DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICi |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 691 d.C.
(Vedi
QUI i periodi dei *** FRANCIA: I MAESTRI DI PALAZZO
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** LA MOSCHEA DI OMAR
*** FRANCIA - Muore TEODORICO III, il re solo nominale dei Franchi. Uno dei tanti "re fannulloni". Con l'istituzione della famosa carica di "maestri di palazzo" il governo quasi assoluto era in mano a questi dignitari, simile a quella del prefetto del pretorio sotto gli imperatori romani.
Vegliava sulla persona del re, comandava il corpo di milizia della corte, era una sorta di primo ministro.
Ma dopo la morte Dagoberto il potere del maestro di palazzo, divenne cos� forte che ora sta soppiantando quello dello stesso re.
Dopo la vittoria alla battaglia di Destry che abbiamo ricordata nel 687, Pipino che era maestro di palazzo nel regno di Austrasia, vincendo il suo collega che lo era della Neustria, riunendo i due regni � diventato non solo unico arbitro della situazione, ma tutto il potere del nuovo regno � ora concentrato nelle sue mani.
Morto Teodorico III nel 695, suo figlio CLODOVEO III gli succede, e come il padre anche lui sale sul trono ma senza alcun potere.
Tutto questo era nato quando i discendenti di Clodoveo, detti merovingi, si divisero il regno come se fosse un loro possesso privato, e furono in lotta tra di loro per impossessarsi ognuno del regno dell'altro. Pur di riuscire nel loro scopo, non indietreggiarono nemmeno davanti all'assassinio del proprio fratello. Le conseguenze furono che i nobili che dipendevano dalla casa reale, ad ogni riunione o divisione guadagnavano o perdevano i privilegi.
Da questo stato di cose piuttosto preoccupante, ne approfitt� proprio l'aristocrazia che dalla morte di Dagoberto in poi, inizi� a nominare i cosiddetti "Maggiordomi" o "Maestri di Palazzo" e tramite questi furono loro a reggere ressero il potere.
Anche perch� i re in questo modo sempre pi� dispensati da affari di governo, ben saldo in mano ai nobili tramite i Maggiordomi si dimostrarono sempre di pi� cos� inetti, fino al punto da essere denominati "re fannulloni".
Il regno intanto si era diviso in due parti, con due re nominali; Austrasia ad oriente e Neustria a occidente, e i nobili di un regno e i nobili dell'altro, nominarono a loro volta il proprio maggiordomo.
Ma come avevano fatto i re, anche i maggiordomi (e dietro di loro i bobili) entrarono in lotta per unire i due regni in uno solo e governare da soli.
L'ultima disputa l'abbiamo seguita nel 687, quando Pipino ha eliminato il suo collega, riunendo cos� i due regni in uno solo, ed � solo pi� lui a governare.
Pi� avanti vedremo gli sviluppi di questa situazione, dove l'anomalia era nella successione che era � dinastica quando moriva un re fannullone, ma non lo era quando moriva un valido e autorevole maggiordomo.
Pipino in questo periodo sta proprio pensando a questo. Anche perch� Pipino vuol dare un futuro a suo figlio, che ha accanto a s�, che ora ha 11 anni, GRIMOALDO, ma ne ha anche un altro di 9 anni, che presto ne sentiremo parlare: � CARLO MARTELLO padre di PIPINO IL BREVE, che a sua volta sar� il padre di CARLOMANNO e di CARLO MAGNO.L'avvenimento di Pipino il Breve, giunto alla corona molti dicono che sia stata una usurpazione, e a forza di ripeterlo si arriva anche a crederci.
Mentre Pipino fu eletto dal consenso di tutti i nobili franchi, dunque una monarchia elettiva.
E nel caso di Pipino l'usurpazione fu solo l'eredit�.
Pipino il Breve volle consultarsi anche con papa Zaccaria, che a buon diritto pot� rispondere: "Mi pare buono ed utile che sia re colui che senza averne il nome ne ha il potere, a preferenza di quegli che ha il nome e non l'autorit� di re".
E ovviamente Pipino non ebbe pi� dubbi
LA MOSCHEA DI OMAR
*** LA MOSCHEA DI OMAR - L'evento piu' importante di quest'anno � di carattere artistico e del simbolismo religioso di una civilt� di questo periodo: quella Islamica..
A Gerusalemme il califfo ABD-AL-MALIK fa erigere la CUPOLA DELLA ROCCIA, pi� nota come la "Moschea di OMAR", costruzione ottagona con doppio colonnato interno a cupola lignea su un alto tamburo. Lo schema � ripreso dagli esempi cristiani a pianta centrale, mentre in altre moschee l'architettura islamica adatta alle proprie necessit� la pianta basilicale inserendovi alcuni elementi particolari legati al culto.
Contrariamente alle nostre rappresentazioni pittoriche e mosaiche che rappresentano personaggi del Vangelo, le decorazioni dentro le moschee sono soggetti del mondo vegetale. Unico arredamento interno � costituito da leggii e da lampade
In Arabo la moschea la si chiama masgid, cio� "il luogo dove ci si prostra".
E masgid � designazione del sacrario islamico che non va concepito come un tempio bens� come una semplice casa della preghiera.
La nicchia di preghiera (mirhab) per colui che legge le orazioni (imam) indica la direzione della Mecca.
Intorno alla moschea si trovano i minareti, dall'alto dei quali il muezzin chiama i fedeli alla preghiera.
Il minareto deriva dal famoso faro di Alessandria (minare, significa appunto faro; che illumina, che indica, che � un punto di riferimento).
*** COSTANTINOPOLI - Gli abitanti di Cipro vengono trasferiti dall'imperatore GIUSTINIANO II nel territorio di Costantinopoli, soprattutto nella citt� di Cizico che gli arabi avevano fatto diventare prima della pace una loro citt�, sviluppatasi nei lunghi sette anni di infruttuoso assedio di Bisanzio.
Nei trattati di pace Cizico era ritornata in possesso di Costantinopoli, ma ora questo movimento di popolazioni su questo territorio, non � proprio gradito ai musulmani che temono diventi un' altra roccaforte e testa di ponte di un forte esercito bizantino; lo stesso califfo che ha fatto costruire la moschea a Gerusalemme, ABD-AL-MALIK, riaccende le ostilit� con i Bizantini, e questi a loro volta si preparano a rispondere.
*** Sempre a Costantinopoli si tiene il CONCILIO TRULLANO, cos� detto per la sala a cupola a forma di trullo. Qui riuniti i padri cercano di stabilire i canoni disciplinari completando i decreti del V e VI (Quinisextum) Concilio ecumenico.
Canoni che leggeremo il prossimo anno alla conclusione dei lavori.