SCHEDE
BIOGRAFICHE PERSONAGGI |
JOSEP
FOUCHE' |
un diabolico personaggio tutto da scoprire FOUCHE' |
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L'undici ottobre del 1799 il Direttorio convoca a rapporto il ministro di polizia Joseph Fouch�.
Barras � venuto a sapere, da certi amici suoi, che il generale Napoleone Bonaparte, che dovrebbe essere ufficialmente in Egitto, di sua iniziativa ha lasciato le truppe all'ombra delle piramidi ed � rientrato in Francia sbarcando a Frejus. Barras � agitato e lo si nota subito da come accoglie Fouch�; gli corre incontro farfugliando domande di spiegazione miste ad improperi. Fouch�, al contrario, mostra una calma olimpica. A testa alta squadrando i cinque Direttori con le mani rivolte al cielo invoca calma e razionalit�. Egli dell'imminente arrivo di Bonaparte non ne sa niente. Forse � una bufala organizzata dai monarchici o dalla frangia pi� estremista degli irriducibili ed ultimi giacobini. Come � possibile -Egli si chiede a voce alta- che Lui, il ministro di polizia, non ne sia al corrente? In realt� mente sapendo di mentire. Egli sa tutto ma la sua polizia ha avuto disposizione di tenersi alla larga dai luoghi dove Napoleone si muove. I cinque Direttori vorrebbero destituire il generale ribelle che senza ordini superiori ha lasciato il suo posto di comando ad un subalterno per prendere iniziative politiche contro il Direttorio.
Fouch� suggerisce di aspettare. Egli non ha ancora deciso con chi stare. Certamente star� con chi vincer� questo braccio di ferro; star� con chi andr� al potere o con chi lo manterr�.
Nel frattempo il tempo passa e il generale Bonaparte si sposta man mano verso la capitale. Ad Avignone viene accolto come il profeta della nuova Francia; a Lione subisce un bagno di folla indimenticabile. Appena giunto a Parigi nella sua casa in rue Chantereine, viene circondato da una folla di vecchi amici, di nuovi amici, di politici e militari che gli presentano il loro omaggio. C'� quella vecchia volpe di Talleyrand che si precipita zoppicando e ammiccando alle nuove glorie che il futuro prevede per la Patria; c'� Luciano Bonaparte, intelligente ed ardito, che regola il traffico degli opportunisti che gi� intravedono il nuovo scenario politico ed i vantaggi futuri di un imminente cambiamento degli equilibri sociali ed economici.
Tutto � sotto il controllo, discreto e silenzioso, del Ministro Fouch�; i suoi agenti si sono mescolati alla folla dei nuovi ammiratori del piccolo (di statura) generale corso e fanno loro il verso registrando, nel frattempo, tutte le opinioni naturalmente con nome e cognome. Non passa, per�, molto tempo che anche il Ministro di polizia si reca a casa del generale.
Luciano Bonaparte lo riconosce subito ma si eclissa subitaneamente, suggerendo, con una schiacciatina d'occhi, al segretario addetto alle visite, di farlo aspettare. Quel Fouch� gli sta sullo stomaco fin dai tempi della convenzione! E il nostro Fouch� si siede nell'atrio e decide di aspettare pazientemente il suo turno. Ed aspetta per quasi due ore fino a che lo stesso Napoleone avvertito da un suo subalterno, il colonnello Real, non si precipita ad accoglierlo con mille scuse. E lo porta,quasi coccolandoselo, nello studio e lo intrattiene per quasi tre ore in un colloquio riservatissimo a due. I due uomini si sono gi� incontrati nell'anticamera di Barras dove si trovavano spesso a mendicare incarichi e favori ma giustamente non si ricordano niente. Ognuno � affascinato dall'altro. Ognuno si misura con l'altro cercando di capirne il vero pensiero e non quello di circostanza. E Fouch� conclude subito che a quell'uomo deve scoprire le sue carte da ministro e magari non quelle da filibustiere.
Come ministro fa un quadro della situazione della Francia. Egli ha gi� capito che Napoleone conosce gi� tutte le problematiche in gioco e vuole dimostrargli di non barare; gli fornisce alcune notizie riservate provenienti dall'Egitto come a dimostrargli la sua capacit� di essere dappertutto. Napoleone ne � impressionato e gi� ha capito che non potr� fare a meno di quell'individuo nel prossimo avvenire. Nei giorni seguenti i rapporti di Fouch� al Direttorio parlano di situazione tranquilla.
Tutto � sotto il controllo del Ministero. In realt� a Parigi si parla di una futura prova di forza di Bonaparte su Direttorio. E Fouch� non ne � al corrente. In realt� a Parigi si vocifera coram populo che due membri del Direttorio hanno gi� preso accordi con Bonaparte per un futuro governo. E Fouch� non ne sa niente. A Parigi si assicura che i ricevimenti a casa Bonaparte, curati dalla ritrovata sposa Giuseppina, sono occasioni per complottare e discutere sui futuri assetti politici della Francia repubblicana. E Fouch� cade dalle nuvole anche quando Barras, sull'orlo del collasso nervoso, glielo rinfaccia chiamandolo traditore e promettendo di trascinarselo dietro in caso di disfatta. Fouch� cerca di calmare il vecchio "amico" ribadendogli che niente sta succedendo a parte la marea di chiacchiere che sta annegando la Francia nel ridicolo.
