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PERSONAGGI 

CAGLIOSTRO   (2 di 4)


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I miracoli a Strasburgo


Verso la met� del 1780, Cagliostro lascia Varsavia, per recarsi in Francia, gli bruciano ancora le umiliazioni subite in Russia, soprattutto da Caterina II, la quale, non paga di averlo boicottato, qualche anno pi� tardi si diletter� a scrivere tre farse, dai titoli molto significativi: "L'imbroglione", "L'imbrogliato " e "Lo sciamano di Siberia", quasi a voler suggellare per iscritto la sua derisione nei confronti del mago.

 Tuttavia egli confida, forse troppo, nelle sue capacit�, e, lasciato il passato alle spalle, riparte da zero, si reca in Francia, precisamente a Strasburgo. Attraversando la Germania, compie una sosta a Francoforte sul Meno, una delle roccheforti dell' esoterismo in Europa. I rapporti intessuti con gli adepti delle confraternite del luogo, miranti a sovvertire l'ordine e il potere dei governanti, gli creeranno la fama di cospiratore politico; questo fatto sar� un'arma potente nelle mani del Sant'Uffizio, durante il processo, tenuto contro di lui nel 1790. Cospiratore o no, Cagliostro era colui che andava al di l� delle apparenze, oltre la superficialit� con cui vedono gli occhi dell'uomo comune, il suo sguardo era lungimirante, la sua sensibilit� al di fuori della norma, non era bello, non era imponente nell'altezza ma senza dubbio affascinante e degno dell'ammirazione di cui era oggetto.

Strasburgo � un vivo centro di cultura, aperto alle idee nuove, gli sembra perci� la giusta sede, per poter svolgere i suoi compiti e propagandare le sue idee. Capo spirituale della citt� � il principe -vescovo Louis Ren� Edouard de Rohan, personaggio singolare e sicuramente fuori dagli schemi, dai costumi fin troppo liberali, pieno di debiti per il lusso in cui vive, nonostante l'appannaggio dovutogli per le sue cariche, che non sono poche: � Grande Elemosiniere del regno, amministratore dell'ospedale dei Quinze - Vingts, provveditore della Sorbona oltre che vescovo. Possiede sontuose residenze come il palazzo della rue Vieille- du Temple a Parigi, il palazzo episcopale di Strasburgo e il castello di Saverne, la sua corte � composta da uomini illustri come il barone de Planta e l'abate Georgel; l'amicizia tra i due personaggi � inevitabile, per interessi comuni e affinit� elettive e recher� a Cagliostro molti benefici.

Questi giunge nella citt� il 19 settembre del 1780 e se la cronaca annovera una data posteriore, quella del 27 settembre, fu solo perch� i primi otto giorni i due coniugi alloggiarono quasi in incognito nella locanda dell'Esprit, prima di recarsi al numero 86 della Vieille - Rue - du- March� aux Vins, nella quale vennero registrati. Il padrone di casa � ben lieto di ospitare tanta personalit�, � un frammassone convinto, membro di una loggia di ispirazione egiziana, l'Iside, che lo mette subito in contatto con gli altri affiliati.
Alla gran folla di ascoltatori, che accorrono sempre numerosi, il mago spiega la sua dottrina, fa sfoggio della sua immensa conoscenza sulla divinazione, sulla medicina e l'alchimia, anche se � costretto a sgombrare le menti dai legittimi dubbi e preconcetti; ben presto egli d� prova che le sue non sono soltanto parole, i successi ottenuti sono soprattutto in campo medico, dove compie quelli che si possono definire prodigi.

