DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 699 d.C.
(Vedi
QUI i periodi dei *** L'ESILIO DELL'IMPERATORE
GIUSTINIANO II
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
La disfatta totale a Cartagine dei Bizantini, guidata dall'ammiraglio Giovanni, significa non solo la distruzione della flotta, ma anche la perdita definitiva della Tunisia e anche della Libia.
Giovanni non si da per vinto, scampato al disastro, fuggito a Creta, riorganizza un'altra flotta.
Ma se la sua disposizione d'animo � quella di ritornare a Cartagine, non lo � quello dei suoi marinai e dei soldati che si sono imbarcati per la nuova campagna, dato che sono a conoscenza come � finita la prima. Partire per finire sicuramente in fondo al mare non piace proprio a nessuno.
La ribellione � silenziosa, ma appena salpati, avviene l'ammutinamento, l'ammiraglio viene destituito, viene proclamato imperatore un certo Absimaro che prende il nome di TIBERIO III, e in concerto invece di prendere la rotta per Cartagine, la direzione � Costantinopoli. Il nuovo imperatore per prendere con le armi possesso del trono dove siede Leonzio, e i soldati per saccheggiare la loro stessa citt� e rapinare e confiscare i beni degli amici e dei funzionari dell'imperatore.
Non sospettando che sulle navi ci sono dei ribelli, ai velieri non fu difficile entrare quasi indisturbati nel porto. Ma una volta dentro le mura si scatenarono perdendo ogni controllo saccheggiando la come se fosse una citt� nemica conquistata dopo un lungo assedio.
Assalito il palazzo imperiale, catturato l'imperatore Leonzio, questa volta ad essere sfigurato � lui togliendogli il naso. Ma and� peggio ai suoi amici; incatenati e fatti sfilare per le strade a frustrate e con il popolo a dileggiarli finirono male e solo alcuni furono mandati in esilio.
A conoscenza di quanto � accaduto a Costantinopoli, Giustiniano esiliato a Chersonea � un po' irrequieto. E' intenzionato a muoversi, fare qualcosa. Per� l'isola non era n� sotto la protezione bizantina n� sotto quella araba; dare appoggio o anche solo ospitalit� all'imperatore deposto metteva in imbarazzo le autorit� locali, che temevano che in un modo o nell'altro di rischiare di finire in una rappresaglia.
L'ospite era ritenuto insomma una presenza scomoda, se poi dall'isola Giustiniano si preparava a partire per Costantinopoli il rischio era ancora pi� grave.
Decisero cos� di consegnarlo onde evitare uno sgradito coinvolgimento di carattere politico.Fortunatamente per Giustiniano arriv� il salvatore; avvertito cosa si stava tramando alle sue spalle, Giustiniano nottetempo, salito su una anonima barca di pescatori, lasci� l'isola rifugiandosi prima a Simbolo, poi raggiunse il territorio dei chazari chiedendo aiuto al Khan.
Nonostante mutilato di naso e di lingua (ma qualcosa ancora riusciva a dire), il Khan gli tribut� onori regali, promettendogli di aiutarlo a riconquistare il trono e dandogli in sposa perfino la sorella, che Giustiniano II, in onore del suo pi� famoso predecessore Giustiniano I, chiama come sua moglie, Teodora. Oltre che convertirla al cristianesimo.Ma il capo chazaro, aveva fatto tante feste, aveva tanto lusingato Giustiniano, gli aveva dato perfino sua figlia, ma nello stesso tempo stava tramando di consegnarlo a Tiberio, che dietro il compenso di una grossa somma chiedeva la testa di Giustiniano.
A sventare la congiura fu un fedele schiavo di Teodora, che nella casa paterna origliando e appreso il piano diabolico avverti la sua ex padrona.
Il nostro esiliato anche qui nottetempo riusc� a fuggire, raggiungendo il territorio dei Bulgari, e chiedendo aiuto a re Tervel.