Una sera Egli, come per divertirsi, organizza un piccolo ricevimento a casa sua. Nella lista degli invitati inserisce il gruppo degli elementi pi� in vista della congiura in atto; dal colonnello Real a Luciano Bonaparte, dal direttore Sieyes al generale Bernadotte, da Talleyrand a Bonaparte stesso. Tutti arrivano alla spicciolata non sapendo precisamente chi sarebbe stato presente e trovandosi improvvisamente l'uno accanto agli altri nello stesso salone. Per un attimo il gelo si impadronisce di ognuno. Sembra una trappola. Basterebbe uno squadrone di cavalleria fedele al Direttorio per incolonnarli verso la prigione. Improvvisamente preceduti da un maggiordomo che porta un enorme candeliere acceso entra Fouch� e Gohier, presidente di quel Senato che i congiurati bonapartiani vogliono abbattere. A tavola, nel silenzio generale, Gohier chiede al Ministro notizie sulle voci di presunta rivolta. E Fouch�, sorridente ed ambiguo, lo rassicura garbatamente: "I soliti giacobini chiacchieroni ed inconcludenti!". Bonaparte prende atto che con Fouch� dovr� stare attento.
La serata � servita a Fouch� per avvertirlo che Egli non muover� un dito contro di Lui, a patto che risulti vincitore.
Il 18 Brumaio Napoleone compie il colpo di Stato ( si consulti opportunamente le splendide pagine di CRONOLOGIA sull'argomento). Fouch� si alza a mezzogiorno. E' ufficialmente indisposto ma ha gi� ricevuto rapporti circostanziati sulle manovre del generale ribelle. La polizia ufficiale � chiusa nelle caserme in attesa degli ordini. Come si sa il merito della riuscita del colpo di stato va attribuito a Luciano Bonaparte dopo che Napoleone, introdottosi nell'aula consiliare ad invocare l'appoggio dei senatori, fu quasi travolto dalla loro reazione vociante. Fu necessaria una prova di forza militare che il mitico Luciano sollecit� immediatamente al fratello.
Fouch� aveva gi� costruito un piano di arresti immediati nel caso di fallimento. In ogni caso aveva predisposto tutto in maniera da poter mantenere il SUO Ministero comunque si fosse risolta la vicenda. Appena al potere il console Bonaparte conferma subito Fouch� al suo posto. Nei teatri della Parigi allegra e consolare qualche tempo dopo si rappresenta una ironica operetta dal titolo LA BANDERUOLA DI SAINT CLOUD. Tutti ridono e si divertono riconoscendo in Fouch� il protagonista della farsa. Egli ne sorride, a faccia triste, ma lascia fare; dicano quello che vogliono. La banderuola non ha niente a che fare con lui perch� egli comunque rimane fedele.... a chi vince. E su questo nessuno potr� contraddirlo.Fouchè, ministro del Consolato
Appena Console, Napoleone licenzia Barras e si tiene Fouchè come Ministro di Polizia.
Barras, offeso a morte, sbarra le mascelle schifato e si ritira in un esilio dorato privato, però, della vecchia amante GIUSEPPINA tornata al marito e sempre più innamorata del potere che quel piccolo e grande Uomo sta velocemente imbastendo per s� ed il suo clan. Una cosa conforta Barras: che Bonaparte abbia preso Fouchè al suo servizio!
Con spirito profetico predice, nelle sue Memorie, che l'uno lo vendicherà dell'altro. Non rimarranno amici per molto tempo; si tratta solo di aspettare le prossime mosse di Joseph Fouchè da Nantes. Egli è troppo ambizioso per potere oziare con la mente e riposarsi sugli allori ottenuti. All'inizio, nei primi mesi dell'incarico datogli da Bonaparte, la devozione di Fouchè al Primo Console è totale. Fouchè, a cui comunque deve essere riconosciuto un certo attaccamento, mai sopito, ai vecchi ideali repubblicani che gli strapparono di dosso la tonaca da oratoriano, fu colpito dal genio creatore di Napoleone.
Trasformare le idee rivoluzionarie in norme giuridiche borghesi, mantenendone le conquiste con l'eliminazione degli eccessi , fu opera che solo il Genio del futuro Imperatore poteva costruire; naturalmente anche con la collaborazione riformista e prudente di una vecchia volpe come Sieyes. La leggenda di Bonaparte comincia a irrobustirsi proprio in quel periodo. Il Consolato trova in Fouchè un adepto perfetto; al nostro eroe piace il consolidamento di questo nuovo potere borghese cui il Codice Napoleonico dà forme rigide ma nello stesso tempo tese al diritto ed alla morale.
