'900 un secolo di auto - ( 3 di 4 )
ANNO 1936 - LA TOPOLINO
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(Collaborazione e testi di: Andrea Barbano)
Il 15 GIUGNO 1936 e' la data di commercializzazione della popolare Fiat 500, progettata dall' ingegner DANTE GIACOSA (il celebre "pap�" di quasi tutte le Fiat uscite dal 1936 al 1971, scomparso nel marzo 1996) e subito ribattezzata "a furor di popolo" con il nomignolo affettuoso "TOPOLINO". Considerando il limitato numero di autovetture circolanti in Italia (222.000 nel 1936, 290.000 nel 1939) e lo scarso numero di automobili nuove immatricolate annualmente (21.000 unita' nel 1936, 38.000 due anni dopo) la Fiat 500 ha un forte successo commerciale: in tre anni ne vengono prodotte quasi centomila, cui vanno aggiunti i 20.000 esemplari prodotti su licenza da N.S.U. (Germania) e Simca (Francia).
L'utilitaria Fiat ha un piccolo motore (569 cc.) che sviluppa 13 cavalli, sufficienti a imprimerle la velocita' di 85 km/h. L'abitacolo ospita 2 adulti, mentre nel piccolo vano posteriore trovano posto due bambini o qualche valigia. La Topolino viene lanciata a un prezzo di lire 8900!
10 volte lo stipendio di un bancario. I consumi sono molto ridotti (6 litri di benzina ogni 100 km), mentre il bollo annuale e' di 275 lire. Grazie anche al successo della Topolino, nel 1937 la Fiat conquista il 7% del mercato europeo, con un fatturato di 50.000 per ogni singolo dipendente. La cifra e' analoga a quella delle maggiori case automobilistiche inglesi e francesi, che pero' avevano oneri assai superiori per salari e oneri sociali. Dal termine del conflitto e fino al 1955 (in particolare con l'arrivo della 500 C Belvedere) avra' un incremento di vendite ancora superiore: infatti, dal 1936 al 1955, saranno oltre 500.000 le Topolino prodotte. Nel 1955 scompare dai listini Fiat, sostituita dalla "600".
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1936
- L'APRILIA
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Al salone dell'automobile di Parigi dell'OTTOBRE 1936 la Lancia presenta la modernissima APRILIA, berlina con quattro porte e cinque posti. Equipaggiata con un brillante motore di 1350 cc. e caratterizzata da una carrozzeria aerodinamica a scocca portante, riesce a raggiungere i 125-130 km/h: all'epoca una velocita' elevatissima per un'automobile di quella cilindrata. Rivolta a una clientela elitaria e sportiva, l'Aprilia viene lanciata con un prezzo di 23.500 lire e si merita ben presto l'appellativo di "regina della strada". E' considerata il "canto del cigno" di Vincenzo Lancia, fondatore e proprietario della fabbrica omonima, scomparso improvvisamente nel febbraio 1937. Sul telaio dell'Aprilia i carrozzieri piu' celebri realizzano superbe fuoriserie, mentre dal 1939 la cilindrata sale a 1500 cc. Numerosi sono anche i successi nelle competizioni sportive. La sue vendite proseguono fino alla primavera 1950, quando viene sostituita dalla Lancia AURELIA (vedi sotto).
ANNO 1937 - LA 1100
MAGGIO 1937 - Esce dallo stabilimento Lingotto della Fiat la 1100, nuova berlina media a quattro porte. Erede della "gloriosa" ma ormai datata Balilla, � tra le automobili italiane pi� popolari a cavallo del secondo conflitto. In realta' la sigla ufficiale della nuova Fiat e' "508 C Nuova Balilla", ma il pubblico -come era gia' avvenuto l'anno precedente per la piccola 500, alias TOPOLINO- la ribattezza subito 1100. La linea della 1100 appare piuttosto moderna e aerodinamica, con elementi in comune con le Fiat 500 e 1500 tra cui commercialmente si colloca. Il motore particolarmente robusto e affidabile (un 4 cilindri 1089 cc. da 32 cv), le prestazioni elevate rispetto alla cilindrata (110 km/h e consumi relativamente limitati), la buona abitalita' interna, la versatilita' di impiego e il prezzo "ragionevole" (19.500 lire), assicurano un ottimo successo di vendite alla 1100, che diventa subito per antonomasia "la vettura media" dell'automobilista italiano. Nel primo biennio di produzione, escono dai cancelli del Lingotto ben 52.000 nuove 1100. In totale, fino al 1953, gli esemplari fabbricati raggiungono la ragguardevole cifra di quasi 200.000 unita'.
