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ANNO 622 d.C.
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Il Profeta Muhammad (MAOMETTO)
Secondo la tradizione, il patriarca Abramo condusse Agar e il loro figlio Ismaele verso l�interno dell�immenso deserto a nord della penisola Araba, in una desolata valle a sud della terra di Canaan. Vennero presi dalla sete e Agar, temendo per la vita del bambino, sal� su una roccia per vedere se vi fosse qualcuno che poteva aiutarli. Non vedendo nessuno corse verso un altura, anche questa volta senza esito. In preda al panico, la donna corse sette volte da un punto all'altro, finch� alla fine della settima corsa, stremata, sedette a riposare su una roccia. Apparve l�angelo, che le ordin� di alzarsi e di sollevare il fanciullo. Le annunci� che Dio avrebbe creato, per mezzo di Ismaele, una grande nazione. Quando riapr� gli occhi, Agar vide una sorgente d�acqua scaturire dalla sabbia proprio nel punto in cui in tallone del bambino aveva premuto il terreno.
Da allora la valle divenne luogo di sosta per le carovane che percorrevano il deserto, poich� l�acqua era buona e abbondante: il pozzo prese il nome di Zamzam. Un giorno Abramo fece visita al figlio e Dio gli mostr� il punto esatto, vicina al pozzo, sul quale lui e Ismaele dovevano edificare un santuario. Spieg� loro come doveva essere costruito: il nome dell�edificio, derivato dalla sua forma, sarebbe stato Ka�bah, ovvero cubo. I quattro angoli dovevano essere orientati secondo i punti cardinali, e in quello orientale doveva essere collocata l'oggetto pi� santo: una pietra d'origine celeste e di colore nero. II grande pellegrinaggio alla Mecca, cos� come venne istituito da Abramo, doveva avere luogo una volta l�anno, ma altri minori potevano essere compiuti in qualsiasi momento. In numero sempre crescente, da tutte le patti dell'Arabia e da altri paesi, i pellegrini iniziarono il loro afflusso alla Mecca.
Il pellegrinaggio. Quando l�edificio della Ka�bah fu completato, Dio comand� ad Abramo di istituire il rito del pellegrinaggio alla Mecca:
"Purifica la Mia Casa per coloro che vi compiono circumambulazione, si fermano in piedi vicino ad essa e si inchinano e fanno le prostrazioni.
E proclama agli uomini il pellegrinaggio, in modo che essi possano venire a te su snelli cammelli, da ogni profonda vallata" (Corano XXII, vv. 26-27).
Con il passare dei secoli, e per vari motivi, la purezza del culto al Dio unico and� perdendosi. Anche il pozzo di Zamzam fu soppresso.Il pozzo di Zamzam
Adiacente al lato nordoccidentale della Ka�bah c�� un piccolo spiazzo detto Hijr Ism��il, perch� sotto le pietre che lo pavimentano si trovano le tombe di Ismaele e Agar. Una notte �Abd al-Muttalib, mentre dormiva in quel luogo, come amava fare per essere pi� vicino possibile alla Casa di Dio, ebbe la visione di una figura che gli ordinava di scavare il pozzo di Zamzam, dopo avergli dato le indicazioni per trovarlo. Con il ritrovamento del pozzo venne alla luce anche il tesoro sepolto sotto la sabbia. Con abilit� e coraggio �Abd al-Muttalib riusc� a scongiurare lo scontro tra i clan. Da allora fu stabilito che fosse il clan di H�shim a prendere in custodia il pozzo di Zamzam.
Diretti responsabili furono i membri della trib� di Giurhum, proveniente dalla Yemen. I Giurhum si erano assicurati il controllo della Mecca, e i discendenti di Abramo lo avevano tollerato, perch� una moglie di Ismaele apparteneva a quella trib�. Ma venne un tempo in cui i Giurhum cominciarono a commettere ogni sorta di iniquit�, tanto da finire cacciati dalla citt�. Prima di partire, riempirono il pozzo con parte del tesoro del Santuario e lo coprirono di sabbia. Dopo di loro, divennero Signori della Mecca i Khuza�ah, una trib� araba discendente da Ismaele, emigrata nello Yemen e poi ritornata nel nord. Costoro non fecero nessun tentativo per ritrovare il pozzo, e posero l�idolo siriano Hubal all�interno della Ka�bah.