Fouchè apprezza l'appellativo di "Cittadino" che il Primo Console ama mettere davanti al proprio nome. Egli, vecchio regicida, sa bene che il consolidamento della Repubblica lo pone al riparo dalla vendetta dei Borboni. Fouchè comincia a storcere il naso e a distinguere la sua posizione solo quando il sussurro su una presunta volontà dittatoriale di Napoleone si fa più forte nei salotti nei quali egli orecchia tramite le sue spie.
Il 20 gennaio 1800 Napoleone è impegnato a Marengo. Un messaggero porta a Fouchè cattive notizie sull'andamento della battaglia. Napoleone sembra battuto e tutti i Ministri si interrogano sulla convenienza di mantenere al potere un generale vinto sul campo.
Carnot, al solito il meno razionale nonostante pratichi la matematica in modo eccellente, parla subito di ricostituzione di un Comitato di Salute Pubblica. Fouchè è cauto ma non mostra il consueto entusiasmo su Napoleone. Nel clan dei fratelli Bonaparte la cosa viene notata e chiacchierata.
L'indomani una seconda staffetta annuncia la vittoria. Il generale Desaix con abile e suicida manovra d'attacco ha capovolto l'esito. Carnot perde subito il suo Ministero e se ne va in esilio. Fouchè mantiene il suo incarico ma perde la fiducia del Primo Console. Non vi è stato tradimento ma non si è notata neanche la devozione dovuta.
A Luciano e Letizia Bonaparte non è mai piaciuto questo Fouchè! Napoleone non lo licenzia ma comincia a pensare come liberarsene senza complicazioni. Fouchè ha ormai ben delineato tutto; ha capito che Napoleone, che comincia ad esternare la pretesa di adeguato culto personale, finirà per perdere prima o poi tutto il suo potere.
La Storia è sempre stata chiara su questi atteggiamenti di megalomania. Se torna il Re Borbone saranno dolori per molti repubblicani regicidi e non. Il 24 Dicembre del 1800 Bonaparte è in carrozza verso l'Opera per assistere alla prima rappresentazione della Creazione, sublime Sinfonia di Haydin. In Rue Nicaise viene lanciata una bomba contro la sua carrozza. Il cocchiere ubriaco che conduceva la carrozza ad un sfrenato galoppo salva Bonaparte. La velocità frenetica dovuta alle briglie sciolte sui cavalli non permette all'attentatore di essere preciso nel bersaglio. Giuseppina ha una crisi di nervi ma Bonaparte si presenta, comunque, al concerto, freddo e teso alla vendetta.
Poche ore dopo, convocato il governo in fretta e furia, egli sfoga la sua ira contro il Ministro Fouchè. "La colpa è degli "amici giacobini" di Fouchè! Fouchè continua a proteggerli! Fouchè protegge ancora Lazzaro Carnot! " Queste sono le accuse di Bonaparte le cui sfuriate cominciano a diventare leggenda per il gossip della Repubblica. Fouchè lo contraddice con calma facendolo infuriare ancora di più. "Sono stati i monarchici; un gruppo di fuoriusciti ha organizzato l'attentato facendo credere agli informatori che era in ballo un altro obbiettivo." Alla fine viste le grida sempre più isteriche del Primo Console il Ministro tace e serra le mascelle guardando nel vuoto; e continua così mentre la tempesta di insulti si alza sempre più in alto. Ora il Ministro di Polizia sembra in disgrazia; i cortigiani, già da quella tarda serata, cominciano a fare congetture su chi ne prenderà il posto. Nei giorni seguenti, ancora al suo posto, Fouchè è costretto a compilare una lista di Montagnardi. Tra di essi vi sono due individui di origine italiana, Topino ed Arena, discepoli dell'antico compagno di Fouchè: Baboeuf . Essi sono colpevoli solo di aver accusato Bonaparte di aver trafugato in Italia milioni e milioni per pagarsi la dittatura. Altri centotrenta esponenti giacobini sono condannati, in quattro e quattr'otto , alla ghigliottina secca. Fouchè sa che questa gente non c'entra niente con l'attentato ma li incarcera sogghignando, tra s�, mentre i suoi scherani stanno scoprendo le file dei veri congiurati.
Tutti conoscono il finale di questa vicenda: in quindici giorni Fouchè conclude le sue indagini parallele; smaschera una accolita di monarchici pronti a tutto; raccoglie prove e testimonianze schiaccianti; individua il vero organizzatore: il monarchico Cadoudal! Quando, con la sua aria serafica e mite, Joseph Fouchè butta sul tavolo del governo le trame scoperte, prezzolate dall'ambiente monarchico in esilio in Inghilterra, l'intera Francia si accorge che centotrentadue cittadini innocenti sono stati imprigionati e condannati con processi farseschi solo per placare le ansie da primadonna del Primo Console.