ANNO 1939
LE NOVITA' DELLE CASE ITALIANE ALLA VIGILIA DELLA GUERRA
Durante il mese di marzo del '39 appare una vettura sportiva dalla linea particolarmente moderna. Si tratta della 1100 SPORT, derivata dalla berlina 508 C (ribattezzata dal pubblico 1100, cfr. scheda del 1937). Il nuovo modello ha una carrozzeria a due porte bassa e slanciata, mentre fanali e parafanghi appaiono quasi del tutto incassati rispettivamente nel frontale e nelle fiancate. Grazie a queste doti aerodinamiche e a un motore di 42 cv (contro i 32 della berlina) la 1100 SPORT raggiunge i 136 km/h. Claustrofobico l'abitacolo, in grado di ospitare due persone piu' un piccolo bagaglio. Vettura concepita per il solo uso sportivo o turistico, esce dalla produzione nel settembre dello stesso anno, con lo scoppio della seconda guerra mondiale.
LA FIAT 700
15 maggio 1939. Inaugurazione -presieduta da Mussolini- dei moderni e imponenti stabilimenti FIAT MIRAFIORI, situati nella periferia meridionale di Torino. La nuova fabbrica, a un piano unico di lavorazione, vanta una superficie complessiva di 430.000 mq ed e' concepita per ospitare circa 15.000 operai. Davanti alla massa dei 50.000 dipendenti Fiat stipati nella pista di collaudo, il Duce pronuncia un discorso e passa in rassegna tutta la produzione della casa torinese. Tra essa appare un nuovo modello, la "700": Agnelli e i massimi dirigenti Fiat ne illustrano le principali caratteristiche al dittatore. La "700", ormai pronta per la produzione in grande serie, e' un'utilitaria a due porte e quattro posti che si colloca tra la "500" e la "1100". Se con queste ultime la sua linea ha una certa familiarita', del tutto innovativa e inedita per un modello Fiat e' la carrozzeria a scocca portante. Il piccolo motore di 700 cc sviluppa una potenza di 22 cavalli con consumi piuttosto contenuti. Nei mesi successivi prosegue, all'interno dei nuovi stabilimenti, l'allestimento delle linee di produzione della nuova utilitaria, perche' i primi esemplari devono essere commercializzati nelle ultime settimane dell'anno: Il 3 settembre 1939 -che � lo stesso giorno della dichiarazione di guerra di Francia e Inghilterra alla Germania.
Scatta in tutta Italia il divieto di circolazione per le automobili private (salvo il rilascio di un permesso speciale, difficile da ottenere): la dirigenza Fiat decide subito la sospensione di ogni progetto per la nuova e piccola Fiat che viene presto dimenticata. Gli sforzi della casa torinese si concentrano ormai sulla produzione militare.
Nel precedente 11 luglio 1939 ricorreva il quarantesimo anniversario della fondazione della Fiat. Per l'occasione la casa torinese present� alla stampa una nuova edizione della "508 C" del 1937, che assumeva anche ufficialmente il nome "1100" ed era prodotta nei nuovi stabilimenti Mirafiori.
La Fiat "1100" differisce dal modello precedente per il frontale a "prua di nave" (simile a quello della 700), gli interni e il cruscotto ridisegnati. Invariate le prestazioni. Accanto alla normale berlina quattro porte (con un prezzo di 23.500 lire) appaiono nel listino la "Berlina Tetto Apribile", la "Cabriolet", la "L 6 posti" e la "Coloniale". In particolare, la "1100 Cabriolet" (26.500 lit.) presenta un disegno della coda innovativo rispetto alla precedente "508 C Cabriolet": la targa e' incassata in un un moderno e razionale baule, mentre i fanali sono collocati direttamente sui parafanghi. A differenza della "sfortunata" "700" le nuove "1100" vengono commercializzate nei giorni successivi la presentazione, "salvandosi" cosi' dal notevole ridimensionamento della produzione civile Fiat nel settembre successivo.
