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La Repubblica di Finlandia.

Suomen Tasavalta. Republiken Finland.

Il lento cammino di un popolo verso il riscatto culturale e un’esemplare democrazia.

A cura di Cesare Spoletini
Soc. Dante Alighieri. Neuchâtel.

Nel gran Nord europeo, il territorio abitato dalle popolazioni lapponi, nomadi, oltre il Circolo Polare e, immediatamente a sud di questo, da quelle ugro-finniche, ivi stanziate dal tempo degli Unni, fino alla metà del secolo XII non aveva mai conosciuto alcun tipo di organizzazione statale. Questo vuoto politico attirò le mire espansionistiche di Novgorod, di obbedienza greco-ortodossa, da est, e quelle della Svezia cattolico-romana, da ovest. Nella contesa, quest’ultima ebbe la meglio. Lo attesta il trattato di pace del 1323, che attribuí tutto il Sud e l’Ovest della Finlandia a Stoccolma, limitando la giurisdizione di Novgorod alla sola Carelia continentale, destinata a rimanere per lungo tempo sotto l’influsso russo-bizantino.

 

Sottomessa alla Svezia, la Finlandia ne adottò il modello sociale e giuridico rimasto fuori dagli schemi di tipo feudale. I contadini finlandesi non furono mai servi della gleba preservando, cosí, una libertà individuale che avrà interessanti risvolti socioeconomici nell’epoca moderna. Il centro maggiore del Paese era Turku, fondata nel mezzo del secolo XIII e sede vescovile. I finlandesi parteciparono all’elezione del re e della Dieta svedesi, nel 1362.

 

La Riforma di Lutero, partita nel 1517 dalla germanica Wittemberg, investí tutto il Nord Europa, ormai insofferente delle rapine ecclesiastiche romane, protrattesi per numerosi decenni e giunte a livelli intollerabili e scandalosi, con il mercimonio delle indulgenze. La Svezia seguí i precetti luterani e le provincie finlandesi si adeguarono immediatamente, respingendo decisamente qualsiasi forma di pretesa autorità romana. Come Lutero scrisse la Bibbia nella lingua del volgo, cosí il futuro vescovo di Turku, dal nome latineggiante, Michael Agricola, iniziò a tradurre il Nuovo Testamento nella lingua del popolo, il finnico; e come il maestro, anche lui, nel castello di Wartenburg, in Sassonia, crogiuolo della Riforma. Entrambi sono considerati come i padri culturali di due nazioni politicamente inesistenti; entrambi contribuirono al testo fondatore delle loro rispettive lingue e culture nazionali; proprio come fece, due secoli prima, Dante Alighieri per l’italiano e per gli italiani, immaginando e scrivendo la sua (Divina) Commedia.

 

All’apice della sua potenza, fra il 1617 ed il 1721, la Svezia stabilí il suo potere lungo le coste del Baltico riuscendo a spingere la frontiera continentale verso est, recuperando la Carelia finlandese (capoluogo Vyborg o Viipuri) dalla Russia, incapace di opporre un’adeguata resistenza. Stoccolma impose un’amministrazione fortemente centralizzata che ebbe per effetto di armonizzare l’organizzazione della Finlandia con quella di tutto il resto del regno. La presenza di numerosi funzionari e amministratori metropolitani, sparsi nelle provincie finniche, consolidò il radicamento della cultura svedese un po’ nell’intero Paese e specialmente nelle fasce costiere, soprattutto al Sud.

 

Questa situazione durò un secolo scarso; poi, le sorti della fortuna cambiarono campo: con Alessandro I, la Russia riuscí a stroncare per sempre la preponderanza svedese sul Baltico e recuperò tutte le provincie finlandesi, sottraendole definitivamente alla Svezia, dopo sette secoli. Era il 1809.

 

È un momento cardinale nella Storia della Finlandia, terra dei Finnici, come il nome chiaramente indica. Fino a questa data, politicamente, i finnici erano sempre stati soggetti della corona svedese ed il loro territorio suddiviso in provincie amministrate da svedesi. La lingua dei pubblici uffici era lo svedese, anche se la maggioranza della popolazione ne andasse parlando un’altra, nella vita attiva quotidiana; e la capitale era Stoccolma... La “nazionalità finlandese” non esisteva. Per intenderci, i finlandesi erano “svedesi”, come gli italiani di Trento o Trieste irredente erano “austriaci” e abitanti di una espressione geografica, detta “Italia” (Metternich dixit).

 

Un breve inciso per evitare ricorrenti -e non rare- confusioni.