Ora Fouchè è raggiante ma in pubblico si mostra riservato e cortese. Qualche maligno sussurra che il Ministro di Polizia sapesse tutto già dall'inizio; che sperasse che l'attentato riuscisse per mettere Parigi sotto la legge marziale ed impadronirsi con Carnot del potere repubblicano e proporsi come Primo Cittadino e non come Primo Console. Insomma avrebbe fatto una repubblica post giacobina e poco borghese e festaiola. Ad attentato fallito egli è stato,comunque, pronto nel dimostrare di essere più lucido del Primo Console e di non aver bisogno di nessun Desaix per sopravvivere ma solo del suo cervello ragionante ed ambiguo.
Successivamente quando Napoleone s'induce a gettare la maschera proponendosi Console a vita Fouchè non collabora minimamente con i napoleonidi alla realizzazione di questo progetto, prodromo della corona imperiale. La famiglia Bonaparte insiste, allora, per il suo accantonamento ma Napoleone è incerto perch� gia intravede il cresente e pericoloso potere trasversale che il Ministro ha saputo crearsi a poco a poco.
Finalmente, per tutti i Bonaparte, nel 1802 Sua Eccellenza il Senatore Joseph Fouchè , per deciso e velato desiderio del Primo Console, si ritira a vita privata. Il suo esilio non è, come nel 1794 , quella soffitta fredda e lurida dove morirono di fame e scabbia due suoi bambini e dove la moglie Bonne Jeanne fini per ammalarsi irrimediabilmente. Il suo nuovo esilio è in Rue Cerutti, dimora eccellente ed aristocratica, dove il nostro Fouchè trasferisce, in un battibaleno, tutti gli archivi del Ministero; cioè, per essere precisi, tutti i suoi personali archivi con i quali ha controllato e controlla ogni francese.
La futura residenza dei Rotschild, a Ferrieres, è già da tempo di sua proprietà. La senatoria di Aix, in Provenza, gli procura una rendita principesca. La Repubblica del Primo Console lo riempie d'oro e di coccole. Fouchè accetta sornione tutto questo. Sa che al Governo sentiranno la sua mancanza. In fondo tutti si sentivano spiati ma protetti. Ora tutti continuano ad essere spiati dalla privata polizia di Fouchè ma certamente non più protetti. Il Primo Console, nella politica interna, continua, invece, a sbagliare. I consigli dei suoi cortigiani lo mettono più volte fuori strada. L'affare del Duca di Enghien è uno degli errori più gratuiti di cui si macchia Bonaparte e Talleyrand, cugino dell'infelice Duca, contribuisce in maniera cinica e spregiudicata al compimento di quel delitto inutile.
Fouchè annota tutto; tace ma è anche, in cuor suo, impaziente; impaziente a riprendere, prima o poi, il posto perduto.
LUIGI CERRITELLI
FOUCHE' continuer� in una prossima puntata
Discendenti di Joseph Fouch� e Bonne-Jeanne Coiquaud
Fouchè fu attaccatissimo alla sua famiglia.La
moglie Bonne-Jeanne condivise con lui gli anni bui della povertà. La
morte di due bambini negli anni del terrore,delle soffitte umide,dei rifugi
nascosti agli occhi
dell'Incorruttibile, unì i due coniugi in modo quasi commovente. Bonne
Jeanne rimase sempre nell'ombra. La seconda moglie fu una moglie di facciata
che Fouchè sposò quasi per compiacere l'ambiente monarchico restaurato
dai Borboni prima di cadere nella definitiva disgrazia dell'esilio in Germania
ed a Trieste.
Joseph, Count Fouch� [in 1808], Duke d'Otrante
[in 1809] (1759-1820), m.1st 1792 Bonne-Jeanne Coiquaud (1763-1812),
m.2nd 1815 Ernestine de Castellane-Majastres
I figli di Joseph e Bonne-Jeanne
1.Nièvre Fouch� d'Otrante
2.Joseph-Libert�, Count Fouch�, Duke d'Otrante
3.child (+young)
4.child (+young)
5.Armand, Count Fouch�, Duke d'Otrante (1800-1878)
6.Athanase, Count Fouch�, Duke d'Otrante (1801-1886), m.1st 1824 Baroness
Christina Palmstierna (1799-1826), m.2nd 1836 Adelaide von Stedingk (1802-1863),
m.3rd 1884 V�ronique Marx (1846-1887)
7.Jos�phine-Ludmille Fouch� d'Otrante (1803-1893), m.1827 Adolphe,
Count de La Barthe de Thermes (1789-1869)
I nipoti Fouchè
6.1.Pauline Ernestine Fouch� d'Otrante (1839-1906), m.1861 Thure,
Count Bielke (1829-1899)
6.2 Gustave, Count Fouch�, Duke d'Otrante (1840-1910), m.1st 1865 Baroness
Augusta Bonde (1846-1872), m.2nd 1873 Baroness Teresia von Stedingk (1837-1901)
6.3.Count Paul Fouch� d'Otrante (1871-1930), m.1892 Berthe Ancellin (1872-1963)
I pronipoti Fouchè
6.2.1.Augustine Fouch� d'Otrante (1866-1943), m.1893 Fredrik Peyron
(1861) 6.2.2.Charles, Count Fouch�, Duke d'Otrante (1877-1950), m.1st
1906 (div 1931) Countess Madeleine Douglas (1886-1983) 6.3.1.Madeleine Fouch�
d'Otrante (1895-1973)
6.3.2.Th�rèse Fouch� d'Otrante (1900-1985), m.1946 Jean
Plisson (*1900)
Altri discendenti, che hanno perso il cognome Fouchè
6.1.1.Count Nils Bielke (1862-1894), m.1891 Edith Carleson (1869-1923)
6.1.1.1.Countess Gunilla Bielke (1893-1983), m.1913 Baron Johan Hugo Beck-Friis
(1890-1969)
6.1.1.1.1.Baroness Ebba Beck-Friis (*1916), m.1937 Elvin Seibert (1901-1978).
