MODERNIT� E TOLLERANZA

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I Caini sono sempre tra noi ! 
Si chiamano ora Ipermiliardari. Non guadagnano per gioirsi i brevissimi 1000 mesi che hanno avuto in dono, i Caini moderni impiegano il loro denaro e sono solo impegnati a esercitare e a compiere atti miranti alla distruzione dei diritti e delle libert� dei propri simili. Spesso negli effimeri loro "regni", la loro unica delizia � contemplare le vittime.

"Ha creato l'universo, la Terra, poi l'uomo, e ha fatto un esperimento, concedendogli mille mesi di soggiorno  per vedere se li avrebbe spesi bene. L' esperimento � ancora in corso, ma comincia ad avere dei dubbi che sia riuscito bene".


I DIRITTI UMANI A CINQUANTADUE ANNI DALLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE

 

Il 10 dicembre del 1948 alle tre di mattino a Parigi, i rappresentanti di 50 governi, 8 divisioni delle Nazioni Unite e centinaia di organizzazioni non governative, raggiunsero l'accordo per stilare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. 
L'articolo primo della Dichiarazione inizia con le parole

 �Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignit� e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza�.

 La Dichiarazione che elenca in trenta articoli quelli che dovrebbero essere i diritti fondamentali di ogni individuo sul Pianeta Terra rappresenta una passo fondamentale nella realizzazione di societ� pi� civili. E soprattutto costituisce la base giuridica per bloccare dove � possibile tutte le forme di violazione di questi diritti. Ma come spesso accade, per passare dalle parole ai fatti e per convertire i cuori non bastano le dichiarazioni comuni. Norberto Bobbio, un illustre giurista italiano, ha sostenuto alcuni anni fa che �la seconda met� di questo secolo poteva essere chiamata "l'et� dei diritti"�. 
Ci� malgrado, negli ultimi anni sono circolate interpretazioni e dichiarazioni che sembrano stravolgere senso e portata di un concetto diventato un faro luminoso nel cammino travagliato della famiglia umana verso una sempre pi� consapevole rivendicazione della sua dignit�.

Senza negare la grande importanza di questa Dichiarazione, la stessa Mary Robinson, alto commissario dell'Onu per i diritti umani, ha dichiarato: 
�Non � un anniversario da celebrare. Ci sono nel mondo cos� gravi violazioni dei diritti umani che dobbiamo piuttosto assumerci la nostra responsabilit�

E ha ricordato che la lotta per i diritti umani ha visto s� dei progressi, ma che ha fatto anche prendere maggiore coscienza del fatto che la strada da fare � ancora molta. Ed a questo proposito ha fatto notare che 
�basta uno sguardo, anche superficiale, per rilevare che le violazioni sistematiche dei diritti della persona umana sono realizzate in un numero sempre pi� grande di paesi e di comunit�. La discriminazione razziale ed etnica, la sottomissione violenta di grande maggioranze di popolazioni al potere di minoranze, le dittature, le persecuzioni di intellettuali e dissidenti, la tortura inflitta al corpo o alla mente, la brutalit� e il terrorismo contro popolazioni indifese, la violazione, anche violenta della libert� religiosa, lo sfruttamento degli operai stranieri, la povert� estrema, la fame e l'analfabetismo di cui sono vittime grandi collettivit� umane. Sono -solo per citarne alcune- altrettante prove che i diritti dell'uomo vengono largamente offesi in varie parti del mondo a danno di milioni di persone�
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 Non si pu� negare che il sistema economico vigente � efficiente e inventa costantemente nuove tecnologie in ordine di diventare pi� profittevole. Ma il peccato dell'uomo fa s� che sia un sistema ingiusto, in cui il divario tra poveri e ricchi tende ad allargarsi.

Secondo un rapporto dello stesso UNDP il 20% dei ricchi del mondo che nel 1960 possedevano il 70% delle ricchezze mondiale sono arrivati ad averne l'83%. Al contrario il 20% dei poveri che negli anni sessanta possedevano il 2% delle ricchezze mondiali sono passati ora all'1,4%. In altre parole la concentrazione della ricchezza pu� essere espressa dal fatto che 
358 ipermiliardari detengono il 45% della ricchezza mondiale.

