DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 727 d.C.
(Vedi
QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** LA PRIMA CELLULA DELLO STATO PONTIFICIO
*** VENEZIA: ELEZIONE DEL III DOGEIn Italia il contrasto suscitato dalla mancata osservanza dell'editto di Leone III imperatore di Costantinopoli, provocò una reazione a catena di chi voleva definitivamente troncare ogni rapporto con Bisanzio.
Pur nutrendo avversione per i longobardi il papa strizza un po’ l'occhiolino al re longobardo, facendolo intervenire nella città bizantina di Sutri.
Liutprando dopo averla occupata, dona al Papa il feudo di questa città espugnata ai Bizantini.
Con questa donazione ebbe inizio la prima sovranità temporale dei papi. Il papato si inserisce nella lotta feudale, anzi diventa esso stesso feudale.
Liutprando oltre al dono di Sutri, pagò anche una forte somma per avere le ossa di Sant'Agostino e le trasportò a Pavia, nella Basilica di S. Pietro in Ciel d'Oro (alla sua morte fu prima sepolto con il padre nella Basilica di Santa Maria in Pertica, poi traslato proprio in S. Pietro in Ciel d'Oro. All'interno della basilica una targa sulla colonna di destra ricorda la sepoltura del grande re).A Sutri come nel resto d'Italia le ribellioni popolari come nelle città orientali per l'editto della iconoclastia si fecero subito sentire. Compresa Ravenna dove l’esarca bizantino volle imporre come a Costantinopoli la volontà dell'imperatore.
Questo fu un periodo dalle vicende incredibili: i longobardi fiancheggiarono il papa allo scopo di vanificare un ignobile complotto che l'esarca Paolo a Ravenna e il duca di Roma Marino avevano tramato per assassinare GREGORIO II; il papa e i duchi di Spoleto e di Benevento si allearono contro re LIUTPRANDO, che a sua volta si era già alleato con i bizantini dissidenti all'editto.
LIUTPRANDO era comunque ossequiente al volere papale e anche il successore di Gregorio III, Papa Zaccaria riuscì a ottenere da lui molte città bizantine allo sbando perché era lo stesso impero bizantino che era allo sbando. Inoltre Liutprando riconosceva il principio che tutti i territori che un tempo erano stati dei bizantini e che lui conquistava, diventavano di diritto del papa. Ciononostante quando nel 744 morì questo grande benefattore del papato nel "Libro Pontificale" Liutprando fu definito "uomo assai malvagio", e questo dimostra che né i doni né il rispetto potevano rimuovere le animosità dei papi. Giustificata, perché ciò che premeva alla Chiesa era quello di non far sorgere in Italia una potenza in grado di minacciare Roma (atteggiamento questo, mantenuto fino al 20 settembre del 1870).
Quando poi sul trono longobardo andò su l'ambizioso ASTOLFO, le ostilità fra il papa ed i longobardi giunse all'apice. Nonostante i giuramenti e i trattati fatti da Liutprando e dal suo successore RACHI, che seguendo le esortazioni di Zaccaria aveva fatto altre donazioni e perfino lasciato la corona per l'abito monastico, ASTOLFO non rinunciò alla conquista di Ravenna e stabilì di non riconoscere le donazioni fatte dal suo predecessore.
Ma morto Leone III e succedutogli Costantino V, e con l’impero sempre di più allo sbando, papa STEFANO II organizzò il suo famoso viaggio a Pavia nella capitale longobarda, per fare le sue rimostranze ad ASTOLFO, ma poi, visto che le sue proteste erano state vane, con il sostegno degli inviati franchi presso i longobardi si mise d'accordo di valicare le montagne e di fare il viaggio in Francia per andare a chiedere il parere del loro re. Attraversate le Alpi si incontrò con PIPINO il "breve". A Quuierzy nel 754, fu stabilito che Ravenna era del papa, e che se era necessario avrebbe ricevuto tutto l'appoggio franco per far rispettare questa decisione.
STEFANO II fece ritorno a Roma dove seppe che ASTOLFO era morto per una caduta di cavallo, ma non ebbe nemmeno il tempo di rallegrarsi di questa divina provvidenza che anche lui morì subito dopo nel 757.
