SCHEDE
BIOGRAFICHE PERSONAGGI |
GIOVANNI
AMENDOLA |
DALL�AVENTINO
AL MARTIRIO
di LUCA MOLINARI
Giovanni Amendola nasce a Salerno il 15 aprile del 1882 e cominci� fin da giovane l�attivit� di giornalista con alcuni articoli su �Leonardo� e �La Voce� di Papini e Prezzolini.
Terminati gli studi ottenne la cattedra di filosofia teoretica presso l�universit� di Pisa.
Fu attratto dalla vita politica attiva e fu eletto per tre legislature alla Camera dei Deputati nel collegio della sua natia Salerno. Ader� al gruppo della democrazia liberale su posizioni antigiolittiane, facendo della questione morale e dell�opposizione ad ogni estremismo (sia di destra, sia di sinistra) la stella polare della sua attivit� politica e parlamentare.
Nel 1914 si schier� a favore dell�intervento nella Prima Guerra Mondiale a fianco dell�Intesa per completare il Risorgimento e l�unificazione nazionale. Fu uno dei protagonisti di quel cosiddetto �Interventismo democratico� che vedeva nella Grande Guerra la IV Guerra d�Indipendenza.
Fond� gruppi nazionali-liberali e partecip� come volontario alla guerra acquisendo il grado di capitano d�artiglieria e conseguendo una medaglia al valore. Spos� le posizioni democratiche del Presidente statunitense W. Wilson e sostenne il riavvicinamento, nel 1918, con gli slavi (Patto di Roma) contro la monarchia austro-ungarica.
Alla fine della guerra torn� alla sua attivit� giornalistica assumendo la direzione del �Resto del Carlino� e corrispondente del �Corriere della Sera� e del �New York Herald� e nel 1922 fu tra i fondatori del �Mondo�, organo di battaglia per la difesa e la diffusione delle idee liberaldemocratiche proprio nell�anno in cui il fascismo conquistava, a causa della debolezza della monarchia sabauda e delle forze politiche moderate (sia tra i liberali del neonato Pli, sia tra i cattolici del Pip), il governo del Regno d�Italia.
Nel 1924, dopo l�omicidio del deputato socialista riformista Giacomo Matteotti da parte dei sicari fascisti del Duce, divenne il capo dell�opposizione demo-liberale al nascente regime fascista: fu uno dei pi� convinti sostenitori della secessione parlamentare dell�Aventino.
Come accadde ad altri illustri democratici di ogni orientamento politico (dal comunista Antonio Gramsci al sacerdote don Minzoni, passando per il gi� citato socialista Giacomo Matteotti, senza dimenticare uno dei pi� acuti intellettuali della giovane generazione come Piero Gobbetti), anche Giovanni Amendola venne aggredito e percosso dai fascisti prima a Roma e poi a Montecatini nel 1925.
In seguito abbandon� la vita politica attiva riparando in Francia dove, in una clinica di Cannes, mor� il 12 aprile 1926 a seguito delle lesioni riportate nel vile pestaggio del luglio precedente. Moriva, in quella tiepida primavera francese uno dei pi� illustri martiri del fascismo, un vero liberldemocratico che aveva fatto della difesa dei valori liberali e democratici lo scopo principale della sua intransigente attivit� politica, intransigenza e coerenza pagate, in un paese di facili trasformismi, con la stessa vita.
di Luca Molinari
VEDI ANCHE LA VITA DEL FIGLIO - GIORGIO AMENDOLA
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