Davanti ad una simile realt�, secondo la pertinente immagine di Mary Ann Glendon, le parole dello scrittore francese Georges Bernanos conservano ancora tutta la loro drammatica attualit�: 
�Nel momento in cui parlo, la peggiore disgrazia del mondo � che non � stato mai tanto difficile distinguere tra i costruttori e i distruttori, perch� mai prima d'ora la barbarie ha disposto di mezzi pi� potenti per abusare delle delusioni e delle speranze di un'umanit� insanguinata, la quale dubita di se stessa e del proprio avvenire�

A questa barbaria si aggiungono due fenomeni, "le mode" e la "babele dei diritti" che rendono ancora pi� confuso lo scenario all'interno del quale ci si batte per i diritti umani. Il primo fenomeno riguarda "certe mode", la tendenza cio� di sostenere alcuni "diritti" solamente perch� sono quelli che i mass media e la pubblicit� indicano come tali, e non per la loro profonda verit�, giustizia.
A questo proposito gi� Pascal scriveva �Come la moda crea il gusto cos� crea anche la giustizia�. Se pensiamo che Pascal scriveva queste cose pi� di tre secoli fa, restiamo sconcertati dal timbro contemporaneo delle sue affermazioni e insieme affascinati dallo spessore delle sue intuizioni. Con questa frase Pascal sembra cogliere un dato piuttosto familiare a noi moderni: in mancanza di solide basi antropologiche, o insieme alla destrutturazione negazione di Dio (per i credenti) e dell'uomo (e l'etica umana � religione) ogni deriva � possibile e perfino la giustizia, uno dei concetti tradizionalmente forti su cui sono stati costruiti le costituzioni degli stati pi� civili, si capovolge diventando una nozione "debole" tanto debole.

Un grande sovrano e un filosofo solevano dire ai tronfi  "uomini pavone"
"quando sai che un tuo simile non ha nemmeno il necessario, n� l'indispensabile, non andare in giro orgoglioso a parlare bene del tuo paese, e a dire che � grande, civile, ricco,  e solo perch� tu sei elegante, hai denaro e qualche etto di quelle cose; come si chiamano quelle cose che hai? cultura e civilt� che dovrebbe distinguerti dagli animali,  ma arrossisci e taci! non sei civile! e la tua cultura spesso � peggiore di quella degli avvoltoi! Almeno abbi il pudore, taci! e vergognati  del tuo paese!". 


Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. 


Preambolo

Considerato che il riconoscimento della dignit� inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libert�, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanit�, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libert� di parola e di credo e della libert� dal timore e dal bisogno � stato proclamato come la pi� alta aspirazione dell'uomo;
Considerato che � indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
Considerato che � indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignit� e nel valore della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libert�;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti umani e delle libert� fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libert� � della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;

L'Assemblea Generale

proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della societ�, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libert� e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignit� e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libert� enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Nessuna distinzione sar� inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranit�.
Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libert� ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4
Nessun individuo potr� essere tenuto in stato di schiavit� o di servit�; la schiavit� e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5
Nessun individuo potr� essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalit� giuridica.
Articolo 7
Tutti sono eguali dinnanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilit� di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 9
Nessun individuo potr� essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonch� della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Articolo 11
Ogni individuo accusato di un reato � presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
Nessun individuo sar� condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potr� del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12
Nessun individuo potr� essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, n� a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Articolo 13
Ogni individuo ha diritto alla libert� di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14
Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
Questo diritto non potr� essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Articolo 15
Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
Nessun individuo potr� essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, n� del diritto di mutare cittadinanza.
Articolo 16
Uomini e donne in et� adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
Il matrimonio potr� essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
La famiglia � il nucleo naturale e fondamentale della societ� e ha diritto ad essere protetta dalla societ� e dallo Stato.
Articolo 17
Ogni individuo ha il diritto ad avere una propriet� sua personale o in comune con altri.
Nessun individuo potr� essere arbitrariamente privato della sua propriet�.
Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libert� di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libert� di cambiare di religione o di credo, e la libert� di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.
Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libert� di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Articolo 20
Ogni individuo ha diritto alla libert� di riunione e di associazione pacifica.
Nessuno pu� essere costretto a far parte di un'associazione.
Articolo 21
Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
La volont� popolare � il fondamento dell'autorit� del governo; tale volont� deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della societ�, ha diritto alla sicurezza sociale, nonch� alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignit� ed al libero sviluppo della sua personalit�.
Articolo 23
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignit� umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.
Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Articolo 24
Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ci� una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Articolo 25
Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidit�, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volont�.
La maternit� e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.
Articolo 26
Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalit� umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libert� fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
I genitori hanno diritto di priorit� nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
Articolo 27
Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunit�, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Articolo 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libert� enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
Articolo 29
Ogni individuo ha dei doveri verso la comunit�, nella quale soltanto � possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalit�.
Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libert�, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libert� degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una societ� democratica.
Questi diritti e queste libert� non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione pu� essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attivit� o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libert� in essa enunciati.


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