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BIOGRAFICHE PERSONAGGI |
VESALIO
ANDREA |
Andrea Vesalio (o Vesaglio) l'uomo che rinnovò l'arte medica
nel Rinascimento
di Manlio M. Milano
Il XVI Secolo fu caratterizzato da un’importante fase evolutiva in ambito medico, incentivata in particolare dagli studi di Leonardo da Vinci (1452-1519), che lasciò alla sua morte notevoli tavole anatomiche. In realtà, tuttavia, tale periodo fu dominato dall’eccezionale figura di Andrea Vesalio.Andrea Vesalio (il suo vero nome era van Wiesel), preceduto da B�ranger a Bologna e da Giovanni da Vigo a Genova, nacque a Bruxelles nel 1514 da famiglia benestante. Le sue origini, certamente non umili, gli permisero di raffinare la sua istruzione già profonda: formò il suo pensiero in età giovanile presso Lovanio, Montpellier e infine presso Parigi. Proprio a Parigi, non sufficientemente apprezzato dai propri maestri – che non ne compresero mai pienamente le qualità – e resosi conto dell’inadeguatezza concreta della dottrina medica applicata in quel periodo, Vesalio partì per Basilea, ove fu proclamato Dottore in Chirurgia.
Si dedicò in seguito all’insegnamento, presso Padova (ove ottenne la cattedra), Bologna e Pisa. La sua grande opera anatomica, il «De Humani Corporis Fabrica», (pubblicato a Basilea tra 1537 e il 1543, e contenente preziose illustrazioni di Kalkar, un allievo del Tiziano), destò notevole successo e contemporaneamente grande scandalo: per la prima volta dopo dodici secoli, l’opera degli Antichi e le teorie di Galeno furono attaccate e completamente fatte a pezzi…
Vesalio, partito dal presupposto che il vecchio insegnamento fosse costellato di gravi errori, fece tabula rasa delle nozioni acquisite e considerate certe dai suoi contemporanei, e riedificò dal nulla la scienza anatomica sulla base delle sue dissezioni cadaveriche. Convinzione ferma ed imprescindibile di Vesalio era l’importanza delle sezioni anatomiche al fine di poter comprendere la struttura e la fisiologia del corpo umano; teoria questa in netto contrasto con le convinzioni galeniche, basate su un’idea organicistica del corpo umano, secondo cui: «Non vi possono essere lesioni funzionali del corpo, se queste non sono associate a lesioni effettive degli organi interni.»
Galeno, uno dei più grandi medici dell’antichità, le cui teorie rimasero invitte per dodici secoli, basava le sue ipotesi sul paragone uomo-animale; questo tipo di concezione, mirata alla possibilità di creare un metodo diagnostico valido, fu però intralciato dallo stesso Galeno, la cui medicina si mischiava alla filosofia, e il cui scetticismo dogmatico in fatto di teorie assiomatiche, lo portarono inspiegabilmente ed inverosimilmente, alla formulazione di numerosi dogmi scientifici.
Avuta la possibilità di studiare - certamente - molti animali, ma anche e soprattutto numerosi cadaveri, Vesalio arrivò per primo a comprendere la struttura dei diversi apparati e sistemi dell’organismo umano e la loro fisiologia, spazzando via in tal modo rapidamente le antiquate ed inesatte teorie di Galeno. Descrisse, per la prima volta, il decorso delle vene......
e l’anatomia del cuore, negando l’esistenza della tanto favoleggiata finestra inter-ventricolare; indicò, inoltre, la forma dello sterno e il numero delle ossa che compongono l’osso sacro....
(tavola presente sulla monumentale "De humani corporis fabrica" di Vesalio - 1538).... descrisse i menischi articolari della mano e del ginocchio, e individuò infine il corpo luteo dell’ovaio.
Attaccato da ogni dove per l’offesa all’autorità galenica, in particolare da Giacomo Sylvius, titolare della cattedra di Anatomia del Collegio di Francia, riuscì ad opporsi alle trame tessute dai suoi avversari, diventando medico personale di Re Carlo V di Spagna prima e di Re Filippo II.
Rifugiatosi a Madrid, fu messo sotto accusa dall’Inquisizione Pontificia, che lo processò e lo fece incarcerare; Vesalio fu condannato a morte - così com’era ritenuto giusto dal potere politico del Papa, in linea con l’atteggiamento repressionistico ed anti-culturale dell’Inquisizione - per “…Divulgazione di Ignominiosae atque mentognere idee, contrarie allo senso comune et allo insegnamento et alla professione della vera dottrina medica et officinale ovvero allo sacro et imperscrutabile insegnamento del Cristo, al di fuori della Gratia Divina…”.
Per intervento politico e ufficioso di Re Carlo V, la condanna a morte venne commutata in un pellegrinaggio a Gerusalemme. Sulla via del ritorno dalla stessa Gerusalemme, Vesalio perse la vita in un naufragio nel 1564, alla giovane età di cinquant’anni, nei pressi dell’isola di Zante. Questa la sorte del migliore anatomista del XVI secolo, padre iniziatore e fondatore indiscusso della moderna Anatomia Descrittiva e di ogni altra dottrina medica, che su di essa si basa.
Manlio M. Milano