Nel IV secolo d.C. circa, un uomo di nome Qusay, membro della trib� araba Quraysh, discendente da Abramo, spos� la figlia del capo dei Khuza�ah. Alla morte del suocero, Qusay govern� la Mecca e divenne il custode della Ka�bah. Ebbe quattro figli. Nonostante il pi� importante e onorato, gi� mentre il padre era in vita, fosse �Abdu Manaf, il padre gli prefer� come successore il meno capace primogenito �Abd ad-Dat.
Lo scontro si verific� nella generazione successiva, quando una met� dei Quraysh si raccolse attorno al figlio di �Abdu Man�f, Hashim, che era senza dubbio l�uomo pi� degno del tempo. La violenza era tassativamente proibita, non solo nell�area del Santuario ma anche in un raggio di molti chilometri intorno alla Mecca. Si arriv� dunque a un compromesso tra le due fazioni: fu convenuto che i figli di �Abdu Manaf mantenessero il diritto di esigere le tasse e di provvedere i pellegrini di cibo e bevande, mentre i figli di �Abd ad-D�r avrebbero continuato a tenere le chiavi della Ka�bah e gli altri diritti. Lungo la via delle carovane e a circa undici giorni di cammello a nord della Mecca si trovava l�oasi di Yathrib, abitata da trib� di ebrei, ma sotto il controllo di una trib� araba proveniente dal sud. Questa trib� successivamente si divise in due clan, Aws e Khazraj, in lotta tra loro. Hashim chiese la mano della donna pi� influente dei Khazraj ed ebbe da lei un figlio, �Abd al-Muttalib, che fin da giovane mostr� di possedere doti di condottiero. E infatti, alla morte dello zio, a lui venne conferito il compito di nutrire e dissetare i pellegrini. �Abd al-Muttalib era rispettato dai Quraysh per il suo coraggio, e per le doti di affidabilit�, generosit� e saggezza. Gli mancava per� qualcosa di molto importante per la societ� araba: i figli. �Abd al-Muttalib preg� Dio di favorirlo mandandogli figli, e aggiunse alla preghiera il voto che, se fosse stato benedetto con dieci figli, avrebbe sacrificato uno di essi alla Ka�bah. La preghiera venne esaudita, e quando i figli raggiunsero l�et� adulta, il padre li radun� e disse loro del patto con Dio, pregandoli di aiutarlo a mantenere l�impegno preso; li condusse al Santuario dove ognuno di loro consegn� la propria freccia perch� fosse giocata a sorte. usc� la freccia del pi� giovane e pi� amato �Abd Allah. Le proteste delle donne della famiglia convinsero �Abd al-Muttalib a consultare una saggia donna della sua citt� natale, Yathrib. Poich� il riscatto di un uomo stabilito alla Mecca era di dieci cammelli, la donna consigli� di gettare le sorti tra il ragazzo e dieci cammelli. Solo la decima volta la freccia cadde verso i cammelli: al posto del ragazzo si dovettero dunque sacrificare cento cammelli. Quella era la volont� di Dio, e �Abd Allah fu salvo. Il padre decise allora di dargli moglie e fu scelta una nipote di Qusay, la bella Amina, figlia di Wahab. Il matrimonio si celebr� nel 569, anno che precedette quello conosciuto come "l�anno dell�Elefante".
Nascita di Muhammad (S.a.s.). Nel 570, �Abd Allah fu assente dalla Mecca, poich� si era recato a commerciare in Palestina e in Siria. Sulla via del ritorno, si ferm� presso la famiglia della nonna, a Yathrib, ma l� cadde ammalato e in pochi giorni mor�. Grande fu il dolore di tutta La Mecca, e l�unica consolazione del padre di �Abd Allah e della moglie Amina fu il bimbo nato alcune settimane dopo la morte del padre. Al neonato, subito portato dal nonno al Santuario e nella Casa di Dio per innalzare una preghiera di ringraziamento, fu dato il nome di Muhammad.L�Anno dell�Elefante
Nel 570 lo Yemen era sotto la dominazione abissina, e un abissino di nome Abrahah ne era il vicereggente. Il suo obiettivo era soppiantare La Mecca quale pi� importante centro di pellegrinaggio, e per questo scopo fece costruire una grande cattedrale a San��. Questo suscit� l�ira delle trib� arabe e un membro di una trib� affine ai Quraysh decise di profanare la chiesa.
