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20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
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ANNO 685 d.C.
(Vedi
QUI i periodi dei *** MORTE IMPERATORE
COSTANTINO IV
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** IMPERATORE GIUSTINIANO II
COSTANTINOPOLI - A 33 anni, muore questo giovane imperatore, che non � stato, un cattivo sovrano; eletto giovanissimo, presto anche in giovanissima et�, ha saputo senza tanta esperienza, fronteggiare difficili situazioni militari come quella della invasione musulmana alla capitale e che alla fine dopo anni di assedio si volse a suo favore, guadagnandoci non solo tributi che riusc� ad ottenere dagli arabi, ma anche in prestigio; infatti dopo questa vittoria sia il Khan degli avari che il Khan dei slavi gli inviarono dei doni per accattivarsi le sue simpatia, oltre che accettare in alcuni loro territori la presenza bizantina.
Con Costantinopoli che aveva dimostrato di essere fisicamente inespugnabile, Bisanzio politicamente dimostrava di essere una solida barriera all'espansionismo arabo; infatti se la citt� fosse caduta gli arabi avrebbero potuto non solo dilagare anche a nord, ma sulla stessa Costantinopoli gli arabi avrebbero potuto erigere una citt� inespugnabile.
Forse possiamo anche immaginare che se negli anni dell'assedio Mu-Hawija avesse conquistato Costantinopoli, probabilmente avrebbe fatto sorgere qui la capitale (gi� pronta) e non Damasco.
Molte cose sarebbero in questo caso cambiate nell'islamismo-arabo, nato e poi decaduto in Siria nel volgere nemmeno di un secolo.
Anche con i bulgari l'imperatore Costantino IV se la cav� benissimo, quasi sull'orlo della disfatta, riusc� tuttavia a entrare in trattative e, per essere lasciato in pace, questa volta fu lui a dover pagare. Ma in pratica non pagava nulla, perch� riscuoteva dagli arabi alcuni contributi e li pagava a sua volta ai Bulgari. Non sempre, e furono questi impegni non mantenuti a scatenare nuovamente i bulgari.
In Italia si era preoccupato di sanare i contrasti sia politici che religiosi. Questi ultimi stavano diventando pi� gravi del passato dopo le gravi perdite subite dall'impero bizantino nelle province, in Siria, in Palestina e soprattutto in Egitto-Africa; territori che erano un po' la culla dell' ortodossia bizantina dai tempi di Costantino.
In parallelo alla perdita delle province, anche il clero bizantino arroccato al monotelismo, aveva perso credibilit� e potere. Roma questo lo aveva capito da solo, e l'imperatore sapeva che in Italia papi e longobardi da un po' di tempo i buoni rapporti lo avevano capito. Con quelle ostinate posizioni volute dal clero bizantino non si andava da nessuna parte, tanto valeva scrollarsi di dosso quei cavilli religiosi dei patriarchi che sia a Costantinopoli che a Ravenna producevano solo danni politici.
Con i longobardi, era riuscito a dare loro, quello che tutti i suoi predecessori avevano negato con aria di superiorit� impregnata per� di ignoranza, ma che era "l'unica strada da seguire se si voleva volgere lo sguardo altrove", cosi come aveva gi� a suo tempo detto e scritto Gregorio Magno.
Era del resto una cooperazione con chi in Italia (la Chiesa romana) comandava gi� di fatto. N� serviva a qualcosa avere un esarca e un patriarca a Ravenna a rappresentare l'impero quando questo, quasi non esisteva neppure pi� a Bisanzio.
Come era pura follia affrontare le questioni di dominio territoriale su Roma, Venezia, su Benevento, su Spoleto, Napoli e sulla intera Sicilia quando non si avevano uomini neppure per difendere la capitale; ed era mancata poco che cadesse in mano agli arabi.
E a proposito di Venezia, qui i rifugiati di Aquileia, Grado, Oderzo, Altino, Eraclea, barcamenandosi fra bizantini e longobardi iniziano a prendere in considerazione lo stacco definitivo dalla terra ferma, organizzandosi per proprio conto con una specie di governo ombra. Hanno il vantaggio nelle isole dove si sono rifugiati, di essere protetti dalla infida laguna, che solo i locali sanno solcare, conoscendo le insidie delle secche e delle alte maree.
I longobardi hanno la fobia dell'acqua, mentre i bizantini quei pochi navigli che hanno ancora nell'esarcato di Ravenna non sono adatti a veleggiare in queste acque inaffidabili.
Ma oltre a questo, a Ravenna non c'era pi� una autorit� capace di far rispettare i rapporti che prima esistevano. Anzi come abbiamo visto nella stessa Ravenna, un esarca, Olimpio nel 651, aveva perfino tentato lui stesso di staccare l'Italia dall'impero e di assumerne il governo.
E non era il solo (come in Sardegna il prossimo anno) soprattutto dopo le belle prodezze che and� a compiere sulla penisola Costante II (i saccheggi di Roma, Benevento, Sicilia) fino al suo assassinio proprio in Sicilia a Siracusa.
Era poi seguito il caos della successione, ed infine era stato nominato imperatore il figlio, che data la giovane et� dovette pensare ai problemi che aveva nella stessa Costantinopoli. Tuttavia in "casa" fu all'altezza della situazione.
