DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 704 d.C.
*** BEBÈ IMPERATORI NEL TIBET
Quando – in altre pagine - abbiamo parlato del Tibet come nazione nascente, avevamo accennato alla istituzione politica-religiosa dei monaci, e avevamo pure accennato, che per permettere a tutti di sognare, o meglio di essere a un certo momento chiamati con il proprio figlio come il prescelto dell'incarnazione del Lama morto, tutti si interessavano a fare una sola cosa: la professione del monaco trascurando così tutte le altre attività economiche e sociali del paese, che così rimaneva fermo al modello arcaico.Uno di primi esempi di questa credenza religiosa della reincarnazione avviene proprio quest'anno, quando per la prima volta dalla creazione del regno tibetano, muore il monarca e viene eletto un bambino appena nato, che i monaci subito si presero cura nell'allevarlo e nel contempo adorarlo.Ma c'è già puzza d'imbroglio, e si scatenano delle lotte intestine, su chi crede ciecamente su quanto dice la fede buddista, e chi invece (i parenti del re morto) crede ancora nella atavica legge dell’ereditarietà.
Vinsero i primi, ma i complessi meccanismi e i rituali dei monaci tendenti a identificare in un bambino appena nato l'anima dell'illustre trapassato, aveva trovato divergenze di opinioni.
Morto il Dalai Lama, il bambino appena nato, dove avrebbe dovuto trasferirsi l'anima del defunto, gli avversari scoprirono che il bambino fatto passare per appena nato, era di qualche mese, e che era uno dei tanti figli che il Dalai Lama riusciva ad avere dalle sue tante donne. E ovviamente queste pretendevano l'ambita carica del proprio figlio.
Già, perché i monaci non erano sposati, ma potevano accoppiarsi con quante donne volevano, usavano le stesse come contenitori del seme. La famiglia aveva modesta rilevanza e la poliandria era praticata in modo che non aveva eguali in nessuna regione del mondo, salvo che in alcune tribù selvagge, ma che almeno queste avevano dalla loro parte una giustificazione, l'isolamento dal mondo civile, quindi nessuna formazione culturale sull'etica umana, cosa che invece nel Tibet si voleva assunta e purificata da un'etica religiosa; ma da alcuni studiosi considerata ipocrisia. Cioè monaci permeati di ascetismo, mentre invece in realtà era un servaggio di tipo schiavistico nei confronti delle donne.