La conseguenza fu che Abrahah, infuriato per questo gesto, giur� di radere al suolo la Ka�bah. A tal fine prepar� un grande esercito, alla testa del quale mise un elefante, Fu solo un miracolo divino a salvare la Ka�bah dalla distruzione e l�esercito di Abrahah si ritir�, sconfitto da stormi di uccelli mandati da Dio per colpire l�armata con pietre sterminatrici.
Pochi erano gli Arabi che sapevano leggere, ma il desiderio delle famiglie nobili era che i loro figli imparassero a parlare la lingua araba pura. L�eloquenza e la bellezza del discorso erano considerati una virt� e i meriti di un uomo in gran parte erano dovuti alle sue doti di poeta e alla perfezione della sua poesia. La trib� dei Quraysh, recentemente adattata alla vita sedentaria, era incline ad affidare i propri figli a nutrici beduine, che li allevavano alla sana vita del deserto. Il piccolo Muhammad fu affidato a una donna di nome Halimah, che aveva il compito di allattarlo e di farlo crescere all�aria aperta, nei grandi spazi del deserto, con la libert� per l�anima che questo offre. Il bimbo visse nel deserto per tre anni.
La purificazione. Quando Muhammad aveva tre anni, accadde un episodio molto significativo, che contribu� alla purificazione del suo spirito. Mentre stava giocando con il fratello di latte dietro le tende, si presentarono due uomini vestiti di bianco che recavano un bacile d�oro pieno di neve. Presero il bimbo e lo distesero a terra, gli aprirono il petto e con le mani gli estrassero il cuore. Tolsero un piccolo grumo nero, che buttarono via. Poi lavarono il cuore e il petto del bambino con la neve e lo lasciarono andare. Il racconto del fratellino che aveva assistito all�episodio allarm� la nutrice, che decise di riportare subito Muhammad alla sua famiglia per timore che gli potesse capitare qualcosa di grave.
Quando ebbe sei anni la madre volle portarlo a conoscere i parenti di Yathrib. Durante il viaggio la donna si ammal� e mor� in pochi giorni. Il nonno si prese cura del bimbo rimasto orfano, riversando su di lui tutto l�amore che aveva per il figlio morto. Due anni pi� tardi, sul letto di morte, affid� Muhammad ad Abu Talib, fratello del padre del ragazzo, che non fu meno affettuoso e premuroso del vecchio �Abd al-Muttalib.
Abu T�lib aveva tanti figli ed era povero, e perci� il nipote si sent� obbligato a contribuire al proprio sostentamento, portando al pascolo pecore e capre: passava cos� molto tempo in solitudine, tra le colline sopra la Mecca.
Qualche volta lo zio lo portava con s� nei suoi viaggi; all�et� di dieci anni circa, Muhammad part� insieme allo zio con una carovana di mercanti diretta in Siria. A Bostra, sulla via delle carovane dirette alla Mecca, incontrarono un monaco cristiano di nome Bahira, che conosceva la predizione di antichi manoscritti sulla venuta di un profeta per gli Arabi. Non appena vide il ragazzo ed ebbe osservato bene il suo viso, il monaco capi che quello era il profeta atteso e lo comunic� allo zio, chiedendogli di mantenere il segreto.
Il giovane Muhammad. All�et� di venticinque anni Muhammad era di statura media, di corporatura snella, con larghe spalle; i capelli e la barba erano folti, neri e leggermente ondulati. Aveva la pelle chiara, la fronte ampia. Gli occhi, con un largo taglio ovale e ciglia lunghe e folte, erano neri secondo alcune descrizioni, castani secondo altre.