Guarisce un numero considerevole di persone, ritenute dalla medicina, senza speranza: il segretario del marchese de La Salle, colpito da cancrena; il cavaliere de Langlois, ipocondriaco e insonne, tormentato da continue emicranie; la signora Gertrude Sarasin, afflitta da una febbre biliare, da una sete inestinguibile e da uno stato isterico, a volte abulico. A tutti somministra le sue misteriose pozioni, a base di erbe ma la via percorsa non � soltanto quella della medicina alternativa, come diremmo noi oggi, infatti Cagliostro era persuaso che la maggior parte delle malattie ha sede nella nostra mente e, quando essa langue e soffre, danneggia inevitabilmente il corpo. Per questo infonde innanzitutto fiducia e conforto ai suoi ammalati, colloquiando con loro e mostrandosi estremamente comprensivo verso i loro problemi.
Le sue cure sono rivolte principalmente ai poveri e diseredati, per tutti ha una parola buona e non pretende nessuna ricompensa. Diventa un simbolo di salvezza, molti lo apprezzano per la sua abnegazione come il reverendo Zaigelius, il curato di Saint Pierre le Vieux ed � proprio lui ad esporgli l'ennesimo caso difficile, una povera donna incinta, Catherine Groebel che, data per moribonda dai dottori, d� alla luce un bel bambino, in seguito alle cure del mago.

La gente affolla sempre pi� la sua casa, che � diventata troppo piccola per contenere tutti i visitatori, tanto pi� che egli preferisce ricevere anzich� spostarsi, per questo � costretto a cambiare dimora e va ad abitare in una casa detta " della Lanterna " o " della Vergine ", all'angolo della piazza d'Armes e della rue des Ecrivains.
La medicina ufficiale per� � in agguato e aspetta un passo falso del rivale-stregone: � il caso del marchese de Cambis, che muore nonostante le cure di Cagliostro, in realt� quando egli interviene � gi� troppo tardi, la malattia � in fase avanzata e forse peggiorata grazie alle terapie precedenti dei dottori con tanto di laurea. Di questa morte verr� data la colpa a lui, ogni mezzo o mezzuccio viene usato per oscurare la sua fama ma � ancora presto perch� l'illustre cada nell'ombra, l'eco dei suoi miracoli � arrivato a Versailles, a Parigi e ad altre citt� francesi.

Non meno eccelsa � la sua opera come indovino, nel castello di Saverne, dove spesso soggiorna, ospite dell'amico de Rohan, la sera del 29 novembre 1780, alla presenza del cardinale, annuncia la morte dell'imperatrice d'Austria, Maria Teresa, otto giorni dopo giunge la notizia del decesso. Inoltre, nelle tante riunioni da lui presiedute, predice i futuri avvenimenti politici che sconvolgeranno la Francia: la rivoluzione del 1789, la morte dei regnanti, la nascita della repubblica e la sua fine per mano di un nuovo Cesare.

La campagna denigratoria contro di lui continua inesorabilmente, aumentano le calunnie, le false testimonianze, i vecchi e nuovi nemici lo accusano di intrighi e addirittura di un complotto contro lo stato francese, si parla di una sua discendenza ebrea, bugia che � stata facile diffondere, a causa della sua conoscenza della Cabala e della sua misteriosa ricchezza. Un ulteriore episodio increscioso turba la mente del mago: un avventuriero italiano di nome Carlo Sacchi, da poco giunto in Alsazia, si fa assumere come aiutante e per tutta riconoscenza, diffonde maldicenze sul suo conto, vende degli intrugli a nome del Grande Maestro. Scoperto, il malfattore viene licenziato, poi, allontanato dalla citt�,
trova rifugio dall'altra sponda del Reno, nella citt� di Kehl, dove attua la sua vendetta: mette per iscritto tutte le cattiverie che la sua anima corrotta poteva suggerirgli, il risultato di questa nefanda confessione � un libello intitolato " M�moire sur le comte de Cagliostro ".

A completare il quadro nefasto arriva la bancarotta di un nipote del principe de Rohan, lo scandalo si ripercuote su tutta la famiglia e la figura del cardinale non ne esce del tutto illesa, per cui anche la popolarit� di Cagliostro ne subisce le negative conseguenze.
Ormai � tempo di voltare pagina, il terreno scotta sotto i suoi piedi e, nonostante possa sempre contare su un nutrito gruppo di fidati, decide di partire. Approfittando di una temporanea assenza di sua Eminenza, che si trova a Parigi, lascia definitivamente Strasburgo per recarsi a Napoli, dove � stato chiamato da un caro amico, il cavaliere d'Aquino, il quale ha espresso il desiderio di vederlo, sentendo l'approssimarsi della fine.

