creativita� e vecchiaia nell� era della conoscenza condivisa

I neuroni ri-nascono

di Paolo Manzelli 

Viviamo in una epoca il cui dato caratteristico consiste nella necessita� di attuare profondi cambiamenti dei fondamenti del riduzionismo della scienza. Infatti il ritmo del cambiamento concettuale � al giorno d�oggi  elevato e ci� ci costringe a ricercare una plasticit� cerebrale creativa , capace di favorire le nostre disponibilit� nel  rivedere a fondo tutte le  nostre concezioni  di  base, attuando sistemi di sviluppo cognitivo fondati  sulla condivisione di conoscenza.

Il Progetto  di Educazione Continua dei Medici (ECM), proposto dal  Laboratorio di Ricerca Educativa della Universit� di Firenze , sede della  Associazione Telematica Internazionale EGO-CreaNET, sul tema:  � BRAIN HEALTH CARE ON LINE  � (1) di cui Convegno di Studio  sul tema:   b2b  health care:   brain to body and body to brain,  � parte integrante, � stato impostato su la necessit� di attuare una educazione permanente, in rete internet, sulle tematiche riguardanti la salute mentale. Il tema dell� invecchiamento cerebrale, di cui trattiamo, � uno degli argomenti pi� attuali,per ragioni sociali e sanitarie, che necessita di riflessione culturale e di aggiornamento e divulgazione scientifica.   Infatti proprio a riguardo del cervello, sappiamo che, fino a  pochi anni f� (1992), uno dei dogmi delle neuroscienze consisteva nel credere che i neuroni non morissero, n� fossero capaci di rigenerarsi come tutte le altre cellule. Invece oggi sappiamo che la neurogenesi � possibile ; infatti per tramite �cellule staminali�, ossia cellule progenitrici, di tutti gli altri tipi di cellule, ivi compresi i neuroni cerebrali, si determina la possibilit� che neuroni danneggiati, vengano rimpiazzati da nuovi neuroni . Il cervello ha pertanto la potenzialit� intrinseca di rinnovarsi, anche se la rigenerazione non si attua  con la velocit� pi� propria  delle cellule di altri organi,  quali il fegato o la pelle o la parete dello stomaco ecc� per cui il risultato del rinnovo cerebrale non � immediato, proprio  in quanto le cellule staminali presenti nel cervello e nel sangue, sono  multipotenti e, pur  potendo rigenerare vari tessuti, come esse fanno  in origine nello sviluppo embrionale, sono generalmente �quiescenti� nell� adulto , cio� poco attive per produrre rigenerazione dei tessuto cerebrale danneggiato. (2)

Comunque oggi lo studio delle  modalit� di stimolare il processo di neurogenesi, cio� la  nascita di nuovi neuroni, da cellule staminali, fino ad ottenere un recupero di funzionalit� cerebrali perdute,  � oggi  un campo aperto di studio e di ricerca, dedito a capire come sia possibile accelerare il rinnovamento dei neuroni, e  quindi  sviluppare terapie di sostituzione sia, per le  malattie degenerative, che per le lesioni al sistema nervoso centrale. Questo campo di indagine  prima di dieci anni fa era rimasto del tutto inesplorato a causa di un arbitrario  e limitativo �dogma biologico� ,  che non permetteva neppure di fare ipotesi in questo settore delle neuroscienze.

Certamente mancano  ancora conoscenze ed esperimenti adatti a  stimolare e guidare la neurogenesi,  al fine di condurre a un recupero funzionale di zone cerebrali deteriorate; ma  se non non sono ancora note le possibili strategie di rigenerazione neuronale, sono invece attuabili modalit� di  prevenzione dei danni cerebrali ed � quindi possibile attuare una  riflessione sulla �salute mentale� e sulla sua prevenzione, che conduce ad affermare,  come � scritto nel sottotitolo di questo convegno:    Per invecchiare meglio, pensiamoci da giovani  �; infatti come scrive Oscar Wild  �' E� un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono piu'.

�Creativit� ed invecchiamento nelle diverse epoche della vita�.

Come �  noto il cervello si forma essenzialmente per mezzo di un processo denominato �Darwinismo Neuronale�,(3) che provoca la selezione dei percorsi neuronali pi� adatti, finalizzata ad adattare le proprie conoscenze e comportamenti, entro schemi mentali e cognizioni culturali e scientifiche,adeguate a favorire il  sistema produttivo e sociale di una determinata epoca. A tal fine l� educazione nell� ambito della societ� industriale, che stiamo oggi sorpassando, ha assunto  il profilo della istruzione nozionistica;  inoltre pi� di recente � stata attuata una strategia , che ha  assunto l� aspetto di un vero e proprio indottrinamento, al fine di una  sostanziale conservazione del sistema industriale , utilizzando strumentalmente i  moderni  i mezzi di informazione di massa . Infatti  a seguito della pressione informativa della TV ,  � facile costatare come,  in particolare i giovani,  siano  condizionati  da un messaggio unidirezionale a tal punto da perdere gran parte delle loro capacit� di  seguire un articolato profilo di discussione logico razionale,  il quale non sia immediatamente carico di immagini di efficacia istantanea  e fortemente emotiva.