Muhammad rimase celibe pi� a lungo di quanto fosse solito nella societ� araba, a causa della sua povert�. Allora usava sposarsi tra cugini e il giovane invano chiese allo zio la mano della cugina Umm H�ni, che fu data in sposa ad un altro cugino per motivi economici e di alleanze tra i clan. Tra i pi� ricchi mercanti della Mecca c�era anche una donna, Khadijah, (Kadigia) del potente clan degli Asad e lontana cugina dei figli di H�shim. Dalla morte del secondo marito, era solita assumere uomini che commerciassero per lei. Khadijah aveva gi� sentito parlare di Muhammad, che nella citt� di Mecca godeva la fama di al-Amin, "il fidato, l'onesto". Un giorno Khadijah gli affid� l�incarico di portare alcune merci in Siria. Al ritorno dal viaggio Muhammad, si rec� personalmente a casa di Khadijah con le mercanzie che aveva acquistato in Siria e col ricavato delle vendite.
Khadijah era una bella donna, anche se pi� vecchia di Muhammad di circa quindici anni. Il guadagno non sembr� interessarla quanto il fascino del giovane stesso: in breve, mand� un�amica a combinare il matrimonio. Il giorno delle nozze la moglie don� al marito uno dei suoi schiavi, un giovane di quindici anni di nome Zayd, che divenne figlio adottivo di Muhammad (S.a.s.). All�et� di trentacinque anni, per sollevare lo zio dalle difficolt� economiche, Muhammad accolse il cugino �Ali nella sua casa. In quell�anno i Quraysh decisero di ricostruire la Ka�bah e affidarono a Muhammad il compito di collocarvi la Pietra Nera.
Il ritiro. Muhammad amava la solitudine e la meditazione, e si recava in ritiro spirituale in una grotta del Monte Hira�, nei pressi della Mecca. Una notte, nel suo quarantesimo anno d�et�, in quello che sar� poi il mese di Ramadan, tradizionalmente dedicato al digiuno e al ritiro, mentre era solo nella grotta, Muhammad vide un Angelo in forma umana, che (secondo alcune fonti) gli ingiunse di leggere. Spaventato, Muhammad fugg� dalla grotta. Raccont� l�accaduto alla moglie, che corse a riferire tutto al cugino Waraqah, un hanif (credente monoteista) grande conoscitore delle antiche scritture. Questi annunci� alla donna che il marito era il Profeta premesso. A questa seguirono altre conferme, direttamente dal Cielo sotto forma di rivelazioni. Incoraggiato dalla moglie, Muhammad cominci� a narrare dell�Angelo e delle Rivelazioni a coloro che gli erano pi� vicini e pi� cari. I primi ad accettare le regole della nuova religione, dopo Khadijah, furono il cugino �Ali, il figlio adottivo Zayd, e l�amico fidato del Profeta, Abu Bakr, un uomo amato e rispettato, poich� era di grande cultura, gentile e piacevole. Per suo tramite molti aderirono alla nuova religione, e anch�egli, come Khadijah, non esit� a dedicare tutte le sue ricchezze alla causa dell�Islam. Il gruppo dei credenti, uomini e donne, cresceva sempre pi�, anche se nessun invito ad aderire alla nuova religione era stato fatto pubblicamente.
Nei primi tempi dell�Islam i compagni del Profeta andavano sempre in gruppo a pregare, senza essere visti, nelle vallate vicino alla Mecca. Accadde che alcuni idolatri li sorprendessero in preghiera e brutalmente li coprissero di insulti. I musulmani decisero di non far uso della violenza, finch� Dio avesse deciso altrimenti.
Quando Muhammad proclam� apertamente la nuova religione, i Quraysh parvero disposti a tollerarla. Ma quando si resero conto che essa si contrapponeva ai loro dei, alla loro tradizione e ai loro principi, temettero per la loro attivit� commerciale e si appellarono ad Abu Talib perch� ponesse freno alle attivit� del nipote. Ma le pressioni dei Quraysh non ebbero alcun esito. I Quraysh si limitarono allora a una persecuzione capillare contro i credenti che non godevano di protezioni.
