SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
NAPOLEONE COLAJANNI

 

Nato e morto a Castrogiovanni, rispettivamente nel 1847 e nel 1921;
Laureatosi nel 1871 in medicina, si dedicò a studi di antropologia criminale.
 
Insegnò statistica nelle Università di Palermo e di Napoli. Positivista, fu insigne studioso di scienze sociali e dei fenomeni criminali in rapporto al contesto economico-sociale che li genera (celebri le sue ricerche sulle condizioni della Sicilia). Sostenendo che erano in prevalenza la miseria e altri fattori sociali la genesi del delitto.
Nelle sue opere (Questione sociale e libertà, 1879 - Il socialismo, 1884 - La sociologia criminale, 1889) cercò di conciliare il darwinismo e il socialismo, polemizzando con Lombroso.

Volontario, dopo aver combattuto con Garibaldi nel 1862 nell' Aspromonte e nel 1866 nella terza guerra d’Indipendenza, passato dal mazzinianesimo giovanile al republicanesimo fu deputato repubblicano per il collegio di Caltanissetta. 

Dai banchi dell'estrema sinistra difese i Fasci dei lavoratori siciliani, lottò contro i tentativi reazionari negli anni di fine secolo, sull'industrializzazione del paese, e soprattutto indignato criticò l'impostazione razzista sulla "questione meridionale", quando uscirono i saggi di E. Ferri, Lombroso e A. Niceforo (Per la razza maledetta, 1898 - Settentrionali e Meridionali, 1898 - Latini e anglosassoni, 1906.)

Nel 1893 fu lui a denunciare in parlamento lo scandalo della Banca Romana.

Interventista nel 1914, fu poi influenzato dalle tendenze nazionalistiche.

Fond� e diresse "La rivista popolare", uno dei più vivi periodici politico-culturale del tempo.


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