SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
FERDINANDO MEOMARTINI

Insigne giurista, esperto in materia di circolazione stradale

FERDINANDO MEOMARTINI, nato a Benevento nel 1908 fu sin da piccolo a contatto con il meraviglioso mondo dell’automobile, allora agli albori, ereditando questo interesse dal padre, che era concessionario per la Campania delle automobili ‘Odette’. Ad appena vent’anni girò l’Italia in automobile con gli zii, e partecipò anche ad alcune corse automobilistiche, decidendo quindi di mettere a frutto la sua laurea in giurisprudenza per studiare ed approfondire la legislazione del codice stradale, che allora muoveva i primi passi.
Risultando vincitore del concorso come Direttore del R.A.C.I. (Real Automobil Club Italiano) di Lecce, si trasferì nella città pugliese ove provvide all’organizzazione, nel 1934, della ‘Coppa d’oro del Littorio’ sulle strade del Salento e riorganizzò tutti gli uffici, perfezionando anche la propria preparazione giuridica in materia di circolazione stradale, grazie ad una preziosa raccolta di leggi e codici lasciati in quell’ufficio dal suo predecessore.

Assegnato agli uffici di Genova, e poi di Milano, continuò nel capoluogo lombardo il suo lavoro fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando fu chiamato a capo della Commissione per la requisizione ed assegnazione delle gomme. Al termine del conflitto si dedicò alla professione privata, gestendo agenzie di pratiche automobilistiche e fu a capo della Delegazione ACI di Corso Sempione a Milano.

In considerazione della sua ottima preparazione in materia giuridico-amministrativa automobilistica Ferdinando Meomartini fu designato membro della Commissione per la redazione del Codice della Strada e partecipò come relatore a parecchie conferenze: nel 1955 fu alla Conferenza del Traffico e della Circolazione di Stresa, ed anche al Convegno Per lo Studio delle Vendite a Rate dei Beni di Consumo ove espose una relazione sul suo opuscolo intitolato: ‘La vendita a rate delle automobili’. Significativi furono infine anche i suoi interventi al III Convegno delle Autorimesse e alla Conferenza di Stresa del 1963.

In circa settantacinque anni di attività Ferdinando Meomartini si impegnò su vari fronti per una semplificazione della burocrazia che gravava sugli automobilisti, e fondò a tale scopo a Milano alcune associazioni, di cui fu Presidente, tra le quali: l’U.N.C.A.M. (Unione Nazionale Commercianti Auto-Moto), il Comitato per la Difesa dei Cittadini Automotorizzati e la F.I.D.A. (Federazione Italiana Difesa Automotorizzati). Nel 1980 lo stesso Ferdinando Meomartini, in considerazione della sua competenza nel settore, fu nominato dai Ministri del Tesoro e delle Finanze, membro del Comitato Tecnico, incaricato degli studi per la ristrutturazione del PRA, mediante l'automazione delle procedure.
Gli importanti risultati ottenuti dal suo impegno, ebbero il plauso del Ministro Rino Formica, e furono documentati e pubblicati nel volume ‘Il PRA’, una battaglia vinta, edito alla fine degli anni’80.

Sempre sul tema automobilistico Meomartini si dedicò anche ad una significativa attività giornalistica, su quotidiani nazionali e locali, tra cui: ‘Il Corriere della Sera’, ‘Il Messaggero’, ‘Il Giorno’, ‘Il Mattino’, ‘Il Giornale’ e ‘Il Mondo’. Negli anni '50 curò una rubrica di automobilismo sulla Gazzetta dello Sport e la ‘Lettera da Milano’, sul Bollettino dell'ACI di Foggia. Notevole fu inoltre la sua collaborazione a giornali di automobilismo, tra cui ‘Motori nel Mondo’, ‘L'Auto’, ‘Auto Industrie’, ‘L'Automobile’, ‘Auto MI’ e ‘La Manovella’.

Nel corso degli anni Meomartini prese parte a varie edizioni della gloriosa corsa automobilistica 'Mille Miglia'. L'ultima sua partecipazione risale al 1990 a bordo di una Alfa Romeo 2500 SS del 1952, già ottantaduenne, e in questa occasione venne premiato per "sessant’anni di Mille Miglia’.

Negli ultimi anni riscosse grande successo come ospite del 'Maurizio Costanzo Show' ove si esibì, cantando e ballando canzoni napoletane e dispensando consigli di vita, dal 1999, fino all’età di novantaquattro anni.
Morì a Rozzano (MI), nella clinica ove era ricoverato da qualche settimana, il 5 luglio del 2003, a novantacinque anni.

Estratto in sintesi dal volume: Andrea Jelardi, Giuseppe Moscati e la scuola medica beneventana, Realtà Sannita, Benevento, 2004.


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