Persecuzioni. La conversione di �Umar non dissuase lo zio Abu Jahl dal perseguitare i musulmani. Venne stilato un documento in cui i Quraysh si impegnavano a non sposare donne del clan di Hashim, n� a dare le proprie figlie in matrimonio a uomini hashimiti, n� a vendere o comperare nulla da loro. Circa quaranta capi quraysh posero il loro sigillo su questo accordo, anche se alcuni di loro furono costretti a farlo e il documento fu depositato all�interno della Ka�bah. Il bando contro i musulmani rest� in vigore per due anni senza produrre gli effetti desiderati. Infine venne ufficialmente revocato per iniziativa di alcuni capi che non lo avevano mai condiviso.
Le origini della comunit�. Il numero dei credenti aumentava continuamente, malgrado la crescente ostilit� dei meccani nei loro confronti. Accadde anche che il Profeta venisse aggredito ed insultato apertamente dal maggiore nemico dell'Islam, Abu-l-Hakam, rinominato poi Abu Jahl, "padre dell'ignoranza". Il Profeta non reag�, ma si limit� ad alzarsi per fare rientro a casa. Hamza, uno zio del Profeta, venuto a conoscenza dell�accaduto, si rec� prontamente alla moschea, dove era seduto Abu Jahl con alcuni Quraysh, e lo colp� sulle spalle con l�arco, con tutta la sua forza. Questi non reag�, per evitare il peggio: anche perch� Hamza dichiar� davanti a tutti la sua adesione all�Islam. Questa nuova vittoria di Muhammad allarm� i Quraysh: la figura di Hamza, grande guerriero, dava all�Islam forza e protezione. Dopo questo episodio, i Quraysh ritennero necessario trovare un immediata soluzione per porre fine ad un processo che stava portando alla rovina il loro prestigio tra gli Arabi e minacciava i loro interessi. Uno di loro si rec� dal Profeta, che era seduto da solo vicino alla Ka�bah, per trattare con lui; ma Muhammad, oltre a restare fermo nelle sue posizioni anche davanti a offerte allettanti, continu� a rafforzare la sua comunit� con fedeli sempre pi� influenti, come �Uthman, un membro del clan umayyade degli �Abd Shams ricco e rispettabile, e con giovani Quraysh, attirandosi ancor pi� l�ostilit� dei loro genitori. Ben presto il Profeta si rese conto che, se egli stesso era risparmiato dalle persecuzioni, molti dei suoi seguaci ne erano vittime. Per metterli in salvo, ordin� loro di trasferirsi in Abissinia. "E' una terra di sincerit� religiosa" disse, "dove c�� un re sotto la cui tutela nessuno soffre ingiustizia". Gli emigrati furono accolti molto bene in quella terra e fu loro accordata piena libert� di culto. Questo gruppo, composto da ottanta persone senza contare i bambini piccoli che avevano portato con s�, costitu� il nucleo della prima emigrazione dell�Islam.
Alla Mecca intanto, dopo un fallito tentativo di sabotare la fuga in Abissinia, si inaspriva la persecuzione contro i musulmani rimasti. Ma accadde anche che il nipote di Abu Jahl, �Umar figlio di Khattab, che era stato tra i pi� violenti esecutori delle istruzioni dello zio contro i fedeli musulmani, abbracciasse l�Islam. Il suo coraggio lo spinse a pregare apertamente di fronte alla Ka�bah esortando i musulmani a pregare con lui.
Nell�anno 619 mor�, a sessantacinque anni, Khadijah. La morte dello zio Abu Talib giunse poco dopo quella della moglie, gravando di dolore l�animo del Profeta e indebolendo la sua posizione. Nello stesso anno egli spos� Sawdah, quasi trentenne, anche lei vedova. Alcuni mesi dopo la bella e giovane figlia di Abu Bakr, �A�ishah, venne promessa a Muhammad.