Roma sembrava essersi liberata dell'ingerenza dell'esarca bizantino e dell'influenza di Costantinopoli, ma era troppo ancora debole per governare da sola, non era sufficiente la sola autorità del papato, ed infatti gli orrori che ne seguirono, accecamenti, imprigionamenti, uccisioni e altre crudeltà, rivelarono la selvaggia sregolatezza delle fazioni romane abbandonate a se stesse e intenzionate ad annientarsi reciprocamente. Successivamente si ebbero anche complotti contro il papa; e alcuni potenti signori della Chiesa si scontrarono con ex signori bizantini in sanguinose faide; la disastrosa situazione andò avanti fino alla morte di ADRIANO I (papa nel 772 morto 795) e dimostrarono come i romani non fossero in grado di governarsi da soli e sia il papa sia i longobardi non erano in grado di ripristinare l'ordine.Si apriva così un nuovo capitolo della drammatica storia del papato dominato poi dalla maestosa figura di CARLOMAGNO. Ma fermiamoci qui, abbiamo anticipato già troppi fatti; i singoli avvenimenti li tratteremo uno per uno in ordine negli anni che seguono.....
Torniamo al nostro anno 727. primo segnale di quella ribellione romana venne dal bizantino BASILIO e dal cartulario GIORDANO; sobillati dal nuovo esarca ravennate giunto da Costantinopoli per far osservare l'editto dell'imperatore. Organizzano una congiura per uccidere GREGORIO II che non ne vuol sapere di fare osservare l’editto imperiale nelle chiese italiane bizantine romane e longobarde che siano. La congiura fallì perché non fu solo il popolo ad aiutare il papa, ma anche alcune milizie bizantine (ma non i signori bizantini) che si trovano nella città si schierarono con Gregorio.
Nonostante da qualche tempo fosse un ribelle all'autorità ravennate, papa Gregorio II invitò il dux di Venezia ORSO IPATO a porgere aiuto all'esarca di Ravenna (cacciato e rifugiatosi in laguna) affinché liberassero la città dai longobardi che ne ambivano il possesso e già l’avevano cinta d'assedio.
Era un gioco quello del papa molto ambiguo, ma dobbiamo registrarlo così com’è.
Nonostante gli avessero attentato la vita, nonostante il suo rifiuto a non osservare l'editto, nonostante in guerra (aiutato dalla presenza rassicurante dei longobardi della vicina Spoleto) con i signori bizantini che infestavano ancora Roma, quelli lontani il papa li voleva sconfitti, dimostrando loro tutta la propria ostilità e disprezzo.PERUGIA che era stata dominio dei longobardi fin dal VI secolo, nel frattempo fu ripresa da un manipolo di bizantini inviati dall'esarca di Ravenna, ma fu un fuoco di paglia, i bizantini che vi entrarono, non furono accolti molto bene, i perugini questa volta si ribellarono e colsero l'occasione per diventare indipendenti con un signore locale, fino al 756, quando sarà costretta ad entrare nel dominio pontificio.
*** VENEZIA - Viene eletto il III Doge.
III ORSO IPATO (727 -737)
Nel clima di rivolta esploso in varie zone della penisola italica, a seguito degli editti iconoclastici proclamnati dall'imperatore Leone III, tra i venetici prendono sopravvento forze antagoniste. Tra tumulti, guerriglie e scorribande non poteva certamente regolarizzare la situazione il popolo suddito; infatti furono gli uomini armati ad intervenire, cos� come imposero il nuovo doge.
Fu rotto il "trattato Anafesto" di pacifica convivenza con i longobardi, firmato dall'omonimo doge e fu espressa una propria indipendenza. Nel 729 Ravenna occupata dai longobardi, dopo l'assalto a tutto l'Esarcato e la Pentapoli, venne liberata dalle forze venetiche. L'azione bellica trova l'ammirazione di Bisanzio ed Orso riceve la nomina di "IPATO" (console). Con gli anni le cose cambiano e mutano le alleanze anche per la crescita d'immagine.