Oltre che finlandesi, si dicono anche “finnici” soltanto coloro di origine etnica e madrelingua finniche. Quindi, l’aggettivo “finlandese” definisce l’appartenenza politica allo Stato, mentre “finnico” l’appartenenza etnico-culturale. Sarebbe azzardoso, e comunque sbagliato, parlare di “esercito finnico”, poiché formato -senza connotazioni etniche- da soldati finlandesi di ascendenti finnici e di ascendenti svedesi (uomini e donne), per tacere degli immigrati naturalizzati di ogni altra origine, senza distinzione. L’esercito della Repubblica di Finlandia è, quindi, finlandese. La letteratura potrebbe essere finlandese (di lingua svedese, p. es.) o finnica, secondo i casi. Come per gli svizzeri, che si riferiscono a quattro culture ben distinte, condividendo un’unica nazionalità.

 

Cosí lo Zar Alessandro I annette, sí, la Finlandia al suo impero, ma la costituisce in Granducato autonomo; ne diventa il Granduca, affidando la rappresentanza imperiale ad un Governatore generale, residente. Tutta l’organizzazione politica del nuovo stato ed il suo Senato imperiale (il governo), stabilitosi a Helsinki, nuova capitale dal 1812, si compongono unicamente di finlandesi (di antiche ascendenze svedesi o finniche) ed il governo riferisce direttamente al Capo dello stato, il Granduca (e Zar di tutte le Russie), per cura di un ministro Segretario di Stato, senza interferenza alcuna da parte dell’amministrazione imperiale che ne resterà sempre avulsa (con crescente scorno dei circoli russi nazionalisti). Alessandro I, liberaleggiante a modo suo, pone cosí le basi dello Stato finlandese, lasciandolo libero di organizzarsi come meglio crede. Alla sua morte, nel 1825, gli succederà Nicola I, imperatore-soldato e reazionario. Sotto il suo impero, sorgeranno i circoli nazionali finnici, miranti a soppiantare la lingua svedese in favore del finnico. Nicola I, malgrado tutto, non interferirà oltremodo, continuerà a rispettare l’obbedienza religiosa luterana, ma la lingua ufficiale resterà ancora lo svedese, per non sconvolgere l’amministrazione. Grazie a tale e persistente autonomia, la Finlandia resterà ancorata al “girone” culturale cristiano occidentale.

 

Nel 1827, un terribile incendio incenerí gran parte dell’antica capitale, Turku, sede dell’Università, fondata nel 1640. I corsi furono interrotti per tutto l’anno accademico e il governo decise di trasferire l’istituto a Helsinki, nel 1828. L’interruzione decise uno studente, non ancora laureato, Elias Lönnrot, di madrelingua finnica, a viaggiare per il Paese alla ricerca di cantastorie, cominciando a recuperare e trascrivere un prezioso patrimonio etnico-culturale, orale, disperso e in grave pericolo di totale oblío. Sarà l’autore del Kalevala (1835), raccolta di miti e leggende del popolo finnico, cantate in rima, assurto a epopea di un antico popolo in procinto di rivelarsi, di salire alla ribalta della Storia. Politicamente, fu sotto l’impero di Alessandro II (1855-1881) che il professor J. V. Snellmann (contemporaneo del Lönnrot e senatore) diede un notevole impulso al finnico, cercando di farlo riconoscere come lingua nazionale. Il Granduca si adoprò attivamente affinché questo idioma potesse finalmente assurgere a dignità nazionale: un manifesto imperiale del 1863 promulgò il graduale riconoscimento del finnico al pari dello svedese, sull’arco di venti anni. Benché parlato soltanto da un settimo della popolazione, lo svedese mantenne, comunque, il predominio per tutto l’Ottocento, cominciando sensibilmente a declinare nella prima decade del nuovo secolo.

 

Infatti, da quell’anno (1863), dopo una stasi di oltre cinquant’anni, la Dieta della Finlandia riprese a riunirsi regolarmente, intraprendendo un’intensa attività legislativa. Ne furono oltremodo irritati gli ambienti ultranazionalisti russi che non avevano mai accettato di buon grado la creazione del Granducato di Finlandia, talmente autonomo da battere moneta (il marco), stampare francobolli, possedere una Dieta (di quattro stati), il proprio senato (governo), un potere giudiziario, un esercito, e perfino una vera frontiera di separazione dal resto dell’impero... Con l’avvento di Nicola II, nel 1894, sotto le pressioni scioviniste, il potere imperiale inaugurò finalmente una politica di russificazione, nel 1899, cercando di stroncare l’evoluzione politica della Finlandia.

Questo primo periodo d’oppressione (cosí denominato dagli storici) fu interrotto dagli episodi della prima rivoluzione russa, del 1905. Ne approfittarono i finlandesi per dotarsi di un inedito sistema rappresentativo popolare: la Dieta di quattro stati fu sostituita da un parlamento monocamerale e il suffragio universale esteso ad uomini e donne (le prime a votare in Europa!), maggiori di 24 anni. Il novissimo Parlamento finlandese si trovò fulmineamente all’avanguardia delle democrazie europee. Ma nel 1909, l’impero colpisce ancora: inizia per il Granducato di Finlandia un secondo periodo d’oppressione ; l’ultimo: le conseguenze della rivoluzione russa d’ottobre porteranno la Finlandia alla definitiva dichiarazione d’indipendenza, il 6 dicembre 1917 (redatta da P. E. Svinhufvud).

