era la pi� spietata; portata avanti con i mezzi pi� umilianti e feroci. Soprattutto quando il famigerato cardinale RIVAROLA sar� preso di mira con un attentato.
IN CRONO
27 GENNAIO - E' scoperta una congiura carbonara nell'ambiente militare dell'esercito borbonico di Napoli. A capo di questa nuova setta, dei Pellegrini bianchi, sono due tenenti: NICOLA FUSCO e G.BATTISTA PIATTI e altri ufficiali. Arrestati, processati, condannati a morte, la pena sar� poi tramutata all'ergastolo e carcere duro.
13 MARZO - Papa LEONE XII insiste. Con una lettera apostolica a tutte le chiese, incita i fedeli a far "opera di delazione", a denunciare i cospiratori, gli appartenenti alle sette - e ribadisce - che agiscono tutti nell'illegalit�, quindi meritano sia la punizione degli uomini sia quella divina.
20 MAGGIO - Dello stesso tenore il bando del duca di Modena, l'austriaco FRANCESCO IV. Concede l'amnistia a tutti i condannati per reati cospirativi se denunciano entro cento giorni i compagni ribelli ancora liberi
24 MAGGIO - Segue il bando del nuovo re del Regno delle Due Sicilie, FRANCESCO I, che dopo la moderatezza dello scorso anno salendo sul trono, inizia un periodo repressivo. Istituisce in tutte le citt� del regno delle commissioni giudicanti per punire ogni tipo di reato contro lo stato.
6 LUGLIO - In Romagna, nel corso di una sistematica repressione dei cospiratori � ucciso un capo della polizia pontificia. Il segretario dello Stato Pontificio, cardinale SOMAGLIA bandisce anche lui un editto simile a quello di Modena. Amnistia per tutti coloro che sono in carcere, se fanno meritevole opera di delazione denunciando i compagni che sono ancora liberi.
23 LUGLIO - La risposta dei cospiratori non si fa attendere. A Ravenna � preso di mira il capo indiscusso delle famigerate polizie romagnole: il cardinale RIVAROLA. Il giudice supremo, unico, a processare e condannare senza appello. In un anno ha riempito le pontificie galere con oltre 500 arresti, e ha fatto funzionare sette volte la forca in pubblico per appendervi i cospiratori, platealmente come severo avvertimento.
Un severo avvertimento lo riceve anche lui, diventando il bersaglio di un attentato a colpi di pistola. Salvandogli la vita, � ferito solo il suo accompagnatore, ma il primate rimasto sconvolto e intimorito, lascia l'incarico a un suo collega, monsignor FILIPPO INVERNIZZI. L'opera del famigerato cardinale non conosce sosta con il suo sostituto e la feroce repressione prosegu� sistematicamente peggio di prima, con arresti a tappeto e pi� rigorose misure di polizia.
22 AGOSTO - Dopo il "fattaccio" di Ravenna, si brancola nel buio per arrivare all'organizzazione che ha messo a segno l'attentato a Rivarola. Interviene il papa in persona dando pieni poteri anche a monsignor INVERNIZZI, per inquisire, giudicare e condannare senza appello e con riti sommari i sospettati dell'attentato. Libero anche di mandare sotto processo tutti coloro che hanno atteggiamenti anticonformisti. Istituisce premi di 3000 scudi per chi da informazioni su sette segrete, 10.000 ne offre chi far� catturare l'autore o gli autori dell'attentato.
16 DICEMBRE - Provvedimenti di LEONE XII, a carattere pubblico nei riguardi di coloro che sono sbandati e praticano la mendicit�. Consentita la questua solo se i bisognosi si raccolgono sul sagrato delle chiese. Questo permette di controllare i randagi, e con la frequentazione anche di conoscerli uno per uno.
2 GENNAIO - Buon inizio dell'anno per la prima Compagnia di Assicurazioni a Milano contro i danni degli incendi e la grandine. Grande successo negli ambienti rurali dove queste calamit� distruggevano anni di faticoso lavoro. E' il primo spiraglio - a parte l'aspetto economico - di una "Nuova Coscienza" che ci interessa sottolineare come nuovo concetto nella lotta per la vita. Non pi� affidata alla Provvidenza manzoniana ma a quello della Previdenza. All'inerzia fatalistica, nasce la riflessione; quella proposta semmai dal Leopardi che affermava "ne' guai non ci vuole pianto, ma consiglio".
Non pi� eventi biblici quindi, insidie imprevedibili e senza riparo che piombavano dal "cielo" con i tanti pretestuosi "castighi divini", ma eventi nella cruda razionalit� e prevedibilit�, calcolata in fiorini dai nuovi "sacerdoti", che giocano la loro prima sfida contro le sventure e le calamit� con il "calcolo delle probabilit�".
Ed � curiosa che le prime polizze, in testa, a carattere cubitali, riportino la dicitura "In nome di Dio", Polizza di Assicurazione". Casa assicurata contro l'incendio per il valore di fiorini 20.000, con pagamento di fiorini 28,40 come premio annuo. Un dettaglio conciliante del soprannaturale con il razionale, forse imposto, per non esautorare del tutto il "timor di Dio".
Nel 1831, con la seduta del 26 dicembre, alcuni soci fondatori firmeranno l'atto di nascita a Trieste delle Assicurazioni Generali Austro-Italiche. A Venezia la direzione per il Regno Lombardo-Veneto, con l'emblema del Leone di San Marco. Un lungo cammino dentro il realismo sociale.
*** 25 FEBBRAIO - Sul Lago Maggiore compare il primo battello a vapore con un servizio di linea delle varie localit�. Subito dopo, visto il successo ne compariranno poi alcuni sul Lago di Como, e sul Po con un servizio fino ai porti dell'Adriatico.
*** PROUT classifica gli alimenti e afferma: "grassi e proteine sono i mattoni essenziali dell'organismo" Sostanza organiche formate da catene di elementi (amminoacidi - Ndr) uniti tra loro. Prout ha visto ancora molto poco, ma la sua intuizione e anche la definizione "mattoni" (questo termine metaforico rimarr� sempre) corrispondono alla realt� scientifica odierna.
*** WOHELER, nello stesso anno, va oltre: confermando la tesi di Prout, annuncia la sintesi organica e realizza la prima sostanza organica da materia inorganica, gridando con entusiasmo a tutti: "la materia � la chimica, la chimica � la vita" .
Siamo ai primi passi dalla scoperta dei segreti della chimica organica.
Woheler ha ottenuto un complesso di reazioni chimiche che avvengono a livello cellulare per produrre le proteine necessarie alla vita di ogni organismo partendo dagli amminoacidi (che Woheler non conosce ancora) forniti con la nutrizione, poich� la quantit� e il tipo di proteine necessarie costituiscono un dato specifico, e si svolge in base alla informazione genetica. L'RNA che fornisce al DNA materiale per fabbricare i "mattoni".