6.1.1.1.2.son (1917-1917)
6.1.1.1.3.Baron Jan Beck-Friis (*1930), m.1957 Barbro Schuback (*1931)
6.1.1.1.3.1.Baron Johan Beck-Friis (*1959), m.1988 to Barbro Gunnarsdotter (*1960)
6.1.1.1.3.1.1.Baron Lars Beck-Friis (*1990)
6.1.1.1.3.1.2.Baroness Caroline Beck-Friis (*1996)
6.1.1.1.3.2.Baron Claes Beck-Friis (*1961), m.2000 Elin Jern�r (*1976)
6.1.1.1.3.3.Baroness Anna Beck-Friis (*1964), m.1991 Anders Lundholm (*1957)
6.1.1.2.Thure Gabriel, Count Bielke (1894-1940), m.1916 Countess Birgitta Sparre
af Söfdeborg (1895-1983)
6.1.1.2.1.Nils, Count Bielke (*1917), m.1950 Madeleine Juhlin-Dannfelt (*1926)
6.1.1.2.1.1.Countess Margaretha Bielke (*1954)
6.1.1.2.1.2.Countess Anna Bielke (*1955), m.1982 Jan Komorowski (*1952)
6.1.1.2.1.3.Count Thure-Gabriel Bielke (*1960), m.1993 Caroline Nordenfalk (*1964)
6.1.1.2.1.3.1.Countess Charlotte Bielke (*1994)
6.1.1.2.1.3.2.Count Nils Adam Bielke (*1997)
6.1.1.2.1.4.Countess Gunilla Bielke (*1962), m. m.1995 Oskar Ohlsson (*1965)
6.1.1.2.1.5.Count Axel Bielke (*1963)
6.1.1.2.1.6.Countess Katarina Bielke (*1966)
6.1.1.2.2.Countess Gunilla Bielke (*1919), m.1942 Friedrich Carl, Prince Fugger
of Babenhausen (1914-1979)
6.1.1.2.2.1.Count Carl-Anton Fugger of Babenhausen (*1944), m.1975 (div 1988)
Princess H�lène de Polignac (*1944)
6.1.1.2.2.1.1.Marie-Yolande de Polignac (*1979)
6.1.1.2.2.1.2.Pierre-Edmond de Polignac (*1981)
6.1.1.2.2.2.Hubertus, Prince Fugger of Babenhausen (*1946), m.1977 Princess
Alexandra of Oettingen-Oettingen and Oettingen-Spielberg (*1948)
6.1.1.2.2.2.1.Countess Franziska Fugger of Babenhausen (*1979)
6.1.1.2.2.2.2.Count Leopold Fugger of Babenhausen (*1980)
6.1.1.2.2.2.3.Count Alexander Fugger of Babenhausen (*1981)
6.1.1.2.2.2.4.Countess Anastasia Fugger of Babenhausen (*1986)
6.1.1.2.2.2.5.Count Nikolaus Fugger of Babenhausen (*1993)
6.1.1.2.2.3.Count Markus Fugger of Babenhausen (*1950)
6.1.1.2.2.4.Count Johannes Fugger of Babenhausen (*1957), m.1982/1983 Princess
Maria of Lobkowicz (*1961)
6.1.1.2.2.4.1.Count Constantin Fugger of Babenhausen (*1986)
6.1.1.2.2.4.2.Count Philipp Fugger of Babenhausen (*1988)
6.1.1.2.2.5.Countess Tatiana Fugger of Babenhausen (*1959), m.1986 Baron Hubertus
Rukavina von Vidovgrad (*1949)
6.1.1.2.3.Count Carl-Gustaf Bielke (1923-1992)
6.1.1.2.4.Countess Catharina Bielke (*1930), m.1953 Count Johann of Orsini and
Rosenberg (*1926)
6.1.1.2.4.1.Count Andreas of Orsini and Rosenberg (*1954), m.1983 Eleonore Wallner
(*1955)
6.1.1.2.4.1.1.Count Raphael of Orsini and Rosenberg (*1984)
6.1.1.2.4.1.2.Count Luca of Orsini and Rosenberg (*1986)
6.1.1.2.4.1.3.Count Luis of Orsini and Rosenberg (*1988)
6.1.1.2.4.2.Countess Birgitta of Orsini and Rosenberg (*1955), m.1981 Peter
Treppo (*1952)
6.1.1.2.4.3.Countess Cäcilia of Orsini and Rosenberg (*1961), m.1988 Count
Christian von Seilern und Aspang (*1958)
6.1.1.2.4.3.1.Count Nikodemus von Seilern und Aspang (*1989)
6.1.1.2.4.3.2.Count Jakob von Seilern und Aspang (*1991)
6.1.1.2.4.3.3.Count Felix von Seilern und Aspang (*1994)