Aws e Khazraj. A Yathrib le due trib�, sempre in contrasto tra loro, cercavano alleanze con alcune le trib� ebraiche che vivevano nell�oasi. I rapporti, per�, erano di reciproca diffidenza, dovuta al fatto che gli ebrei, monoteisti, non avevano simpatia per gli Arabi politeisti. Quando gli Arabi udirono che alla Mecca c era un uomo che si proclamava Profeta, le loro ricerche di alleanza si volsero in quella direzione. Una delegazione inviata dai capi degli Aws si rec� alla Mecca per chiedere aiuto ai Quraysh contro i Khazraj, ma la risposta fu negativa. Durante l�attesa, il Profeta volle offrire loro qualcosa di meglio di ci� per cui erano venuti: recit� una parte del Corano. Ma essi erano restii a convertirsi. In seguito ebbe luogo il quarto conflitto tra le due trib�.
Nel 620, durante il pellegrinaggio, ad �Aqabah, una localit� vicina a Mina in direzione della Mecca, avvenne l�incontro con sei uomini di Yathrib della trib� di Khazraj, che accettarono di adempiere alle condizioni loro imposte dall�Islam.
Nel frattempo, il quarto e pi� aspro conflitto tra Aws e Khazraj, avvenuto nella citt� di Yathrib, non aveva avuto esiti decisivi e si era concluso con un accordo di tregua temporanea. I sei messi della trib� Khazraj che avevano incontrato Muhammad ad �Aqabah portarono il suo messaggio alla loro gente. L�estate dell�anno 621, cinque uomini rifecero il pellegrinaggio portando con s� altri sette uomini, due dei quali erano della trib� di Aws. I dodici uomini stipularono con il Profeta un patto, noto come la Prima �Aqabah. Un anno dopo, settantatr� uomini e due donne strinsero il secondo patto col Profeta; questo lo incoraggi� a spingere i suoi seguaci perseguitati dai Meccani a emigrare a Yathrib. In breve tempo tutti i fedeli pi� vicini a Muhammad abbandonarono La Mecca, ad eccezione di Abu Bakr e del cugino �Ali.
L�attentato. I Quraysh si accordarono su un piano suggerito da Abu Jahl per uccidere il Profeta; ogni clan doveva designare un giovane fidato. Al momento opportuno, i prescelti si sarebbero gettati su Muhammad, sferrando ciascuno un colpo mortale. In questo modo, il sangue del Profeta sarebbe ricaduto su tutti i clan. I giovani scelti per eseguire il piano si riunirono presso la sua porta dopo il calar della notte. Ma il Profeta e il cugino �Ali si accorsero della loro presenza; Muhammad diede allora ad �Ali il mantello verde con cui era solito dormire, chiedendogli di giacere sul suo letto avvolto nel mantello, per ingannare gli assalitori. Protetto dal velo della notte e dall�intervento divino, il Profeta usc� dalla casa, si rec� da Abu Bakr e fugg� con lui verso Yathrib.
Hijrah, l�emigrazione. Il progetto di un attentato alla vita di Muhammad da parte dei Quraysh, costrinse il Profeta e Abu Bakr a fuggire. Dopo non pochi rischi e difficolt�, raggiunsero l�oasi di Yathrib il 27 settembre del 622. Muhammad fu accolto con grande entusiasmo, e subito ordin� di acquistare un cortile e di trasformarlo in moschea. Ai musulmani di Medina il Profeta dette il titolo di Ansar, ovvero "ausiliari", mentre ai musulmani qurayshiti e delle altre trib� emigrate nell�oasi attribu� quello di Muhajirun. Le due comunit� vennero rafforzate da una terza e il Profeta stipul� un accordo di mutua collaborazione tra i suoi seguaci e gli ebrei dell�oasi, riunendoli in un�unica comunit� di credenti, in cui erano rispettate le differenze tra le due religioni.
In breve l�Islam si stabil� nell�oasi, che presto cambi� nome e divenne al-Madina al-Munawuarah, "la citt� illuminata". Quando fu completata la costruzione della Moschea, il Profeta fece aggiungere lungo la parte orientale due piccole abitazioni. Muhammad and� a vivere con le figlie e Sawdah nella nuova casa e dopo breve tempo furono celebrate le nozze con la giovane �A�ishah.
