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L'introduzione di CLAUDIO RIZZATO 
al Convegno E-Commerce
Vicenza . 29.11.1999

"In un articolo dell'8 novembre nell'inserto Affari e Finanza di Repubblica si affermava che per conoscere il futuro del Commercio elettronico dovremo attendere il Congresso che si apre domani a Seattle. nel quale 140 Ministri economici di altrettanti Paesi si incontrano per dare regole certe al commercio internazionale.

Senza aspettare ogni risposta da  Seattle, vogliamo affrontare, con il prezioso e competente contributi del nostro convegno, le questioni e le problematiche che stanno sorgendo anche nel nostro Paese con lo sviluppo delle transazioni commerciali, finanziarie, culturali e artistiche nella rete telematica.

Dalle questioni della tassazione delle transizioni in rete, che segna un forte conflitto tra Europa e Stati Uniti, a quelle della tutela dei consumatori e della privacy e delle regole da fissare per il commercio elettronico, siamo di fronte all'esigenza di affrontare senza pregiudizi fenomeni nuovi e globali verso i quali a nulla servono criteri di analisi e paradigmi economici, amministrativi e giuridici dei quali ci siamo finora serviti.

Il ritardo delle scienze sociali, e tra queste della politica, nel comprendere le conseguenze economiche e sociali, le modificazioni nei rapporti economici, tra le persone e nelle organizzazioni sociali, scaturiscono delle innovazioni tecnologiche e della rivoluzione telematica deve essere rapidamente recuperato. La civilt� politica dell'Europa non consente di scivolare nella china di affidare esclusivamente al mercato la regolamentazione dei fenomeni di cui stiamo parlando, quasi che la politica fosse un arnese inservibile perch� tutto ci� che accade pu� prescindere da essa.

Noi riteniamo, invece e lo sosteniamo con sicura convinzione, che la globalizzazione e la rivoluzione tecnologica richiedono alla politica un ruolo pi� alto per governare i processi e che le posizioni ultra-liberiste sono talmente sbagliate e inadeguate per affrontare con successo la competizione dell'Italia e dell'Europa con gli Stati Uniti e con il Giappone.

E' indubbio che nel nostro Paese c'� una sottovalutazione delle conseguenze delle trasformazioni indotte dalla rivoluzione telematica, dei cambiamenti che essa provoca su molteplici aspetti della nostra vita, sul nostro modo di lavorare, di pensare, di esercitare la democrazia e la partecipazione politica, nei rapporti economici, nel commercio di una quantit� crescente di beni e servizi. Noi non vogliamo che l'Italia resti il fanalino di coda tra i grandi Paesi Europei a causa di una diffidenza persistente nell'investire risorse per la diffusione di una cultura informatica e per dare nuove opportunit� di lavoro altamente qualificato ai giovani e a chi vuole avviare nuove forme di impresa. 
ci� che conta non � tanto se si costruiscono tanti computers, bens� quanti sono coloro che li usano perch� decisiva � la conoscenza e la capacit� di utilizzare le nuove tecnologie; la scuola, la formazione e l'informazione diventano risorse decisive della societ� moderna. Lo sviluppo economico si intreccia con l'uso delle tecnologie dell'informazione, ne � condizionato al punto che niente nel sistema industriale o commerciale � uguale a prima. Ne sono coscienti le organizzazioni imprenditoriali della  nostra Provincia che hanno avviato iniziative per tenere il passo.

L'Associazione industriali sta portando avanti un progetto per verificare le possibilit� di espansione del commercio elettronico in provincia come nuove opportunit� per le imprese e iniziative di sostegno attraverso un progetto sperimentale che accompagna le aziende verso il commercio elettronico. L'Ascom (Associazione Commercianti) ha promosso un sito per trecento aziende, per dare respiro internazionale al loro giro d'affari. L'Istituto Rossi (Tecnico Industriale di Elettronica) ha promosso un consorzio per la formazione post diploma con la facolt� di Ingegneria dell'Universit� di Padova e Ingegneria gestionale per un progetto che rientra nel piano nazionale di formazione integrata superiore affinch�  gli studenti acquisiscono una conoscenza adatta al mercato in evoluzione. Il primo studente specializzato in commercio elettronico potrebbe nascere proprio qui a VIcenza e questo Convegno � stimolo e impulso nella nostra realt� e camminare spediti lungo la strada dell'innovazione.

I cambiamenti investono tutti: dai consumatori, che richiedono giustamente regole che li tutelino, al mondo della scuola, agli imprenditori che devono cambiare i loro modelli organizzativi e investire nell'innovazione, al mondo sindacale nella cui funzione sempre meno contano i vincoli di dimensione e geografici, alla pubblica amministrazione per arrivare all'insieme del processo politico.

La rivoluzione digitale da fenomeno si sta trasformando in vita di tutti i giorni e riuscire a dare ad ogni cittadino l'opportunit� di beneficiare individualmente e socialmente dell'innovazione � questione squisitamente politica.

Noi pensiamo che guidare un Paese nel cambiamento in corso sia possibile se si afferma una vera coesione sociale con valori forti e condivisi e regole nuove costruite democraticamente.

Abbiamo bisogno di promuovere classe dirigenti capaci di coniugare libert� ed esigenze di affermazione individuale con gli interessi collettivi in grado di puntare a dare rappresentanza politica anche a milioni di nuovi lavoratori e figure professionali richieste dalle trasformazioni economiche e sociali.

Siamo perci� convinti che il nostro Paese, la nostra economia, la nostra societ� abbiano bisogno di stabilit� politica, perch� solo con essa possiamo dare fiducia ai cittadini e alle imprese nell'investire per il tempo necessario ad attuare il cambiamento radicale che si impone e per volgerlo all'interesse generale di un Paese maturo e pienamente integrato nella pi� grande comunit� dell'Europa.

Concludo dando la parola ai numerosi autorevoli convenuti in questo Convegno, il 1� nel quale un Partito affronta apertamente le tematiche rivoluzionarie dei nuovi sistemi di distribuzione commerciale.

CLAUDIO RIZZATO