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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 820 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** IL PRIMO SBARCO DI ARABI IN SICILIA

 

*** SICILIA - Si registra una spedizione araba in Sicilia. Alcune cronache riportano che i Saraceni devastarono le coste dell'isola, mentre altre narrano che fu solo un pacifico sbarco.
Ma sappiamo che fra sette anni, saranno proprio i siciliani, con Eufemio da Messina, a correre in Africa dagli arabi  invitandoli a sbarcare sull'isola per fronteggiare i bizantini dell'imperatore Michele e soprattutto cacciare dall'isola i suoi insostenibili gabellieri.

IL PRIMO ATTACCO ARABO ALLA SICILIA - Avevamo lasciato sulle coste africane un piccolo stato che si era andato formando con un gruppo di arabi e berberi staccatisi da altre tribù arabe in contrasto tra di loro, dal Maghreb: sono gli AGHLABITI di Qairawan che avevano consolidato con una serie di re la dinastia e il loro piccolo Stato. Alcuni erano stati degli abili amministratori, altri della stessa dinastia, degli inetti. Tuttavia lo Stato era sopravvissuto, e con con le sue piccole dimensioni aveva un discreta forza soprattutto con quella navale.
In questi ultimi anni però vediamo un consolidamento di questa forza soprattutto con un settantenne saggio qadì: ASAD ibn al-Furat, con un gran desiderio di espandersi, e vuole farlo con una strategia vincente, essendo un buon vecchio militare oltre che capo religioso degli Aghlabiti.
Ma la situazione territoriale non è che offra altri spazi; a destra ci sono ben piazzati gli Abbasidi dell'Egitto che sono controllati da Bagdad con i propri governatori, a sinistra c'e' il Marocco dove pur essendoci degli Omayyadi legati alla Spagna ci sono anche frange di Abbasidi, schegge impazzite che alternativamente lottano fra di loro alleandosi con le rispettive metà dei berberi che il quel territorio sono di casa e che anche questi non hanno alle volte preferenze nell'allearsi ora con uno ora con l'altro schieramento, a loro interessa sempre e in ogni caso i bottini delle scorrerie che diventano sempre più numerosi nel Mediterraneo. Insomma ognuno lotta per imporre la sua egemonia su questo mare e sui territori che si trovano a nord, non ancora "visitati", e che sanno essere in mano ad un impero bizantino nella sua più critica decadenza.
Ecco quindi che ad operare in queste scorrerie che alle volte sono vere e proprie perlustrazioni di territorio, troviamo i già citati AGHLABITI, gli IDRISITI, e alcune schegge impazzitedi OMAYYADI indipendenti da Cordova.
Una spedizione con questi saccheggi sappiamo era giunta a Nizza, un'altra in Corsica, un'altra sulle coste della Sardegna, possiamo verosimilmente pensare che queste non provenissero dall'Africa ma da quelle schegge impazzite della Spagna.
Quella delle Isole Ponziane e perfino Ischia indubbiamente venivano dalle basi di Cartagine (Tripoli), alla cui guida troviamo un certo ZIYADAT ALLAH, che apparteneva al già citato regno dei Aghlabiti, dove operava il saggio ASAD.

Torniamo in Sicilia e osserviamo la situazione locale. Nell'isola sappiamo c'e' sempre il malcontento della popolazione sicula, di vedersi governati dall'impero Bizantino che non ha solo il suo governatore o Esarcato che con funzionari disonesti e aguzzini hanno ridotto la Sicilia in una landa desolata, ma ha pure da come abbiamo letto tempo indietro subito il distacco dal papato di Roma ed è stato legato al Patriarca di Costantinopoli.
Evento che ha tolto ai siciliani ogni speranza di ricongiungersi con quella che era una volta l'identità di "romano" inteso come romanità. Dalle conquiste splendide dei greci nel 700 avanti Cristo e fino alla caduta dell'impero romano, i Siculi avevano vissuto l'epopea dell'impero, e non potevano dimenticare di appartenere a quel periodo d'oro, i mille anni di benessere indotto, visto che i porti siciliani erano le basi dei Romani per e dall'oriente, per la Grecia, l'Egitto, la costa Palestinese.
Le ribellioni da qualche tempo sull'Isola si susseguono, ma sono sempre seguite da repressioni cruente, che distruggono ogni sogno di rivendicazione, e annegano nel sangue ogni congiura che con la forza della disperazione alcuni irrequieti riescono nonostante tutto ad organizzare.