In quel tempo era prevalente l�aspetto giuridico della Rivelazione, che prescriveva il digiuno e l�elemosina e stabiliva in generale ci� che era proibito e ci� che era permesso. Una rivelazione scesa non molto tempo dopo l�arrivo del Profeta a Medina, legata allo sviluppo degli eventi, concesse all�Islam il permesso di combattere. A questo punto la guerra contro i politeisti della Mecca era inevitabile. Un fallito attacco a una carovana meccana scaten� la prima battaglia tra musulmani e politeisti. I motivi del conflitto erano molti. Tra questi, la vendetta originata dalla confisca dei beni degli Emigrati da parte dei Meccani e le ormai pressanti necessit� economiche, conseguenti alla crescita della comunit�, il cui mantenimento era a carico degli Ausiliari. Il Profeta marci� con un gruppo armato di Emigrati e Ausiliari di circa trecento uomini. Raggiunse Badr, una localit� a ovest della strada costiera che va dalla Siria alla Mecca, sperando di sorprendere la carovana di Abu Sufyan, capo clan degli Umayyadi, alleato dei Quraysh. Ma questi si accorse della manovra e mise in salvo i suoi. I Quraysh, intanto, uscirono in armi per soccorrere la carovana. Il 17 marzo dell�anno 623 i Quraysh affrontarono i musulmani con un armata di mille uomini. Fu una battaglia durissima, nella quale i Quraysh persero alcuni tra i migliori cavalieri e capi dei clan, e si ritirarono alla Mecca in disfatta. In seguito, ci furono altri due scontri tra musulmani e Quraysh. In un primo tempo questi ultimi ebbero la meglio (625), ma fallirono l�attacco decisivo contro Medina (627).(ricordiamo qui, che la battaglia di Badr, ancora oggi è considerata dai fondamentalisti islamici il più grande evento della loro storia)
Le battaglie. Durante i due anni che seguirono la battaglia di Badr, i Meccani risentirono molto delle conseguenze della perdita delle strade carovaniere lungo il Mar Rosso. L�attacco a una ricca carovana meccana diretta in Iraq, che caus� la perdita di consistenti quantit� di merci, rappresent� un grave danno per i Quraysh e li indusse a intensificare i preparativi di guerra, gi� in atto fin dalla disfatta di Badr. Lo scontro avvenne a �Uhud, una localit� a nord di Medina. Fu un grande massacro, una disfatta per i musulmani, con la perdita di parenti e compagni del Profeta. Ma questo duro colpo non indusse la comunit� a rinunciare alla sfida. Nel 627 i Quraysh decisero di sferrare un attacco decisivo contro Medina. Durante l�assedio, detto "del fossato", la trib� ebraica dei Qurayza prese le parti dei Meccani, rompendo il patto di alleanza stretto con il Profeta. Questo atto fu all�origine di un duro scontro tra musulmani ed ebrei, che ebbe gravi conseguenze per questi ultimi.
L�anno seguente il Profeta decise di recarsi con i suoi fedeli in pellegrinaggio alla Mecca. Appena seppero della avvenuta partenza dei pellegrini da Medina, i Quraysh, convocarono un consiglio nell�Assemblea. Nonostante fosse gi� cominciato il mese sacro, mandarono duecento cavalieri a sbarrare il passo ai pellegrini. Questi per� riuscirono a cambiare percorso in tempo, raggiungendo il passo che porta a Hudaybiyah, una pianura al di sotto della Mecca, ai confini del territorio sacro. Per risolvere la difficile situazione i Quraysh inviarono Suhayl ibn-Amin, noto per astuzia e abilit�, a trattare con il Profeta. L�incontro si concluse con un trattato che stabiliva un armistizio per dieci anni; inoltre, in quell�anno Muhammad e i suoi fedeli non sarebbero entrati alla Mecca contro il volere dei Meccani e in loro presenza. Il trattato stabiliva anche che chiunque desiderasse essere legato al patto con il Profeta era libero di farlo. Fu infine deciso che l�anno successivo i politeisti si sarebbero allontanati dalla citt� per tre giorni, per consentire al Profeta e ai suoi compagni di compiere il pellegrinaggio. L�anno successivo, in base al trattato con i Quraysh, quasi duemila fedeli compirono il rito del pellegrinaggio nella citt� completamente vuota, mentre gli abitanti assistevano all�avvenimento dalle alture circostanti.