Durante la durata del conflitto continuano quindi a essere prodotte, sia pure in quantita' limitatissime. Salvo alcune modifiche nel 1948 ("1100 B") e nel 1949 ("1100 E", con un baule al posto della ruota di scorta), questa robusta e popolare Fiat cessa la produzione solo nel 1953. In totale, considerando anche la "508 C" saranno circa 200.000 le 1100 prodotte.
LANCIA
Se la Fiat decide di non iniziare la produzione della "700", assai differenti sono le decisioni della Lancia davanti allo scoppio del conflitto. Fin dai primi mesi del 1937 era allo studio il progetto di una piccola automobile, dalla cilindrata e consumi contenuti ma con prestazioni brillanti. All'inizio di quell'ultima estate di pace il modello definitivo e' ormai pronto: l'"Ardea" -questo il nome che e' scelto dalla dirigenza Lancia- e' una compatta berlina a quattro porte dal cofano particolarmente corto, con una linea aerodinamica che ricalca -ad eccezione della coda: meno rastremata e piu' arrotondata- quella della piu' grande Aprilia (vista sopra). L'abitacolo dell'"Ardea" e' elegante e raffinato, con una ricca dotazione di accessori e strumenti di bordo. Il motore e' un compatto 903 cc che sviluppa la potenza di 28,8 cv, sufficienti ad imprimere a questa piccola automobile di lusso una velocita' di 108 km/h. I consumi (meno di 8 litri per 100 km) sono particolarmente contenuti per l'epoca. Quando la nuova Lancia e' pronta per la produzione, sono passate ormai alcune settimane da quell'infausto venerdi' 1� settembre, giorno dell'aggressione nazista alla Polonia.
Mussolini dichiara la "non belligeranza" e allo stesso tempo un clima di austerita' cala sul nostro paese: cio' nonostante, alla fine di ottobre, la Lancia inizia le vendite dell'Ardea con un prezzo di 26.000 lire. E, considerando il prezzo triplicato della benzina (il divieto di circolazione viene sospeso dall'inizio di dicembre e per pochi mesi: ma pochi automobilisti ne approfitteranno), da li' fino all'entrata in guerra dell'Italia (10 giugno 1940) le "Ardea" saranno consegnate in un numero tutt'altro che insignificante: oltre 2000, piu' alcuni telai ceduti ai carrozzieri per le fuoriserie. La produzione -sia pure col contagocce, come accade anche per l'"Aprilia"- prosegue durante il confilitto e ancora nel 1941 esce la seconda serie dell'"Ardea", con lievissime modifiche estetiche. Dopo la presentazione della terza (1948) e quarta serie (1949), L'"Ardea" esce dal listino Lancia nel 1953. Gli esemplari prodotti sono circa 23.000.
ALFA ROMEO
Maggio 1939: iniziano le vendite della costosissima "6c 2500", una delle piu' belle automobili italiane di serie mai prodotte. La nuova Alfa Romeo sostituisce il precedente modello "6c 2300 B" e rimane per 10 anni l'unico modello presente nei listini della casa milanese. Tutte le "6c 2500" hanno un raffinato motore a sei cilindri di 2443 cc e sono proposte in quattro versioni: "Berlina normale" (63 cv, 145 km/h, 5 comodi posti), "Berlina Lunga" (63 cv, 135 km/h, 7 posti), "Sport" (coupe' a quattro posti da 98 cv e 160 km/h) e la velocissima "Super Sport" (120 cv e 190 km/h, carrozzerie solo fuoriserie). Le prestazioni sono davvero eccezionali per l'epoca, ne' sono da meno i prezzi di listino: la "Berlina normale" costava 60.000 lire, quanto un buon appartamento. Mentre la linea a di quest'ultima era piuttosto classica e sobria (sebbene la parte posteriore fosse caratterizzata da un disegno piuttosto innovativo), le carrozzerie delle "Sport" e "Super Sport" erano modernissime e slanciate nella loro eleganza, con i fanali quasi incassati nel frontale. Automobile assolutamente elitaria, la "2500 6c" viene prodotta nell'arco dei dieci anni successivi in poche centinaia di esemplari.