La disgregazione dell'impero bizantino si fa sentire anche da queste parti, la decadenza delle grandi armate di Costantinopoli fa ancora prendere corpo a qualche sogno d’indipendenza, cosi come ha fatto Venezia, così lontana, così piccola ma cosi determinata, fino a riuscirci.
Un segnale viene da una frangia più coraggiosa di un'altra e si organizza, fa provocare una delle tante rivolte contro alcuni ambiziosi governatori che visto la latitanza di Bisanzio tentano anche loro di crearsi un proprio regno indipendente. Uno di questi è FOTINO governatore bizantino sull'isola, che insistendo nelle angherie, soprattutto a quelli che hanno ancora qualche proprietà, dà origine ad una ribellione, ad una delle tante che lui poi reprime con dei massacri. Quella di quest'anno è comandata da un capo, un certo EUFEMIO che però sfugge alla cattura, s’imbarca su un piccolo peschereccio, riesce a scampare al massacro fuggendo in Africa: qui approda nel territorio di quel principe degli Aghlabiti, Allah. Chiede a lui aiuto, e promette che se tornerà in Sicilia diventerà suo vassallo. Fornisce preziose informazioni circa i presidi bizantini che si trovano sull'isola e fiducioso attende una risposta.

ZIYADAT ALLAH si consiglia col saggio Asad, che trova quest’occasione favorevole, quasi profetica per intraprendere una guerra contro l'isola, una conquista sempre agognata, e mai accantonata, ma che il Profeta Maometto ha riservato questa volta a lui, e quindi i presupposti ci sono tutti, anche quella di tenere occupati gli alleati berberi che non vedono l'ora di occuparsi di qualcosa che sa di conquista.
La spedizione è quindi preparata accuratamente, e una grande flotta si stacca dall'Africa guidata dallo stesso settantenne qadì ASAD e dal principe Allah; approda in un punto vicino a Mazara, che è subito insediata come una testa di ponte araba, ed è battezzata col nome del principe: Porto di Allah, in arabo Marsallah (la odierna Marsala). L'esercito è composto di 11.000 uomini che non incontra ostacoli fino allo scontro con il Bizantino FOTINO che è subito sbaragliato, poi prosegue verso Siracusa che però è una città che ha fortificazioni ancora valide e che sono fatte in un tal modo che gli ateniesi quando la vollero conquistare subirono una delle più catatrofiche e apocalittiche disfatte.
Insomma per gli arabi, la città si dimostrò inespugnabile, anzi nelle file degli assedianti scoppiò un'epidemia, e lo stesso ASAD ne rimase vittima insieme a tanti arabi, lo stesso EUFEMIO fu assassinato, e a quel punto Allah desiste dall'impresa, fa ritorno a Marsala, lascia alcuni suoi militari che costruiscono una specie di porto e di fortezza, se ne ritorna in Africa, con la promessa di ritornare con i mezzi necessari per invadere tutta l'isola.

Sembrava una spedizione fallimentare, ma la situazione cambiò quando questi AGHABITI stringendo alleanze con i correligionari spagnoli OMAYYADI diedero una svolta alla storia della Sicilia... ma questo lo racconteremo a suo tempo quando ci sarà la nuova spedizione vincente........

*** IN ARABIA il califfo di Bagdad affida il governo del Khorasan a THAIR l'Ambidestro, che ben presto darà vita anche lui ad una sua personale dinastia detta appunto dei THAIRITI che ha come sede e capitale del regno Nishapur.

*** A COSTANTINOPOLI le cose precipitano, il nuovo imperatore LEONE l'Armeno, entra in un tunnel perverso che fa scatenare tumulti, e alla fine è ucciso da un suo compagno d'armi, MICHELE l'Amoriano che si mette lui stesso sul trono andando anche lui a fondare la sua personale dinastia detta AMORIANA o Frigia. Inizia subito un periodo di tregua delle dispute religiose sulle immagini, mettendo un divieto salomonico: assolutamente non fare nessuna discussione a favore di una e dell'altra corrente sostenitrice. E' un problema -dice- che non deve toccare l'amministrazione pubblica, nè deve andare a minare l'unità dello Stato. Bisogna semmai pensare ai movimenti dei nemici esterni che minacciano Costantinopoli alla frontiera dove si sono già asserragliati gli Arabi che hanno come alleato un capo bizantino ribelle di origine Slava: TOMMASO; e quelli e questi minacciano un’invasione.

*** IN CINA le cose non vanno diversamente, l'imperatore cinese HSIEN-TSUNG alla sua elezione è assassinato da una fazione contraria (gli eunuchi di corte); sale sul trono un beniamino dei ribelli congiurati: MU-TSUNG.

***ARTE - Viene eseguito a Hautvillers, un centro creato dal Vescovo di Reims una delle più belle miniature conosciute, e che costituiscono uno dei più noti esempi dell'arte carolingia della cosiddetta Scuola di Reims. E' il SALTERIO di UTRECHT.

*** ASTRONOMIA Muore l'atronomo MESSAHALA di Bagdad, autore di un’opera sull'uso dell’astrologia, che sarà diffusa in seguito in occidente.

CONTINUA ANNO 821 > >