A cura di Cesare Spoletini
Soc. Dante Alighieri. Neuchâtel.

IL SEGUITO IN UNA PROSSIMA PUNTATA

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STORIA - LO  STATO SOVRANO  - TERRITORIO - GOVERNO - SISTEMI POLITICI  - I LEADERS
DALLA FONDAZIONE FINO AI GIORNI NOSTRI (il LINK sopra è ESTERNO a Cronologia)

1000 PRESENZA DI CLAN UGRO-FINNICI
1155- 1802 DOMINIO SVEDESE
1155- 1323 Dominio diretto
1323- 1382 In condominio con la Russia
1382- 1397 Re svedese elettivo
1397- 1430 Unione di Kalmar (alla Danimarca)
1430- 1802 Ritorna svedese
1802-06/12/1917 DOMINIO RUSSO
1802- 1914 Granducato autonomo
1905- 1907 Dominio diretto russo
1907- 1914 Ristabilite le garanzie costituzionali
1914-06/12/1917 Annesso all'impero russo
06/12/1917 INDIPENDENZA
06/12/1917- REPUBBLICA PARLAMENTARE (SEMIPRESIDENZIALE)
06/12/1917- Democrazia pluralista

Capi di Stato (1919-2000)

nome - inizio mandato - fine mandato
Kaarlo Juho Stahlberg - - 17/07/1919 1925 -
Lauri Kristian Relander - - 1925 1931 -
Pehr Evind Svinhufvud - - 16/02/1931 1937 -
Kyosti Kallio - - 1937 1940 -
Risto Heikki Ryti - - 1940 1944 -
Carl Gustav Mannerheim - - 1944 1946 -
Juho Kusti Paasikivi - - 1946 1950 -
Juho Kusti Paasikivi - rieletto 1950 1956 -
Urho Kekkonen - - 05/02/1956 1960 -
Urho Kekkonen - rieletto 1960 1964 -
Urho Kekkonen - rieletto 1964 1968 -
Urho Kekkonen - rieletto 1968 1972 -
Urho Kekkonen - rieletto 1972 1978 -
Urho Kekkonen - rieletto 15/02/1978 10/09/1981
Mauno Koivisto SDP interim 10/09/1981 1982 -
Mauno Koivisto SDP eletto 26/01/1982 1988 -
Mauno Koivisto SDP rieletto 15/02/1988 1994 -
Martti Athisaari SDP eletto il 06/02 01/03/1994 2000 -
Tarja Halonen SDP eletta il 06/02 01/03/2000 in carica -

PARTITI

SIGLA -ESTESO- VERSIONE ITALIANA - TENDENZA
AD - Alternativa Democratica Comunisti ortodossi
KESK/CENT Suomen Keskusta/Centern i F. P. di Centro Agrario - rappresentante interessi delle campagne
KIPU/EBP Kirjava Puolue-Elonkehan Puolesta/Det Eko-Brokiga P. P. Ecologista -
KOK/SAML Kansallinen Kokoomus/Samlingsp. Raggruppamento (P. della Coalizione) Nazionale Conservatore - Centro-destra
LK Liberaalinen Kansanpuolue/Liberale Folkpartiet P. Popolare Liberale (Finlandese) Liberale
NUORS/UNGF Nuorsuomalainen Puolue/Ungfinska P. (Neoliberale Jungfinnen) Gioventù Liberale F. -
PCo - P. Costituzionale -
PS/SAF Perussuomalaiset/Sannfinlanderna Veri Finlandesi -
PU - P. dell'Unità -
REM/REFO Remonttiryhma/Reformgruppen Gruppo Riformista -
SDP/FSP Suomen Sosialidemokraatinen Puolue/F. Socialdemokratiska P. P. Social Democratico Social democratico - Laburista
SFP/RKP Svenska Folkpartiet/Ruotsalainen Kansanpuolue P. del Popolo Svedese Minoranza svedese
SKL/FKF Suomen Kristillinen Liitto/F. Kristliga Forbund Unione Cristiana -
SKP/FKP Suomen Kommunistinen Puolue/F. Kommunistiska P. P. Comunista F. -
SL Socialistliitto Lega Socialista dei Lavoratori -
SMP Suomen Maaseudun Puolue P. Rurale Piccoli proprietari
UDP - Unione Democratico Popolare Comunista
VAS-VL/VANST Vasemmistoliitto/Vansterforbundet Alleanza di Sinistra Ex comunisti riuniti con gli ortodossi
VIHR/GRONA Vihrea Liitto Verdi -
VSL/FFF Vapaan Suomen Liito/Forbundet for det fria F. Alleanza per una F. Libera -



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