Poco tempo dopo, intorno all�anno 630, un�incursione notturna compiuta da una trib� alleata dei Quraysh contro una trib� alleata del Profeta provoc� un morto. Muhammad consider� questo incidente come una rottura dell�armistizio. Non potendo rimanere indifferente alla richiesta di aiuto della trib� alleata, inizi� i preparativi per una campagna contro i Quraysh. L�armata era la pi� grande che fosse mai partita da Medina e contava quasi diecimila uomini. Quando l�ordine d'attacco fu impartito l�armata, divisa sotto quattro comandi, entr� nella citt� della Mecca da quattro direzioni diverse. L�entrata vittoriosa del Profeta nella sua citt� natale fu celebrata solennemente: egli si fece portare prima verso la Ka�bah, quindi al pozzo di Zamzam per bere. Ritorn� poi alla Ka�bah e ordin� di distruggere tutti i dipinti e gli idoli presenti all�interno dell�edificio.
Dopo la vittoria, il Profeta ritorn� a Medina e inizi� a ricevere molte delegazioni da ogni parte dell�Arabia. Tra queste ci furono anche delegazioni di ebrei e cristiani provenienti dallo Yemen e da Najran. Il Profeta sottoline� gli obblighi dell�Islam, imponendo di accogliere con benevolenza i messi incaricati di riscuotere le tasse cui musulmani, cristiani ed ebrei erano soggetti, e afferm� che tutti avrebbero avuto la protezione di Dio e dello Stato islamico per se stessi, i propri beni e le proprie chiese.
L�anno successivo, il Profeta usc� da Medina alla testa di oltre trentamila uomini e donne per compiere il pellegrinaggio. In questa occasione stabil� definitivamente il rito secondo le antiche regole abramiche e pronunci� un sermone che finiva con la domanda:
"O uomini, vi ho trasmesso fedelmente il mio messaggio?". Alla risposta affermativa, alz� l�indice verso il cielo e disse: "O Dio, sii testimone!".
Rientrato a Medina , il Profeta affront� nuovi pericoli, anche se meno rilevanti per l'Islam, rappresentati da alcuni impostori che si proclamavano profeti.
La morte del Profeta. Un giorno, mentre Muhammad si accingeva a recarsi alla Moschea, la testa cominci� a dolergli come mai prima. Il giorno dopo, l�8 giugno 632, usci per recarsi alla moschea. La preghiera era gi� iniziata; Abu Bakr, che la guidava, volle cedergli il posto, ma lui gli fece cenno di continuare dicendo: "Guida la preghiera!". Tornato nell�appartamento di �A�ishah, si distese sul suo giaciglio con la testa sul petto della moglie. Ella lo sent� pronunciare le ultime parole: "O Dio, con la Compagnia suprema in Paradiso". La testa si fece pi� pesante sul petto della donna. �A�ishah adagi� la testa del Profeta su un cuscino e prese a piangere con le altre mogli.
Abu Bakr. Al momento della morte del Profeta, Abu Bakr si trovava fuori citt�. Rientrato a Medina, prese in mano la situazione con lucidit� e fermezza. Il suo discorso nella moschea scosse profondamente i fedeli. Dopo aver reso lode a Dio, disse con fermezza:
"O gente, per chi voleva adorare Muhammad, invero Muhammad � morto; per chi voleva adorare Dio, invero Dio � Vivente e non muore"
Ai musulmani si present� il problema di stabilire il successore. Abu Bakr era stato il compagno pi� vicino al Profeta e aveva guidato la preghiera quando questi era in vita. �Umar, davanti ai musulmani riuniti, prese allora la mano di Abu Bakr e gli giur� fedelt�, seguito da tutti i presenti. Grande fu il dolore di tutta la citt� di Medina e tutti gli abitanti si recarono, a gruppi, a rendere l�ultimo saluto al Profeta.
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