SCHEDE
BIOGRAFICHE PERSONAGGI |
PEPPINO
DE FILIPPO |
Celebre autore-attore di teatro e di cinema
PEPPINO DE FILIPPO nato a Napoli il 24 agosto 1903, Peppino De Filippo fu il terzo dei tre figli illegittimi nati in un appartamento di via Giovanni Bausan, da Luisa De Filippo ed Eduardo Scarpetta.
Così come Eduardo anche Peppino non ebbe un rapporto facile con il padre, che era costretto a chiamare zio, a differenza di Titina che invece era la prediletta. Dopo i tristi anni dell’infanzia, trascorsi con una balia a Caivano, poi in collegio ed infine in casa della nonna, dopo che la famiglia si era trasferita a Roma, Peppino fu ammesso a recitare nella compagnia di Scarpetta, fin quando non ne fondò una propria, assieme ai fratelli Eduardo e Titina.
Sin dagli esordi Peppino De Filippo si distinse per la sua comicità semplice e diretta, meno amara di quella dei suoi fratelli e dello stesso Scarpetta, e che lo porterà ad avere grande successo al cinema ed in televisione.
L’esordio cinematografico di Peppino risale al 1932, con ‘Tre uomini e un frac’, affiancato negli stessi anni da un’intensa attività teatrale, anche come autore di commedie; Tra i suoi più noti testi di teatro vanno ricordati: ‘Metamorfosi di un suonatore ambulante’ ‘Ma c'è papà’ e ‘Quaranta ma non li dimostra’, scritti con Titina, e ‘Cupido scherza e spazza’.
Assieme a Eduardo scrisse la sua prima commedia, l’atto unico ‘Prova generale’, ma la sua comicità spontanea e impacciata lo portò ad un contrasto con il fratello, e poi anche con Titina, e lo spinse a staccarsi dalla compagnia, fondandone una propria nel 1945, nella quale fu poi affiancato anche dal figlio Luigi. Il dissidio tra Peppino ed Eduardo, a causa del carattere duro ed autoritario di quest’ultimo, durò a lungo, appena addolcito dalla mediazione di Titina, tanto che i due si riconcilieranno solo molti anni dopo, durante la malattia di Peppino.
La popolarità di Peppino De Filippo è indubbiamente legata al cinema e soprattutto alla collaborazione con Totò, con cui girò il primo film, ‘Totò e le donne’, nel 1952. Dal fortunato sodalizio nascerà una coppia di ferro del cinema italiano con sedici film di successo, molti dei quali con i loro nomi nel titolo, nella fortunata serie dei vari ‘Totò, Peppino e…’
Pur avendo le caratteristiche del comico di genere, e quindi di spalla, Peppino seppe adeguarsi egregiamente al principe della risata. Divenendo di fatto co-protagonista, creò una coppia irresistibile composta da due personaggi gretti e ottusi che, a contatto con un mondo spesso a loro estraneo, lo affrontano con un linguaggio ed una gestualità unica ed irripetibile.
La critica, che fu durissima con Totò, non fu ovviamente da meno nei confronti di Peppino, che ricevette l’unico Nastro d’argento come attore non protagonista, per ‘Totò Peppino e i fuorilegge’, nel 1956.
Tra le migliori interpretazioni di Peppino De Filippo vanno ricordati molti film ove fu protagonista principale ed anche: "Luci del varietà" (1950) di Fellini e Lattuada, "Policarpo, ufficiale di scrittura" (1959) di Mario Soldati e "Le tentazioni del dottor Antonio", episodio di "Boccaccio ‘70" (1961) ancora firmato da Fellini.
Sebbene impegnato nel cinema a ritmi frenetici egli non abbandonò mai il palcoscenico; acquistò infatti una casa-teatro a Roma occupandosi anche della gestione del teatro delle Arti dal 1959 al 1969, e compiendo lunghe tournèe in giro per il mondo: nel 1956 fu in Sud America e in Spagna e nel 1963 a Parigi, dove riceve il premio della critica del Thèatre des Nations per la sua opera.
Nel 1964 fu poi ospite a Londra per la World Theatre Season all'Aldwich Theatre e, dal '65 al '69, viaggiò tra Praga, Varsavia, Unione Sovietica, Jugoslavia, Svizzera, Portogallo, Spagna, Francia e torna nuovamente a Londra nel '74
Nel 1971 la morte di Lidia Maresca, sua compagna d'arte e di vita, lo lascia molto addolorato e lo spinge a rifugiarsi nel lavoro cinematografico, ma soprattutto televisivo; in tv aveva infatti grande successo come interprete, dal 1966, della famosa maschera di Gaetano Pappagone, nelle trasmissioni ‘Scala reale’ e ‘Canzonissima’. Ugualmente apprezzate furono anche le riduzioni televisive di alcuni suoi testi teatrali.