DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 769 d.C.
(Vedi
QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** LA MORTE DI PIPINO IL BREVE
Roma aveva appena seppellito i suoi morti nella terribile guerra civile della scorsa estate 768 che negli ultimi giorni di Novembre, il 24, la Francia seppelliva il suo re, Pipino. Aveva concluso da poco una disputa che lo aveva assorbito per anni. Il duca VAIFRO resisteva in Aquitania a tutte le battaglie che il re Franco vi aveva condotto, inutilmente, ottenendo sempre risultati molto mediocri. Una vera spina nel fianco, che però nella sua ultima estate è riuscito a domare, a sconfiggere, e a uccidere il suo ostinato nemico.
Pipino poi, negli ultimi due mesi della sua vita mentre Roma impazziva, fece le divisioni del territorio, dal Ducato fa nascere le prime e così tanto famose CONTEE, quell'organizzazione medioevale che ci darà i numerosi CONTI.
Una organizazione feudale che chiuderà definitivamente dentro le sue mura le proprietà e assieme a queste gli sfortunati abitanti per oltre un millennio e piu', dediti solo piu a fare il servi, e se alcuni salgono un po' la scala sociale lo devono alla loro vita di lacché.
Ma per tutti, gleba, lacchè, conti e contesse comprese, per il resto dei loro giorni non saranno uomini liberi ma nei loro turriti castelli dei murati vivi. Chiusi ad ogni sollecitazione esterna; oltre che culturale anche economica, essendo quest'ultima autarchica.
PIPINO fa appena in tempo a creare questa sua organizzazione che poi avrà così tanta diffusione, ed ecco che è il primo a provare il piacere di rimanere dentro quattro mura, questa volta un po' piu' piccole: quelle della sua tomba.
Ne abbiamo parlato in precedenza molto bene, perché ben altri sono stati i suoi interventi per il bene della Francia e per la sua identita nazionale, e non possiamo ora dirne male solo perchè queste strutture sono state in seguito paralizzanti per tanti settori della vita civile di tante nazioni, soprattutto quando la stessa istituzione fu copiata, modificata e applicata in peggio da molti regnanti in Europa e in una forma parossistica anche in Italia.
Non sappiamo se la creazione di questa istituzione, di queste nuove strutture politiche e militari fossero già definitivamente sancite, o se le stesse avrebbero potuto avere altri percorsi dopo una verifica della validità del sistema adottato da Pipino. Non lo sappiamo. Pipino non ebbe tempo di verificarne la bontà, e quali e quanti problemi avrebbero comportati queste suddivisioni che in un certo momento misero in minoranza e nell'impotenza e anche certe volte in pericolo, gli stessi sovrani del regno che Pipino prima e poi suo figlio Carlomagno dopo, avevano creato.
Mai piu' avrebbe pensato Pipino che questa sua idea, avrebbe trasformato la Francia in un campo di battaglia nel X secolo fra Conti e il Re, quando i primi diventati forti iniziarono prima a disubbidire, poi a complottare, poi ad unirsi e fare guerre agli stessi sovrani che li aveva nominati e che furono costretti a sventare con grossi sacrifici e con un'altra grande intuizione avuta da Pipino stesso.
La religiosità di Pipino, la sua devozione al Papa, l'aiuto e i doni che gli aveva profuso, lo aveva portato in Francia ad essere amato dal clero locale, e quando minacciò i preti, gli abati e le monache di non interessarsi di politica ma solo pregare, si era arrogato anche il diritto di essere lui a nominare le cariche ecclesiastiche; e per quelle motivazioni sopra, per la sua magnanimità, e per essere stato lui un uomo formatisi a Saint Denis, a Roma nessuno osò contraddirlo.
Per quanto contrariati, deufradato di beni, il Clero francese, presto ebbe modo di ricredersi, e lo abbiamo visto in alcune di quelle importanti abbazie che Pipino aiutò con munifici regali; ma non furono solo quelle importanti e famose, furono centinaia e migliaia le chiese, i conventi e le abbazie che sorsero in ogni città. Com elargizione di denari, ma soprattutto dando le concessioni, lentamente Pipino aveva ripristinato quei beni che lui e suo padre aveva prima tolto loro; ed erano diventati conventi e abbazie nuovamente potenti ( vi ricordate? Saint Denis aveva 15.000 poderi).
E divennero sempre di più anche una fonte di forza e di protezione della monarchia. La salvezza della Fancia messa in scacco dai conti, venne proprio da questa forza, dall'esistenza di questi potenti prelati e monaci, che non diedero solo l' appoggio morale, ma quello materiale che permise al re di resistere ai disubbidienti vassalli; divennero insomma i veri e propri arbitri del destino, soprattutto gli arcivescovi di Reims, finchè gli stessi re li sostennero; quando questi ultimi vollero fare da soli senza il loro aiuto ne concedendo riconoscenza per ciò che facevano, quelli li abbandonarono e i carolingi caddero per sempre. L'ultimo carolingio era andato molto lontano dall'insegnamento di Pipino, così lontano che la dinastia si perse per sempre.
Ma a proposito di questa dinastia dobbiamo dare ancora la divisione che è avvenuta dopo la morte di Pipino. Il 19 ottobre i due figli di Pipino vengono consacrati re.
A CARLO (il futuro CARLOMAGNO) gli fu data la sovranità sulla Neustria, l'Austrasia, l' Aquitania occidentale e la Frisia.
A CARLOMANNO la Borgogna, la Provenza, l'Aquitania orientale, la Settimania e la parte di Neustria che comprendeva Parigi, l' Alsazia e l'Allemannia
A ROMA papa STEFANO III convoca un concilio in sui si stabilisce per la prima volta che sono eleggibili come papi solo i cardinali, preti o diaconi. I laici sono inoltre pure esclusi dalla votazione che elegge il papa.