6.1.1.2.4.4.Count Hubertus of Orsini and Rosenberg (*1962), m.1997 Monika Keil
(*1967)
6.1.1.2.4.4.1.Count Paul of Orsini and Rosenberg (*1999)
6.1.1.2.4.5.Count Karl of Orsini and Rosenberg (1968-1974)
6.1.1.2.5.Countess Marianne Bielke (*1934), m.1960 Johan Andresen (*1930)
6.1.2.Countess Anna Bielke (1861-
)
6.1.3.Count Thure Bielke (1866-1869)
6.1.4.Count Thure Bielke (1869-1926), m.1899 Hilda Maria Dahl (1877-1956)
6.1.4.1.Count Nils Thuresson Bielke (1899-1977), m.1938 Elisabeth Fagerström
(*1907)
6.1.4.1.1.Count Urban Bielke (*1939), m.1966 Inger Cederqvist (*1943)
6.1.4.1.1.1.Countess Kristina Bielke (*1968)
6.1.4.1.1.2.Count Johan Bielke (*1969)
6.1.4.1.2.Countess Catharina Bielke (*1942)
6.1.4.1.3.Countess Marie-Louise Bielke (*1944), m.1969 Hans Leyon (*1943)
6.1.4.2.Count Gustaf Bielke (1901-1964), m.1929 Märta Carlsson (1906-1990)
6.1.4.3.Count Claes Bielke (1904-1968), m.1st Karin Maria Söderström
(+1950), m.2nd
, m.3rd 1936 (div 1941) Viola Schubert
(1902-1992), m.4th 1941 Margareta Johansson (1903-....)" child:
6.1.4.3.4.Countess Agneta Bielke (*1942)
6.1.4.3.1.Count Gustaf-Adolf Bielke (1930-1999), m.1959 Karin Hoffman (*1917)
6.1.4.3.2.Count Hans-Bertil Bielke (*1937)
6.1.4.3.3.Countess Gunilla Bielke [adopted by her uncle Count Gustaf Bielke
(6.1.4.2)] (*1938), m.1963 Jerry Johansson (*1935)
6.1.5.Countess Ebba Bielke (1872-1889)
6.1.6.Count Sten Bielke (1875-1945), m.1st 1902 (div 1930) Gertrud Areschoug
(1880-1962), m.2nd Ingeborg Örn (1891-1935)
6.1.6.1.Count Hogenschild Bielke (1903-1982), m.1st 1926 Margaretha Brummer
(1901-....), m.2nd
, m.3rd 1950 May Söderberg (1910-1997)
6.1.6.2.Countess Birgitta Bielke (1906-
), m.1930 Gunnar Shultz (1897-
)
6.1.6.3.Count Svante Bielke (1907-1973), m.1st Eva Hæggström (1912-1947),
m.2nd 1949 Kerstin Carlsson (1910-1973)
6.1.6.3.1.Count Johan Bielke (*1937), m.1st 1959 (div 1974) Siv Marianne von
Bahr, m.2nd 1976 Annette Bian (*1950)
6.1.6.3.1.1.Count Carl Bielke (1960-1992), m.1986 Jessica Anker-Johansen (*1951)
6.1.6.3.1.1.1.Count Douglas Bielke (*1985)
6.1.6.3.1.1.2.Count Axel Bielke (*1987)
6.1.6.3.1.2.Count Svante Bielke (*1962), m.1995 Eva Nord (*1958)
6.1.6.3.1.2.1.Countess Isabelle Bielke (*1993)
6.1.6.3.1.3.Count Claes Bielke (*1965)
6.1.6.3.1.4.Count Erik Bielke (*1978)
6.1.6.3.1.5.Count Gustaf Bielke (*1987)
6.1.6.3.2.Count Nils Bielke (*1940), m.1998 Elisabeth Lööf (*1948)
6.1.6.3.3.Countess Gunilla (*1951), m.1975 Thomas Jöncke (*1951)
6.1.6.4.Countess Anna Bielke (1915-
)
6.1.6.5.Countess Benedikta Bielke (1915-1917)
6.1.6.7.Count Sten Bielke (1931-
)
6.1.7.Count Bengt Bielke (1878-1895)
6.2.1.1.Maud Peyron (1895-1977)
6.2.1.2.Fredrik Peyron (1897-1971), m.1922 Dagmar Westerberg (1902-1990)
6.2.1.2.1.Fredrik Peyron (*1923), m.1951 Gertrud Carlsson (*1922)
6.2.1.2.1.1.Elisabeth Peyron (*1953)
6.2.1.2.1.2.Edward Peyron (*1955), m.1982 Susan Ludwig (*1956)
6.2.1.2.1.2.1.Sarah Peyron (*1983)
6.2.1.2.2.Christina Peyron (*1924)
6.2.1.2.3.Carl-Gustaf Peyron (1928-1947)
6.2.1.3.Adine Peyron (1900-1989), m.1931 Ragnar Wollert (1886-1967)
