PRIMARIE E DEMOCRAZIA
di LUCA MOLINARI
Alla vigilia di ogni competizione elettorale ci si interroga su quali basi le forze politiche debbano scegliere i propri candidati per le cariche elettive.
Con l�attuale sistema elettorale prevalentemente maggioritario l�importanza della qualit� della leadership � stata notevolmente aumentata, anche se pure con il precedente sistema proporzionale la visibilit� delle candidature era influente: nessuno pu� negare che le vittorie del PCI negli anni �70 fossero legate alla figura del segretario Enrico Berlinguer, oppure che l�aumento del bottino elettorale del PRI nel 1983 non fosse determinato dal fatto che il segretario del partito dell�Edera era anche il Presidente del Consiglio in carica (il cosiddetto �effetto Spadolini�) ed, infine, non si pu� dimenticare la grande popolarit� dei �sindaci rossi� negli anni �70-�80: da Novelli (Torino) a Valenzi (Napoli), passando per Zangheri (Bologna) e Petroselli (Roma).
Quindi � molto importante come si selezionano le leadership e la guida di un partito o di una coalizione politica.
Il candidato ad una carica elettiva, a nostro modesto parere, pu� essere selezionato in due diversi modi che non sono l�uno esclusivo dell�altro, ma vanno utilizzati in due casi differenti che si possono verificare nel momento della designazione dei candidati
Innanzi tutto ci sentiamo in dovere di invitare i nostri lettori (che sono anche elettori) a diffidare di tutti gli uomini della provvidenza che si propongono tramite le cosiddette convention all�americana basandosi solo sulla propria persona: negli Stati Uniti d�America i leader sono il frutto di accordo tra potenti lobby affaristiche e, quindi non sono sempre le persone pi� adatte a ricoprire le cariche alle quali vengono candidati.
Il primo dei due metodi di scelta proposti consiste nel designare il candidato da parte degli organi dirigenti della coalizione politica con una votazione unanime: il candidato � l�espressione e la personificazione di un determinato programma politico, economico e sociale frutto di un vasto accordo.
Qualora non sia possibile giungere ad un designazione seguendo le modalit� espresse in precedenza, in quanto sussistono pi� candidature rappresentanti differenti sfumature politiche e programmatiche in seno alla medesima area politica, si dovrebbe ricorrere, come avviene nel Regno Unito, ad elezioni primarie:
i vari candidati si confrontano e si sottopongono alla scelta degli elettori e dei militanti che si riconoscono in quella determinata coalizione.
Questi ultimi effettuano la propria scelta tramite un voto che deve essere regolato in maniera trasparente e democratica (ad esempio si dovrebbe chiedere a tutti i votanti che partecipano alle primarie un contributo monetario minimo affinch� non si abbiano inquinamenti da parte di elettori di schieramenti avversari).
Questo metodo di scelta impone a tutti i partecipanti, soprattutto a quelli sconfitti una forte fedelt� di coalizione: tutti, vincitori e vinti devono impegnarsi al massimo nella campagna elettorale evitando, gli sconfitti, di presentare liste di disturbo dannose per la coalizione e che rappresenterebbero un tradimento sia dello spirito stesso delle primarie sia della volont� degli elettori.
L�importanza di una scelta trasparente e democratica di un capo dell�esecutivo, dal Premier al sindaco, � importante, perch�, soprattutto i sindaci, hanno in s� sia una funzione politica partigiana, sia una funzione amministrativa di rappresentanza che interessa sia chi li ha votati sia chi li ha avversati.
La politica � passione e non �uno sport per ricchi signori�.
Diceva Antonio Gramsci: �Chi vuole costruire il futuro senza ricordare il passato � un costruttore di palafitte�.
Luca Molinari
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