Il nostro abbandona il suolo francese in data 13 giugno 1783, in gran fretta.
Giunto nel regno borbonico, alloggia nel palazzo stesso di d'Aquino, cercando in ogni modo di strappare alla morte l'amico. Vedendo che tutto � inutile, prudentemente si reca all'ambasciata francese, per garantirsi il futuro, nel momento che verr� a trovarsi senza la protezione di nessuno. Vive quei pochi mesi nella massima discrezione e quasi solitudine. In realt� non si sente sicuro per il clima di autoritarismo che dettano le leggi borboniche e per il carattere autoritario e antiliberale della regina Maria Carolina. Questa, inoltre, in quanto sorella di Maria Antonietta, condivide con lei lo stesso risentimento nei confronti del principe de Rohan. Resta un'unica soluzione, andare via da quel luogo e, sebbene abbia fatto capire di volersi recare a Parigi, in realt� � diretto a Bordeaux.

Altri trionfi a Bordeaux e a Lione

Nel novembre del 1783 giunge nella citt� di Bordeaux, le sue mire tendono esclusivamente
a diffondere il suo Rito egiziano come rito unificatore della Massoneria; Bordeaux insieme con Strasburgo e Lione � una delle capitali delle province sotto l'influenza della Stretta Osservanza Templare. Lasciato l'hotel de l'Empereur, dove ha alloggiato temporaneamente,
Cagliostro si installa in una bella e sontuosa casa, affollata come sempre, perch�, nonostante il suo scopo sia solo quello di contattare gli affiliati massoni, la sua fama di guaritore gli impone di continuare a operare nel campo della medicina. Questa circostanza gli crea altri nemici tra i medici, i quali chiedono all'unanimit� di interdire l'esercizio abusivo di questa scienza al conte, ma ormai l'uomo � potente e per di pi� massone, le autorit� bordolesi perci� lasciano cadere la richiesta nel dimenticatoio. 

Il Gran Cofto pu� agire indisturbato e la cerchia degli ammiratori si allarga sempre pi�, fra essi il visconte Duhamel, il conte Joseph de Fumel, il cavaliere de Rolland, il maresciallo de
Mouchy e Ray de Morande, che diviene il factotum del Maestro.
In questa citt� ha lasciato la sua impronta di pensiero un'ex affiliato della Massoneria, Martinez Pasqualis, il quale si allontan� da essa per creare la propria organizzazione iniziatica, mirante a reintegrare gli uomini nella condizione originale, quella in cui si trovava Adamo, prima del peccato originale. Per fare questo, Pasqualis si dava alla pratica spiritica, le cui sedute, a volte, incutevano un tale stato di paura nei partecipanti, che molti se ne erano allontanati. Cagliostro si rif� a questa esperienza tanto pi� che l'atmosfera suggestiva di tali evocazioni gli crea un sempre pi� crescente pubblico. Egli sogna di essere il capo universale di tutte le logge massoniche, esistenti nel mondo e per questo usa ogni mezzo, pur se rischioso. 

Ad interrompere la sua intensa attivit� � una malattia biliare che lo coglie nella primavera del 1784 e lo abbandona soltanto agli inizi di giugno; durante tale malanno e le febbri periodiche ha una visione ieratica, di cui egli stesso racconta: mentre giace nel letto, mezzo addormentato, due uomini lo afferrano, lo trascinano in un sotterraneo e poi in una stanza elegante e ben illuminata, dove si svolge una festa, tra i partecipanti riconosce alcuni fratelli massoni ormai morti. Ad un tratto gli viene data una lunga tunica e una spada, mentre una voce gli dice: " Ecco quale sar� la tua ricompensa, dovrai per� lavorare ancora".
In quel sogno il mago dovette credere veramente se ripeter� il racconto, alcuni anni dopo, ai giudici, durante il processo del Sant'Uffizio.

