SCHEDE
BIOGRAFICHE PERSONAGGI |
DANTE
ALIGHIERI |
di Maria Viteritti
DANTE ALIGHIERI "con altra voce omai, con altro vello ritorner� poeta, e in sul fonte del mio battesimo prender� 'l cappello" Paradiso, XXV.
Prima di scrivere una cronologia su Dante Alighieri � necessario precisare che della sua vita conosciamo bene le linee generali ma restano molte incertezze su diversi particolari, come gli studi, le scuole frequentate...
Data la condizione che visse come esule del resto non ci � stato neppure tramandato niente che gli sia appartenuto, nemmeno uno scritto autografo! Con certezza comunque sappiamo che lo scrittore nasce nel 1265 a Firenze, presso una famiglia guelfa (il padre � Alaghiero degli Alighieri, la madre Donna Bella) che, nonostante vanti radici nobili (che Dante far� risalire alla grandezza del suo capostipite Cacciaguida in Paradiso XV-XVII) si mantiene con attivit� mercantili ma di scarsa rendita economica.
Il primo avvenimento importante avviene alla tenera et� di nove anni, quando, come attesta nella Vita Nuova, incontra per la prima volta Bice di Folco Portinari, la donna celebrata e universalmente conosciuta come Beatrice, il grande amore che guider� la sua vita e tutta la sua opera di poeta. E' proprio cos�, infatti, che comincia la sua attivit� artistica: con le liriche giovanili dedicate a lei, in seguito raccolte nella Vita Nuova, che scrive insieme ad amici poeti fra cui Guido Cavalcanti (cominciano a frequentarsi nel 1283) e Brunetto Latini, che gli far� da maestro in questo primo periodo di "apprendistato". Pochi anni dopo, nel 1290 Beatrice muore. Dante vive un travaglio interiore terribile; ma nonostante questo, sposa Gemma di Manetto Donati da cui ha quattro figli: Giovanni, Jacopo, Pietro e Antonia.
Naturalmente questa unione non significa nulla; secondo l'uso dell'epoca, il vero amore (che comunque doveva essere qualcosa di assolutamente platonico e tendente al divino) non risiedeva mai nel vincolo coniugale, ma rigorosamente al di fuori di esso. Quindi Dante resta fedele a Beatrice nonostante tutto, e continua a celebrarla ininterrottamente anche dopo la morte. Infatti, � da attribuirsi a questo periodo la pubblicazione della VITA NUOVA:
Si tratta di un'antologia poetica: le rime sono databili al 1283-93 mentre la prosa, che elabora una storia a interpretazione di esse, � stata scritta in fase successiva.
Il libro, che si apre e si chiude con due visioni di Beatrice (una della donna terrena, l'altra di quella celeste) tratta della storia con la donna a partire dal primo incontro; vi sono narrati inoltre vari aneddoti fra i quali quello delle "donne schermo": secondo i dettami dell'epoca bisognava fingere di indirizzare il proprio interesse ad un'altra donna celando il vero oggetto del proprio amore (lo so, non ha molto senso, ma era una delle tante e inspiegabili usanze cortesi). Dante per� esagera e usa due donne schermo, anzich� una sola, cosa per cui fa parlare eccessivamente di s�, e Beatrice, indignata, decide di negargli il saluto.
Dante vive un periodo di profonda angoscia, soprattutto quando l'amata, insieme ad altre donne, arriva a prendersi gioco di lui durante un convivio nuziale (la santarellina!)
L'opera si conclude con la morte di Beatrice, e la decisione dell'uomo di trattare nuovamente di lei solo quando sar� in grado di farlo "pi� degnamente" (un'anticipazione della Commedia?) Il poeta, oltre alla letteratura, si occupa con interesse anche della vita politica (fa parte della fazione dei guelfi bianchi).
In questo periodo si intensifica la sua partecipazione in questa attivit�: fa parte del Consiglio dei Cento poi del Potest�; infine � eletto priore. In pratica, si batte per la difesa delle libert� comunali minacciate dal papa Bonifacio VIII che appoggia i neri e che proprio in questi anni entra a Firenze, dove comincia un'inchiesta contro i priori (bianchi).
Dante nel 1302 � accusato in contumacia di baratteria, concussione, estorsione e opposizione sediziosa alla politica papale ed � perci� condannato a una multa di 5000 fiorini e all'esilio di due anni.
