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ANNO 678 d.C.
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ARABI: LO SPAVENTO DEL FUOCO GRECO
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")
*** ARABI - Gi� anni prima avevamo anticipato questa diavoleria dei bizantini.
Quest'anno, nell'attacco scatenato dalla flotta Araba, iniziato fin dall'anno precedente, per assediare e poi far capitolare Costantinopoli, i bizantini nel vedere cosi tante navi non molto distanti una dall'altra, ricorsero a quella famosa diavoleria che aveva inventato Callinico di Heliopoli. Era il famoso "fuoco greco". Una miscela incendiaria che dalla costa veniva lanciata sulle navi nemiche.
Gli Arabi entrati nel mar di Marmara -che per Costantinopoli era il punto pi� vulnerabile- ai bizantini sembr� che nessuno potesse fermare questa grande invasione araba guidata dallo stesso califfo Muawija .
Ma non fu cos�, c'era questa miscela combustibile da lanciare in fiamme contro le navi dei nemici.
Da come viene descritta, nella preparazione veniva usata quella sostanza che i pozzi di petrolio lasciano emergere in certe zone della Siria, cio� nafta ad alta densit�, con aggiunta di nitrato di potassio o ossido di calcio. Era in sostanza una palla di catrame impregnata di petrolio, che veniva compressa poi prima di lanciarla sul nemico gli si dava fuoco; cadendo sulle navi, fondendo mentre si disfaceva sviluppava delle fiamme difficile da spegnersi.
Inoltre questi proiettili anche se cadevano in acqua, formavano una leggera pellicola oleosa, che galleggiando seguitava a bruciare (erano insomma delle antesignane "molotov").
I bizantini prepararono tanti di questi proiettili e brulotti. Alla vista della flotta araba iniziarono non solo a buttarle sulle navi con una specie di cannone in bronzo con una pompa ad aria, ma mettendo in mare i brulotti con sopra queste palle di fuoco, questi galleggiavano sulla superficie bruciando e fondendo e, spinte alla deriva, andavano incontro alla navi; una volta a contatto questa sostanza gi� altamente infiammabile, in uno stato fuso si appiccicava, e pi� bruciava pi� si squagliava e pi� si squagliava pi� divampava.
Un attacco che sconcert� e impression� gli arabi che per paura che bruciassero tutte le navi, fecero dietro front e lasciarono per sempre le acque di Costantinopoli rinunciando all'idea di impossessarsene. Non avevano mai visto questa "stregoneria", cio� "bruciare l'acqua".
La flotta di Muawija gi� costretta a ritirarsi dallo spavento di vedersi incendiare le navi, and� a incappare anche in una tempesta al largo delle coste della Panfiria che costrinse le poche navi superstiti a ritirarsi ma per la seconda volta furono attaccate dai bizantini. Sembra che poche o nessuna di esse, ritornarono in patria.
Per la seconda volta gli arabi dovettero con i bizantini comperarsi la pace col denaro.
E bizantini sfruttarono bene questa sconfitta araba, ottenendo scambi di isole e fortezze che gli arabi negli ultimi anni si erano impossessati, come Rodi, e la fortezza di Camacha sull'Eufrate, e perfino Cipro cui gli arabi dovettero aggiungere dei contributi per la ricostruzione.
Insomma Costantinopoli in virt� delle sue buone mura, resisteva, era salva e dettava ancora egemonia nel mar della Marmara. Gli stessi avari e i bulgari dopo aver saputo di questa vittoria i capi inviarono doni, denaro e funzionari che conclusero con l'imperatore ottimi trattati commerciali, scambiandosi la manodopera specializzata, con la manodopera agricola.
Ma anche sul piano militare, queste vittorie bizantine sugli arabi diedero altri frutti. Il Khan degli avari bulgari e i capi trib� degli slavi, riconobbero alcune sovranit� dei bizantini sui alcuni territori ma firmarono anche trattati dove i bizantini si impegnarono a riconoscere l'indipendenza del primo stato bulgaro, dove poi inizi� a regnare il primo re ISPERICH (o Asparuch). Ha inizio sulla scena politica dei Balcani, come avevamo gi� precedentemente letto nel 670, ufficialmente il primo regno Bulgaro.
Muore papa Dono, gli succede...PAPA AGATONE, di Palermo (pontificato 678-681)
Di origini palermitane fu consacrato il 26 giugno del 678, la leggenda vuole che avesse 103 anni.
Dopo soli due mesi (forse il 12 agosto) ricevette una missiva imperiale nella quale, Costantino Pagonato dichiarò di aver ultimato le operazioni militari contro i saraceni, rimettendo alla volontà del pontefice la propria disponibilità a mediare le questioni teologali tra la Chiesa d'oriente e quella d'occidente.
Invitò il papa ad inviare a Costantinopoli una delegazione costitutita dai dodici metropoliti romani, tre nunzi e quattro monaci per confrontarsi con il patriarca di Bisanzio ed i metropoliti orientali.
Il 27 marzo 680, Agatone convocò il sinodo in San Giovanni il Laterano, il quale scelse la propria delegazione ed al quale fu successivamente consegnato il testo della dottrina cristiana secondo Roma ed il suo pontefice (che in buona sostanza riprendeva i dogmi di San Martino e del precedente concilio Lateranense).
La delegazione romana giunse a Bisanzio il 10 settembre del 680, accolta dal patriarca Giorgio e dalla delegazione orientale.
Il 7 novembre in una delle sale del palazzo imperiale definita "trullus" (nda: dal greco Troullos = a forma di cupola) fu tenuta la prima seduta di quella "conferenza" . Il sinodo o conferenza terminò dopo 18 sedute e si concluse con la proclamazione di un editto il 16 settembre 681.
L'editto determinò definitivamente la duplice persona di Dio padre e Dio figlio in Cristo, sconfessando le dottrine monofisiste e monotelitiche e determinò inoltre la fine di ogni tributo all'impero d'oriente.
La leggenda vuole che sulla pubblica piazza sia stata bruciata la lettera di Onorio I, indirizzata al patriarca Sergio nella quale invece si esprimeva indulgenza nei confronti degli eretici ( rimarrà comunque sempre un'arma valida contro i sostenitori delll'infallibilità del papa).
Lo scritto con le conclusioni del sinodo giunse a Roma dopo il trapasso di Agatone che spirò alla veneranda età di 107 anni, il 10 gennaio del 681.
Sant' Agatone viene ricordato nella ricorrenza della sua morte.