ANNO 1950 - LA 1400
Arte & Auto - G. De Chirico - La 1400MARZO 1950 - Salone dell'automobile di Ginevra. La prima, nuova automobile italiana del dopoguerra e' la Fiat 1400, berlina quattro porte di classe medio-superiore. Soprattutto, e' la prima Fiat a scocca portante. Dal 1945 la grande fabbrica torinese aveva ripreso la produzione dei modelli d'anteguerra (500, 1100 e 1500), poiche' occorreva innanzitutto riparare gli ingenti danni di guerra. Ora la nuova Fiat 1400 taglia decisamente i ponti con il passato. La carrozzeria e' ispirata secondo i canoni statunitensi ed appare modernissima: fanali, parafanghi, fianchi e baule posteriore sono completamente incorporati in un unico insieme. Tutti gli altri modelli prodotti dalle case italiane e dalla Fiat stessa appaiono inesorabilmente datati. La voluminosa (per i canoni italiani, si pensi ai 3 metri della Topolino) e massiccia 1400 e' equipaggiata con un motore di 1395 cc. da 44 cv che, se da un lato non offre prestazioni particolarmente brillanti (120 km/h, accelerazione scarsa), e'!
in compenso robusto e assicura consumi non eccessivi. Nei giorni del lancio commerciale il prezzo di listino e' di 1.275.000 lire, pari a tre mensilita' di un direttore di banca. La nuova Fiat ottiene un buon successo di vendite: sono poche le famiglie medio-borghesi dell'epoca nelle quali non sia entrata una 1400. Dal 1950 al 1958 (nelle varie versioni "A", "B", Diesel e Cabriolet) ne escono 168.000 esemplari.ANNO 1950 - L'AURELIA
APRILE 1950 - Salone dell'automobile di Torino. A un mese esatto dalla presentazione della "americaneggiante" Fiat 1400, anche la Lancia presenta il suo nuovo modello del dopoguerra. E' l'elegante e raffinata AURELIA, concorrente della nuova Fiat ma di classe un po' superiore. L'AURELIA e' una comoda berlina di 1750. L'elastico motore sei cilindri a V ha una potenza massima di 56 cv, sufficienti a imprimerle la velocita' massima di 135 km/h. Come la Fiat 1400, l'AURELIA ha una carrozzeria dal disegno moderna, con gli elementi formanti un unico insieme; tuttavia, rispetto alla Fiat ha una linea piu' classica e signorile. Come tutte le Lancia, l'AURELIA presenta soluzioni tecniche d'avanguardia, tra cui la sospensione a quattro ruote indipendenti. Il prezzo di listino e' di 1.830.000 lire. Dal 1950 al 1957 escono dagli stabilimenti Lancia 17.493 AURELIA. Celebri le versioni sportive, tra cui la splendida spider B 20 di Pininfarina, immortalata da Vittorio Gassman nel film "Il sorpasso".
ANNO 1950 - L'ALFA ROMEO 1900
OTTOBRE 1950 - E' un anno davvero ricco di novita' per il mercato automobilistico italiano (le vendite interne riguardavano quasi esclusivamente le case nazionali, poich� i fortissimi dazi rendevano pressoch� impossibile l'importazione dei modelli esteri). Nelle concessionarie Alfa Romeo di tutta Italia appare la berlina 1900 a 4 porte, dalle spiccate caratteristiche sportive. Dotata di una moderna carrozzeria a scocca portante, e' la prima Alfa Romeo a essere prodotta con la catena di montaggio. Dopo le rovine della guerra, la casa milanese abbandona i costosissimi e irraggiungibili modelli del passato per dedicarsi a una produzione rivolta a una clientela leggermente piu' ampia. Il prezzo di listino della 1900 e' di 2.310.000 lire, rivolto a un'utenza elitaria e sportiva. Grazie all'ottimo 4 cilindri di 1884 cc., la nuova berlina Alfa eroga una potenza di 80 cv e raggiunge i 150 km/h. Per l'epoca sono prestazioni davvero elevate, destinate a crescere con le versioni successive (tra cui spiccano per sportivita' ed eleganza quelle con carrozzeria coupe').
DAL 1950 AL 1959 la 1900 e' prodotta in 21.304 esemplari.
(Collaborazione e testi di: Andrea Barbano)
1955 - IN ARRIVO... LA 600
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