Pertanto tale approccio della formazione cerebrale prodotto delle societ� industriale, v� indubbiamente ad agire sui processi di formazione di circuiti  neurali,  con modalit� che comunque tendono a  ridurre la plasticit� dei  sistemi cerebrali della comunicazione nervosa, creando non pochi problemi di innaturale resistenza cognitiva alla salute mentale della gente.

Questo stato di cose �  esattamente l� opposto della necessit� di formazione e sviluppo cerebrale di  una epoca di forte cambiamento cognitivo, dove altres� risulta evidente  la necessita di un impulso di partecipazione creativa, necessario per  attuare la nuova societ� della �conoscenza condivisa�  basata sulle tecnologie di comunicazione interattiva. .

Dunque  le precedenti considerazioni hanno stimolato un particolare interesse  del  LRE/EGO-CreaNET, indirizzandolo verso una rinnovata  comprensione della relazioni �mente/ cervello�, le quali  corrispondano all� esigenza di   migliorare la  plasticit� neuronale e stimolare la creativit� sociale dell� individuo ; in particolare abbiamo recentemente riflettuto  su  quanto attiene il processo dell�apprendimento, visto in relazione alle basi molecolari della memoria, prendendo in attenta considerazione in primo luogo i  limiti cognitivi  della percezione (4) e le problematiche di angoscia collettiva, che ne derivano, creando, purtroppo, riconoscibili problemi sociali alla salute mentale delle persone pi� sensibili e culturalmente indifese. (5)

A nostro avviso la carenza di rinnovamento cognitivo contribuisce a bloccare i processi di ringiovanimento cerebrale, dando origine a   fenomeni psichici di frustrazione ed ansia, che sono in gran misura conseguenza della obsoleta codificazione culturale del cervello. Si delinea infatti nella prassi della formazione cerebrale,  una forte dissociazione imperniata sulla  dicotomia esistente tra  la necessit� evolutiva  di addivenire a nuovi criteri interpretativi della realt�  e la esigenza culturale di conservare valori antichi  per sviluppare con essi nuove forme di sviluppo.

E� pertanto necessario operare un cambiamento di mentalit� per rispondere ai bisogni cognitivi  storico sociali incipienti, primo tra tutti quello insito nella sproporzione crescente nelle attivit� sociali e di lavoro tra vecchi e giovani, al fine di determinare una nuova integrazione sociale che abbia corrispondenza con  un rinnovato sviluppo concettuale e metodologico della vita. 

Abbiamo notato infatti, come in assonanza con le concezioni della fisica classica, nelle quali la traiettoria del moto dipende esclusivamente dalle condizioni iniziali , cosi per analogia tra scienza e cultura dominante, � stata assunta una concettualit� in cui la nascita viene significata come  momento iniziale di un processo di invecchiamento , mentre oggi diviene necessario ri-significarla come un continuo processo di rinnovamento e trasformazione teso a portare a maturazione e compimento la finalit� dei propri natali, durante tutto l� arco della vita.

La Storia della scienza vista in termini di capacita di soluzione di problemi, ci insegna che per evitare una perdita della capacit� di utilizzazione delle conoscenze � necessario capire che per ogni problema esiste sempre una grande quantit� di soluzioni logicamente proponibili  e cio� che , come intu� il grande Scienziato Pisano Galileo Galilei , la mente ha pi� dimensioni,  per permettere al  pensiero di adeguarsi  all� essenza del  divenire delle cose, proprio in quanto �prima  sono state create le cose e poi attribuiti loro i nomi�

E� interessante come in popoli primitivi  avessero acquisito una cultura del divenire;  in particolare a riguardo del significato dell� esistenza umana: ad es. nella cultura degli indiani d� america della trib� degli Hopy,  la vita non � concepita come un �continuum�, proprio in  quanto nel processo di vitale trasformazione del divenire universale, la morte � vista come un fenomeno progressivo,  poich� essa risiede anche  nelle pause del respiro, � nella fine del sogno al risveglio di ogni mattina, �.  pertanto ogni  �piccola morte� � gi� presente  salturiamente nella vita quotidiana, cosi che  la �grande morte finale� rientra perfettamente nel ciclo  della vita naturale dell� universo.  Forse dovremo riesumare similari  concezioni �digitali� dello spazio e del tempo della vita, cos� come � stata  propria di varie primitive culture , onde  poter evitare la dissociazione tra una cultura lineare della societ� basata sulla produzione di macchine, e la natura ciclica ed evolutiva del cambiamento,  perseguendo in tal guisa rinnovati  scenari  di guida cognitiva,  capaci di attivare possibilit� normalmente inedite di creativit� permanente,  mentalmente caratterizzati da differenti modalit� di lettura del vivere, tali che permettano ancora di sfuggire alla banalit� dell'esistenza.. Tale obbiettivo � raggiungibile  favorendo la trasfigurazione della realt� che nella infanzia � operata dalla fantasia, ed in seguito nella  maturit� , assecondando un atteggiamento di coscientizzazione della progettualit� dell� immaginario umano, ed infine  nella terza et�,  sostenendo la assunzione integrata di ingegno e  coscienza,  tali  che nell� insieme caratterizzino la saggezza, insita  nell� animo di chi si accinge ad un pi� completo distacco dalla realt� dell� esperienza ,come lo sono l� attimo prima del concepimento  e l� istante dopo la morte.

Vorrei ora concludere questa breve riflessione,  esprimendo una ipotesi ancora del tutto aperta ad indagine, che a complemento di quanto � stato acquisito all�epoca di Galileo Galilei,  a riguardo tra le relazioni tra pensiero e materia,  esamina oggigiorno le relazioni tra l� atteggiamento mentale pervaso da concezioni e le convinzioni con cui attuiamo il nostro pensiero innovativo in relazione ai possibili sviluppi della  plasticit� strutturale del sistema nervoso, quale  precursore congeniale allo sviluppo della creativit� umana. Infatti come abbiamo sopra accennato solo da un decennio � stato compreso che la  neurogenesi, attuata da cellule staminali embrionali, le quali sopravvivono come �ritardatarie� in piccola parte nel cervello dell� adulto, va ad  assumere una particolare rilevanza nel contesto della plasticit� cerebrale Tali precursori della differenziazione cellulare, hanno la possibilit�  rigenerare i neuroni  a seguito di �stimoli catalitici� ancora in parte ignoti;  comunque � stato sperimentato in vitro,  che modificando l� ambiente chimico, le cellule staminali possono riattivare le loro latenti propriet� . Riflettendo quindi in proposito del Darwinismo Neuronale, sopra citato,  sappiamo che le cellule staminali,  considerate precursori della neurogenesi, possono essere eliminate o rese �quiescenti� ad opera di  altri neuroni adulti, nei casi in cui la  concentrazione delle radici neuronali (dendridi) dei neuroni adulti gi� differenziati sia assai elevata ;  in tal caso vince l� adattamento del sistema sulla plasticit� e di conseguenza la creativit� della espressione cerebrale complessivamente decade.  (6)  Dato che la bio-chimica cerebrale � un sistema capace di auto-regolazione in base allo sviluppo dell� apprendimento di conoscenza,  la domanda su cui il LRE/EGO-CraNET cerca di  contestualizzare una risposta plausibile � la seguente : in che modo  sar� possibile trovare le condizioni di un costruttivismo cognitivo adeguato a  realizzare una innovazione concettuale creativa , che sia capace di aprire una finestra di opportunit� per influenzare e modulare cognitivamente il rinnovamento e la plasticit� cerebrale e di conseguenza una pi� pronta neurogenesi . anche nel cervello degli adulti ????

Certamente questa � una domanda di non facile risposta nei riguardi diversi possibili destini  della evoluzione cerebrale dell� uomo. A questo proposito amo in chiusura ricordare che  mio nonno Antonio, soffiatore di vetro in  Murano,  abituato a farsi scoppiare il cuore ed i polmoni nella modellazione del vetro infuocato , saggiamente diceva  : La vita ed i sogni sono pagine dello stesso libro; immagina  il  futuro come se vivessi per sempre, e vivi nella realt� come se dovessi morire all�istante.

Paolo Manzelli 
 [email protected] ; http://www.chim1.unifi.it/group/education

Biblionline
(1)   http://www.chim1.unifi.it/group/education/ecm.htm ; http://www.seeb2bhealthcare.net/
(2)   http://www.biodivulgo.it/articolo1.htm
http://www.unipd.it/esterni/wwwfisio/dipanfisum/laboratori/neurofisiologia.htm
(3)   http://www.edscuola.com/archivio/lre/elearmem.html ; http://www.edscuola.com/lre.html
(4)   http://www.edscuola.com/archivio/lre/limcogn.html
(5)   http://www.edscuola.com/archivio/lre/angoscia.html
(6)   http://www.enel.it/it/enel/magazine/boiler/boiler15/html/articoli/Nature-Cervello.asp


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