6.2.1.3.1.Rolf Wollert (*1932)
7.1.Paul, Vicomte de La Barthe de Thermes (1828-1853)
7.2.Isabelle de La Barthe de Thermes (1832-1894), m.1856 Count Henry de Castelbajac
(+1896)
7.2.1.Pauline de Castelbajac (1857-1941), m.1878 Emeric, Count de Serre de Saint
Roman (1844-1899)
7.2.1.1.Isabelle de Serre de Saint Roman (1880-
), m.1901 Baron Jean de
Sulzer-Wart (1866-1938)
7.2.1.1.1.Baron Jacques de Sulzer-Wart (1902-1922)
7.2.1.1.2.Baroness Huguette de Sulzer-Wart (*1903), m.1925 Andr� Brusson
(1892-
)
7.2.1.1.2.1.Jean Brusson (*1926)
7.2.1.1.2.2.Antoine Brusson (*1927)
7.2.1.1.2.3.Ren�e Brusson (*1928)
7.2.1.1.2.4.G�rard Brusson (*1931)
7.2.1.1.2.5.François Brusson (*1939)
7.2.1.1.2.6.Marie Gabrielle Brusson (*1941)
7.2.1.1.3.Baron Guy de Sulzer-Wart (*1904), m.1st 1926 Yvonne Brocqua (1905-1928),
m.2nd 1941 Simone de Lestang (*1916)
7.2.1.1.3.1.Baron Jacques de Sulzer-Wart (*1927), m. Alix de Lingua de Saint
Blanquat
7.2.1.1.3.2.Baroness Monique de Sulzer-Wart (*1942), m. Bernard Bouet
7.2.1.1.3.2.1.Florence Bouet (*1969)
7.2.1.1.3.2.2.Eric Bouet (*1971)
7.2.1.1.3.3.Baron Henri de Sulzer-Wart (*1945)
7.2.1.1.3.4.Baron Jean de Sulzer-Wart (*1947)
7.2.1.1.4.Baroness Raymonde de Sulzer-Wart (*1906), m.1931 Henri de Boussac
(*1909)
7.2.1.1.4.1.Jean de Boussac (*1932), m. Marie Aline Maguès
7.2.1.1.4.1.Patrick de Boussac (*1961)
7.2.1.1.4.2.Florence de Boussac (*1963)
7.2.1.1.4.3.V�ronique de Boussac (*1966)
7.2.1.1.4.2.Yves de Boussac (*1934), m. B�atrice de Carayon Talpayrac
7.2.1.1.4.2.1.Thierry de Boussac (*1965)
7.2.1.1.4.2.2.Nathalie de Boussac (*1967), m. Jean Marc Pahlon
7.2.1.1.4.3.Guy de Boussac (*1936), m. Michèle Krieger
7.2.1.1.4.3.1.Caroline de Boussac (*1966), m. Georges de Tudert
7.2.1.1.4.3.2.Val�rie de Boussac (*1968
7.2.1.1.4.4.Isabelle de Boussac (*1941), m. Philippe Cavali�
7.2.1.1.4.4.1.Renaud Cavali� (*1965)
7.2.1.1.4.4.2.Bertrand Cavali� (*1968)
7.2.1.2.Gabrielle de Serre de Saint Romain (1882-
), m.1903 Charles Domengeau-Viguerie
(1876-1944)
7.2.1.2.1.Etienne Domengeau-Viguerie (*1904), m.1937 Christiane P�lissier
(*1914)
7.2.1.2.1.1.Gabrielle Domengeau-Viguerie (*1938)
7.2.1.2.1.2.Marie Jos� Domengeau-Viguerie (*1939)
7.2.1.2.1.3.Jacques Domengeau-Viguerie (*1943)
7.2.1.2.1.4.Christian Domengeau-Viguerie (*1945)
7.2.1.2.2.Jean Domengeau-Viguerie (*1906), m. Charlotte Vigo de Carbona
7.2.1.2.3.Charlotte Domengeau-Viguerie (*1913)
7.2.1.3.Madeleine de Serre de Saint Roman (1883-1946), m.1910 Aur�lien
Coup�rie (1877-1914)
7.2.1.3.1.Josephe Coup�rie (*1910), m.1934 Robert Reibell de Saint Firmin
(*1908)
7.2.1.3.1.1.Louis Reibell de Saint Firmin (*1935), m. Anne Brunon (*1938) [see
below]
7.2.1.3.1.2.Madeleine Reibell de Saint Firmin (*1937)
7.2.1.3.1.3.Pierre Reibell de Saint Firmin (*1943)
7.2.1.3.1.4.Françoise Reibell de Saint Firmin (*1944)
7.2.1.3.2.St�phen Coup�rie (*1911), m.1950 Bernadette Le Proux
de La Rivière (*1928)
7.2.1.3.2.1.Bertrand Coup�rie (*1951)
7.2.1.3.2.2.Guy Coup�rie (*1953)
7.2.1.3.2.3.Madeleine Coup�rie (*1955)