In contemporanea, a Parigi, il suo amico de Rohan, ingenuo e credulone, sta per cadere vittima dei raggiri e degli intrallazzi della contessa Jeanne de la Motte, una presunta discendente dei Valois e sua protetta, che, per ringraziamento, lo dissangua con continue richieste di denaro. L'imbrogliona, non ancora soddisfatta della sua opera, fa credere a de Rohan di essere in confidenza con la regina e attua un inganno che sar� il primo di una lunga serie. Imbastisce un carteggio tra il cardinale e la regina, praticamente inesistente, ma tenuto in piedi da lei, il suo amante e il suo compiacente marito; nelle lettere Maria Antonietta dichiara di essere pronta a dimenticare l'astio nei confronti del prelato, se sar� il suo finanziatore in alcune spese troppo esose, il cardinale acconsente di buon grado, anzi � al settimo cielo, n� si meraviglia di ci�, perch� � noto a tutti l'amore della regina per il lusso e i gioielli. Al colmo dell'audacia, per rendere la faccenda ancora pi� veritiera, la contessa combina un incontro tra de Rohan e la regina, naturalmente al buio, nel parco di Versailles e precisamente nel boschetto di Venere. In questa messinscena chi interpreter� la parte della regina? I due coniugi hanno pensato anche a questo, una donna dalla straordinaria somiglianza con la sovrana, una prostituta di nome Nicole Leguay, che si presta al gioco dietro ricompensa di un titolo nobiliare, la baronessa d'Oliva, e di una somma di denaro.

 La notte � complice di tante malefatte e anche di questa truffa, il cardinale, convinto di aver incontrato veramente la regina, se pur per un attimo, � felicissimo e si allontana contento di tanto onore, ancora pi� propenso a soddisfare le richieste di Sua Maest�.
Questa sua dabbenaggine lo porter� a cadere nella trama di un disegno ancor pi� grande, quella dell'affare della collana, nel quale sar� implicato anche Cagliostro. Il Gran Cofto, nel frattempo, guarito, decide di recarsi a Lione, per conoscere un potentissimo discepolo di Pasqualis, Jean Baptiste Willermoz, che ingenuamente crede di sottomettere al suo volere.
Giunge a Lione il 20 ottobre del 1784, sotto il nome di conte di Fenice e si insedia nell'hotel de la Reine, nel quale convoca, pochi giorni dopo, l'uomo in questione, gli confida i suoi disegni, il suo desiderio di diventare capo di tutta la Massoneria, di voler istruire massoni, accuratamente scelti e di sperare che tutti gli prestino giuramento di fedelt�. 

Willermoz non � per niente d'accordo e oppone una forte resistenza, cosciente della sua veste, mai e poi mai potrebbe diventare un suddito del mago e soprattutto cedergli quella rete lionese, che ha faticosamente resa sua. Rompe ogni rapporto con lui, tuttavia egli ha un certo timore del conte, perch� conosce i suoi eccezionali poteri. Dal canto suo Cagliostro, per nulla scoraggiato dal rifiuto, non perde tempo, contatta altri personaggi illustri della setta massonica e incontra nella loggia " La Saggezza " i pi� entusiasti sostenitori, i quali si adoperano a raccogliere fondi per la costruzione di un tempio, che dovrebbe essere il cuore del Rito egiziano. I suoi adepti, per�, sono esigenti ed � costretto a soddisfare alcune loro richieste, come quella di esercitare ancora la medicina e tra i pazienti egli conosce anche il nipote del famoso cardinale Richelieu, il quale lo interroga sul suo futuro. Cagliostro, come al solito, non sbaglia una previsione. 

L'eco della sua mirabile capacit� di chiaroveggenza arriva alle orecchie di Willermoz e ai rappresentanti della sua stessa loggia, che, avendo perduto uno dei pi� cari membri di essa, decidono di rivolgersi al mago, per rievocare la sua anima. Il Gran Cofto � ben felice di dimostrare le sue eccezionali qualit� esoteriche, e, in una seduta spiritica, l'ombra del defunto Prost de Royer effettivamente appare. 
I mesi successivi vedono il mago impegnatissimo ad illustrare il suo Rito, la conoscenza della Cabala, il suo catechismo, tesi a curare l'anima, lo spirito e il corpo. Ma, come sempre ha fatto, decide ad un certo punto di andare via, precisamente in direzione di Parigi e tutto questo mentre i lavori per la costruzione del tempio, sono nella massima evoluzione; la consacrazione di " La Saggezza trionfante " avverr� il 25 luglio 1786, mentre egli si trova esiliato in Inghilterra, dopo le vicissitudini passate nella capitale francese.

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 Testo di Maria Pia Perrotta 


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