Insomma Costantino IV si era adoperato per il meglio, e la sua improvvisa dipartita se non dispiacque ai contemporanei che gli erano ostili, dispiacque agli attenti osservatori posteriori, perch� la sua saggezza su alcune soluzioni politiche e religiose potevano ancora far cambiare la Storia senza dubbio in meglio, sia per l'impero d'Occidente che continu� a scannarsi, che per l'impero d' Oriente che rimase a un certo momento immobile dietro le mura; unica consolazione a rimirare il grande passato di conquistatori dall'Iran fino all'Egitto, dall'Italia alla Tunisia, e nei Balcani dalla Grecia alla Pannonia.
Formalmente i bizantini avevano un impero, ma di fatto governavano a malapena l'assediata Costantinopoli.
Dopo la sua morte, alla successione ci furono aspre contese, ma alla fine gli succede il figlio GIUSTINIANO II, (Rinotmeto) un ragazzino di 16 anni, gi� prepotente e sfrenato ma che anche a causa dell'aristocrazia che gli era ostile e dei nemici ambiziosi che aveva in giro, lo trasformarono in un perenne vendicatore. E ne aveva tutte le ragioni.
Del resto all'inizio del suo regno si trov� per forza di cose ad essere nelle mani di altra gente, losca e crudele, che mostrarono pochi scrupoli circa i mezzi per estorcere denaro ai sudditi e dalle casse dello stato. Forse per questo che Giustiniano inizi� a suscitare tante ostilit� e il numero degli scontenti crebbe a tal punto da ordire pi� di una volta congiure, di popolo, di palazzo, di militari, fino all'ultima che poi gli fu fatale.
Tuttavia appena eletto, con una chiara visione delle necessit� dello stato, concluse a scanso di sorprese il rinnovo dei contratti di pace con il califfo arabo per guadagnarsi la tranquillit�. Altrettanto si adoper� con Slavi e Bulgari (che gli vennero poi comodi)
Di parola facile e convincente, con una fama di persona capace, ma piuttosto indolente inizi� poi a trascurare gli affari dello stato sperperando denaro e nel contempo a condurre una burrascosa vita.
In un'insurrezione popolare fu catturato, umiliato, mutilato del naso (per questo il suo soprannome � rinotmeto) ed esiliato; ma non disper� mai di ritornare sul trono; e quando ci riusc� attu� (ma furono gli altri a scatenarlo) un periodo di terrore. Ma il pi� oscuro periodo fu l'ultimo anno della sua vita; fin quando furono i suoi stessi soldati a congiurare e a tagliargli la testa, che poi inviarono a Roma (anno 711). Ma proprio male non aveva governato, intelligente lo era, n� manco di coraggio, come vedremo nei prossimi anni, prima del fatale giorno.
(vedi la sua "odissea" nell'anno 698, e i seguenti)
*** ITALIA - A Roma l'8 maggio muore papa BENEDETTO II, il 23 luglio viene eletto GIOVANNI V, un siriano.
Morir� il prossimo 2 agosto scatenando lotte feroci per la successione. Clero ed esercito si contrappongono. Alla fine con la mediazione di Roma e Ravenna si raggiunge un accordo eleggendo il 21 ottobre del prossimo anno papa CONONE.GIOVANNI V, siro (pontificato 685-686)
Nacque ad Antiochia (nda: nell' odierna Turchia ai confini con la Siria, allora impero di Bisanzio.), già nunzio apostolico di Santa Romana Chiesa, Giovanni salì al soglio pontificio il 23 luglio del 685, mentre l'impero romano d'oriente si stava via via frantumando come un vaso di coccio tra vasi di bronzo.
Giovanni V diede inizio ad una sequela di pontificati brevissimi così come sarà per gli imperatori orientali ed occidentali e così come si avviò il dogato veneziano, uniche vere realtà politiche.
Quali siano state le cause ad innescare certi comportamenti umani nessuno lo può dire con certezza. Si possono solo azzardare delle congetture anche perchè gli studi iniziarono solamente decine di secoli dopo, una di queste potrebbe essere una miriade di concause anche eclattanti, ma molto più spesso infinitesimamente piccole, non a caso il Medio Evo è sempre stato considerato uno dei periodi più bui della storia umana.
Sicuramente due concause molto importanti furono un eccessivo incremento demografico in conseguenza ai dettami cristiani e quindi una continua volontà di accapparramento nei ceti più alti così come in quelli medi, mentre ai più poveri non rimaneva sempre e solo che lavorare.
(nda: basti pensare che la popolazione conosciuta, al tempo dei greci fu stimata in qualche centinaia di migliaia di individui. Al tempo dei romani in qualche decina di milioni, mentre nell'epoca medievale si passò fin da subito a qualche centinaio di milioni.)
Giovanni V morì il 2 agosto del 686 e fu sepolto a San Pietro.
Il nuovo imperatore Giustiniano II, succeduto al padre Costantino IV Pagonato al nuovo papa scrisse una missiva appellandolo "universalis papa". La missiva fu consegnata l'anno successivo al suo successore Conone.