7.2.1.3.3.Emeric Coup�rie (1912-1985), m.1948 Florence Piccioni [great-granddaughter
of Gustave Eiffel, builder of the Eiffel-tower]
7.2.1.3.3.1.Philippe Coup�rie (*1951)
7.2.1.3.3.2.Laure Coup�rie (*1955)
7.2.1.3.3.3.Virginie Coup�rie (*1962), m.1985 Paul Alain Leclerc [Julien
Clerc, the singer] (*1947)
7.2.1.3.3.4.Corinne Coup�rie (*1967)
7.2.1.3.4.4.Aur�lien Coup�rie (*1914), m.1947 Françoise
Venot [great-granddaughter of Gustave Eiffel, builder of the Eiffel-tower]
7.2.1.3.4.4.1.Isabelle Coup�rie (*1949), m. Thierry Cazaux-Maleville
7.2.1.3.4.4.2.Jacques Coup�rie (*1950)
7.2.1.3.4.4.3.Alain Coup�rie, became Alain Coup�rie-Eiffel in
1994 (*1952), m. B�atrice Burnell
7.2.1.3.4.4.3.1.Olivia Coup�rie-Eiffel (*1982)
7.2.1.3.4.4.4.Herv� Coup�rie (*1952)
7.2.1.3.4.45.Edouard Coup�rie (*1956)
7.2.1.4.Rolande de Serre de Saint Roman (1885-1948)
7.2.1.5.Guy, Count de Serre de Saint Roman (1887-1957), m.1921 Henriette Auguiot
[sister of C�cile, see below] (1891-
)
7.2.1.5.1.Ren�e de Serre de Saint Roman (1922-1933)
7.2.1.5.2.Count Hubert de Serre de Saint Roman (1923-1937)
7.2.1.5.3.Jacqueline de Serre de Saint Roman (*1924), m.
Budd
7.2.1.5.4.Count Jean Charles de Serre de Saint Roman (1926-1943)
7.2.1.5.5.Count Guy de Serre de Saint Roman (1929-1947)
7.2.1.5.6.Odile de Serre de Saint Roman (*1935), m. Pierre de Viguerie
7.2.1.5.6.1.Serge de Viguerie (*1960)
7.2.1.5.6.2.France de Viguerie (*1971)
7.2.1.6.Count Emeric de Serre de Saint Roman (1889-1931)
7.2.1.7.Count Pierre de Serre de Saint Roman (1891-1927)
7.2.1.8.G�rard, Count de Serre de Saint Roman (1895-
), m.1924 C�cile
Auguiot [sister of Henriette, see above] (*1898)
7.2.1.8.1.Jeanne de Serre de Saint Roman (*1925), m.1944 Jorge Cardini-Zar
7.2.1.8.2.Pierre, Count de Serre de Saint Roman (*1928), m. Marie Moret
7.2.1.8.2.1.Count Jacques de Serre de Saint Roman
7.2.1.8.2.2.Count Paul de Serre de Saint Roman
7.2.1.9.Marie de Serre de Saint Roman (1899-
), m.1928 Jean Brunon
7.2.1.9.1.Raoul Brunon (1931-1997/98), m. Brigitte de Clausel de Coussergues
7.2.1.9.1.1.Jean Brunon
7.2.1.9.2.Paul Brunon (*1934), m. Nadine Donnet
7.2.1.9.2.1.Marie Brunon (*1985)
7.2.1.9.3.Anne Brunon (*1938), m. Louis Reibell de Saint Firmin [see above]
7.2.2.Henriette de Castelbajac (1867-1949), m.1st 1891 (div 1901) Count Raymond
du Val de Beaulieu (1865-1932), m.2nd 1908 Antoine Janselme (1858-1935)
7.2.2.1.Count Edouard du Val de Beaulieu (1892-
), m.1937 Enid Nancy (Thomasine)
Loebl (*1910)
7.2.2.1.1.Enid du Val de Beaulieu (*1938), m.1957 Jonkheer Fernand Ullens de
Schooten (*1932)
7.2.2.1.1.1.Jonkheer Henri Ullens de Schooten (*1958)
7.2.2.1.1.2.Jonkvrouw Enid Ullens de Schooten (*1959)
7.2.2.1.1.3.Jonkheer Ullens de Schooten (*1962)
7.2.2.2.Paul Janselme (*1901), m.1930 Wilhelmine de Lint (*1911)
7.2.2.2.1.Marina Janselme (*1932)
7.2.2.3.Alfred Janselme (*1905), m.1928 Henriette Le Normand (1899-
)
7.2.2.3.1.Alain Janselme (*1929), m.1956 Nicole Huard (*1933)
7.2.2.3.2.Isabelle Janselme (*1932)
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