Visto che non paga la multa � poi condannato alla confisca dei beni e ad essere arso vivo. Comincia perci� l'esilio: Dante risiede a Verona, Treviso, Padova e forse Venezia. Lavora al Convivio, al De Vulgari Eloquientia e all' Inferno.
Il CONVIVIO (1304-07) � scritto essenzialmente per difendere la sua fama danneggiata dall'esilio. L'opera � strutturata come un banchetto: le vivande sono le canzoni e il pane � l'introduzione dell'autore. L'opera raccoglie trattati vari (per esempio quello in cui Dante parla del suo unico amore dopo Beatrice: una donna gentile che rappresenta la filosofia).
Il DE VULGARI ELOQUIENTIA (1305) � un trattato scritto in latino sull'uso del volgare e suo problemi relativi all'arte del dire.
Infine, la COMMEDIA, che comincia a prendere vita nel 1304, � l'opera omnia dello scrittore, quella per cui � universalmente conosciuto, di cui traccio una breve descrizione:
Prima di tutto il titolo: Dante lo sceglie perch�, a differenza della tragedia che comincia magistralmente e finisce nell'orrore, qui lo schema � esattamente il contrario.
Inoltre sceglie uno stile umile, non aulico, che possa essere apprezzato da chiunque. L'articolazione dell'opera � regolata secondo una rigida simmetria simbolica: � diviso in 3 parti (cantiche), ognuna composta da 33 canti (pi� la premessa), i versi sono scanditi in terzine Insomma tutto � segnato dal tre, il numero perfetto della la trinit� e della cabala.
Dante descrive il suo ipotetico viaggio attraverso i tre regni dell'oltretomba cristiano con l'aiuto di tre guide: Virgilio (inferno e purgatorio) Beatrice (paradiso) S.Bernardo (contemplazione di dio).
Tale viaggio viene compiuto dal poeta all'et� di 35 anni e dura sette giorni a partire dal 7 aprile 1300. La cosmologia di cui non smette per un solo istante di fornire dettagliate descrizioni, si basa su quella tolemaica secondo la quale la terra � al centro dell'universo e intorno ad essa ruotano nove sfere celesti contenute l'una nell'altra, racchiuse tutte dall'Empireo, quella dove ha sede dio.
Dante entra nell'inferno dopo avere superato l'opposizione di tre fiere (una lupa, una lonza, un leone, simbolo dei peccati che lo minacciano) grazie all'aiuto di Virgilio, chiamato in suo soccorso da Beatrice. La cantica � cos� suddivisa: gli incontinenti occupano i primi sei cerchi, i violenti il settimo (diviso in tre gironi), i fraudolenti l'ottavo diviso in dieci bolge, infine nel nono ha sede Lucifero.
Il purgatorio ha la forma di una montagna divisa in sette gironi, dal pi� al meno grave; i peccati sono i 7 capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia/prodigalit�, gola, lussuria.
In cima � situato il paradiso terrestre nel quale Beatrice attende il poeta per guidarlo nel paradiso, in cui � descritta la sede e la condizione dei beati che sono sistemati in nove cieli in relazione alle proprie virt�. Nonostante il poema riscosse grandissimo successo fra le pi� diverse classi sociali, Dante non ottenne mai l'alloro poetico, ambito premio che aspirava ad ottenere grazie a quest'opera.
Al 1311 � da attribuire invece il MONARCHIA, un trattato politico in cui lo scrittore espone le sue idee in fatto di governo. Intanto il rancore verso il papa e Firenze ormai in balia al disordine cresce; Dante arriva addirittura a scrivere un'Epistola all'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo esortandolo a marciare sulla citt�.
Non per questo la condizione in cui vive non � dolorosa: anzi, dovere sopravvivere trovandosi costretto a domandare ospitalit� a chiunque � un boccone amaro da digerire, per una personalit� orgogliosa come la sua.
In realt� avrebbe la possibilit� di tornare in patria: agli esuli infatti viene offerta un'amnistia purch� accettino umilianti condizioni di pubblica ammenda (la oblatio, cio� il capo veniva cosparso di ceneri), ma naturalmente decide di rifiutarla.
Il suo ultimo ospite � Guido Novello Da Polenta, a Ravenna, dove Dante muore ed � sepolto nel 1321; la sua tomba contiene ancora oggi le sue ceneri.
di Maria Viteritti
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